Crossover
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Autore: DanieldervUniverse    31/07/2016    1 recensioni
Questa è una One-Shot autoconclusiva a finale aperto. Serve solo a dare le basi per un eventuale long, ma che sarà scritta e sviluppata nei tempi proporzionali al numero di persone che si dimostreranno interessate.
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[Hokuto no Ken - Ken il Guerriero, Dragon Ball, Saint Seiya, Magi]
[Accenni One Piece, Naruto, Bleach, Fairy Tail, Nanatsu no Taizai]
In una città fittizia diverse decine di Istituti, Scuole e Accademie hanno scatenato una spietata guerra al potere, cercando di salire ai piani alti e dominare sulle altre scuole per prestigio, denaro, fama, e abilità. Ma Nove scuole in particolare sono emerse su tutte le altre, e ora stanno precipitando di nuovo nel vortice della guerra. Ma come succede nei momenti di ombra, l'insperato ritorno di un guerriero solitario potrebbe impedire uno sterminio di massa...
Genere: Azione, Generale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anime/Manga
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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 Raul stava guardando fuori dalla finestra del suo ufficio, un immensa vetrata che occupava tutta la parete posteriore della stanza.

Il resto dello studio era disposto per essere accogliente: una scrivania poco lontano dalla finestra, di personale uso del preside, un tavolino al centro dell'ambiente circondato da alcuni divani e poltrone per gli ospiti, come voleva la tradizione giapponese, mentre le pareti erano costellati di foto e riconoscimenti della letale carriera del gigante nelle arti marziali, incluse svariate armi.

Rispetto al resto dello studio, i divani e il tavolo da ricevimento erano l'unica cosa a misura di uomo normale, dato che tutto il resto era proporzionato alle dimensioni di Raul.

Fuori, per quanto non fosse in tono con l'umore dell'osservatore, splendeva un piacevole sole autunnale, degno inizio della stagione scolastica.

Raul emise un basso ringhio, maledicendo il tempo per la sua indipendenza dai suoi desideri.

Non era ancora fuori di se, dato che la camicia avana e il panciotto color castagne erano ancora intatti sul petto dell'ex-campione, per non parlare dei jeans abbinati alla camicia e degli stivali da combattimento alti fino al ginocchio.

Il respiro di Raul assumeva toni sempre più pesanti con il passare del tempo, in netto contrasto con la sua apparente calma.

Poi il gigante udì un lieve bussare alla porta, seguito dal rumore della maniglia che si apriva.

L'ex-campione si volse, pronto a cacciare via con una minaccia di morte ben congegnata chiunque avesse varcato quella soglia, prima di accorgersi che era Toki.

Nonostante il fratello minore adorasse molto il maggiore, non aveva la stessa idea sul codice di abbigliamento dell'istituto, e così andava in giro con una maglia di tela dall'aspetto vissuto e dei pantaloni un po larghi, il tutto tenuto fermo da una cintura dei campionati minori, a sottolineare lo stato di assoluta... umiltà dell'individuo.

Ma ciò non impediva al buon Toki di godere di una grande popolarità per la sua intelligenza, la sua abilità nelle arti marziali (che secondo alcuni superava quella di Raul stesso), per i suoi brillanti ricci castani (esatto, non più bianchi per colpa delle radiazioni) e per la sua gentilezza inarrivabile.

-Toki- disse il gigante, appena lo vide -Non è il momento per delle discussioni in merito al budget, torna più tardi.

-Temo non sia il budget il nostro problema attuale- rispose con calma il fratello più giovane, chiudendo la porta dietro di se.

-Se sia tratta di questioni amministrative non mi interessa- continuò il gigante, tornando a guardare l'orizzonte.

-Beh in un certo senso...- fece il secondogenito, con un tono che fece quasi perdere le staffe al gigante.

-Toki- disse questi, voltandosi lentamente ed emettendo vapore dalla bocca -Anche se sei mio fratello minore non ti...

-La Scuola delle Sette Sfere ci sta attaccando- lo interruppe l'altro, sempre calmo.

La rabbia di Raul improvvisamente si ritirò, lasciando spazio alla contemplazione e alla freddezza del preside della Leggendaria Scuola di Hokuto.

-Così, alla fine si sono esposti- commentò il gigante, avanzando verso la figura minuta del fratello -Riusciamo a respingerli?

-Tecnicamente sono venuto a chiederti una mano. Sai, non siamo proprio forniti di combattenti esperti al momento- rispose Toki, con tono più serio e preoccupato.

Raul sbuffò -Costringere un preside a scendere in campo per difendere i propri allievi. Quanto è caduta in basso la Scuola di Hokuto...

-Ma non è la prassi quando due scuole si scontrano?- chiese Toki alzando un sopracciglio, mentre il fratello lo superava per uscire.

-Sta zitto Toki- replicò Raul uscendo in corridoio ed arrestandosi di fronte ad una coppia di strani figuri.

