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Autore: angelo_nero    26/07/2016    6 recensioni
[Attenzione! La storia può contenere spoiler per chi non è al passo con il manga e/o segue l'anime in italiano!]
Ho deciso di creare una raccolta sulla mia coppia preferita di questo fandom: Gajevy. Ma siccome sono a corto di fantasia, chiedo a voi, recensori, di fornirmi i prompt più disparati su cui vorresti leggere qualcosa di questa coppia :3
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden, Pantherlily
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Prompt: Nessuno (?)
Personaggi: Gajeel, Natsu, Gray, Lily, Happy, Erza, Lucy, Levy e Wendy
Coppie: GaLe/Gajevy
Avvertimenti/Note: Possibile spoiler per chi segue l’anime in italiano.
 
Il sole splendeva caldo sopra Fiore, la primavera era ormai entrata e le giornate si cominciavano ad allungare. Uscire in missione era decisamente più piacevole ed agevole dato che la neve si era quasi del tutto sciolta, solo qualche piccolo mucchio ai lati delle strade. Si prospettava una tranquilla giornata di metà aprile per gli abitanti del regno.
 –Ehi fiammifero guarda dove metti i piedi!- urlò Gray spingendo via Natsu.
–Non fermarti di botto allora!- ripose l’altro spintonandolo.
–Sei un idiota patentato per non accorgerti che mi ero fermato!- gli urlò addosso il mago di ghiaccio.
Il corpo di Natsu fu avvolto dalle fiamme. –A chi hai dato dell’idiota, idiota!?- disse minaccioso.
–A te, razza di porcospino dai capelli rosa!- rispose l’altro mostrando il pugno.
 –Vuoi botte, spogliarellista!?- chiese il figlio di Igneel.
Levy sospirò rassegnata, quei due non potevano vedersi e continuavano ad andare in missione assieme. Qualcuno le mise una mano sulla spalla facendola voltare.
–Ci farai l’abitudine.- le disse Lucy sorridente.
La Scripter fece un sorriso forzato osservando il resto della combriccola: Happy cercava di offrire un pesce a Charle, che però non lo degno di uno sguardo; Wendy rideva dell’espressione avvilita del povero gatto blu; Erza si era scagliata contro Natsu e Gray intimargli di smetterla e i due si erano subito calmati. Titania faceva paura a chiunque.
 –Idioti.- disse una voce al suo fianco.
Gajeel Redfox passeggiava al suo fianco con le mani in tasca, visibilmente infastidito da quella patetica sceneggiata.
In Gilda era arrivata una richiesta per recuperare un antico manoscritto e decifrarlo, la ricompensa riportata aveva fatto gola a molti maghi ma, purtroppo per loro, sul foglio erano specificati anche i nomi di chi dovesse prendervi parte: Natsu Dragoneel, Gray Fullbuster, Lucy Heartphilia, Levy McGarden, Gajeel Redfox. Wendy ed Erza si erano unite per dare manforte alle due povere ragazze che, altrimenti, avrebbero dovuto vedersela da sole con tre uomini poco raccomandabili, che non andavano affatto d’accordo tra loro. Il perché di quello strano gruppetto nessuno aveva saputo dirlo, facevano parte di due, o forse tre, team differenti mai si erano ritrovati a compiere un incarico tutti insieme.
Levy rise all’affermazione del compagno di viaggio.
–Sono un po’… esuberanti.- disse in loro difesa mentre Gray e Natsu aveva ripreso a litigare.
Il Dragon Slayer del Ferro storse un po’ il naso.
 –Non mi piace questa confusione mentre lavoro, per questo viaggio da solo o al massimo con te.- sentenziò senza guardarla in faccia.
Erano ormai un paio di mesi che la storia con Tartaros era terminata, con essa il pensiero del “bacio” che si erano scambiati era andato via via sbiadendo nei loro ricordi, e da circa lo stesso lasso di tempo avevano cominciato a prendere incarichi insieme. Certo Jet e Droy non l’abbandonavano un secondo, nonostante lei avesse voluto passare un po’ di tempo sola con Kurogane.  E,  proprio durante i numerosi incarichi, aveva preso consapevolezza di ciò che già sapeva: si era innamorata di Gajeel.
Non sapeva se lui la ricambiasse, nonostante durante lo scontro con Torafusa lui l’avesse protetta e tratta in salvo, ed aveva tutta l’intenzione di scoprirlo. Chissà, forse proprio durante quell’incarico avrebbe scoperto qualcosa.
Ormai era il tramonto, sarebbe scesa la notte di lì a poco, sarebbe stato meglio accamparsi per la notte. Trovato uno spiazzale adatto i maghi montarono le loro tende e si gustarono, oltre a un meritato riposo, una squisita cena offerta da Gajeel.
-Non sapevo sapessi cucinare, ferraglia.- lo provocò Natsu con la bocca piena.
–Ci sono un sacco di cose che non sai di me.- disse scollando le spalle e si sedette di fianco a Levy per godersi anche lui quel meritato pasto.
–È decisamente squisito. Molto meglio di ciò che mai potrei fare io.- disse una Lucy sconsolata provocando le risate dei presenti.
 –Ognuno è portato per qualcosa Lu-chan.- la consolò Levy
–Esatto.- confermò Titana con le bacchette ancora in bocca. –C’è chi è portato per la cucina e chi per scrivere racconti.- continuò mentre gli occhi della maga seduta al suo fianco si illuminarono.
–Beh, penso che ci sia un talento che accomuna tutta Fairy Tail.- disse Wendy attirando l’attenzione di tutti. Ingoiò il boccone prima di continuare. –Combinare disastri.- disse sorridente, ripensando a tutto lo sconforto che prendeva il Master ogni volta che arrivava qualche richiesta di risarcimento, a causa dei danni causati dai suoi ragazzi.
 –Povero Master, forse dovremmo stare più attenti.- riflettè la maga degli Spiriti Stellari.
–Se qualcuno qui facesse meno danni, il Master sarebbe meno stressato.- disse Gray indicando il mago del fuoco seduto di fianco a lui.
 Natsu scattò in piedi. –Cosa stai insinuando!? Che la colpa è mia!?- urlò a pieni polmoni.
Anche l’altro scattò in piedi, con il pieno intento di iniziare a litigare di nuovo, e fronteggiò l’amico con lo sguardo di chi non vedeva l’ora di spaccare la faccia a qualcuno.
