Anime & Manga > Lady Oscar
Ricorda la storia  |      
Autore: Amantea    29/07/2016    10 recensioni
Non una storia romantica, o non solo questo.
" Se non in questa vita, quando, Oscar... quando potrò amarti? pensi che viviamo molte vite, che nasciamo e moriamo sotto varie fattezze, ma sempre indivisibili, comunque legati, eternamente destinati a stare insieme? O piuttosto che ci sia data un'unica occasione...? Bianco o nero, prendere o lasciare, scegliere o ignorare... amare o morire.
Amare o morire, o forse ambedue le cose, perché non aprirsi all'amore è un po' morire, Perché non voglio morire prima di averti detto che ti amo".
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
SE NON IN QUESTA VITA, QUANDO...



- Io morirò in battaglia! -.
Oscar affondò lo spadino di legno contro il fianco di André, che lo schivò d'un guizzo all'indietro.
- Non credo proprio! -, sibilò l'altro ragazzino, rapido a portarsi in contrattacco con una stoccata, - tu non morirai affatto, perché io te lo impedirò -.
- Oh oh-, ridacchiò la ragazzina, mentre con i denti serrati e il faccino grintoso caricava un fendente, - tutti moriamo un giorno, André. Tu magari un bel po' dopo di me, che sei solo un attendente, e gli attendenti, si sa, non vanno in battaglia, ma attendono che il loro padrone abbia fatto quello che c'è da fare, e non si immischiano -.
Anche il fendente però andò a vuoto, perché André si era chinato giusto in tempo a salvare il collo da quel legno appuntito. E a quel punto non gli rimase che caricare a testa bassa, e gettarsi su Oscar.
Il prato soffice attutì il colpo, e forse più della caduta fu la vergogna di essere battuta per la seconda volta in poche ore a farle assumere quell'espressione grave e tutta raccolta, come un ritaglio di stoffa stropicciata.
- Tu non morirai in battaglia -.
Chissà perché André aveva preso a cuore quella frase, e la ripeteva, usando un tono ogni volta più serioso e convinto.
- Certo non morirò di parto, come Claudette. Il mio è un destino da soldato, e lo onorerò fino all'ultimo giorno che Dio mi concederà -.
- Non è che tutte le donne muoiono di parto... povera Claudette -, sospirò André, pensando al triste destino di quella giovane e sfortunata lavandaia, a servizio dei Jarjayes da pochi mesi, quasi che nessuno si fosse reso conto che fosse in attesa di una creatura.
- E non tutti i soldati muoiono in battaglia -, concluse.
- E va bene! -, sospirò Oscar. - Sei così insistente, che la morte si guarderà bene dal cogliermi, pur di non sentirti blaterare all'infinito! -.
Una risatina le accese le guance e gli occhi, e solo allora si accorse che André, franatole addosso nel contrasto di poco prima, gravava ancora su di lei.
In verità, il ragazzino aveva avuto cura di sistemare le mani ben lontane dalla sua testa, e le ginocchia ai lati dei suoi fianchi. Tuttavia, quella posizione iniziava a farle provare uno strano disagio, e con una mossa veloce e improvvisa lo spinse via, facendolo ruzzolare di lato.
André soffocò a stento un borbottìo di disappunto, e restò poi a guardare il cielo, così, a braccia aperte, come era atterrato sul prato.
Oscar lo osservò per qualche istante, e anche lei tornò a sdraiarsi, le braccia incrociate dietro la testa, un ginocchio piegato.
Giocò un po' ad inclinarlo, di poco a destra, di poco a sinistra, quel tanto che bastava a ripararla dal disco accecante del sole, per poi tornare, anche lei, ad osservare quella tavola celeste sopra le loro teste, sbavata appena di fili bianchi.
- Io non ho paura di morire -, affermò di punto in bianco, tanto che André voltò la testa verso di lei, e poi sorridendo tornò diritto, a guardare in alto.
- Sei la solita sbruffona, Oscar. Tutti hanno paura di morire -.
- No -, ribatté lei decisa. - Tutti hanno paura di soffrire. Non di morire -. 
André si tirò su seduto, abbracciandosi le ginocchia.
- Queste sono le idee che ti mette in testa tuo padre -. Strappò un filo d'erba e lo trattenne tra le labbra, succhiandolo lentamente.
- Beh, mio padre è un generale, che idee vuoi che mi metta in testa... come preparare biscotti? -.
- A quello ci pensa già mia nonna! -, ribatté André, strizzando gli occhi in un sorriso, e lasciando le labbra socchiuse, per non perdere lo stelo di trifoglio che gli penzolava dalla bocca, pericolosamente in bilico.
- Ma tu devi pensare con la tua testa, Oscar... un giorno la tua vita cambierà... sarai chiamata a mettere in pratica quello per cui ti alleni ogni giorno... -.
- Sì -. E fu quasi un sospiro. - Non è che ho molte alternative, André. Io vengo cresciuta in un modo diverso rispetto alle mie sorelle... è ovvio che c'è un motivo. Un giorno prenderò il posto di mio padre. O, per lo meno, spero che sarò all'altezza di ricoprire un ruolo del genere -.
- Potresti fare delle scelte diverse... -, insisté André.
- Credi davvero? Credi davvero André che io abbia possibilità di scegliere cosa essere? -.
Si guardarono, le teste girate sull'erba l'una verso l'altra.
- Non lo so, in verità, Oscar. Io so solo che ci è stato concesso di vivere questa vita... e se non in questa... se non in questa "vita", intendo... quando? Pensi che ne vivremo altre? Che rinasceremo, e moriremo, sotto varie fattezze, ma sempre indivisibili, comunque legati, eternamente destinati a stare insieme, come adesso, magari a ruoli capovolti, o contrapposti...? O piuttosto che ci sia data un'unica occasione... una sola? Bianco o nero, prendere o lasciare, scegliere o ignorare... -.
- Ehi! -, lo interruppe la ragazzina.
- Cosa... -. 
- Io sarò sbruffona, ma tu sei di un barboso allucinante. Sei peggio del vecchio Padre Winkel, quello che viene a predicare ogni Mercoledì delle Ceneri nella cappella di famiglia -.
Si sollevò in piedi, spolverandosi jilet e culottes.
- E poi non ho capito una parola  di quello che volevi dirmi... -.
- Lascia stare -, mormorò André, sollevandosi a sua volta. - Sei troppo piccola per queste cose -.
Lo disse guardandola di sotto in su, aspettandosi una reazione esagerata, come infatti avvenne.
Oscar serrò i pugni e d'un balzo corse a raccogliere il suo spadino.
- Come osi Grandier trattarmi come una bambina?! Non lo sono affatto! Combatti se hai coraggio! -.
E il duello ricominciò.