Il primo era un nano di dimensioni incredibilmente piccole, con una testa calva e la pelle verdognola, mentre dietro di lui c'era una strana figura dalla pelle rosa gelatinoso che indossava la divisa scolastica della Scuola delle Sette Sfere.

-Oh oh oh, Raul- fece il nano -Finalmente avrò il piacere di vedere il colore del tuo sangue.

-Babidi- ringhiò il gigante, avanzando con ferocia verso la figura minuta -Come pensi di riuscirci verme?

-C-cosa!? No no no no!- esclamò il nano, andando a rifugiarsi dietro al compagno -Non sarò io a farlo. Avanti Majin Buu, fallo a pezzi!

Quello scrocchiò il collo, ghignando e rivelando una bocca irta di denti acuminati.

-Così tu sei Raul, l'ex-campione delle Scuole?- disse, con voce profonda -Sarà un piacere distruggerti.

-Non hai scampo, verme- replicò il preside, preparandosi alla battaglia.

Majin Buu per tutta risposta allargò le braccia, invitando l'avversario a colpirlo.

Raul lo fissò per qualche istante, prima di sferrare un possente pugno al petto del combattente.

Quello volò all'indietro, atterrando in equilibrio sui suoi piedi.

Apparentemente sembrava che il colpo dell'ex-campione l'avesse messo fuori gioco, ma Majin Buu si riprese, quasi senza un graffio.

-Sorpreso Raul? Il tuo pugno è veramente spaventoso. Mi avresti ucciso se non avessi questo costume- dichiarò con un sorriso sghembo.

-Ahahahah! Hai visto Raul? Grazie alla tecnica e alla conoscenza acquisita in tutti questi anni sono riuscito a creare un costume abbastanza resistente ed elastico da assorbire i tuoi colpi: la potenza dell'urto viene smorzata attraverso il materiale che diffonde l'energia lungo tutta la superficie, mentre il tuo attacco non è in grado di raggiungere il corpo del combattente. Per te è finita Raul! Majin Buu, finiscilo!- gridò Babidi, nascosto dietro un angolo.

Il ragazzo tornò ad avanzare, fermandosi di fronte al rivale e assumendo una posa di combattimento.

-Dato che sembri piuttosto impegnato ti spiace se vado avanti da solo?- chiese Toki al fratello maggiore.

-Fai quello che vuoi- replicò il gigante, fissando con sguardo duro l'avversario.

Con una piroetta inimitabile Toki balzò oltre i due combattenti, correndo verso le scale in modo da raggiungere il cortile.

-Ehi, dove credi di andare!? Forza Majin Buu, prendilo!- esclamò Babidi.

Il ragazzo si volse, pronto a mirare al fuggitivo, quando Raul lo afferrò per la vita.

-Il tuo avversario sono io, peso piuma.


Nel cortile intanto le forze della Scuola delle Sette Sfere stavano decimando senza pietà i poveri studenti della Leggendaria Scuola di Hokuto.

Inferiori per numero e per abilità, i ragazzi e le ragazze si erano ritrovati presto circondati e alla mercé dei giochi sadici degli studenti nemici.

La maggior parte degli studenti di Hokuto indossava abiti da allenamento, tipici dei Dojo, mentre quelli delle Sette Sfere, almeno per la maggior parte, avevano indossato le proprie armature da battaglia, in sostituzione all'abito arancione e blu tipico della loro divisa scolastica.

-Cerchio magico!- gridò Crillin, che portava l'armatura, scagliando il disco di legno spesso contro una coppia di studenti di Hokuto, spedendoli entrambi a terra dopo un colpo alla testa.

Al suo fianco Goku, vestito invece con la divisa, si limitava a guardare, mentre qualche avversario tentava di assalirlo per poi essere steso a terra da un singolo pugno del ragazzo.

-Ah, non c'è gusto a combattere così- commentò il giovane, chinando il capo per esalare, deluso -Non sono in grado difendersi, non è una lotta leale.

Un ragazzo di Hokuto fece per assalirlo con una spranga ma un calcio di Piccolo Junior lo stese senza pietà.

-Non ti distrarre, non dargli una chance- disse il ragazzo, che portava uno strano costume che gli ricopriva la pelle di verde, completo con due antenne in testa, e sopra una tunica a pezzo unico viola.

-Ahahahahah!- rise sguaiatamente Freezer, un ragazzo con una tuta da motociclista viola e bianca con un casco abbinato su cui era disegnata una faccia aliena, fissando dall'alto in basso un gruppo di studenti avversari al limite delle forze -Inutili parassiti, non potente niente contro il grande Freezer!

Il ragazzo sganciò una catena che teneva legata attorno alla vita, lasciandola cadere sonoramente a terra.

-Ahahahah! Assaggiate la forza della mia coda!- esclamò sadicamente, puntando il collo di uno studente nemico.

Con un fluido movimento la catena si avvolse attorno al corpo della vittima e si strinse senza pietà, scavando solchi nella pelle.