–E di chi altro altrimenti?-  
Iniziò così una lotta magica tra fuoco e ghiaccio, che distrusse un po’ tutto il paesaggio circostante.
–Fate attenzione a non distruggere le nostre cose!- disse allarmata Wendy osservando la battaglia intrapresa dai due amici.
Gli altri due sembrarono non sentirla dato che neanche le risposero.
 Natsu, spintonato da Gray, andò a colpire a Erza e il piatto con la torta alle fragole che Titania stava gustando cadde a terra come a rallentatore mentre i presenti trattennero il fiato: Titania amava le torte alle fragole e nessuno la passava liscia se essa cadeva. Un’aura maligna circondò la rossa prima di avventarsi sui maghi colpevoli e Natsu, preso dal panico, non si accorse che il suo pugno era ancora ricoperto di fuoco. Così, appena Erza lo colpì mandandolo a finire tra i bagagli, fece prendere fuoco a uno zainetto arancione e blu.
–Le mie cose!- urlò Levy correndo verso il povero zaino ormai quasi del tutto bruciacchiato.
Cercò di spegnere il fuoco come meglio potè, senza riuscirci.
–Ci penso io.- disse Gray prima di congelare lo zaino: le fiamme si spensero ma lo zaino si disintegrò in mille pezzi, sotto lo sguardo attonito della Scripter.
-I miei libri, i miei vestiti. Era tutto lì dentro.- disse sconsolata abbassando la testa sul terreno. Tutto perduto.
Erza lanciò uno sguardo di fuoco ai due che, percorsi da un brivido di paura, si rifugiarono entrambi dietro Lucy. Titana avanzava imperterrita a passo di carica mentre i tre tremavano colti dalla forma di terrore più puro.
La mattina dopo Natsu e Gray ,piuttosto malconci, complici le botte di Erza, camminavano in religioso silenzio cercando di non pensare al dolore che li attanagliava dalla testa ai piedi.
–È tutta colpa tua.- disse Dragoneel.
–Mia? Chi è che ha bruciato lo zaino di Levy!?- ribattè Gray.
–Non è stato il mio fuoco a distruggerlo in mille pezzi!- rispose a tono l’altro.
–Non sarebbe successo se tu non gli avessi dato fuoco!- sbraitò.
–Sei tu che mi hai spinto!-
-Sei tu che sei finito addosso ad Erza!- urlò Gray.
 –Non sono io che ho cominciato a menar le mani!- ribatté Natsu.
–Infatti hai cominciato con gli insulti, fiammifero!-
-Idiota!-
-FINITELA!- urlò Titania torreggiando sui due litiganti –Volete altre botte? Non vi sono bastate quelle di ieri!?- li sgridò prendendoli dai capelli e sbattendo le loro teste l’una contro l’altra. –Piuttosto chiedete scusa a Levy.- affermò incrociando le braccia al petto.
Natsu e Gray seguirono il suo comando come due cagnolini ubbidienti.
–Scusaci Levy.- dissero in coro.
–Fa niente.- rispose la Scripter con un sorriso, avevano ricevuto fin troppi colpi da Erza non le sembrava il caso di infierire.
-Invece di litigare date un’occhiata lì giù- disse Gajeel indicando davanti a lui.
La prima ad avvicinarsi fu Levy, che osservò il punto indicato dal mago strabuzzando gli occhi nocciola.
–Come facciamo ad attraversarlo?- chiese Lucy alle sue spalle.
Davanti a loro si estendeva uno strapiombo di qualche centinaia di metri, al termine dei quali vi era solo l’acqua, di cui non conoscevano la profondità. Era decisamente spaventoso.
–Guardate! Lì c’è un ponte!- disse Wendy tutta contenta dirigendosi verso la costruzione pericolante.
Natsu vi poggiò un piede sopra e, constata la solidità, invitò i compagni a seguirlo in fila indiana fino alla parte opposta. Levy chiudeva la fila, a pochi passi da Gajeel e Lily.
–Yatta!- urlò Natsu quando fu dalla parte opposta, neanche fosse una gara.
Levy fece un altro passo avanti, ormai il terreno era vicino, e il ponte scricchiolò sotto i suoi piedi. Non ci fece caso e continuò a seguire i due nakama davanti a lei. Uno strano rumore la costrinse però a fermarsi.
 –Che ti prende?- le chiese Gajeel voltandosi a guardarla.
 –Allora? Quanto ci mettete?- urlò il figlio di Igneel dall’altro lato.
–Andiamo.- le disse il drago del ferro riprendendo a camminare.
Neanche il tempo di fare un passo però, che il ponte cedette sotto i loro piedi.
–Gajeel!- urlò quando avvertì il nulla sotto i piedi.
Il ragazzo le prese la mano al volo e afferrò ciò che rimaneva della corda che reggeva il ponte con l’altra, giusto prima che il esso cedesse del tutto dividendosi in due.
–Non lasciare andare la mia mano!- le urlò cercando di guardare lei e non lo strapiombo ai loro piedi. Sentiva che la mano che teneva sui resti della corda cominciava a scivolare, così strinse la presa.
–Gajeel! Levy!- urlò Lucy sopra di loro. –Natsu fa qualcosa!- urlò poi all’altro che se ne stava imbambolato a guardare gli amici in bilico tra la vita e la morte.
Una delle corde si spezzò, facendoli rimanere appesi solo da un lato. Levy urlò quando avvertì il rumore provocato dalla rottura della corda e strinse maggiormente la prese sulla mano forte del ragazzo.
–Gajeel!- lo richiamò quando vide che la corda su cui era appeso cominciava a sfilacciarsi.
–Merda.- imprecò il Dragon Slayer, in quella posizione non poteva né sollevare la ragazza per metterla in salvo, né afferrare la corda più in alto.
Pregò che essa resistesse almeno un altro po’. Le sue preghiere furono ignorate dato che neanche un minuto dopo la corda si spezzò definitivamente, lasciando i due a cadere nel vuoto.
 –Gajeel!!- urlò la scripter in preda al panico, ancora saldamente ancorata alla sua mano.
Il Dragon Slayer la tirò a sé e la strinse contro il suo corpo, sperando che così l’impatto per lei fosse stato minore.
–Levy!!- urlò Wendy sopra di loro coprendosi gli occhi per non guardare.
