Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: _Fux_    28/07/2016    2 recensioni
Il tempo stimato per smettere di fumare è indeterminato.
Fato vuole che per innamorarsi sia la stessa cosa.
-O-
Harry chiede a Louis di concedergli lo stesso tempo che impiegherà per smettere di essere dipendente dalla nicotina, per fargli provare qualcosa nei suoi confronti.
Perchè non sempre innamorarsi è facile.
OS | 4K | Larry | Demisexual!Louis
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
 



border=

˜

Love is a smoke made with the fume of sighs.

—William Shakespeare

 

˜

 

 

 

 


 

Louis si sistema il ciuffo di capelli davanti in un morbido ricciolo che gli ricade appena sulla fronte, osservandosi poi con sguardo critico allo specchio. Forse ha ragione Lottie quando dice che quella camicia blu scuro gli mette in risalto gli occhi.
"Non vedo l'ora di essere al party!" ulula Niall dal suo letto, sembrando veramente euforico. C'è da dire che Niall è quasi sempre stato euforico, nei loro quasi diciassette anni di amicizia.
Rotea gli occhi, ma sorride, voltandosi a guardarlo: "Niall, è solo una festa come tutte" .
Niall alza i capelli biondi facendoli passare fra le dita aperte di una mano e gli fa una linguaccia: "Non mi guasterai l'umore! Questo non è un party come tutti gli altri, è IL party di Zayn Malik" gli punta un dito contro "Tutti sanno che gli studenti di arte organizzano le feste migliori, e qui al campus tutti sanno che Malik è il re delle suddette feste. Il migliore organizzatore da dieci anni a questa parte, dicono".
Louis si siede sul proprio letto per allacciarsi le Vans scure. "Suppongo tu abbia ragione" ammette "Ma alla fine non mi serve molto per divertirmi ad una festa: buona musica, buoni drink, magari una sigaretta" indica contando sulla punta delle dita. L'amico gli alza un ulteriore dito e aggiunge: "Buona compagnia".
Louis sbuffa infastidito, scacciando la sua mano come avrebbe fatto con una mosca: "Non incominciamo". Niall si sistema la giacca nera con inserti bianchi e alza gli occhi al cielo: "Geeesù, Lou, stavo solo scherzando!".
Controlla di avere cellulare e portafoglio nelle tasche degli stretti jeans scuri e spinge l'amico fuori dalla stanza del dormitorio: "Forza, Niall. Se sei fortunato tu sarai la mia bella compagnia per questa sera".
Niall finge di rigettare dentro il vaso con la pianta che si trova all'angolo della corridoio.
Esagerato.
 