-È inutile che tentate di fuggire. La mia coda non non può essere sciolta: più cercate di liberarvi più si stringe, AHAHAHAHAH!

Con uno schiocco sonoro il collo dello studente si spezzò facendo gridare di orrore i compagni.

Poco lontano, Vegeta si stava adoperando duramente per massacrare gli allievi di Hokuto, spezzando arti e colpendo i combattenti finché non morivano.

-Inutili- mormorava tra un colpo e l'altro, ignorando il sangue che macchiava la sua armatura.

-Orah Orah Orah! Avanti, fatevi sotto!- gridava Freezer, avanzando con lo stesso impeto.

-Quei due provano piacere solo nel massacro- disse Goku, stringendo i pugni con rabbia.

-Lascia perdere- gli consigliò Tenshinan, schiena contro schiena -Non credere di riuscire a fargli cambiare idea.

In quell'istante, dall'edificio saltò fuori un'ombra, veloce come il vento.

La figura indistinta colpì con una rapidità incredibile la catena di Freezer, prima di atterrare con grazia in mezzo al campo di battaglia.

-Toki!- esclamò uno dei ragazzi di Hokuto, Bart, intento a duellare con Yamcha alla pari.

-Toki!- gli fece eco Lynn, un altro membro della Scuola di Hokuto, intenta a portare un compagno ferito al sicuro.

-SILENZIO!- ordinò Vegeta, colpendo la ragazza al volto con un calcio.

-Vegeta!- esclamò Goku, incredulo, prima che Piccolo e Crillin potessero trattenerlo.

-Lascia perdere ho detto- insisté lo studente con la tuta verde.

-Ma...- provò a protestare l'altro, venendo interrotto dal grido d'agonia di Freezer.

-La mia... la mia... LA MIA CODA!- gridò il ragazzo, fissando l'oggetto spezzato in due.

-Maledetto! Chiunque tu sia hai passato il limite! Adesso ti ucciderò!- aggiunse irato il combattente, avanzando verso Toki, che si limitò a fissarlo con sguardo calmo.

-Conosco voi idioti della Scuola di Hokuto! Colpite una persona nei suoi punti deboli, e quelli si accasciando come idioti. Beh, sorpresa! Con questa armatura io non ho un punto debole! Anzi il mio cascò è...!

Un calcio di Toki raggiunse Freezer al volto, trapassando il casco senza problemi.

Il combattente delle Sette Sfere rimase in piedi per qualche istante, immobile, prima di cominciare a ridacchiare, e lentamente accasciarsi a terra.

-Inf-f-f... rangbilehhh...

-AH!

-Augh!

-Mh!

I guerrieri della scuola attaccante indietreggiarono intimoriti, tranne pochi, come Vegeta, che rimase a fissare immobile il nuovo nemico, le braccia incrociate sul petto.

-Freezer!- esclamarono, dopo qualche istante di confusione, alcuni ragazzi, tutti rigorosamente vestiti con le armature da combattimento.

Erano poco più di una decina, e tutti con degli assurdi costumi dalle forme grottesche e sproporzionate.

-Lord Freezer no!- fece il primo di loro a raggiungerlo, un ragazzo che conservava ancora un pizzico di bellezza nonostante il costume dalla pelle verdognola (inclusi i capelli).

-Come hai osato!?- disse un altro, apparentemente obeso e con la pelle rosa, coperta di spuntoni in corrispondenza degli avambracci.

-Adesso dovrai pagare caro il tuo affronto. Queste mie braccia sono rafforzate da bracciali da due quintali l'uno, sarai fatto a pezzi al primo colpo. Non hai sca...!

Toki si imitò a toccare la fronte dell'attaccante con due dita, e quello si bloccò a metà del gesto, immobile.

-Dormi- sussurrò il guerriero di Hokuto, e Dodoria si accasciò senza dire parola.

-Maledetto!- ringhiò l'altro ragazzo, quello bello, alzandosi -Adesso affronta me, Zarbon.

Menò un calcio al volto dell'avversario ma Toki lo parò senza problemi, rispondendo con un colpo al petto.

Zarbon venne raggiunto con quattro dita all'altezza del diaframma, e si accasciò senza dire parola, assalito dai conati, e il secondogenito di Hokuto passò oltre.

-A-a-as-s-pet... ah, t-ti d-de... vo a-a-anco... ra mos... tra... re... la mia f-forma più p...- rantolò Zarbon, facendo per rimettersi in piedi, quando Vegeta gli sfiorò il capo con un guanto e il suo cranio esplose, uccidendolo.

-Vegeta!- esclamò Goku -Non dovremmo usare quello! È proibito!

-Fai silenzio, Kakarot- rispose glaciale il rivale, sputando sul cadavere di Zarbon.

-È Goku, pazzo!- replicò con rabbia il rivale, avanzando rapidamente verso di lui.

Toki intervenne per primo, balzando contro Vegeta, ma quello lo intercettò, parando il calcio per poi afferrare il polso dell'avversario e spezzarlo.

-Toki!- gridò Lynn, risollevandosi a fatica.

