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Autore: KuromiAkira    27/07/2016    1 recensioni
C'erano momenti in cui Izuminokami Kanesada odiava Horikawa Kunihiro.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Horikawa Kunihiro, Izuminokami Kanesada
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C'erano momenti in cui Izuminokami Kanesada odiava Horikawa Kunihiro.
Chiariamoci, la wakizashi era un tipo affabile, uno su cui potevi sempre contare in qualunque momento; disposto a farsi in quattro per chiunque, maturo, affidabile e forte e veloce in battaglia.
Kanesada lo riteneva un assistente più che efficiente e, sebbene fosse stato lo stesso Kunihiro ad auto-assegnarsi quel ruolo, l'uchigatana era arrivato ad accettarlo come tale e a godere del suo supporto, sopratutto per quanto riguardava le faccende che reputava noiose e che, senza alcun rimorso, tentava di far sbrigare proprio a lui.
In fondo Horikawa sembrava in grado di fare tutto, e tutto risolveva efficientemente; era responsabile e pratico, ma al contempo severo e obbiettivo. Sebbene l'ammirazione della wakizashi verso di lui sconfinasse nell'adorazione più profonda, colui che al momento aveva l'aspetto apparente di un ragazzino di nemmeno quindici anni non si lasciava mai accecare dai suoi sentimenti.
Lo sgridava spesso, sbattendogli in faccia senza alcuna pietà le proprie mancanze ed errori, esponendogli i propri difetti con una freddezza analitica e una calma da far venire i brividi.
Izuminokami lo trovava seccante in quelle occasioni, ma anche questo non era poi un grosso problema.
No, il punto era un altro.
Kanesada sapeva bene che, sotto l'apparenza angelica e mansueta, Kunihiro era un piccolo infame bastardo.
E ne stava avendo l'ennesima conferma in quel momento, nella cucina della cittadella, mentre stavano cercando di preparare il pranzo per i loro colleghi e per il loro nuovo padrone.
Il suo piano era di far fare tutto a Kunihiro, sebbene il saniwa avesse chiesto a entrambi di collaborare, e andare in giro a rilassarsi da qualche parte... cosa che ovviamente la wakizashi gli aveva impedito di fare.
Per abilità tecnica e pratica, comunque, Horikawa era il più capace, per cui Kanesada stava solo aiutando nelle piccole cose; ma era stato al momento di preparare la salsa che il più basso dei due aveva, di nuovo, dato mostra della sua vera natura.
Che Izuminokami avrebbe sparso la salsa ovunque, sporcandosi mani, viso e sopratutto la veste cremisi, era praticamente una certezza, e anche che Kunihiro sarebbe subito accorso con un fazzoletto sgridandolo con un quieto, e in parte divertito 'fai più attenzione, Kane-san' era qualcosa che l'uchigatana aveva messo in conto sin da quando aveva messo piede nella cucina.
Era anche conscio che sarebbe stato proprio la wakizashi a lavargli i vestiti e a piegarli con cura nella stanza che condividevano.
Ma fu quando Horikawa gli prese la mano e iniziò a leccargli lentamente le dita, fissandolo quasi innocentemente (maledetta falsa, falsa innocenza!) dal basso, con quegli enormi e bellissimi occhi azzurri, che Izuminokami capì di essere di fronte al vero Horikawa Kunihiro.
La wakizashi aveva evidentemente deciso di approfittarsi della situazione per torturarlo in un modo concesso a lui soltanto, dando nuovamente dimostrazione della sua crudele malizia, e Kanesada non poté far altro che rimanere immobile, incapace di distogliere lo sguardo, con la consapevolezza che il suo viso stava passando a colori sempre più accesi di rosso con una velocità certamente non salutare.
Percepì tremiti leggeri ma incontrollati in tutto il suo corpo, e un calore quasi insopportabile si impossessarsi di lui, a partire dal bassoventre.
La wakizashi a quel punto sorrise, ridacchiò con soddisfazione quando si rese conto conto dell'erezione dell'adorato 'Kane-san', reazione infame e traditrice delle sue vere emozioni, e si voltò improvvisamente, sgomberando e pulendo il tavolo per tornare a cucinare come se nulla fosse accaduto, iniziando addirittura a canticchiare.
Izuminokami rimase immobile per qualche secondo, incapace di pensare ad alcunché, quasi dimenticandosi di respirare, poi si accasciò con la testa sul tavolo.
Sospirò in preda a un'eccitazione che si sarebbe dovuto tenere chissà per quanto, pensando per l'ennesima volta nel corso della sua lunga esistenza che sì: lui odiava davvero Horikawa Kunihiro.
  
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