Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: Reg    27/07/2016    4 recensioni
L’uomo si avventò per la seconda volta, questa volta puntando a Regina, la bionda la spinse delicatamente di lato in modo da toglierla dalla traiettoria...
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Cora, Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 1 - La versione femminile del principe azzurro

“Non voglio andare a quello stupido ballo, Madre, vi prego di non costringermi a farlo” disse Regina sperando di intenerire la madre.
“Non mi interessa quello che vuoi o non vuoi fare Regina” rispose duramente Cora “ho deciso che andrai a quel ballo e così sarà. Non ammetto obbiezioni”
“Ma Madre…”
“Falla finita di provare a convincermi e vai a metterti il vestito, l’ho fatto portare in camera tua, vedrai che sarà di tuo gradimento”

Regina non ebbe altra chance, si incamminò a testa bassa verso camera sua arresa al fatto di andare a quello stupido ballo. Non poteva fare altrimenti, quando sua madre decideva una cosa nessuno poteva opporsi, nemmeno lei che era sua figlia. Per un momento le balenò in testa l’idea di andare verso le stalle, prendere uno dei suoi amati cavalli e fuggire al galoppo ma sapeva bene che Cora con la sua magia l’avrebbe scoperta ancor prima che mettesse il piede nella staffa, quindi entrò in camera e iniziò a vestirsi.

La carrozza arrivò al palazzo alle sei in punto.

“Regina!! Sei pronta?? La tua carrozza è arrivata” urlò Cora per le scale “non vorrai mica arrivare per ultima al ballo?!? Non è da signore!!”
“Si Madre, eccomi, sono pronta” rispose la figlia iniziando a scendere per le scale.

Era bellissima. Una Dea. I bei capelli neri sciolti sulle spalle, il vestito, di un rosso brillante, le lasciava le braccia scoperte, i fianchi erano messi in risalto da una cintura coperta di brillanti.
“Sei bellissima” disse Cora guardandola con aria fiera “i principi presenti alla festa litigheranno tra di loro per decidere chi avrà l’onore di ballare con te stasera, ne sono certa”
“I principi.. ma che fortuna” pensò tra se’ e se’ Regina.
 
Il viaggio in carrozza sembrava non finire mai ed era noioso. Regina era sul punto di addormentarsi quando il cocchiere fermò i cavalli all’improvviso. Qualcuno era fermo in piedi in mezzo alla strada. Non sembrava un tipo tanto raccomandabile dal momento che la faccia era nascosta dentro un cappuccio, un pugnale pendeva dal suo fianco destro e tra le mani aveva un enorme spada apparentemente macchiata di sangue.

“E adesso cosa succede?” si domandò Regina “chi è quell’uomo in mezzo di strada? Lo sapevo che il ballo era un’idea stupida. Come minimo questo ci uccide, ruba i cavalli e scappa. Dove sono mia madre e la sua magia quando servono?!?” l’ansia cominciò a farsi spazio nella giovane donna. Sapeva di essere in serio pericolo e non aveva modo di scappare o difendersi. In preda al panico scese dalla carrozza. Pensò che magari l’uomo si sarebbe accontentato di qualche gioiello e di uno dei due cavalli e se ne sarebbe andato in pace senza uccidere nessuno.

Pensiero sbagliato.

Appena vide Regina il bandito le si avventò addosso mettendola con le spalle contro la carrozza.
“Ma guarda un po’ che bella signorina abbiamo qui” disse con voce profonda “sono sicuro che mi daranno un sacco di bei soldoni se ti vendo al mercante di schiave dirette in Marocco”
“No grazie, sto bene dove sto. In Marocco fa troppo caldo per i miei gusti” disse lei cercando invano di liberarsi dalla presa dell’uomo
“Ti diverti a fare la simpatica?!? Dove pensi di andare? Ormai sei mia e mi farai guadagnare un bel po’ di denaro”

Regina sentiva il cuore batterle all’impazzata dentro il petto, come se volesse uscire e fuggire via anche lui. Chiuse gli occhi pregando che qualcuno passasse da quella maledetta strada e la soccorresse. Ad un certo punto sentì un rumore di zoccoli e riaprì gli occhi per capire se davvero stesse arrivando qualcuno o se era la sua immaginazione a giocarle brutti scherzi.

“Ti sembra il modo di trattare una bella signorina come lei brutto cafone?!?”
La voce era senza dubbio femminile.
Regina si voltò alla sua sinistra e vide una donna, con gli stivali, i pantaloni di pelle blu scura, una cintura da cui pendeva una spada e una camicia. I capelli biondi raccolti in una coda.

“E tu chi saresti?” disse l’uomo ridendo “la versione femminile del principe azzurro?!? Che cosa ridicola! Levati di mezzo e non farmi perdere tem-”
L’uomo non fece in tempo a finire la frase perché “la versione femminile del principe azzurro” come l’aveva definita lui l’aveva colpito con l’elsa della sua spada facendolo finire a terra.

“Come ti permetti?!?” disse pieno di rabbia, rialzandosi e scuotendosi i vestiti per togliere la terra.
Fece per riprendere la spada, che a sua volta era caduta in seguito al colpo, ma la donna fu più veloce e la allontanò con un calcio. Allora afferrò il pugnale e le si avventò. Era goffo e lento quindi la donna non ebbe problemi a scansarsi e andare a mettersi davanti a Regina in modo da coprirla e difenderla meglio. L’uomo si avventò per la seconda volta, questa volta puntando a Regina, la bionda la spinse delicatamente di lato in modo da toglierla dalla traiettoria e diede una ginocchiata dritta nello stomaco del furfante che si accasciò a terra piegato su se stesso.