Louis detesta dovere ammettere quando Niall ha ragione, specie perché poi di solito non smette di vantarsi almeno per un mese, ma- Questa volta ha davvero avuto ragione, Malik sa il fatto suo. La musica rimbomba con il suo ritmo pulsante nella casa a due piani allestita per l'occasione. Ci sono persino un vero dj e un barman. Okay, apparentemente dalle voci che ha sentito circolare non sono professionisti, ma due amici di Zayn: Ed Sheeran, che si sta specializzando come ingegnere del suono, e Liam Payne, che invece studia qualcosa come -agraria? Comunque ne sa davvero il fatto suo.
Stringe il bicchiere di carta blu fra le mani, mentre ne allunga uno rosso all'amico biondo, che lo alza alla sua salute ed inizia subito a berlo velocemente. Una ragazza castana gli si avvicina con un sorriso timido e gli dice qualcosa in un orecchio. Potrebbe quasi essere romantico, se non fosse che con ogni probabilità per farsi sentire da Niall lei stia urlando. Vede l'amico rivolgergli un'occhiata ed indicare poi la pista da ballo. Louis annuisce, indicandogli di muoversi, prima che la ragazza cambi idea. Se la caverà anche da solo.
Non finisce la birra che ha nel bicchiere e si tuffa lui stesso nella mischia, chiudendo gli occhi e alzando le braccia in alto, iniziando a muovere i fianchi a tempo con la musica. Improvvisamente sente qualcuno allacciargli le braccia attorno al busto e attaccarsi al suo didietro con il proprio bacino. Louis congela per un istante e poi si volta per fronteggiare il ragazzo moro che ha cercato di approcciarlo così grezzamente, allontanando con violenza le sue mani troppo lunghe per i suoi gusti.
"Non toccarmi. Non osare nemmeno, mai più, a toccarmi" carica la voce di tutto il disprezzo che sente crescergli in corpo e gli dedica un'occhiata disgustata. Esiste una cosa che si chiama 'spazio personale' e un'altra cosa che si chiama 'consenso'.
E lui il suo non glielo aveva dato decisamente. Grazie tante.
Si allontana furiosamente dalla folla, cercando di avvicinarsi al punto dove crede di avere visto Niall, nuovamente solo. Prima che riesca a raggiungere l'amico, però, sente una voce profonda rivolgersi a lui: "Ehi. Tutto bene?". Louis alza lo sguardo su un ragazzo alto e riccio. Inarca un sopracciglio: "Malik ha ingaggiato anche un buttafuori?". L'altro ride, tenendosi una mano sul petto: "Ti sembro un buttafuori?" ride ancora "Dovrei suggerirlo a Zayn, forse. A questo non aveva pensato".
Louis osserva la camicia nera aperta fino allo stomaco del tizio, ed effettivamente no, non ha per nulla l'aspetto di un buttafuori. Il riccio riprende a parlare: "È solo che ho visto la scena sulla pista da ballo, e volevo accertarmi che fosse tutto okay". Louis annuisce: "Sto bene. Solo, non mi piace essere toccato senza il mio permesso".
Fa per allontanarsi, ma l'altro riprende frettolosamente a parlare: "Uhm... Ti andrebbe di ballare con me?".
Guarda i suoi occhi. Il colore deve essere storpiato dalle luci stroboscopiche, ma probabilmente sono verdi. Sono anche immensamente sgranati, mentre aspetta una sua risposta. "No, direi di no" dice infine, allontanandosi con un cenno del capo.
 
“Ehi, Lou! Come va?" Niall gli mette un braccio sulle spalle non appena sono sufficientemente vicini. "Che voleva Harry da te?"
"Chi?"
"Harry Styles, il riccio con cui stavi parlando" indica con il mento un punto poco più avanti di loro. Louis segue il suo sguardo: "Ah. Voleva chiedermi di ballare".
Il biondo sgrana gli occhi: "E tu gli hai detto di no?! Perché?!".
Rotea gli occhi e si stacca dall'amico: "Niall, per piacere, non ricominciamo. Sai com'è per me, ed io so cosa significa 'ballare' " graffetta l'aria con le dita "in questo tipo di feste".
Niall scrolla le spalle: "Sarà, ma Harry è davvero un tipo a posto. E se almeno non ci provi, non potrai mai conoscerlo". Detto ciò gli lascia una pacca sulla spalla e torna a dimenarsi fra i loro compagni.
"Sarà" borbotta Louis, incamminandosi verso il portico d'ingresso.
 
