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Autore: Tide    27/07/2016    1 recensioni
Prima volte che scrivo qualcosa che preveda più sezioni. E ammetto che è un esperimento bizzarro ...
La poesia di Keats come percorso psicotico applicato al personaggio di Hannibal Lecter.
Prendo in considerazione le vicende dei libri, ma mi interesso soprattutto di come potrebbe finire.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clarice Starling, Hannibal Lecter, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~BENCHE’ SIANO APPASSITE LE CARICI DEL LAGO


Piccolo incipit dell’autore:
La poesia si conclude ricollegandosi al tempo e al tema della prima strofa, rispondendo alla domanda. Anch’io torno mi ricollego alla situazione che ho allegato alla prima strofa; si può immaginare che si tratti di poche ore dopo.


 And this is why I sojourn here
Alone and palely loitering,
Though the sedge is wither'd from the lake,
And no birds sing.'*


I corridoi della clinica sono quasi deserti, ha incrociato solo un infermiere.  Rallenta: la stanza di Clarice è vicina. Tornare adesso è una tortura, ma non farlo sarebbe anche peggio , e restare lo strazia allo stesso modo. Le sue mani sono pulite e sanno del sapone germicida degli ospedali. È costretto a pensare che nulla sarebbe diverso se anche fossero sporche ed emanassero l’odore acre del sangue.
Entra nella stanza e si avvicina al letto. Osserva il volto pallido e scavato della donna, sprofondato nel sonno pesante che un corpo denutrito impone. Presto un incubo più violento la sveglierà, lei saprà già che l’uomo è lì, dunque sussulterà, forse, poi darà un sospiro e cadrà sul cuscino, immobile e abbandonata.
Lo spettacolo di ogni sera, l’abitudine di ogni notte: Hannibal torna sempre in tempo.  
Torna sempre a vedere quel suo fiore ormai avvizzito. Non può fare altro.
Sa perché torna sempre lì, non deve chiederselo  nemmeno; sa perché torna a guardarla appassire giorno per giorno, impotente. Resta e i suoi demoni gridano, si allontana e il suo cuore si spezza. Quello è il posto di Mischa e lì ritorna sempre.


*Traduzione: Ecco  perché  rimango qui,/Solo e pallido vagando ,/benchè siano appassite le carici del lago/ e gli uccelli non cantino.

 

   
 
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