-Lynn!- gridò Bart.

-Niente distrazioni!- lo avvertì Yamacha, spedendolo al tappeto con un calcio.

Ma meno di un istante dopo gli occhi del combattente divenne vitrei e lui si accasciò, svenuto.

-Yamcha!- gridò Crillin.

In quel momento un possente nitrito scosse l'aria, facendo voltare tutti: un gigantesco stallone nero si stagliava dietro al cancello d'ingresso, talmente grosso da non poterci passare attraverso, ma proprio sopra al corpo di Yamcha si stagliava una figura altrettanto imponente, un ragazzo dallo sguardo calmo e vestito solo con dei pantaloni scuri e degli stivali dello stesso colore.

Il petto nudo era possente, e attraversato da sette cicatrici che riproducevano la forma dell'Orsa Maggiore.

-Ken!-esclamò Lynn, tra le lacrime.

-Kenshiro- sussurrò Toki, ritirandosi lentamente mentre si reggeva il polso ferito.

-Yamcha!- gridò una seconda volta Crillin, correndo affianco al corpo del compagno -Yamcha...

-Yamcha...- sussurrò Goku, sorpreso a sua volta.

-Non c'è più niente da fare- disse Piccolo, gelido.

-Che vuol dire non c'è più niente da fare!?- esclamò Tenshinan, incredulo.

-Maledetto!- gridò Crillin, sollevandosi a fronteggiare il nuovo avversario -Te la farò pagare!

Purtroppo il piccoletto non riuscì a fare molto, dato che con un manrovescio dato distrattamente Kenshiro lo gettò di lato senza neanche curarsi di quanto lontano l'avesse scagliato.

 

CONTATORE DELLE UMILIAZIONI DI CRILLIN: 1

 

-Crillin!- gridò Tenshinan, balzando all'attacco, ma venendo intercettato al volo da un altro guerriero.

Questi indossava un abito da combattimento simile a Ken, ma almeno con una maglia e un giubbotto, il tutto stranamente verde acqua, compresi i suoi capelli.

-Levati dai piedi, è lui che devo colpire!

-Beh, se vuoi colpire Kenshiro dovrai sconfiggere me prima- rispose Rei, interrompendo il contatto a mezz'aria e balzando indietro, fronteggiando il combattente rivale con un ghigno di sfida.

-Kenshiro... Ehi questo tipo sembra davvero forte- commentò Goku, dimenticandosi di Crillin e Yamcha.

-Stai indietro Kakarot- intervenne Vegeta, sottolineando di nuovo la propria scomoda presenza -Sarò io a comUGH!

Fortunatamente il piede di Mamiya comparve graziosamente tra le sue gambe, appiattendogli gli attributi per bene e lasciandolo rantolare in mezzo al cortile.

-P-piccola...- riuscì a balbettare il ragazzo, prima di ricevere un calcio in piena faccia, andando al tappeto.

-Una ragazza ha steso Vegeta!- esclamarono i combattenti delle Sette Sfere, indietreggiando.

-Uh! Vegeta!- esclamò Goku a bocca aperta, fissando il punto in cui il suddetto era caduto.

-Ahhhhh- esalò Kenshiro, avanzando minacciosamente verso i nemici, emanando un aura omicida senza pari.

-Dannazione Goku!- esclamò Piccolo, mettendosi in mezzo tra il combattente di Hokuto e il proprio compagno -Smettila di distrarti!

-Eh? Uh? Oh!- replicò questi, realizzando la situazione.

-E così, sembra che tu sia bello forte. Eh eh eh, ho aspettato tutto il giorno un occasione come questa- si riprese il combattente delle Sette Sfere, levandosi il sopra della divisa e mettendosi anche lui a torso nudo, mentre Piccolo si faceva da parte -Spero non sarà un combattimento breve, odio quando un avversario non è alla mia altezza.

-Ken!- gridò una voce femminile.

Una donna dai meravigliosi capelli rossi che indossava degli abiti di alta fattura scese dal gigantesco cavallo e corse verso il ragazzo, prima che un altro combattente sconosciuto la fermasse con un braccio.

Questi aveva dei fluenti capelli bianchi e ricci, ma il particolare più vistoso del suo aspetto erano i segni di unghiate sopra i suoi occhi.

-Non temere Giulia- disse con gentilezza Kenshiro, prima di scrocchiare le proprie nocche.

-Non avrò pietà per questi assassini!- finì, con una voce decisamente più minacciosa.

-Avanti Goku, finiamo questa storia: è durata fin troppo- lo incitò Piccolo, che fissava la scena a braccia conserte, immobile.

-Finiscili Ken, fagli vedere qual è la forza di Hokuto- replicò Bart, risollevandosi nonostante la ferita ricevuta combattendo con Yamcha.

I due guerrieri si confrontarono, in silenzio, mentre la tensione saliva.

Nel cortile la furia della battaglia si era quietata, e gli studenti ancora in piedi stavano raccogliendo i rispettivi feriti e li stavano ammassando da parte, dando il primo soccorso per quanto possibile.