Riesce ad ottenere una sigaretta ed un accendino in prestito, così mette la stecca fra le labbra e copre la fiamma con la conca di una mano per evitare che si spenga, restituendo poi con un cenno di ringraziamento l'accendino alla legittima proprietaria, che in risposta alza la mano in un saluto militare.
La musica ovviamente si sente anche lì, e le assi di legno del pavimento vibrano appena, ma è comunque un sollievo per i suoi poveri timpani. Qualcuno si siede di fianco a lui sul gradino. Louis non si gira, ma sente uno scatto ed uno sfrigolio, e poi davanti ai suoi occhi volteggia una nuova nuvoletta di fumo grigiastro. Prende una boccata profonda e rilascia poi l'aria fuoriuscire dalle narici.
"Il fumo fa male. Dovremmo smettere".
Volta appena il capo di lato, riconoscendo il ragazzo di poco prima.
"Sì, probabilmente dovremmo" gli concede “Ma ci vuole molto tempo per riuscirci, e dedizione” quindi torna a guardare davanti a sé. Fumano in silenzio per un po', Louis osserva la cenere formarsi sulla punta della sigaretta e poi cadere lentamente al suolo, mentre il riccio si schiarisce la voce diverse volte.
"Uhm. Quindi. Perché non hai voluto ballare con me?". Prima che possa fulminarlo con uno sguardo, si sbriga ad alzare entrambe le mani in segno di resa: "Voglio dire, ovviamente rifiutare era un tuo diritto e non è che tutti vorrebbero ballare con me, solo-" prende un'altra velocemente boccata di fumo "Solo, vorrei sapere se è perché ho fatto qualcosa di male? Sono stato indelicato, forse, dopo ciò che avevo visto?".
Louis allunga un braccio verso il posacenere e spegne il mozzicone di sigaretta ormai finita. Guarda il ragazzo al suo fianco, e quasi come se fosse una sfida dice: "Sono demisessuale". Incrocia le braccia al petto, aspettando una reazione.
Vede la sua fronte aggrottarsi con preoccupazione: "Oddio, mi dispiace! È grave?".
Louis, suo malgrado, si ritrova a non riuscire a trattenere una breve risata. Scuote il capo divertito: "Mh. Okay, Harry-"
"Sai il mio nome?!" domanda con un sorrisetto, facendolo sbuffare.
"Me lo ha appena detto il mio amico. Ora, Harry, non mi interrompere. Sto cercando di fare un discorso serio". Il riccio annuisce e si chiude la bocca mimando una zip. Louis si ritiene soddisfatto, quindi riprende a parlare: "Dicevamo... Tu cosa sei? Omosessuale, bisessuale, etero?". Harry mugugna qualcosa di incomprensibile, senza aprire le labbra. Louis alza gli occhi al cielo: "Harry, puoi aprire le labbra per parlare"
"Sono bisessuale" risponde quindi, e Louis porta le mani alla bocca: "Oh, santo cielo! Ed è grave?!".
Harry corruga la fronte: "Certo che no, è solo come sono e-" un lampo di realizzazione gli passa negli occhi "Ooh! Ora capisco!".
“Come ti chiami?" gli domanda all'improvviso, osservandolo con il capo lievemente inclinato. "Louis"
"È un bel nome"
"Grazie".
Harry si muove in continuazione sul gradino, cercando una posizione più confortevole.
"Ehi, Louis?"
"Dimmi"
"Cosa significa essere demisessuali? Io- non lo so, mi dispiace" arrossisce leggermente, scostandosi i capelli dagli occhi.
"Perché ti interessa?" domanda Louis senza cattiveria, ma solo con voglia di comprendere. Harry sgrana gli occhi: "Perché voglio conoscere! E- e perché penso che tu sia interessante". Louis a questo rilascia un breve sorriso.
"Essere demisessuali significa non provare attrazione fisica, se non con persone per le quali si nutrono forti sentimenti e che si conoscono in profondità. È più o meno come essere ad un passo dall'asessualità" osserva con curiosità il ragazzo, che pare pendere dalle sue labbra, e continua così la spiegazione "Posso dire se trovo qualcuno carino o interessante, ma potrei comunque provare ribrezzo al pensiero di- baciare quella persona o fare qualcosa di più fisico senza essere davvero legato ad essa" scrolla le spalle "Mi infastidisce anche solo il pensiero di essere toccato da un estraneo, per questo prima ho rifiutato di ballare con te. Perché so come funzionano queste situazioni e come le mani tendano a- vagare".
Alza il capo per osservare il cielo nuvoloso e poi torna a guardare in basso, sospirando: "Per me costruire una relazione non è una cosa scontata. Prevede tempo, molto. E non tutti sono disposti ad aspettare".
"Io aspetterei" si decide infine a parlare Harry, mordendosi un labbro e arrossendo profondamente. Louis sorride in maniera morbida, in imbarazzo.
"Non sapevo esistesse una cosa come la demisessualità" aggiunge poi il riccio "Ma immagino di essere stato sciocco io a pensare che tutti potessimo ritrovarci nello schieramento etero/gay/bisex". Louis alza le spalle: "Esistono molte altre categorie. L'abrosessualità, per esempio" si riallaccia una scarpa, pensieroso "Eh, bisogna dire che comunque esiste tanta ignoranza circa queste cose. Ho pensato di essere sbagliato per un sacco di tempo, prima di scoprire la verità. Ma molti non sono ancora pronti, sai?"
"In che senso?"
"Proprio ieri mi è capitato di leggere che noi demisessuali siamo solo etero che desiderano essere speciali e mettersi in mostra. Il che è doppiamente sciocco, perché, ad esempio, io sono gay".
Harry sbotta: "Ma questo è essere stronzi! E irrispettosi!"
Sospira: "È così che va il mondo, giovane Harold" allunga le gambe sui gradini inferiori e appoggia i gomiti sul gradino dietro di loro.
"Quando ho detto al mio amico Niall di essere demisessuale, lui pensava fossi entrato in fissa con Demi Lovato" ridacchia insieme ad Harry, asciugandosi con il polpastrello di un indice la goccia che gli è scivolata via da un occhio.
"Ehi, Louis?" lo richiama Harry, dopo essersi deciso a copiare la sua posizione "Ti va di provare a smettere di fumare insieme?".
Louis lo guarda di rimando e sorride: "Penso sia una buona idea, Harry".