Atterrarono in acqua, senza impattare sul terreno, che, per loro fortuna, era piuttosto profonda. Erano ancora stretti l’uno all’altra quando, a caduta ormai arrestata, cominciarono a nuotare verso la superficie. Riemersero insieme prendendo un profondo respiro liberatorio, l’acqua era ghiacciata nonostante fosse ormai aprile e Levy aveva cominciato a tremare. Per fortuna Lily volteggiò sulle loro teste pochi secondi dopo, afferrò Gajeel dalla maglia e cominciò a tirarlo fuori dall’acqua, Levy ancora saldamente ancorata a lui, tremante.
***
Starnutì un’altra volta davanti al fuoco, con una pesante coperta sulle spalle. Rabbrividì quando una folata di vento le scompigliò i capelli, forse era il caso di rientrare nella tenda in attesa che Lucy tornasse. Aveva ancora l’odore di Gajeel addosso, se non fosse stato per lui lei non sarebbe sopravvissuta. Inspirò forte l’odore del ragazzo dai propri vestiti e si distese sul terreno di fianco al fuoco. Si sentiva così stanca, aveva freddo e lo scoppiettio del fuoco era così rilassante. Chiuse gli occhi e cadde nell’obblio del sonno.
***
Passeggiava per il bosco a passo svelto, voleva tornare all’accampamento al più presto. Si era allontanato per cercare qualcosa di commestibile da mangiare, ormai era lui ad occuparsi dei pasti della combriccola.
Una strana sensazione l’aveva colto, però, improvvisamente e l’odore di Levy, di cui i suoi vestiti erano intrisi, gli arrivò alle narici. Qualcosa in lui era scattato facendogli fare dietrofront a tutta velocità.
Arrivato vicino alle tende scorse Lucy piegata su una Levy apparentemente addormentata.
-Levy! Levy! Andiamo Levy svegliati! Levy!- la scuoteva con forza ma l’altra non sembrava voler dare segni di vita.
–Cosa le è successo?- chiese facendo sussultare la ragazza di spalle.
–Gajeel! Non lo so, l’ho trovata così. Non si sveglia, è ormai un quarto d’ora che ci provo!- disse Lucy con le lacrime agli occhi, sembrava stravolta e fortemente preoccupata.
Gajeel si avvicinò alla Scripter per constatare il suo stato di salute. La prima cosa che notò fu il suo colorito più spento del solito e tremava, troppo, incessantemente.
–Dobbiamo scaldarla.- disse all’improvviso. –Portala nella mia tenda, toglile i vestiti bagnati e mettila sotto le coperte. Io torno subito.- continuò mentre si allontanava.
Lucy lo guardò stralunata per un attimo, sbattè le palpebre cercando di vedere nitidamente.
–Sbrigati!- si sentì urlare dietro.
Si riscosse e, mentre Gajeel si allontanava, lei prese in braccio l’amica tremante e fece ciò che gli era stato detto. L’adagiò sul sacco a pelo posto al centro della tenda, le tolse la coperta fradicia seguita dai vestiti, lasciandola in intimo. La mise sotto le coperte.
 –L..lu-chan.- sussurrò Levy. –Ho t..tanto fr..freddo- disse rannicchiandosi su se stessa.
In quell’istante rientrò Gajeel seguito da Lily.
–Lucy, qui ci pensa lui, vieni con me.- disse alla maga che, dopo aver lanciato uno sguardo riconoscente al mago, lo seguì fuori dalla tenda.
Non appena rimase solo cominciò a spogliarsi, togliendo i pesanti stivali, seguiti dalla maglia e i pantaloni. Anche i guanti e la fascia che portava sulla fronte furono presto abbandonati insieme agli altri capi. Si infilò nel futon, di fianco a Levy che ancora tremava. Trattenne un’imprecazione quando le sue mani gelate gli toccarono il petto, strinse i denti e l’abbracciò stretta, sfregando le sue mani bollenti sulla schiena gelata di lei.
–Perché devi combinare sempre casini? Dovevi cambiarti subito.- disse sottovoce continuando a muovere le mani sul corpo freddo di lei.
Per fortuna la sua temperatura corporea era più alta del normale, non ci avrebbe messo molto a scaldarla. Dovette fare un enorme sforzo di volontà per non baciarla, il suo odore gli inondava le narici e il suo corpo morbido, se pur freddo, premuto contro il suo lo mandava fuori di testa.
Smise di tremare nel giro di pochi minuti mentre lui continuava a sfregare le proprie mani sulla sua pelle congelata fin quando non sentì che si era scaldata del tutto. Rimase a guardarla incantato: i capelli azzurri scompigliati, gli occhi nocciola chiusi, il naso arrossato per il freddo e le labbra dischiuse, il suo fiato caldo gli solleticava la pelle. Com’era bella.
Le accarezzò una guancia con la punta delle dita, delicatamente. Sospirò in pace, ormai non poteva più nasconderlo a se stesso. Si era innamorato di quella piccola maga dal primo momento in cui gli aveva rivolto la parola, nonostante il loro primo incontro fosse stato piuttosto burrascoso si era impegnato a proteggerla e rimanerle a fianco, nell’ombra. Si era ripromesso che non l’avrebbe mai più fatta soffrire, che avrebbe sempre mantenuto il sorriso sul suo splendido viso. Quando, però, quella volta lei lo aveva baciato nel tentativo di regalargli l’aria di cui aveva bisogno, aveva capito che non gli sarebbe più bastato rimanerle affianco, la voleva tutta per sé. Per l’eternità.
Avrebbe voluto rimanere a guardarla per sempre ma la stanchezza e il sonno ebbero la meglio, si addormentò stringendola a sé.
***
Riaprì gli occhi dopo un tempo che le sembrò eterno, si stropicciò un occhio con una mano e sbattè le palpebre per mettere a fuoco.
Avvertiva un immenso calore attorno a sé: strano eppure ricordava di essersi addormentata che sentiva freddo. Sotto la mano libera avvertiva qualcosa di morbido e solido allo stesso tempo, arrossì quando si rese conto che era appoggiata sul petto di qualcuno. Timidamente alzò lo sguardo sul viso del ragazzo con cui condivideva il sacco a pelo: Gajeel dormiva placidamente al suo fianco, rilassato, le labbra dischiuse e suoi splendidi occhi cremisi nascosti dietro lo palpebre abbassate. Il suo odore era dappertutto intorno a lei, avvertiva le sue braccia strette attorno al suo corpo esile, forse nel tentativo di scaldarla. Mai si sarebbe immaginata di risvegliarsi tra le braccia del suo amato, sembrava un sogno. Spostò lo sguardo sulle sue labbra, dischiuse e così invitanti ai suoi occhi. Gli aveva già regalato il suo primo bacio, in acqua contro Torafusa, ma aveva sognato di poterlo fare anche al di fuori e ora le si presentava l’occasione, come rinunciare?