I morti vennero lasciati in mezzo al campo di battaglia.

L'espressione divertita di Goku era svanita, lasciando spazio alla determinazione e alla freddezza della strategia.

Quanto a Kenshiro, era impassibile.

Non si poteva capire cosa stesse pensando, nemmeno quelle persone che lo conoscevano bene potevano indovinare cosa esprimesse quello sguardo.

-Ken...- mormorò Lynn, quasi senza voce.

-Lynn- le disse Toki, intento a fasciarsi la mano ferita affianco a lei -Non temere, conosci Ken.

-Andiamo, perché non lo attacca?- fremette uno degli studenti delle Sette Sfere.

-Pazienza- lo zittì Piccolo.

Il vento si alzò per un istante, portando una foglia a frapporsi tra i due.

In quell'attimo Goku e Kenshiro scattarono, incrociando i pugni.

Fu un lampo a cui seguì una tempesta di colpi, in cui i due avversari vennero nascosti dalla turbinio dei loro arti, mentre le loro grida di guerra risuonavano tutte attorno.

-TATATATATATATATATATATATATATATATATATATATATATATA!!!!

-AYAYAYAYAYAYAYAYAYAYAYAYAYAYAYAYAYAYAYAYAY!!!!

Dopo alcuni minuti di schermaglia la furia dei due si quietò, lasciandoli perfettamente immobili nelle loro posizioni di combattimento, senza nemmeno avere il respiro accelerato.

-Ehi, sei tosto- commentò Goku -Non avrei mai creduto di incontrare uno come te.

Kenshiro non replicò, continuando a fissarlo, ma stavolta l'eccitazione nei suoi occhi era quasi palese.

-Incredibile, è riuscito a tenere testa alla velocità di Ken- disse Lynn, quasi sconvolta.

“Quel Kenshiro... Riuscire a rispondere a quella quantità di colpi senza nemmeno ansimare” pensò Piccolo, sempre immobile.

-Okay, sembra che tu sai proprio forte amico. Così forte che credo mi darai la soddisfazione di usare la mia arma segreta- dichiarò Goku.

-Goku- intervenne Piccolo, mentre il suo tono assumeva una nota preoccupata.

-Ma prima di poterla usare, devo passare alla mia forma più potente- continuò imperturbabile i combattente, portando le proprie braccia distendersi lungo i fianchi.

-Goku- ripeté Piccolo, stavolta un poco più insistente.

Il combattente delle Sette Sfere lanciò un ultimo sguardo soddisfatto al rivale, prima che le sue mani scattassero ad una velocità incredibile, formando un alone attorno al suo corpo.

Un attimo dopo la sua figura si rivelò, ma con i capelli non più neri ma biondi, ritti sul suo capo.

-Ammira la mia forma superiore, il Super Sayan!

-GOKU!- gridò Piccolo, infervorato -Ti sei solo tinto i capelli, pezzo di scemo! Perché lo fai ogni volta!?

-Con questa forma sarò in grado di adoperare la mia arma segreta- continuò senza battere ciglio il combattente.

-Non è vero, sei identico a prima! Smettila di dire idiozie e combatti!

-Preparati Kenshiro- lo avvertì Goku, portando le sue mani unite lungo il suo fianco destro.

“Finalmente, si è deciso” pensò Piccolo, ancora irritato.

-Kaaahhh-Meeeehhhh, Haaaaaahhh-Meeeeehhh...

-Quanto ci mette? In un combattimento normale Ken l'avrebbe già sconfitto- osservò Lynn, confusa.

-Haaaaaaaaaahhhhhh!- finì Goku, con un grido da spaccare i timpani.

Le sue mani scattarono in avanti, dritte contro Kenshiro, che all'improvviso venne scagliato indietro da una forza invisibile.

-Ken!- esclamò Bart, improvvisamente pietrificato dalla sorpresa.

-Ken!- gridò Lynn, facendo per soccorrerlo.

-Aspetta, non è ancora finita- la fermò Toki.

Il guerriero di Hokuto rimase ancora qualche attimo steso al suolo, prima di risollevarsi ansate, con il volto attraversato da una smorfia di dolore.

-Una delle nostre compagne ha sviluppato un congegno che può amplificare l'energia che emettiamo dall'interno dei nostri corpi. Io non l'unico ad assere riuscito ad usarla per colpire il nemico senza toccarlo- spiegò Goku, abbandonando la posa dell'attacco.

“Invece di blaterare i nostri segreti finiscilo” pensò Piccolo irritato.

-Una tecnica niente male, no? Forza fammi vedere cosa sai fare- lo invitò Goku, ritornando nella posizione per usare la Kame-Hame-Ha.

-Kaaahhh-meeeeehhhh...

-Oh no Ken!- fece di nuovo Lynn, venendo sempre trattenuta da Toki.

-Guarda Lynn.