 
Harry dice a Louis che si rivedranno per decidere come fare a smettere di fumare, ma si rifiuta di stabilire un appuntamento perché, a sua detta, sarà il destino a farli incontrare nuovamente.
Il che è totalmente una stronzata, perché Louis è sicuro di averlo visto approcciare Niall alla festa. Gli ha decisamente chiesto dove avrebbe potuto trovarlo, altrimenti non si spiegherebbe come avrebbe fatto ad incontrarlo tre giorni dopo, nel piccolo caffè dove è solito studiare.
Harry si appoggia alla parete al fianco del suo tavolino e si scuote i capelli con una mano, cercando di sembrare il più vago possibile: “Eeehi, Louis! Ti avevo detto che ci saremmo incontrati di nuovo, in un modo o nell'altro”. Decisamente, ha fatto il terzo grado a Niall.
Inarca un sopracciglio e con uno studiato movimento della mano indica il posto libero davanti a sé, invitandolo tacitamente ad unirsi a lui. E' troppo di buon cuore per fargli capire che non si è affatto bevuto il suo teatrino sul destino. E' carino, comunque.
“Allora. Hai già studiato un piano per smettere di fumare?”
Il riccio si lega i capelli in un cipollotto e scuote il capo: “No, però ho pensato una cosa. Se sei disposto a dare del tempo al tuo corpo per abituarsi alla mancanza del fumo, potresti dare lo stesso tempo a me”. Louis si accarezza leggermente la barbetta ispida che gli è cresciuta sul mento: “Che intendi dire?”
“Voglio dire che se per quando non saremo più dipendenti dalla nicotina io non avrò fatto nessun passo avanti nel poterti piacere almeno un pochino, smetterò di disturbarti”.
Il castano soffia una risata: “Non funziona mica così” osserva il broncio dell'altro ragazzo e alza gli occhi al cielo “Come vuoi tu, Harry”.
“Yay!” esulta, alzando il braccio per ordinare un tè caldo.
Sistema il cappotto sullo schienale della sedia ed intreccia le dita fra di loro, posandoci poi sopra il mento. Louis chiude con delicatezza il pc, consapevole che per oggi non riuscirà a studiare altro.
“Passami le tue sigarette ed il tuo accendino, Lou”.
Louis tira fuori un pacchetto sgualcito e glielo consegna, curioso. Quando il cameriere torna con l'ordine di Harry, quest'ultimo gli consegna le proprie sigarette insieme a quelle di Louis, chiedendogli gentilmente di gettarle il prima possibile.
Louis a questo lo guarda storto, ma poi scrolla le spalle: “Suppongo che sarebbe comunque successo a breve”.
Harry pesca dalla sua cartella di pelle due pacchetti di chewingum alla menta forte e strappa l'involucro che li contiene, allungandone uno verso Louis, che lo guarda confuso.
Potrei avere mentito e potrei essermi documentato su alcuni metodi per smettere di fumare” ammette, soffiando poi sulla bevanda bollente.
“Molti trovano che aiuti masticare una gomma, quando il desiderio di riempirsi i polmoni di catrame diventa insostenibile” commenta, occhieggiando il pacchetto blu e verde che riposa sul tavolo.
Louis finisce di mettere via le sue cose nello zainetto nero semi distrutto: “L'ho sentito dire, sì”.
“Poi ci sarebbero le sigarette elettroniche, ma io le eviterei” continua Harry, sorridendogli da sopra la tazza.
Storce il naso: “Sì, sono d'accordo. Quelle cose non mi hanno mai ispirato fiducia”.
“Louis?”
“Mh?”
“Che ne pensi dei vegetariani?”
“Non ho nulla contro di loro, ma mi piacciono troppo le grigliate per diventarlo io stesso” risponde sinceramente, aggiungendo subito dopo: “Perchè?”.
Harry soffia una risata: “Perchè penso che dovremo diventarlo per un po'. O quanto meno, dovremo ridurre l'apporto di carne” osserva divertito l'espressione scandalizzata del liscio, decidendo quindi di spiegargli “In tal modo si rallenta l'espulsione dal corpo della nicotina, che diminuisce di poco in poco ogni giorno, facendoti abituare, fino a scomparire del tutto”.
Louis annuisce, ma gli punta contro un dito: “Non ho alcuna intenzione di mangiare tofu- O cose del genere”.
Inarca un sopracciglio ed allunga una mano: “Affare fatto?”
Harry gli stringe la mano: “Suppongo che abbiamo un accordo, allora”.
Louis alza il polso per controllare l'ora e si alza in piedi: “Devo andare, ora. Ma prima ritengo che potrebbe essere utile scambiarci il numero di telefono. Sai, non possiamo sempre aspettare che il destino ci faccia incontrare”. Sottolinea beffardamente la parola 'destino' e sorride ampiamente, notando le gote rosse dell'altro ragazzo.
 