 Ancora intontita dal freddo e dal sonno, si avvicinò di più al suo volto e poggiò timidamente le labbra sulle sue. Si sentiva in paradiso, era decisamente meglio di quello scambiato in acqua.
 
Aprì gli occhi di scatto quando avvertì le morbide labbra di lei posarsi sulla sua bocca, timidamente quasi avesse paura. Sorrise sulle sue labbra e richiuse gli occhi, ricambiando il bacio, dopotutto era quello che voleva anche lui. Premette le mani sulla sua schiena, avvicinandola di più a sé e cercò di approfondire il contatto sfiorandole timidamente le labbra con la lingua in attesa che lei le dischiudesse. Quando avvertì il suo via libera, insinuò la lingua tra le sue labbra andando alla ricerca della sua per unirla in un intreccio indissolubile. Dio, aveva sognato quel contatto dall’esatto istante in cui erano usciti dall’acqua e ora non voleva più lasciarla andare.
Levy si sentiva così bene tra le sue braccia e a contatto con le sue labbra che avrebbe voluto far durare quel contatto per sempre, ma la mancanza d’aria si faceva sentire e, a meno che non volessero morire soffocati, si dovettero staccare. Ansimanti come dopo una maratona si separarono, rimanendo però stretti l’una all’altro. Erano fortemente in imbarazzo, seminudi nello stesso futon si erano scambiati un bacio che valeva più di mille parole. Non aveva il coraggio di guardarlo negli occhi, non sapeva cosa dire o fare. Quel silenzio stava diventando troppo pesante, perché diavolo non diceva niente!?
–Ehm grazie per.. ehm.. che ci faccio qui?- concluse rendendosi conto di non conoscere il motivo per quale si trovasse in quella situazione.
Lo sentì ridere al suo fianco, un suono sommesso così tremendamente bello e sensuale.
 –Cos’hai da ridere?- gli chiese gonfiando le guance infastidita, la stava prendendo in giro.
Appoggiò la testa sul palmo della mano destra puntellando il gomito sul materasso, era così carina quando si comportava in quella maniera. Non le rispose finchè non incrociò i suoi occhi nocciola.
–Sei qui perché stavi per morire assiderata, ti ho tolto i vestiti bagnati di dosso e ti ho scaldato.- le rispose con un ghigno divertito stampato in faccia.
Le sfiorò una guancia con una mano, in una sorta di carezza. Levy arrossì di botto a quel contatto appena accennato e il suo cuore mancò un battito vedendola in quella stato.
–Ti amo.- buttò fuori senza pensarci.
 La ragazza spalancò gli occhi.
“Ottimo modo di confessare i tuoi sentimenti, Gajeel, davvero!” si rimproverò il ragazzo.
 
Aveva sentito bene? Le aveva veramente detto “ti amo” o era solo frutto della sua immaginazione? Strinse le coperte con una mano, indecisa sul da farsi. I suoi sentimenti per quel drago erano così forti che anche lei faticava a crederci.
Mille pensieri e mille domande giravano nella sua testa senza ordine, privi di senso o risposte. Quando avvertì il ragazzo muoversi si riscosse, rendendosi conto che ancora non gli aveva risposto.
–Te ne vai?- chiese sconsolata facendolo voltare.
Lui ghignò –Vuoi che rimango?- le chiese facendola arrossire.
 Levy abbassò lo sguardo sulle sue mani in imbarazzo, si rese conto che era esattamente ciò che voleva, sentiva freddo da quando lui si era staccato.
–Se ti dicessi di si, rimarresti?-  chiese in un filo di voce mettendosi seduta, continuava però a non guardarlo, troppo in imbarazzo per farlo.
–Forse.- disse facendo per alzarsi ma Levy gli prese il polso trattenendolo al suo posto.
 Quando si voltò lei aveva lo sguardo basso e il viso in fiamme.
Levy sospirò preparandosi alla confessione più imbarazzante di tutta la sua vita.
–P-potresti ri-rimanere qui con m-me?- cominciò con voce tremante. –Per favore.-
 –Perché dovrei?- chiese lui, che sembrava non avere intenzione di andarsene.
Fece un respiro profondo prima di rispondere. Dato che erano in vena di confessioni… Ora o mani più.
–Perché mi piace la tua vicinanza, perché senza te sento freddo, in tutti i sensi. Perché mi piace il tuo modo di fare, perché mi piace la tua risata, perché mi piace quando mi chiami con quegli stupidi soprannomi, perché mi sento al sicuro, perché mi piace stare tra le tue braccia, perché mi piacciano i tuoi baci, perché mi piaci tu. Perché ti amo.- disse tutto d’un fiato, arrossendo nel pronunciare le ultime due parole. Ora sapeva tutto ciò che provava, ciò che le passava per la testa. –Quando leggo un romanzo, il protagonista maschile mi riporta sempre a te, per quanto caratterialmente diverso. Sei sempre nei miei pensieri, non riesco a far a meno di chiedermi come sarebbe stare con te.-
Forse si stava rendendo ridicola ai suoi occhi, una ragazzina sognante intrappolata nel suo mondo fatto di libri e principi su cavalli bianchi. Quando lui non rispose per interminabili minuti si sentì tremendamente stupida. Che le era saltato in mente!? Buttargli i suoi sentimenti così, su un piatto d’argento.
“Ora ti crederà una povera stupida.”
-Io…ecco…ehm…è solo che…- iniziò balbettando.
Fece scorrere lo sguardo attorno a sé, cercando una qualsiasi cosa che le desse una via di fuga, ma intorno c’erano poche e spartane cose. Adocchiò i suoi vestiti accartocciati in un angolo, a formare un mucchietto bagnato vicini a quelli di Gajeel. Arrossì fino alla punta dei capelli spostando timidamente lo sguardo su di lui e poi su di sè, constatando la semi-nudità propria e quella del mago.
Di punto in bianco la particolare risata del Dragon Slayer riecheggiò nella sua testa. Levy gonfiò le guance indispettita, convinta che si stesse prendendo gioco di lei.
-Cosa c’è da ridere!?- urlò trovando finalmente il coraggio di alzare lo sguardo sul suo viso.