Kenshiro rimase impassibile alla frase del nemico, ritornando nella sua posa da combattimento.

-Forza Ken cosa aspetti!? Colpiscilo prima che scagli il suo attacco!- gridò Bart, ancora incredulo.

-Haaaahhhhh-meeeehhhhhhh...

“Che cosa sta facendo?” pensò Piccolo, percependo una strana sensazione provenire dal combattente di Hokuto.

-Haaaaaaaaahhhhh!!!

-HATTA!

In un lampo le mani di Ken andarono a colpire i polsi protesi di Goku, con due dita ciascuno.

Tutti trattennero il fiato, aspettandosi da un momento all'altro di vedere il petto di Kenshiro esplodere.

Invece si diffusero una serie di scricchiolii elettrici nell'aria, mentre il camuffamento delle due polsiere invisibili di Goku veniva meno.

Dopo pochi attimi i due oggetti caddero a terra, ormai inutili.

-Oh? Come... Ah capisco! Sei riuscito a neutralizzare i congegni prima che io potessi rilasciare l'energia che vi era contenuta. Sei stato velocissimo.

“Incredibile, persino Goku non se n'è accorto” pensò Piccolo, sbalordito.

-Ma anche senza quelli, non mi hai ancora sconfitto. Avanti Kenshiro, fatti...

-ATATATATATATATATATATATATATATATATATATATATA!!!!

Stavolta Goku non fu abbastanza veloce per contrastare la velocità del guerriero di Hokuto, le sue braccia si erano fatte più lente e meno forti.

In pochi attimi il combattente delle Sette Sfere crollò a terra, sconfitto.

-Cavoli... tu si che sai come dare un pugno...- commentò ansimando, mentre un rivolo di sangue usciva dalla sua bocca.

-Oh Goku!- esclamò Tenshinan, ancora impegnato nel duello con Rei.

-Non ti distrarre- lo avvertì l'avversario, colpendogli la spalla sinistra e immobilizzandogliela.

-Argh! Maledetto!

-Arrenditi, senza un braccio non hai speranza di sconfiggermi- replicò Rei, fermandosi.

-A me basterà un braccio per spedirti dritto all'inferno! Prendi!- replicò l'avversario, caricando un colpo con l'unico braccio rimastogli.

In risposta la mano di Rei scattò diretta contro il suo petto.

I due colpi andarono a segno in contemporanea: le dita di Rei perforarono il petto di Tenshinan mentre il pugno di questi si abbatté a piena forza nel diaframma dell'avversario.

-Ehi...- mormorò il combattente di Nanto, sentendo i propri sensi sbiadire -Ho sentito la forza del tuo pugno...

-Si...- replicò l'avversario, sanguinando -Anche io...

I due ragazzi crollarono a terra, sconfitti.

-Dannazione!- esclamò Piccolo, preparandosi alla battaglia.

-No, Piccolo...- lo fermò Goku -Oggi va bene così, abbiamo fatto quello che dovevamo.

-Ma Goku, il preside Babidi ci ha ordinato di uccidere tutti- protestò il ragazzo con il costume verde.

Quasi a rispondere alle sue parole un muro del piano più alto della scuola si sfondò, e da esso uscì Majin Buu, che si schiantò a terra.

In pochi attimi una pozza di sangue si diffuse attorno al corpo esanime del ragazzo.

Babibi uscì dall'edifico correndo e implorando pietà, finché la forma gigantesca di Raul non balzò fuori dal buco nel muro, schiacciando la piccola creatura verdastra sotto il suo enorme piede.

-Capito adesso, vermi delle Sette Sfere?- disse il preside della Leggendaria Scuola di Hokuto, con una voce terrificante -Chiunque osa sfidare la mia scuola finirà ucciso.

-No- intervenne Kenshiro, avanzando verso Raul -Niente più morti oggi, fratello.

Quasi tutti i combattenti della Scuola delle Sette Sfere spalancarono le proprie bocche, sconvolti e sorpresi.

-I-i-i-il t-t-terzo figlio di Ho-ho-hokuto!?- esclamò uno degli studenti di Hokuto.

-Lasciali andare, adesso non abbiamo più motivo di combattere- continuò Kenshiro -È stato sparso abbastanza sangue per oggi, non abbiamo necessità di ucciderli tutti. Ci sono stati morti su entrambi i fronti, il sangue è stato ripagato in abbondanza. Niente vale come una vita umana. Fratello, ti prego, lascia che tornino nel loro territorio, lascia che sia pace fra noi oggi.

Gli studenti di Hokuto quasi si aspettavano che Raul, data la sua fama, riducesse quell'uomo tanto piccolo ad una sottiletta e massacrasse senza pietà gli studenti nemici, ma invece il gigante si limitò a mettere una mano sulla spala del fratello.

-Kenshiro...- mormorò con voce commossa -Fratello mio, sei tornato. È incredibile quello che hai fatto, non avrei mai creduto che le tue parole potessero portare pace nel mio cuore ribollente.

