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Autore: Blacklu    31/07/2016    4 recensioni
Heather e Alejandro stanno insieme ormai da cinque mesi, ma i battibecchi cominciarono a diventare sempre e sempre più frequenti, così si recarono a casa della ragazza per discutere sul da farsi.
Riuscirà Alejandro a strappare la verità dalla bocca della perfida Heather? L'imprevedibile calcolatrice nasconde qualcosa...
|| One Shot AxH ||
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Heather | Coppie: Alejandro/Heather
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
- Questa storia fa parte della serie 'Two Souls'
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ATTENZIONE: Ho accidentalmente eliminato questa storia senza accorgermene poco tempo fa. Mi stavo appunto chiedendo che fine avesse fatto. Be', rieccola quì, con qualche aggiustatina.
Ci si vede a fondo pagina!
 
UN DISASTRO STRATOSFERICO
Nel soggiorno ben ordinato della dimora di Heather, lei e la sua anima gemella, Alejandro Burromuerto, stavano seduti sul sofà bianco a mezzaluna, proprio al centro della stanza, di fronte alla televisione.
Era strano non averla accesa, ma il silenzio era indispensabile per discutere.
Proprio così… discutere.
I due malvagi concorrenti di reality sono una coppia da poco più di cinque mesi, ma nelle ultime settimane dalle parole e dai messaggi di Heather uscivano solo frasi gelide e monosillabi senza senso.
Alejandro ovviamente era abituato al comportamento orgoglioso della ragazza dai capelli corvini, ma qualcosa non quadrava. Heather dava segni di distacco senza alcun motivo.
“Ti ho fatto qualcosa ultimamente?” le scriveva sempre lui.
“No.” rispondeva lei, gelida.
E non solo. Tutto ciò si manifestava anche faccia a faccia:
“Sei arrabbiata?”
“Ma va…”
Ogni parola detta da Heather veniva sillabata in modo veloce ed arrogante, come se fosse perennemente stressata. “Da chi?” si domandava costantemente il povero Alejandro “Da me? Sono l’unico con cui parla, dopotutto.”
Così decise di chiedere un incontro per parlare serenamente, in modo tale da approfittarne una volta per tutte e chiarire questa storia.
Lei era sdraiata sul divano, col gomito appoggiato sul cuscino, e la sua testa posata sul palmo della mano. Aveva un’aria stanca, ma i suoi occhi a mandorla coperti dall’ombra delle sue sopracciglia inarcate erano un chiaro segno di stress, che in qualche modo voleva far notare ad Alejandro, seduto con la schiena appoggiata al cuscino dietro di lui.
Davanti a loro c’erano due tazze di caffè caldo, e nella stanza, un silenzio tombale.
Era quasi imbarazzante stare lì, sia per l’uno che per l’altra.
Alejandro, dopo poco tempo, da buon gentleman, si fece avanti e cominciò a sistemarsi, posando i gomiti sulle ginocchia e congiungendo le mani di fronte a lui.
“Allora…” incominciò dopo un respiro profondo “Sai che dobbiamo parlare, mi auguro.”
“Si lo immaginavo…” rispose lei a sguardo fisso sul fumo che usciva dalla tazzina di caffè.
Il tono di voce di Heather era basso, ma deciso. Questo preoccupava un po’ il belloccio ispanico, e incominciò a mordersi il labbro dilatando le narici.
“Beh… ti starai chiedendo il perché, suppongo.” Chiese lui, cercando di essere il più calmo ed amichevole possibile.
“In verità no… direi di no.” disse Heather scuotendo la testa, sempre rimanendo fissa sulla tazzina del caffè.
“Ottimo… te lo spiego io il perché allora.”
Alejandro cominciò a diventare un po’ più euforico.
Stava iniziando un discorso, che molto probabilmente si era già preparato, inspirò l’aria e aprì la bocca, anche se dentro di sé sapeva che le parole che avrebbe cominciato ad enunciare sarebbero entrate ed uscite dalla testa di Heather in un secondo; così la fissò, notando il suo sguardo pietrificato sulla tazzina di caffè.
Alejandro provvide a togliergliela da davanti, bevendone un sorso.
Lo sguardo della sua fidanzata seguì ogni movimento, e assunse un’aria arrabbiata, come se si fosse offesa che lui le avesse tolto il suo intrattenimento personale.
“Ascoltami, ti prego…” insistette Alejandro mantenendo la calma.
Heather sbuffò e alzò gli occhi al cielo, si mise a sedere composta e rispose con un sorriso da maniaca, falso ovviamente, per infastidire il povero Alejandro: “Ti ascolto!”
All’ispanico partì un lieve tic alla testa dal nervosismo, che mascherò con successo con un altro respiro profondo. “Stai calmo Alejandro, stai calmo!” Si ripeteva nella mente.
“Vedi.. da giorni non capisco cosa stia succedendo. So bene che entrambi abbiamo un orgoglio e so altrettanto bene che vogliamo il nostro spazio personale. Ma sai cos’altro so?” Domandò Alejandro retoricamente.
“Che due più due fa quattro.” Rispose lei con una battuta gelida, inarcando un sopracciglio.
Pfff... Lo so…”