Sono due mesi piuttosto difficili, Louis si trova ad essere il più delle volte facilmente irritabile e crede che la mascella gli si sia quasi slogata da quante chewingum ha dovuto masticare per reprimere il desiderio di nicotina,  negli ultimi tempi.
Non è così male, però, specie quando riesce molto spesso a costringere Harry a cucinare per lui i suoi piatti preferiti e nel frattempo può ascoltare le sue barzellette. Sono tremende a dire il vero, ma incredibilmente, sono così oscene che fanno ridere.
Louis sorride sempre, pensando ad Harry. Niall lo prende in giro, ma lui non capisce quanto lui sia felice di avere un nuovo amico di cui potersi fidare così ciecamente.
Si riscuote dai suoi pensieri alla vibrazione del cellulare, che indica un messaggio in entrata. Poco dopo la campanella sopra la porta del caffè trilla ed Harry entra nella caffetteria, guardandosi attorno mentre cammina. Lo vede dopo poco e si affretta verso il suo tavolino, salutandolo con un sorriso.
“Ehi, Haz. Hai sviluppato le fotografie per l'esame?”
Harry annuisce, allungandosi verso il suo lato per rubargli un paio di biscotti.
“Sì, comunque” tossisce leggermente “Come va la situazione dipendenza? Sai che oggi è il giorno che avevamo prefissato? O abbiamo vinto contro il fumo, o siamo due sfigati”.
Louis alza due dita in segno di vittoria: “Voglia di fumare pari a zero. A dire il vero il pensiero mi disgusta perfino”.
Il riccio lo scruta: “Sicuro di non essere sgattaiolato in piena notte, fuggendo alla guardia di Niall, per comprare un pacchetto di sigarette?” lo punzecchia con un dito, ricevendo in cambio una spallata amichevole: “Ma piantala! E' successo solo una volta, ed ho consegnato immediatamente il pacchetto incriminato a Niall e-” alza un dito per aria “A te ho chiesto scusa praticamente in ginocchio”.
“Questo è vero” ammette Harry, mordendosi nervosamente il labbro.
“Haz? Sei sicuro che sia tutto okay?”
“Sì, è solo che-” si schiarisce la voce “Ricordi il nostro secondo incontro? Quando ti ho chiesto di darmi lo stesso tempo che avresti dato al tuo corpo per abiuarti all'assenza di nicotina?”.
Louis ha una vaga idea di dove potrebbe arrivare quel discorso, e non gli piace per niente. 
“Ricordo” dice soltanto, sentendo il nervosismo di Harry assalire anche lui stesso. Harry azzarda un movimento verso la sua mano, si ferma per un attimo e poi la stringe con la sua. Louis non fa nulla per impedirglielo.
“Louis, io vorrei sapere se- se sono riuscito, almeno un po'... Ad esserti più vicino?”.
Louis osserva gli occhi verdi di Harry guardarlo speranzosi e si sente morire dentro. Porta la mano libera al suo viso, accarezzandogli una guancia. Il riccio segue con il capo il suo movimento e posa la mano sopra la sua.
“Harry, io ti voglio bene-”
“Ma?” il riccio chiude gli occhi per trattenere le lacrime “Dillo”.
Sospira: “Ma per me è troppo presto”.
Harry gli stringe la mano un'ultima volta, prima di lasciarla libera. Riapre gli occhi, appena più acquosi di prima. Proprio come quelli di Louis.
“Non ce l'ho con te, Lou” sussurra, asciugandogli una lacrima “Ma preferirei se non ci vedessimo per un po'”.
Louis annuisce e lo stringe a sé in un abbraccio d'impeto.
“Ti aspetto, Haz” gli mormora in un orecchio, lasciandolo poi correre via.
 