Un paio di sottili lacrime scivolarono sul volto del ferreo preside, uno spettacolo incredibile a cui nessuno dei presenti (esclusi Toki e Giulia ovviamente) avrebbe mai creduto di assistere.

-Così sia- declamò a gran voce Raul -Torna a casa, Scuola delle Sette Sfere. Oggi tra noi vi sarà pace. Raccogliete i vostri morti e i vostri feriti, e tornate pure nel vostro territorio. Ma oserete sfidare ancora la Scuola di Hokuto, sapete cosa vi aspetta.

In una calma reverenziale gli studenti raccolsero morti e feriti e si allontanarono con lo sguardo basso, intimoriti e delusi.

Piccolo si fermò a sostenere Goku, il quale si volse un'ultima volta verso Kenshiro per sorridergli in segno d'apprezzamento, prima di allontanarsi dal cancello in tutta calma.

Yamcha si riprese in quel momento, confuso, e gli altri lo accompagnarono via con dei sospiri di sollievo.

Quando anche gli ultimi avversari furono spariti alla vista, Re Nero balzò oltre il muro di cinta e raggiunse al galoppo il suo padrone, nitrendo felice.

-Ehi vecchio mio, grazie per avermi riportato mio fratello tutto intero- lo accolse Raul, accarezzando il collo del possente animale.

-Ken! Ken!- esclamarono Lynn e Bart saltandogli addosso con così tanta enfasi da farlo cadere a terra.

-Sapevo che ci saresti riuscito fratellino- disse Toki inginocchiandosi vicino a lui.

-Toki. La tua mano...

-Non fa niente, dovevo assere più attento.

-Toki- disse Giulia, sopraggiungendo -Va tutto bene?

-Certo, è una ferita da niente. Non deve preoccuparsi Giulia- rispose quello, sorridendo gentile.

Ken si risollevò quasi di scatto, togliendosi Bart e Lynn di dosso e mettendo protettivamente un braccio a cingere le spalle di Giulia.

-Fratelli, amici, Mamiya.

-EHI!- esclamò la donna.

-Vorrei presentarvi la mia fidanzata Giulia, ultima Preside della Scuola di Nanto.

La frase Ken venne accolto con un moto si shock.

-Vuoi dire che hai già distrutto la Scuola di Nanto in un giorno?- esclamò Toki, sconvolto.

-Si- intervenne il guerriero che aveva protetto Giulia durante la lotta, portando in braccio il corpo di Rei -Io e il mio compagno siamo quanto rimane.

-Voglio presentarvi anche Shu e Rei, due delle Stelle di Nanto. Sono guerrieri fieri e valorosi, che hanno scelto di seguire me e Giulia anche se andava contro i principi della loro Scuola- aggiunse Ken, indicando i due con il braccio libero -Vorrei chiederti se saresti disposto ad accettarli nella nostra Scuola, frate...

-Ma certamente!- rispose Raul con il suo tipico vocione -Qualsiasi cosa per Miss Giulia.

-Noi tre avremo parecchie cose di cui discutere- disse Ken, scoccando un'occhiataccia ai volti distesi dei suoi due fratelli.

-Giusto giusto, abbiamo molto di cui discutere. Reina!- gridò Raul.

-Aye!- rispose la donna (rigorosamente con i capelli rossi, come quasi tutte le donne importanti della Scuola di Hokuto).

-Fai l'elenco dei morti e dei feriti, e prepara il tè. Raggiungici nel mio studio una volta che avrai finito- ordinò con calma il gigante, voltandosi per accompagnare il proprio cavallo nella sua stalla privata.


Saga sedeva in silenzio nel suo ufficio, sorseggiando un bicchiere di vino rosso pregiato.

L'ambiente era molto appariscente: a parte la vetrata alle spalle della scrivania, i mobili erano lussuosi e comodi.

Le pareti erano riempite delle foto, di anno in anno, dei dodici studenti più forti dell'Accademia del Santuario, definiti “I Cavalieri d'Oro”, ovviamente con cornici impreziosite e dai riflessi dorati.

La scrivania era di legno lucido, spaziosa e occupata da un computer di ultima generazione e il portatile personale del preside, oltre ad un portapenne e un blocco di pratiche archiviate e chiuse nelle cartelle.

Per gli ospiti vi era disposto un tavolino in vetro, circondato da delle poltrone soffici e appariscenti.

Il servizio da tè era tenuto in un angolo, vicino alla finestra, mentre un armadio pieno di cristalleria e di vini preziosi, collezione propria del preside, occupava la parete a sinistra della scrivania.

Saga, quando aspettava delle notizie, non si innervosiva mai si limitava a versarsi un po di buon vino e sorseggiarlo in silenzio, seduto a contemplare le foto appese alla parete, soprattutto quelle che lo ritraevano.

Quasi dieci anni di fila.

L'uomo non era vanitoso, ma teneva uno stile di vita e un'immagine molto curata, come sottolineava lo smoking e la cravatta fatti su misura su quel corpo “divino”.