Aveva perso le speranze e si mise le mani nei capelli… ma con coraggio e ripetendosi da solo di mantenere la calma continuò il discorso: “So che tra noi c’è un rapporto di sincerità. Ci siamo promessi che ci saremmo detti tutti i problemi, così che li avremmo risolti assieme. Ultimamente il tuo comportamento è spento e acido, e sinceramente mi infastidisce un po’ Heather!”
La dura verità sbattuta in faccia fa male.
Heather non sopportava essere criticata, perché la maggior parte delle volte dava di matto, proprio come fece in quell’istante.
“Chi sei tu per dirlo?!” sbottò l’asiatica stringendo coi suoi artigli il cuscino del divano sottostante “Il mio comportamento non ti piace? Bene! Non so cosa dirti!”
“Non capisco perché sei così acida! Sto cercando di venirti incontro!” continuò lui disperato.
Bla bla bla, sai invece cosa detesto di te? Ogni volta che cerco di parlarti in modo sereno prosciughi ogni singola goccia di buon senso che c’è in me, con le tue stupide battutine da quattro soldi, che solo tipi da quattro soldi come te riescono a fare!” Urlò in modo isterico Heather.
“Ma come osi! Io lo faccio per scherzare, ne avevamo già parlato di questo!”
I toni di Alejandro aumentarono anch’essi, rendendo l’aria attorno più elettrica.
“Be’, sorpresa, a me danno fastidio!” disse Heather portando le braccia all’aria.
“Ok, non lo farò più, ma smettila di parlarne!” ringhiò Alejandro, mettendosi a braccia conserte, continuando poi: “Vorrei che tu mi spiegassi il motivo della tua acidità! Mi preoccupo e non voglio che tu lo sia per colpa mia.”
“Evidentemente invece lo sono per colpa tua in questo momento!” disse Heather alzandosi dal divano dirigendosi in cucina.
Alejandro la seguì, nascondendo ancora qualche tic improvviso.
Heather era davvero arrabbiata: stava preparando il caffè con una velocità fulminea, mantenendo un’espressione corrucciata sul viso. “Lo odio quando fa così… Chi si crede di essere per criticarmi…” pensava mentre metteva a bollire la bevanda.
Alejandro era appoggiato alla porta con la spalla e le mani nelle sue tasche dei pantaloni, mentre si mordeva il labbro inferiore dal nervoso.
Heather invece, cominciò a battere il tallone aspettando che il caffè si preparasse.
“Lo sai che in salotto c’è un’altra tazza vero?” disse Alejandro non guardandola nemmeno in faccia.
“Ah, giusto. Ormai è fatta.” Disse lei calmandosi lievemente.
L’ispanico tentò di nuovo un approccio diretto, cercando di tenere un tono più dolce per non infastidirla.
“Si vanno incontro ai litigi. Ci si deve scontrare per capire cosa non va. Dammi dei segnali più concreti… cosa vuoi da me? Essere gelida non serve.”
“Semplicemente ci sono dei momenti in cui voglio essere lasciata da sola, ok?!” rispose lei riaccendendosi lievemente “Sono fatta così. Mi alzo dal letto la mattina: il cinquanta percento delle volte sto bene, le altre volte sono arrabbiata. Sono momenti in cui non voglio sentire nessuno.” Poi lo guardò e indicandosi le labbra ripeté lentamente: “Ne-ssu-no.”
Alejandro alzò gli occhi al cielo. Non seppe bene il motivo; forse finalmente aveva capito che era fatta così e che la cosa, gli piacesse o meno, se la sarebbe dovuta tenere. Poi però disse: “E scommetto che nei tre quarti della tua vita ti sei alzata dal letto in modalità –odio tutti-?”
Il suo sorriso che si allungava solo da una parte era chiaramente segno di una battutina da bastardo, che puntualmente faceva per tirare delle piccole saette fastidiose alla sua amata chica.
Lei si girò e lo fulminò con la sola occhiata del suo occhio destro. La sua pupilla era piccolissima e la vena pulsante sulla sua fronte non dava segni di amicizia o amore per il momento.
Alejandro sentì dei brividi lungo le ossa della spina dorsale, come se qualcuno gliela stesse raschiando, ma non gliela diede vinta, e continuò a mantenere il suo sorriso, fiero ed immobile.
La caffettiera cominciò ad emettere dei suoni fastidiosi, ormai il caffè era pronto, ma Heather non smise di guardare Alejandro in cagnesco.
Alejandro accettò la sfida.
Nessuno dei due mise da parte l’orgoglio, e nessuno dei due era disposto a farlo.
L’unica che non ce la fece fu la caffettiera, che, letteralmente, esplose sporcando sia Heather che Alejandro di caffè nero.
Fortunatamente non era troppo bollente, al contatto era solo fastidioso per l’odore forte e il liquido un po’ caldo.
Entrambi si guardarono con aria attonita, cercando di asciugarsi dalle goccioline e sputando per il forte sapore che era entrato in bocca.
“Sa di anestetico! Che schifo!” Disse lei, asciugandosi con uno straccio da cucina.
Alejandro era un po’ più infradiciato, perché la caffettiera cadde verso la porta, poiché i fornelli non erano molto distanti da essa.
Lei gli porse la salviettina e lui la guardò con aria interrogativa.

