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Autore: mendvesvoice    02/08/2016    0 recensioni
Nel piano di sotto c'è una piccola discoteca dove gli sposi ci invitano ad andare dopo aver mangiato. L'atmosfera è molto rilassante, nonostante il dj sappia mettere solo musica di merda.
Ho la tentazione di andare a prendere la chitarra e fare musica al suo posto.
Ma poi vedo lei.
Eccola lì, sta scendendo le scale. E' seguita da una decina di bambini, gli unici al matrimonio, e li lascia sulla pista mentre si va a sedere al tavolo di fianco a quello mio e dei miei genitori.
Non posso fare altro che osservarla tutto il tempo.
//Shawn Mendes
//OS
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I Don’t Even Know Your Name
 
Oh, you dressed up so nice,
but all I could see was you eyes.
Then the crowd, came, and pulled you away
And then you were gone.
Oh, yeah…
And I don't even know your name
All I remember is that smile you've on your face
And it'll kill me everyday
'Cause I Don't Even Know Your Name.
 
“Un matrimonio.”dico con la faccia stranita.
“Si, la prossima settimana, di domenica.”
“Ma domenica ho la partita di Basket!”
“Niente scuse Shawn, tu verrai. Punto e basta.”
“Sono il capitano della squadra!Non posso assolutamente mancare. Questa è la volta buona che il coach mi butti fuori”
“Bhè non sarebbe così male siccome non fai altro che lanciare quella palla in un cestino!”.
Mia madre è così: più cerchi di convincerla più lei è testarda.
Sbuffo.
Mi sorride e mi allunga uno smoking.
La giacca ed i pantaloni bianchi, la cravatta e scarpe nere.
“Provalo e dimmi se va bene”
Mi ritiro in camera mia, portandomi dietro tutto il bagaglio.
***
A Pickering c’è solo una chiesa quindi si terrà lì la messa.
E’ il matrimonio di due amici di famiglia che non hanno figli, né nipoti.
Sarà una noia mortale tra gli adulti come mio padre e mia madre.
Puntuali, alle 9.30 del mattino siamo dentro la chiesa.
Io sono nel coro, l’unica voce maschile presente. La mia voce non ha una tonalità abbastanza bassa per fare una seconda voce quindi faccio qualche pezzo solista. Non è un granché perché posso suonare la chitarra sono in alcune canzoni che non necessitano dell’organo.
La chiesa è piena e da fuori si sentono un sacco di voci. A mia sorpresa vedo delle bambine scorrazzare qua e là tra i banchi ed anche due ragazzini di circa dodici anni inseguirle.
Allora forse non ci saranno solo adulti, infondo.
Molta gente è rimasta fuori.
Gli sposi fanno il loro ingresso e tutti applaudono. Io mi sto guardando intorno ma non noto nessuno che possa avere la mia età. Sarà una serata lunga.
Finita la messa dobbiamo dirigerci verso il ristorante, stavolta a Toronto.
Uscendo dalla chiesa noto una ragazza, avrà massimo sedici anni, e gesticola verso un uomo che suppongo sia suo padre.
Non credo sia al matrimonio perché non era dentro ad ascoltare la messa.
Ma prima che io possa osservarla per bene, mia madre mi richiama e mi fa salire in macchina.
***
Eccola lì, è ancora lei.
Ora che posso guardarla meglio noto che è veramente bellissima.
Ha i capelli lisci, lunghi e castani. Gli occhi sono di un verde acceso e brillano sotto la luce del sole. Ha un vestito rosso, non molto corto che le sta d’incanto.
Improvvisamente si gira e mi sorprende a guardarla così distolgo lo sguardo.
Adesso stiamo prendendo l’aperitivo, all’aperto. La vedo muoversi fra i tavoli, indaffarata, andando da un parente all’altro.
Si sta avvicinando.
Cammino verso la sua direzione e riesco quasi a toccarla da quanto è vicina.
Abbassa lo sguardo e passa avanti.
E’ così bella.
***
Nel piano di sotto c’è una piccola discoteca dove gli sposi ci invitano ad andare dopo aver mangiato.
L’atmosfera è molto rilassante, nonostante il dj sappia mettere solo musica di merda.
Ho la tentazione di andare a prendere la chitarra e fare musica al posto suo.
Eccola lì, sta scendendo le scale. E’ seguita da una decina di bambini, gli unici al matrimonio, e li lascia sulla pista mentre si va a sedere al tavolo di fianco a quello mio e dei miei genitori.
Non posso fare altro che osservarla tutto il tempo. Non credo ci noti molto il me, infondo.
Sono solo uno stupido ragazzino da capelli e occhi marroni con una strana ossessione per la mia chitarra.
E mi sono ingenuamente innamorato di una ragazza di cui non conosco niente.
Ad un certo punto la sorprendo a fissarmi e le sorrido.
Lei arrossisce ed abbassa lo guardo.
Non posso far altro che realizzare quanto i suoi occhi siano belli.
***
Si è fatto veramente tardi.
Tutti gli invitati vanno via.
La folla si ammassa nella porta mentre io vedo lei ed il suo sorriso scomparire tra l’ammasso di gente.
Non ho avuto nemmeno il tempo di andare a parlarle, così, giusto per fare conversazione e sapere un po’ su di lei.
Perché mi interessa, molto.
Mi uccide sapere che non saprà mai cosa mi ha fatto.
E non conosco nemmeno il suo nome.
***
Ad una settimana dal matrimonio non faccio altro che pensare a lei, non riesco a togliermela dalla testa.
Tutto ciò che ricordo sono i suoi occhi ed il suo sorriso che mi stanno lentamente uccidendo ogni giorno che passa.
Ovunque io vada vedo la sua faccia e mi ricordo che non ho avuto la possibilità di conoscerla.
Lei, con le sue perfette labbra ed il suo vestito rosso.
Forse sto diventando troppo ossessivo.
***
Corro, corro e cerco ma non so dove iniziare.
Sto morendo, mi ha lasciato un buco immenso nel cuore, e non smetterò di cercare finché non l’avrò qui, stretta tra le mie braccia.
E corro e cerco ancora ma non so comunque il suo nome.
***
E’ passato un mese ed io, ormai, devo tornare a scuola.
Il preside ci ha detto che ci sarà un nuovo compagno quest’anno, dall’Inghilterra.
Dicono tutti che era veramente bravo a giocare a basket quindi dovrò valutare la sua bravura per sapere se inserirlo in squadra o meno.
Di lei invece niente: nonostante tutte le mie ricerche, chiedendo agli invitati e agli sposi, non l’ho trovata.
Le ho scritto una canzone. Magari diventerò famoso e lei la ascolterà, ricordandosi di me, ma dubito che questo possa accadere.
Al suono della campanella entro in classe e, come promesso, c’è qualcuno di nuovo in classe.
Il punto è che non è un ragazzo, né un giocatore di basket.
E’ una ragazza.
Capelli castali, lisci ed occhi verdi accompagnati da uno splendido sorriso bianco.
Mi guarda e mi sorride e solo ora capisco:
è lei.
 
   
 
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