Persino le scarpe erano appositamente scelte per essere comode ma appariscenti.

Normalmente il preside dell'Accademia avrebbe dovuto vestire con una tunica greca, come voleva la tradizione dei maestri fondatori, ma Saga aveva deciso di cambiare le cose quando era arrivato a possedere quello studio.

Bisognava rinnovare i gusti, ormai non si poteva più vivere nel passato.

Poi la porta del suo studio si aprì con un lieve cigolio, e Shaka fece il suo ingresso con la sua tipica flemma.

-Mio fido- lo accolse Saga, con un sussurro, osservando come il ragazzo portasse quella ridicola armatura dorata anche quando non era tempo di guerra.

-Il messaggero è tornato- comunicò con calma il biondo, inchinandosi.

-Perfetto, fallo entrare- acconsentì il preside, alzandosi dalla sedia e appoggiando il bicchiere sulla scrivania.

Shaka fece un rapido inchino e segnalò all'altro ragazzo di entrare, prima di ritirarsi.

-Misty- Saga salutò il nuovo venuto con una stretta di mano.

-Signor preside- rispose il biondo effeminato.

-Hai scoperto qualcosa?- chiese il più anziano, facendo segno all'ospite di sedersi.

-Molte- comunicò il biondo, trattenendo a fatica l'eccitazione -Kenshiro è tornato.

Saga dava le spalle allo studente, ma a sentire quel nome si volse con un sorriso smagliante, quasi diabolico.

-Perfetto. Il figliol prodigo si è deciso a darsi da fare.

-Può dirlo forte signor Preside. Ha sconfitto Goku della Scuola delle Sette Sfere senza nemmeno sprecare una goccia di sudore, e ha costretto la scuola nemica alla ritirata- continuò Misty, con gli occhi brillanti.

-Non mi sarei mai aspettato di meno dal terzogenito di Hokuto. Adesso la Scuola delle Sette Sfere è debole, e un nuovo pezzo è entrato in gioco. Sarà il Caos molto presto. Le altre scuole?- proseguì Saga, sempre sorridente, prendendo un altro sorso di vino e gustandolo a fondo.

-Konhoa e Grande Blu sono sempre coinvolte nella loro faida, mentre i 13 Gotei hanno appena concluso la loro guerra con l'Istituto Quincy; quei prestigiatori delle Sette Gilde passano tutto il giorno a bere e fare risse. Quanto alla Scuola dei Sette Peccati Capitali, il recente ritorno dei Sette ha causato abbastanza danni per metterla sulla difensiva. Nessuno pone una minaccia per noi.

-A parte Hokuto- finì Saga -E l'Accademia dei Sette Mari?

Misty ammutolì all'istante.

-Quello non lo so.

-Va bene così- lo rassicurò Saga -Le notizie che mi porti sono sufficienti. Ora vai ad informare i Cavalieri d'Oro di preparare gli studenti. La Scuola delle Sette Sfere cadrà entro oggi.

Misty balzò in piedi all'istante, inchinandosi e dirigendosi fuori dalla sala senza dire un'altra parola, chiudendosi la porta alle spalle quasi di schianto.

Saga si abbandonò sulla sua sedia, concedendosi una risata prolungata e soddisfatta.

-Aspetta e vedrai Raul, chi sarà a trionfare su tutte le scuole- ghignò il Preside dell'Accademia del Santuario, alzandosi e preparandosi a chiamare i suoi attendenti per aiutarlo a mettersi l'armatura, quando qualcuno bussò inaspettatamente alla porta.

-Avanti- disse, riprendendo contegno.

Mur aprì la porta, rivelando una donna dai lunghi capelli scuri, due ciuffi raccolti ai lati della testa in due trecce che si perdevano nell'acconciatura alla base del collo, in una lunghissima treccia unica, e vestiva con dei ricchi abiti orientali rosa e rossi, e portava uno scettro dorato al suo fianco.

-C'è un ospite per lei- comunicò il cavaliere, facendo segno alla donna di entrare, cosa che lei fece con grazia e rispetto.

-Un ospite più che benvenuto- rispose Saga, inchinandosi alla donna, trattenendosi appena dal fare salti di gioia -Grazie Mur, vai a prepararti assieme agli altri. Vi raggiungerò appena avrò finito.

Il cavaliere chiuse la porta e i suoi passi si dispersero nel silenzio della stanza.

-Ren Gyokuen- disse Saga, andando a baciarle la mano -Gradirebbe un sorso di vino?

-Volentieri- rispose la donna, con un breve inchino regale -Abbiamo molto di cui parlare...


Autore Nota: Okay okay okay, ora direte che la storia deve continuare, e lo farà... quando avrò tempo. Già poverini e poverine, ho troppe long aperte al momento per aprire altri progetti, ma disseminare One-Shot di preparazione per altre long che voglio fare per farvi assaggiare il gusto dell'idea... beh godetevele e fantasticate su cosa potrebbe diventare la long. Alla prossima. Ciao.

  
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