Il Dragon Slayer le posò una mano sulla testa, in un gesto affettuoso, che la fece irritare ancor di più. Se voleva farla sentire un’idiota ci stava riuscendo in pieno!
Stizzita si alzò dal comodo giaciglio e, dando le spalle al ragazzo, si accinse a recuperare i propri vestiti dal groviglio bagnato. Quando, finalmente, riuscì a prendere la maglietta per infilarsela, se la vide portare via.
-Cosa credi di fare con questa roba bagnata?- disse Gajeel tenendo la maglietta lontano dalla sua portata.
Levy, più indispettita di prima, si voltò verso di lui furente.
-Andarmene!- gli urlò in faccia, stringendo i pugni lungo i fianchi.
Il drago alzò un sopracciglio mentre sulle sue labbra si dipingeva un ghigno divertito. Incrociò le braccia al petto.
-Dove?-
La ragazza tentò di fregargli la maglietta ma l’altro fu più lesto ed alzò il braccio sopra la testa, impedendole di arrivarci.
-Ovunque! Sempre meglio di rimanere qui a farmi prendere in giro da te.- disse voltandogli le spalle e tornando a frugare nel mucchio alla ricerca dei jeans. –Ma la colpa è mia, che sono stata così stupida da aprirmi con te.-
Si alzò in piedi di botto e si voltò verso di lui, cogliendolo di sorpresa. Teneva ancora i pugni stretti lungo i fianchi, gli occhi nocciola erano lucidi e fiammeggianti di rabbia. Gajeel non l’aveva mai vista così arrabbiata.
Levy abbasso gli occhi sul terreno tremando di rabbia. Si sentiva così umiliata dal suo comportamento! Prima le salvava la vita, poi le diceva di amarla e quando lei, con il cuore in mano, gli ha rivelato di provare lo stesso, lui che fa!? Si mette a ridere! Per poi darle una pacca affettuosa sulla testa come se niente fosse. Ah, no! Quella volta non l’avrebbe passata liscia. Lo avrebbe fatto sentire così in colpa che le si sarebbe prostrato ai piedi invocando il suo perdono in sette lingue diverse!
Okay, no, magari sette lingue erano troppe per il suo cervellino bacato. Sicuramente a parte la sua non ne conosceva altre.
Comunque sia non si sarebbe accontentata di uno “scusa, Gamberetto”. Assolutamente no!
-Ehi, Shorty? Hai trovato qualcosa di interessante sul pavimento?- le chiese lui ancora con la sua maglietta fradicia in mano.
-Sei uno stronzo!- gli urlò addosso con tutto il fiato che possedeva. –Sei un fottuto bastardo! Ti diverti a prenderti gioco di me, vero? Non ti bastava affibbiarmi stupidi soprannomi per la mia statura, ora ti metti anche a giocare con i miei sentimenti! Cosa molto matura da parte tua farmi sciogliere con un “Ti amo” che puzza di menzogna per poi ridere della mia stupidità una volta che io ti rivelo i miei veri sentimenti!-
Era un fiume in piena, la diga era rotta e lei non era intenzionata a fermarsi. Fece un passo  nella su direzione e lo fissò dritto negli occhi.
-Ma come ho già detto l’idiota sono stata io che ti ho creduto!- urlò voltandogli le spalle. –Figuriamoci se Kurogane può provare qualcosa per una stupida ragazzina alta un metro e un tappo. Sei contento ora? Mi sto offendendo anche da sola!-
Gajeel era rimasto in silenzio, immobile sul posto, ad ascoltare il suo sfogo. Mai aveva sentito quella piccoletta alzare la voce in quel modo, non credeva possedesse tanto fiato. A un certo punto si era spaventato di tutta quella foga, quasi potesse mangiarlo.
Abbassò il braccio  con cui teneva la maglietta lungo il fianco. Rimase a guardare la schiena di Levy che si alza e si abbassava con velocità, segno che stava riprendendo fiato dopo lo sfogo di prima. Si sporse per poter osservare il suo viso.
-Hai finito?- le chiese.
Levy, che sentiva il sangue ribollirle nelle vene, si girò senza preavviso e gli assestò uno schiaffo bello forte sul viso. Quando però si rese conto del gesto, si limitò ad afferrarsi il polso della mano con cui l’aveva colpito, dolorante a causa del forte impatto. Abbassò lo sguardo e la frangetta azzurra le coprì gli occhi.
-Devi smetterla di prendermi in giro.- sussurrò.
Gajeel, rimasto interdetto dalla violenza con cui  Levy lo aveva colpito, si massaggiò la guancia colpita. Forse aveva esagerato ma lei non gli aveva dato il tempo di spiegarsi.
Fissava la ragazza che, nel frattempo, era tornata a frugare tra i vestiti e si era infilata gli short bagnati. La prese per il polso e la fece girare verso di sé.
-Mollami, Gajeel!- gli disse provando a colpirlo di nuovo. Stavolta il ragazzo riuscì a schivare il colpo e bloccarle anche l’altro polso.  –Vuoi farmi male anche fisicamente, ora!?-
Levy tentò inutilmente di liberarsi dalla sua presa tirando le braccia e muovendo i polsi, senza riuscire a farli scivolare via. Non le stava facendo male ma più la teneva costretta in quella posizione più lei si sentiva umiliata. Gli tirò un calcio che lui bloccò prendendola dalla caviglia e facendo scivolare i piccoli polsi nell’altra mano, grande abbastanza a trattenerli senza farle male.
La Scripter saltellò un po’ sull’unica gamba libera ma perse facilmente l’equilibrio, finendo con il sedere a terra. Libera dalla sua presa.
-Diamine che male.- borbottò massaggiandosi il punto colpito.
Tentò di alzarsi e fuggire via, approfittando della libertà appena ottenuta, ma Gajeel fu più lesto e, intuite le sue mosse, la bloccò a terra posando le proprie mani ai lati dei fianchi di lei. Occhi negli occhi, a separarli lo spazio di un respiro. Levy rimase immobile a fissare quelle iridi cremisi incantata.
-Se la smetti di agitarti come un’ossessa e mi lasci spiegare, forse possiamo chiarire.- disse il mago.
La sua voce la riscosse e, gonfiando le guance, spostò lo sguardo da un’altra parte. Non voleva guardarlo in faccia nel momento in cui le avrebbe detto che quelle dolci parole non erano altro che una bugia.