L’aveva beccata ridere sotto i baffi.
Heather cercava di mascherare le risate con la mano davanti alla bocca, sfregandosela lievemente con la scusa del gusto amaro che le era entrato in bocca.
Alejandro allora fece cadere la salviettina e si precipitò su di lei, asciugandosi la faccia con la sua maglietta marrone. Lei urlò per il solletico che gli provocò sfiorandole la pancia con le sue grandi mani.
Alejandro non smise di stuzzicarla fino a quando entrambi esplosero in una grossa risata.
“Sei uno scemo!” gli disse Heather col fiatone.
“Almeno io non lascio il gas al massimo sotto una mini-caffettiera per Barbie!” si giustificò lui, con un sorriso.
“Sì… sei scemo.”
Alejandro sorrise, nonostante gli insulti di Heather, ma la cosa che li rendeva speciali era il sorriso con cui enunciava tali parole, la gioia che i suoi occhi neri emanavano, e il piacere che le sue labbra diedero a contatto con quelle del suo ragazzo.


 


Be', rieccola quì. In questi giorni sto impazzendo.
Per altre fiction AxH potete leggere anche: "Vivo per un pelo!" Se vi interessa.
Se invece siete fan della DxC, vi consiglio "Concussive".
Per quanto riguarda A Tutto Reality: In Italia, ho aggiunto il quarto capitolo proprio ieri.
Ricordo, per chi non lo sapesse, che la sto rifacendo tutta da capo a piedi, sono arrivato al capitolo 16, piano piano ce la faccio!
Keep calm and keep going.

Grazie mille per aver letto/riletto la fiction <3



   
 
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