C'era un vento forte, come ogni sera, sulla spiaggia.
Oscar strinse al petto lo scialle, e si pose controvento, lasciando che i capelli seguissero gli sbuffi del vento. Le piaceva sentire la salsedine che lentamente si cristallizzava sulle labbra, e le piaceva guardare l'oceano, quel movimento senza sosta, scomposto eppure inarrestabile. 
Guardò per qualche istante verso la casa, quasi a controllare che tutto fosse tranquillo, e poi proseguì, a passi lenti e scalzi, abbastanza distante dalla battigia, perché l'acqua gelida non la bagnasse. 
Aprì di nuovo il diario che custodiva tra le mani, alla pagina in cui aveva tenuto il segno con un dito.
Carezzò le parole vergate in bella grafia, e poi proseguì la lettura.
" Se non in questa vita, quando, Oscar... quando potrò amarti? Pensi che viviamo molte vite, che nasciamo e moriamo sotto varie fattezze, ma sempre indivisibili, comunque legati, eternamente destinati a stare insieme? O piuttosto che ci sia data un'unica occasione...? 
Bianco o nero, prendere o lasciare, scegliere o ignorare... amare o morire.
Amare o morire, o forse ambedue le cose, perché non aprirsi all'amore è un po' morire.
Perché non voglio morire prima di averti detto che ti amo".
Oscar sollevò gli occhi sulla distesa di sabbia. I cespugli di margherite ondeggiavano con forza. Le parvero un poco offuscati, meno nitidi. Si passò il dorso della mano sugli occhi, e continuò.
" Se non in questa vita, quando, oscar... quando potrò dirti che respiro in ogni tuo respiro, e penso ogni tuo pensiero, e non ti lascerò mai sola, mai Oscar, nemmeno se sarai tu stessa a chiederlo, perché hai bisogno di me, come io ne ho di te.
Quando capirai che il tempo non ritorna, e quello perso senza amare, o amando senza essere riamati, è un tempo di cui l'anima si duole doppiamente, per sè e per l'oggetto amato, per l'eternità".
Strinse il diario tra le mani, ché il vento non ne sciupasse nemmeno una pagina, né tanto meno la copertina nera, che il tempo incautamente aveva liso sulla rilegatura del dorso.
E poi si soffermò, ad osservare le onde, un nodo piccolo che le stringeva la gola, come ogni volta che leggeva il diario di André, e uno più grande, che le serrava lo stomaco.
Una vocetta la riscosse.
Sembrava così vana, contro il vento, eppure la raggiunse.
Si voltò, chinandosi d'istinto, reggendo l'urto di quelle braccine impetuose attorno al collo.
Oscar sollevò il viso della bimba, scostandole dagli occhi quei ciuffi neri ribelli che il vento rendeva ancor più indomabili, e perdendosi -un lungo istante, che le parve infinito, ma di cui fece finta di nulla, perché ai piccoli il dolore dei grandi giunga ovattato, e sostenibile -, perdendosi in quel verde assoluto e inconfondibile.
- Piccola, tutto bene? -.
- Ti cercavo mamma! Vieni, mi hanno mandato a chiamarti, è ora di cena -.
- Sì, amore, grazie. Vieni, andiamo subito. Mi dai la mano? -.
Oscar strinse al petto il diario, e con l'altra mano serrò a sé la figlia.
- Stavi ancora leggendo il libretto di mio padre? -.
- Sì -.
La piccola la guardò stropicciandosi il naso. Saltellò per un breve tratto, ben salda alla mano di Oscar. E poi si strinse alle sue gambe, continuando a camminare.
- Dopo ne leggi qualche pagina anche a me?
Oscar voltò il viso dalla sua parte, sorridendole.
- Sì, come abbiamo fatto ieri. E l'altro ieri ancora... -.
La piccola rise.
- Mi piace come scriveva, mio padre -.
- Era un uomo dal cuore immenso. E ti avrebbe amato di un amore infinito -.
- Come te mamma? -.
- Sì... -.
Oscar le posò una carezza lieve sulla testa.
- Vieni. Ci aspettano -.
La bimba annuì. Si voltò indietro, in tempo per vedere le loro orme smosse e sformate dal vento... e poi seguì la madre.
   
 
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: Amantea