Rimase immobile permettendo a l’altro di alzarsi in piedi e porgerle la mano per aiutarla. Levy lo guardò scettica ma la prese ugualmente, avvertendo una scossa quando le loro dita si incontrarono, per poi lasciarla di scatto una volta in piedi.
Gajeel sospirò e tornò a massaggiarsi la guancia arrossata. –Mi hai fatto male prima, sai? Non pensavo che un gamberetto come te possedesse tanta forza.- le disse.
Levy, indispettita dal modo in cui era stata chiamata, incrociò le braccia sotto il seno e guardò altrove con lo sguardo accigliato. –Ti sta bene. Vedo che continui imperterrito a prendermi in giro, comunque.-
-Prenderti in giro? Ma se sei stata tu a dirmi che ti piace quando di chiamo in quel modo.- le ricordò.
Le guance della ragazza si colorarono di rosso all’istante, ricordando la spassionata confessione che gli aveva fatto pochi minuti prima, per poi tornare del colore normale, una volta rammentata la sua reazione. Non disse nulla preferendo rimanere con lo sguardo basso.
Gajeel si trovò in difficoltà. Non era bravo con le parole e la piccoletta non aiutava tenendogli il broncio.
-Senti, scusa. Non volevo mettermi a ridere prima.- iniziò
-Già, non è stata una grande idea.- lo interruppe lei.
Gajeel incassò il colpo e continuò come se niente fosse.
-Comunque sia, non l’ho fatto per prenderti in giro ma perché mi hai fatto…tenerezza.- disse imbarazzato.
-Tenerezza?- gli chiese Levy voltando solo lo sguardo nella sua direzione.
Gajeel si passò una mano sul collo in imbarazzo.
-Sì… Ecco, tutte quelle cose che hai detto… Avevi il viso rossissimo e ti guardavi le mani per evitare il mio sguardo. So che non è stata una grande idea scoppiare a ridere ma giuro che non l’ho fatto apposta.- spiegò il mago voltando lo sguardo altrove a sua volta.
Levy si decise finalmente a girarsi verso di lui, sciogliendo le braccia dalla posa conserta. Non disse niente, aspettandosi che il Dragon Slayer continuasse.
Gajeel le lanciò uno sguardo nervoso, fu tentato di ficcarsi le mani in tasca ma non portava i pantaloni quindi dovette arrangiarsi.
-Non sapevo come reagire. Mi hai preso alla sprovvista. Cioè non pensavo ricambiassi i miei sentimenti, quindi mi sono impanicato e sono scoppiato a ridere.- borbottò arrossendo come un liceale alla prima cotta. Che poi alla fine non andava molto lontano: d’età c’era e Levy era veramente la sua prima cotta. –Mi…Mi dispiace di averti ferito. Non volevo.-
Non la volle guardare, preferì concentrarsi sul futon alle sue spalle, nel quale avevano dormito abbracciati fino a poco fa. Troppo imbarazzato per aggiungere altro, posò lo sguardo ovunque tranne che su di lei. Sentiva il volto in fiamme, probabilmente avrebbe fatto invidia ai capelli di Erza in quel momento. Si chiese cosa avrebbero fatto Gray e Natsu se lo avessero visto in quella situazione: di sicuro sarebbero scoppiati a ridere e lo avrebbero preso in giro per il resto dei suoi giorni.
Per fortuna, però, lo spogliarellista e il fiammifero ambulante erano chissà dove alla ricerca di cibo e non avrebbero potuto vederlo neanche volendo. Ciò lo rincuorava un poco. Ma non toglieva il fatto che la situazione in cui si trovava fosse la più imbarazzante mai vissuta.
-Quindi quello che hai detto prima non era una bugia per vedere come avrei reagito e poi prendermi in giro?- chiese timidamente Levy.
Gajeel si voltò di scatto accigliato. –Certo che no! Non sono bastardo fino a questo punto!- esclamò incrociando, involontariamente, il suo sguardo.
Arrossì di botto di nuovo alla vista di quei due occhioni nocciola, che lo fissavano speranzosi, e si voltò, provocando in Levy una risatina. Beh, se rideva significava che non era più arrabbiata con lui, no? Anche se si sentiva un po’ preso in giro.
“Oh” pensò quando si rese conto che Levy doveva essersi sentita così quando lui era scoppiato a ridere.
Abbassò lo sguardo colpevole: non lo aveva fatto apposta.
-Kawaii.- sentì dire dalla vocina della ragazza accanto a lui.
-Eh?- disse senza voltarsi.
Levy gli poggiò una mano sulla guancia offesa, passandoci delicatamente il pollice sopra, invitandolo a voltare il viso su di lei.
Gajeel assecondò il suo tocco leggero, voltandosi verso di lei che gli sorrideva. Tirò interiormente un sospiro di sollievo, quando capì che lei non ce l’aveva più con lui.
Levy rise un poco. –Sei carino tutto rosso. Mi fai venir voglia di abbracciarti e stringerti forte per non lasciarti andare mai più- disse dolcemente.
Inutile dire che la faccia di Kurogane diventò, se possibile, ancora più rossa di quanto non fosse prima e a quel punto Levy rise di gusto.
Era così carino!
Gajeel invece si imbronciò. –Non c’è niente da ridere.- borbottò mentre il rossore svaniva un po’ dalle sue guance.
Levy si asciugò una lacrima sfuggita durante le risate.
-Scusa.- gli disse mentre un piccolo sorriso luminoso ancora aleggiava sulle sue labbra.
“Fanculo.” pensò il drago quando avvertì le guance andargli di nuovo a fuoco. Quella situazione sembrava non avere fine! Voltò lo sguardo altrove infastidito dal costante colorito rosso sul proprio viso. Diamine si sentiva a disagio!
-Gajeel?-
Lui posò lo sguardo corrucciato su di lei, che gli sorrideva radiosa.
-Ti amo.- sussurrò la ragazza, mandando definitivamente in pappa il cervello del ragazzo.
Lui balbettò qualcosa senza senso e lei riprese a ridere, tenendosi una mano sulla pancia e una semichiusa vicina alle labbra. Quando capì, finalmente, che con le parole non avrebbe risolto nulla, si chinò su di lei e la baciò.
Levy rimasse stupita da quel gesto: non si aspettava che lui, timido com’era, prendesse l’iniziativa. Anche se prima era stato proprio lui e farle dischiudere le labbra approfondendo il bacio.