“Louis”
“Mphft” mugugna, con la faccia sprofondata nel cuscino. Sente qualcuno sedersi al suo fianco sul letto.
“Louis” ripete ancora Niall, passandogli una mano sulla schiena “Sei stato miserabile per giorni. Dovresti chiamarlo”.
Louis si alza a sedere di scatto, con gli occhi fiammeggianti: “Mi ha chiesto tempo, Niall. E non posso essere proprio io a negarglielo, fra tutti” sospira “E poi, a che pro chiamarlo? La situazione non è cambiata”.
Niall lo fulmina con un'occhiata: “Louis, non essere ridicolo! Stai praticamente passando una fase depressa e vuoi dirmi che è solo un amico?” scuote la testa “Io so che sono il tuo migliore amico e che mi vuoi bene, ma non hai mai fatto nulla del genere per uno dei nostri litigi”.
Louis tira su con il naso e tortura un fazzoletto di carta fra le mani, alzando le spalle: “E' solo che mi manca” ammette tristemente.
Il biondo lo osserva ancora per qualche attimo, alzandosi poi in piedi ed afferrando o zaino di Louis: “Sai cosa? Va bene, non chiamarlo. Ma oggi usciamo. Andiamo in piscina”.
“In piscina?”
Niall rotea gli occhi cerulei: “Sì, in piscina. Zayn ha allestito una specie di festa per pochi intimi, e sono riuscito a fare inserire i nostri nomi. Ora muovi il culo ed indossa un costume”.
Il biondo torna dalla sua parte della stanza, nascondendo un sogghigno.
 
Louis si guarda attorno. Non è un fan delle piscine al chiuso, ma ovviamente è ancora inverno e vivono in Gran Bretagna, quindi suppone di doversi accontentare. Si lascia trascinare da Niall verso un paio di sdraio libere e cade pesantemente su una di esse, spogliandosi per rimanere in costume. Si sistema meglio e chiude gli occhi, cercando di rilassarsi.
“Louis?” spalanca gli occhi di scatto, sentendo una voce roca chiamarlo.
“Harry” mormora, portandosi una mano alla bocca. Il riccio fa scivolare lo sguardo sul suo torso e poi, arrossendo, si sbriga a coprirsi il petto nudo con l'asciugamano da mare che aveva in mano.
Louis non può fare a meno di ridere: “Harry, non c'è bisogno che tu ti copra! Sono demisessuale, non disgustato dal corpo umano”.
Harry rimane in piedi al suo fianco per qualche attimo, prima di sedersi vicino a lui sulla sdraio: “Mi è mancata la tua risata” dice con il fantasma di un sorriso addosso. Sembra stanco, ha un accenno di occhiaie sotto gli occhi.
“A me sei mancato tu” dice semplicemente lui, abbassando lo sguardo.
“Perchè non mi hai mai- Non mi hai mai chiamato?”
Louis sgrana gli occhi: “Volevo darti tempo, Harry!”
Il riccio sbuffa e poi ride: “Io volevo dare tempo a te, scemo”. Louis lo spintona appena: “Bada a come parli!”.
Harry lo guarda fisso, prima di lanciarsi contro di lui per abbracciarlo: “Dio, Louis, mi sei mancato. Non azzardarti mai più a non parlarmi per così tanto!”. Si rilassa fra le sue braccia, alzando lo sguardo sulle sue labbra carnose e rosse, piegate in un sorriso.
“Te lo prometto”.
Torna a sistemarsi fra le sue braccia quando, all'improvviso, una realizzazione lo colpisce come un getto di doccia di acqua gelata. Ha guardato le labbra di Harry e-
Ha desiderato baciarle.
 