“Ne hai abbastanza o vuoi continuare? Perché io mi diverto ma non si direbbe lo stesso di te”
A quanto pare l’uomo ne aveva abbastanza, infatti quando fu capace di rialzarsi se ne andò con la coda tra le gambe e sparì dalla loro vista.
“State bene Madam? Non vi ha ferita vero?” disse la donna voltandosi verso Regina.

Aveva gli occhi verdi, di un verde mai visto prima. Così belli e pieni d’espressione. Prima in mezzo al panico non li aveva notati e adesso ci si stava perdendo dento, infatti ci mise un attimo a riprendersi e rispondere.
“S-si, sto bene grazie. Mai stata meglio” rispose Regina con un timido sorriso che iniziava a dipingerle si sulle labbra.
“Bene! Ne sono lieta”
“Oddio ma la vostra camicia è strappata e voi state sanguinando!!”
La camicia strappata lasciava intravedere il corpo scolpito e tonico della donna.
“Ma no, non è niente. Il taglio è solo superficiale, non mi brucia nemmeno. Me lo deve aver fatto quando vi ho spostata, quel maledetto!”
 “Mi dispiace! Vi ricomprerò la camicia” disse Regina arrossendo e fissando il suolo per l’imbarazzo.
“E’ molto gentile da parte vostra ma no, non preoccupatevi, la camicia non è assolutamente un problema. Voi piuttosto dovreste risalire sulla carrozza e ripartire, a quanto pare dal vostro vestito c’è un ballo che la aspetta” disse la bionda baciandole la mano per poi risalire in sella.

Un brivido percorse Regina lungo tutta la schiena a quel contatto, dolce e delicato ma assolutamente inaspettato.
“Si ho un ballo a cui non voglio assolutamente andare che mi aspetta”
“Mmm non sembra tanto divertente detto così”
“Infatti non lo è, ma è la volontà di mia madre quindi devo andare”
“Capisco. Cercate di divertirvi comunque e soprattutto state lontana dai guai” detto ciò fece partire il suo cavallo e riprese il suo percorso, in direzione opposta a quella di Regina.
“Aspettate un attimo!!” urlò Regina “Posso sapere il vostro nome? Sennò sarò costretta a chiamarvi versione femminile del principe azzurro”
“Siete libera di chiamarmi come vi pare” disse l’altra fermando il cavallo “ ma dal momento che sarebbe scortese non rispondere alla vostra domanda, vi dirò il mio nome, mi chiamo Emma. Voi siete?”
“Regina”
“Regina figlia di Cora?”
“Si esatto, non so se sia preoccupante il fatto che conosciate mia madre o no”
“No, non preoccupatevi non lo è. Piacere di conoscervi Regina”
“Il piacere è tutto mio Emma”
 
Detto ciò le due ripresero i loro percorsi.
 
Regina finalmente arrivò al castello nel quale si sarebbe tenuto il ballo. C’erano già molti principi e principesse intenti a parlare nel cortile. Scese dalla carrozza pensando che quella sarebbe stata una lunga sera. Sembrava distratta, il suo corpo era lì fisicamente ma la sua testa pensava a tutt’altro, gli occhi verdi di Emma l’avevano proprio incantata. Inutile dire che pensò a lei e quello che era successo tutta la sera.
Ballò con molti principi e parlò del più e del meno con molte principesse, ma in tutto ciò la sua testa era sempre altrove, era tutto meno che concentrata.
Il tempo volò più veloce del previsto e si fece l’ora di rientrare a casa. La sua carrozza l’attendeva ai piedi della lunga scalinata del giardino del palazzo.
Anche il viaggio di ritorno le sembrò volare, tutto il contrario dell’andata.

Rientrò in casa con la felicità dipinta sul volto.
“Bene” disse Cora appena la vide “dalla tua espressione direi che ti sei divertita. Sono contenta di ciò. Vedi di conservare la stessa espressione anche per domani”
“Si, diciamo che è andata meglio di quanto pensassi” rispose lei “per domani? Perché? Che succede domani?”
“Abbiamo visite. Re Nicholas e sua figlia ci faranno compagnia per tutto il giorno. Oltre alla figlia ha anche un figlio, Richard, che però non sarà presente perché è impegnato in alcune trattative. Me ne hanno parlato tutti molto bene, sono sicura che potrebbe essere un marito perfetto per te”
“Madre”
“Ne abbiamo già parlato. Non provare ad opporti e vedi di essere carina con sua figlia domani, dobbiamo fare una buona impressione su tutta la famiglia”
“Si, certo, come volete”

Detto ciò andò in camera sua. Non sapeva nulla né di questo Re Nicholas né dei suoi figli ed era già preoccupata all’idea di dover passare tutto il giorno con una principessa viziata e piena di se’. Scacciò questo pensiero e provò a prendere sonno. Appena chiuse gli occhi la prima cosa che le apparse davanti fu il verde degli occhi di Emma e con ciò si addormentò.
 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Reg