Decise di smettere di pensare e ricambiò il contatto.
Si staccarono più velocemente della volta precedente e rimasero a fissarsi per qualche secondo. Poi Levy gli fece un piccolo sorriso che bastò a far galoppare più velocemente che mai, il cuore del Dragon Slayer.
***
-Levy-chan!- urlò Lucy una volta adocchiata l’amica che usciva dalla tenda con addosso una pesante coperta, unico indumento a coprire l’intimo.
-Lu-chan!- urlò di rimando correndo ad abbracciare l’amica, per quando la coperta glielo permettesse.
Lucy la guardò attentamente per assicurarsi che stesse veramente bene.
-Tutto ok? Ti sei ripresa? Senti freddo?-
Levy sorrise all’amica preoccupata.
-Sto bene. Gajeel si è preso cura di me.- le rivelò lanciando di sfuggita un’occhiata al ragazzo.
Gajeel chiacchierava con Lily di qualcosa che non riusciva a capire. Probabilmente di quanto successo prima, dato il colorito rossiccio delle sue guance.
-Non hai qualcosa da metterti?-
Levy tornò a guardare l’amica e scosse la testa sconsolata. –No. Tutti i miei vestiti sono andati perduti.-
Lucy ci pensò un po’ su.
-Aspetta qui.- le disse voltandole le spalle e dirigendosi nella tenda che condivideva con Natsu e Happy.
All’inizio avrebbe dovuto averne una tutta per sé, ma nella foga di partire si era dimenticata di infilarla nello zaino e così si era ritrovata a doverla condividere con il Dragon Slayer del fuoco e l’exceed blu, suo fedele compagno.
La vide ricomparire dopo pochi minuti con qualcosa di nero tra le mani. Quando Levy lo riconobbe le si illuminarono gli occhi.
-I miei pantaloncini!- esclamò afferrando l’indumento che l’amica le porgeva.
Lucy le sorrise e annuì.
-Li hai lasciati a casa mia l’ultima volta che sei rimasta a dormire. Ho pensato di riportarteli oggi ma tra una cosa e un’altra mi sono dimenticata.- spiegò la bionda.
Levy quasi fece i salti di gioia e abbracciò di slancio l’amica, rischiando di far cadere la coperta e rimanere in intimo. Le aveva salvato la vita! Adesso, quanto meno, aveva qualcosa da indossare.
-Grazie, Lu-chan!- le disse sinceramente grata.
Lucy si voltò a guardare Gajeel e Lily che ridevano complici e si chiese se Levy c’entrasse qualcosa. Scacciò via il pensiero riportando lo sguardo sull’amica, che però si era già dileguata nella tenda dalla quale era uscita: quella di Gajeel.
 
Non aveva neanche salutato Lucy tanta era la foga di mettersi qualcosa di decente addosso e liberarsi di quella stupida coperta, che oltretutto pesava. Si era semplicemente fiondata al sicuro da sguardi indiscreti e, dopo aver lasciato cadere la coperta, aveva infilato i pantaloncini: erano neri, attillati e le arrivavano poco sopra il ginocchio. Molto semplici e molto comodi. Di solito li usava per dormire, raramente li metteva per uscire ma in quel momento tutto sarebbe stato meglio rispetto a quella stupida coperta!
C’era ancora un piccolo problema però: la parte inferiore era coperta ma non poteva di certo andare in giro in reggiseno! Pesò di chiedere una maglietta in prestito a una delle ragazze ma le scartò praticamente tutte: Lucy ed Erza erano troppo prosperose, perciò le sarebbero andate larghe all’altezza del seno, mentre Wendy era ancora una bambina e non le sarebbe entrata una sua maglietta.
Sospirò sconsolata sedendosi a terra con le gambe incrociate. Guardò la coperta trucemente: se non trovava altre soluzioni le sarebbe toccato andar in giro con quella.
Si lasciò cadere all’indietro sul futon, con le braccia aperte, fissando il soffitto della tenda in cerca di ispirazione. Se non fosse stato per Natsu e Gray lei non si sarebbe trovata in quella situazione!
Sospirò di nuovo rendendosi conto che non poteva dare la colpa ai due nakama, anche se alla fine lo era.
Non si rese conto della presenza di Gajeel nella tenda fin quando lui non si mise nel suo campo visivo.
-Interessante il soffitto?- le chiese ironico.
Levy ignorò la sua frecciatina e si girò a pancia in giù, sprofondando la faccia nel futon. Borbottò qualcosa che però Gajeel, ovviamente, non comprese.
-Se alzi la testa da lì forse riesco a capirti.- le disse andandosi a sedere davanti a lei.
La Scripter rivolse uno sguardo disperato al ragazzo prima di alzare la testa dal materasso e ripetere quanto detto prima.
-Ho detto: Lucy mi ha restituito i pantaloncini che avevo dimenticato a casa sua ma non ho una maglietta da mettere, non posso andare in giro senza. Sarò costretta ad andare in giro con quella stupida coperta!- disse tornando a sprofondare con la faccia contro il futon.
Sembrava veramente disperata. Fu tentato di chiederle perché non chiedeva alle sue amiche in prestito una maglietta, ma poi si ricordò con chi stavano viaggiando e decise di tenere la bocca chiusa. Sicuramente la sua ragazza ci era arrivata prima di lui.
Aspetta. La sua ragazza!?
Gajeel si stupì dei suoi stessi pensieri: sì, insomma, si erano baciati. E detto “ti amo”. E lei lo aveva schiaffeggiato. E poi lei glielo aveva detto di nuovo. E si erano ri-baciati. Ma comunque nessuno aveva parlato di stare insieme! Quindi… come dovevano definirsi?
Amici?
Nakama?
Amanti?
Quasi-fidanzati?
E mentre il suo cervello rimuginava sulle varie possibilità che aveva di definire la sua… relazione? Qualunque-cosa-fosse con Levy, il suo corpo si mosse da solo andando a recuperare una maglietta pulita dal proprio zaino, facendola poi cadere davanti alla ragazza.
Levy alzò lo sguardo e fissò stranita la maglietta. Alzò gli occhi su di lui, che però fissava altrove pensieroso.
-Puoi metterti quella nel frattempo che raggiungiamo la città.- le disse senza guardarla negli occhi.
“Dannazione, dovrei chiederlo a lei? No, farei la figura dell’idiota! Pensa, Gajeel, pensa!”