Niall lo guarda annoiato: “Pensavo di avere fatto abbastanza con la festa in piscina, ed invece no” si lamenta, stravaccandosi sulla panchina del parco.
“Che intendi dire?” domanda Louis, aggrottando la fronte.
“Chi pensi che abbia fatto in modo di farti incontrare Harry? Il destino?” punta un indice contro la fronte dell'amico “Duh. Perchè non glielo dici semplicemente? Che ti piace più che come amico?”.
 
Lo guarda con gli occhi sgranati: “ E tu come hai fatto a-”
“Louis. Per favore. Non offendere la mia intelligenza”.
Il liscio annuisce, ficcandosi le mani nelle tasche per farle riscaldare almeno un pochino: “Non voglio rovinare le cose, ora che abbiamo sistemato la nostra amicizia”.
Niall lo guarda come a volergli dare del ridicolo, e sospira: “Okay, okay. Ricordi cosa mi hai detto quando hai fatto coming out?”.
Annuisce: “Sì. Ti ho detto 'Noi siamo chi siamo' ”
“Esattamente” conferma Niall “Ora io ti faccio una domanda: che senso ha, se si è sé stessi solo quando nessuno ci guarda?”.
Louis si morde un labbro: “Non ha senso. Hai ragione”.
“Ti sei mai reso conto che con Harry non hai mai dovuto mentire? Essere qualcuno che non sei?” Niall lo guarda insistente, cercando di ottenere una sua reazione.
“Con Harry è stato semplice, sin dall'inizio. Non ha mai voluto più di quello che mi sentivo in grado di dare, ed è sempre stato così interessato a comprendermi, sai?”. Si lecca labbra con la punta della lingua: “Niall, io- Desidero uscire con lui e tenergli la mano. Abbracciarlo quando voglio solo perché mi va e desidero- Desidero davvero baciarlo, Nì”.
Niall gli lancia uno sguardo divertito: “E allora che aspetti?”.
Louis è confuso, ma l'amico gli intima di voltarsi ed il suo sguardo si scontra con quello sconvolto di Harry. Assume dieci diverse tonalità di rosso in meno di un secondo, mentre sente il biondo allontanarsi silenziosamente.
“Ehi” saluta, alzandosi dalla panchina.
“Uhm, ehi” Harry dondola sui suoi piedi, imbarazzato “Non volevo spiare, mi dispiace-” inizia a cercare di scusarsi, ma viene frenato dalle labbra fini di Louis che si posano delicatamente sulle sue.
Spalanca gli occhi per un attimo, prima di chiuderli e ricambiare con dolcezza, portando le mani a conca sul viso dell'altro.
Louis gli accarezza il viso e fa sprofondare un indice nel solco della fossetta che gli si crea sulla guancia sinistra quando sorride così tanto come sta facendo ora: “E' stato Niall a chiamarti, vero?”.
Harry lo guarda con sguardo divertito: “Beh. Non so tu, ma io preferisco chiamarlo destino”.
Louis ride, alzandosi sulle punte per allacciargli le braccia dietro il collo e nascondere il volto fra i suoi ricci, ma solo dopo avergli lasciato un altro bacio, ovviamente.
 
E probabilmente, da qualche parte, Niall si sta dando una pacca sulla spalla da solo.

 

 

 
Grazie mille per essere arrivati fin qui, spero di non avere deluso nessuno, anche se è una cosina corta corta. Ci tenevo davvero tanto a scrivere questa fic perchè l'argomento mi sta molto a cuore.

Grazie infinite a Birbs che come al solito ha creato una copertina spettacolare ❤
(Alzi la mano chi come me ha un debole per i capelli di Louis acconciati in quel modo!)

A presto 🙂


   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: _Fux_