La Scripter, ignara dei pensieri del ragazzo davanti a sè, si inginocchiò sul futon e infilò la maglietta di due taglie più grande. Approfittando del fatto che il mago fosse distratto, si concesse di annusare il tessuto rossiccio della T-Shirt, inspirando a pieni polmoni l’odore di Gajeel.
Il suo Gajeel.
O almeno ci sperava. Non avevano parlato di niente del genere, quindi lei pensava fosse automatica come cosa, anche se non ne era totalmente sicura.
Lasciò andare il tessuto della maglietta, mettendo le mani sulle cosce.
-Ehi, Gajeel- iniziò fissandosi le mani.
Il ragazzo voltò lo sguardo su di lei, scoprendola intenta a torturare l’orlo di quell’indumento troppo grande.
-Adesso cosa succede? Cioè dopo quello che si siamo detti, non penso sia più come prima. Non credi?- chiese timidamente.
Gajeel andò nel panico: cosa significava “Non è più come prima”!?
Rimase però immobile al proprio posto, senza dar segno della tempesta di pensieri che si scatenava nella sua testa.
-Sì insomma…-
“Perché ti fermi? Parla!” pensò l’altro.
-Ecco, noi...-
“Parla, dannazione!”
-Beh, uhm, a questo punto credo che…- esitò ancora Levy, ignara di star mandando ai matti il suo interlocutore.
“Devo tirarti fuori le parole con una pinza!?”
Levy prese un respiro profondo, alzò gli occhi su di lui e finalmente disse una frase di senso compiuto: -Penso…Penso che sia il caso di mettersi insieme, a questo punto. Cioè, io vorrei stare con te poi tu non lo so…-
Gajeel sentì come se qualcuno gli avesse tolto un peso dal cuore: Levy aveva appena messo fine a tutti i suoi dubbi!
Non riscontrando alcuna reazione nel ragazzo davanti a lei, Levy pensò di aver fatto una gaffe e che probabilmente lui non voleva una cosa del genere.
-Se-sempre se tu lo vuoi! Insomma nessuno ti obbliga, tanto meno io! È solo che pensavo che dopo tutto quello che è successo… si, insomma… sarebbe stato giusto metterci insieme! Ma se tu non vuoi, ti capisco!- disse la ragazza in preda al panico, muovendo le mani davanti al viso in maniera nervosa.
Il Dragon Slayer la guardò senza battere ciglio, attese che la smettesse di borbottare per esprimere un suo parere ma sembrava che la ragazza non avesse intenzione di finirla.
-Ma quanto parli.- le disse semplicemente.
Levy si bloccò all’istante, smettendola persino di muovere le mani.
Gajeel poggiò il mento sulla mano e puntellò il gomito sul ginocchio, un ghigno divertito gli attraversava le labbra rendendolo, agli occhi di Levy, ancor più bello.
L’altra, dopo un primo momento di smarrimento, gonfiò le guance indispettita.
-Non sono io che parlo tanto, sei tu che stai sempre zitto.- gli disse.
Il moro rise un poco prima di posarle una mano sulla testa e scompigliarle i capelli in un gesto affettuoso, che però la irritò profondamente, le sembrava un gesto per sviare la conversazione.
Prese, allora, la mano del ragazzo e la spostò lontano dalla sua testa. Aprì la bocca per parlare ma le fu chiusa da un bacio bollente al sapor di ferro.
-Da adesso in poi, sei la mia ragazza.- le sussurrò prima di alzarsi ed uscire dalla tenda.
Levy rimase per qualche secondo imbambolata a fissare il nulla, sfiorandosi le labbra con le dita, incredula. Le aveva detto che era la sua ragazza! Sentì il cuore colmo di gioia e le venne voglia di urlare al mondo intero che il temutissimo Kurogane, era diventato ufficialmente il suo ragazzo.
Uscì in fretta e furia dalla tenda, voleva sentire nuovamente le sue labbra sulle proprie. Quel sentore di ferro, appena accennato, che sentiva ogni volta che succedeva le stava pian piano iniziando a piacere. Le dava l’impressione che lui fosse unico in ogni cosa, persino la sua bocca aveva un sapore tutto suo.
Lo cercò con gli occhi fermandosi sulla soglia, vide Lily per primo, che le si avvicinava volando. Lei lo prese tra le braccia e lo strinse forte, tanto da togliere il respiro al povero gatto che la pregò di allentare la presa.
Levy fece come gli era stato chiesto per poi guardarlo sorridente.
L’exceed la fissò dapprima confuso, poi le sorrise di rimando, ricordando la conversazione avuta con il nakama poco prima.
La Scripter tornò a cercare con gli occhi il suo ragazzo: lo trovò poco più avanti intento a discutere con Natsu e Gray, mentre Erza, che mangiava una torta seduta su un masso, Lucy e Wendy, a debita distanza di sicurezza, li guardavano picchiarsi.
Decisa, corse verso di lui, invocando a gran voce il suo nome.
Gajeel si girò e lasciò andare appena in tempo di due idioti, che si ritrovò un vortice azzurro tra le braccia. Fissò la ragazza stranito e, sì, anche un po’ in imbarazzo. Ma non fece in tempo a chiederle cosa le fosse preso che si ritrovò le sue labbra premute sulle proprie.
Per l’ennesima volta in quella giornata, il Dragon Slayer assunse il colore del tramonto che si consumava alle loro spalle, sotto le risate e gli sguardi stupiti degli altri compagni di viaggio.
 
 



 Angolo della pazza:
Buonsalve ragazzuoli! Come state?
È un po’ che sono sparita dal fandom –e da EFP in generale- a causa della maratona di studio che ho dovuto affrontare ç.ç
Ma ora è tutto finito! Ho taaaanto tempo libero perciò, ho pensato, perché non iniziare una raccolta tutta Gajevy nella quale sarete voi a darmi i prompt anche perché la mia fantasia è sottoterra?
Benissimo! Partiamo con questa… cosa(?)… che avevo nel pc da pareeeecchio tempo ma non ho mai avuto il coraggio di pubblicare e ora capisco il perché. L’ho rivista, corretta e completata.
Non ha un prompt, in quanto io l’abbia raccattata da vecchi file. Le ho dato anche un titolo a caso—
Ora che ho esaurito gli scleri (?), chiedo a voi, miei cari lettori di questa splendida coppia, di regalarmi dei prompt sui quali scrivere. :3
A voi la parola…o la tastiera.
angelo_nero
  
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