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Autore: Marne    03/08/2016    8 recensioni
[Possibili spoiler per The Cursed Child, rivisitazione primi atti]
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Albus Potter sta per affrontare il suo primo anno alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts ed è divorato dai dubbi riguardo la sua futura Casa. Insieme alla cugina, Rose, si ritrova nello stesso scompartimento di un ragazzino con i capelli biondi e particolarmente entusiasta all'idea di avere compagnia.
Quando Scorpius Malfoy arriva sull'Espresso di Hogwarts, è consapevole che le voci sul suo conto gli impediranno di conoscere nuove persone e avere degli amici. Per questo motivo, quando due ragazzini arrivano nel suo scompartimento è più che felice di poter condividere lo spazio e le caramelle.
Fra pregiudizi e dubbi, uno di loro farà una scelta e deciderà quale strada intraprendere.
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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I choose you.

 

If I had to choose a companion to be at the return of eternal darkness with,

I’d choose you.

[Scorpius Malfoy, The Cursed Child (Atto IV, Scena V)]

 

 

 

«Ciao Scorpiusno, intendo dire che io sono Scorpius».

Il ragazzino dai pallidissimi capelli biondi sorrise, quasi la stessa idea di non esser più da solo gli avesse migliorato la giornata, nonostante la gaffe con cui li aveva accolti. Alle sue spalle, Rose sembrò irrigidirsi per un momento.

«Ciao, io sono Albus e lei è mia cugina» disse invece lui, rispondendo al sorriso con uno quasi altrettanto entusiasta. Suo padre gli aveva detto di aver incontrato la zia Hermione e lo zio Ron proprio durante il primo viaggio, quindi quale luogo migliore per conoscere gente nuova?

«Al, lui è…» con la stessa espressione severa che tanto spesso nonna Weasley tirava fuori quando James combinava guai, la bambina fissò prima il parente e poi il biondino, che risultò parecchio intimidito. «Lui è un Malfoy» aggiunse, in un sussurro, quasi quella stessa spiegazione fosse stata sufficiente per appendere un’etichetta su quel poveretto, giustificandone l’allontanamento.

Albus, tuttavia, non era della stessa idea. «E allora?» chiese, accigliato, facendo un altro passo nello scompartimento. «Io sono un Potter e tu sei una Weasley. Fino a prova contraria, siamo tutti primini e tutti e tre dobbiamo passare sette anni nella stessa scuola».

Suo padre era stato molto chiaro, al riguardo, durante il tradizionale discorso di inizio anno. Non aveva combattuto una guerra per lasciare che i suoi figli fossero schiavi di un razzismo cui lui e le persone che amava erano stati sottomessi.

Ma qualcuno non la pensava come lui.

Rose, improvvisamente rossa come i suoi capelli, spostò lo sguardo fra i due ragazzi, con sempre maggior imbarazzo. Si sentiva a disagio, era piuttosto evidente. «Sì ma… lo sai cosa dicono di lui».

Il figlio di Voldemort.

Senza preoccuparsi più di tanto, Albus si strinse nelle spalle. «Lo hanno detto anche di me, ma papà mi ha sempre detto che le voci servono solo alle menti chiuse» le rispose, tranquillo, per poi voltarsi verso il ragazzino biondo ed indicare il posto davanti al suo. «Ti dispiace se ci fermiamo? Il treno è affollatissimo quest’anno».

Scorpius sembrava aver smesso di sperare nella possibilità che qualcuno gli facesse quella proposta. Annuì così velocemente da rischiare di farsi venire il colpo della strega. «Tanto dubito che qualcun altro si siederà tanto facilmente qui» con un cenno indicò Rose, le guance leggermente rosate per l’imbarazzo. «In molti la pensano come lei».

La ragazzina, chiamata in causa, gonfiò le guance e sbatté il piede a terra. «Al, mio padre mi ha proibito di parlare con lui, lo sai» fece notare al cugino, ignorando completamente l’altro. «Io non ho intenzione di restare qui».

Tranquillo, Albus si strinse nelle spalle. «Credo di aver visto James e Lucy ad un paio di scompartimenti da qui. Sono sicuro che potrai stare con loro» le disse, accomodandosi tranquillamente e mettendo a terra lo zainetto che sua madre gli aveva riempito di roba salutare di ogni tipo. «Rose, è inutile che mi guardi così. Io resto qui. Ci vediamo più tardi».

Con uno sbuffo oltraggiato, la ragazzina coi capelli rossi diede le spalle ai due ragazzi e si diresse di gran carriera fuori dal piccolo scompartimento, sbattendosi la porta alle spalle.

Sparita lei, però, un silenzio imbarazzato cadde fra i due ragazzini presenti.

«Ti andrebbero delle caramelle?» chiese, di punto in bianco Scorpius, allungando verso di lui un sacchetto pieno di leccornie di ogni tipo. «Mia madre dice che i dolci aiutano sempre a farsi nuovi amici» aggiunse, canticchiando l’ultima parte. Probabilmente realizzò di non avere quella gran voce, perché arrossì miseramente ed abbassò lo sguardo. «Sì, insomma… quando lo dice lei è decisamente meglio».

«Tua madre ha assolutamente ragione» gli venne incontro Albus, allegro, allungando la mano per afferrare una mangiata di Api Frizzole. «Mia madre è una fissata per il cibo salutare, mi ha solo riempito di panini. Magari dopo te ne passo un paio, io non mangio così tanto». Divertito dal rossore – quella volta dettato dalla contentezza – del ragazzino, Albus sorrise. «Forse aveva immaginato che avrei trovato un amico con cui dividerli. Oppure ha semplicemente mantenuto la razione esagerata. Grande famiglia, di solito ci sono sempre dei cugini con me».

 «Vuoi davvero essere mio amico?» gli chiese però il biondino, piacevolmente sorpreso. «Non… non sei rimasto solo perché a lei dava fastidio?» aggiunse, indicando con un cenno del capo la porta dello scompartimento. Il riferimento era ovviamente a Rose ed alla sua scena madre. «Dopotutto, tua cugina non aveva tutti i torti».

Esasperato, Albus si riempì la bocca di tutte le caramelle che aveva precedentemente preso. «Mio pladle-» iniziò, non riuscendo tuttavia a continuare senza strozzarsi e sbavare miseramente. Quando Scorpius inevitabilmente scoppiò a ridergli in faccia, lui scosse il capo ed ingoiò, per poi continuare. «Stavo dicendo, mio padre mi ha sempre insegnato a non credere alle dicerie. Anche su di lui ne hanno dette tante, quando era un ragazzino, se scoprisse che mi sono unito a quei troll mi toglierebbe la scopa».

«Però tua cugina…».

«Mia cugina passa troppo tempo con suo padre» disse Albus, scuotendo il capo. «Mamma dice sempre che zio Ron è buono, però è un po’ ottuso per certe cose. Probabilmente è per questo che lui e zia Hermione hanno divorziato, alla fine».

Scorpius non sembrò molto sollevato, nonostante le sue spiegazioni. I suoi occhi erano ancora puntati sul sacchetto di caramelle, quasi avesse voluto trovarvi delle risposte a domande che non aveva ancora posto ad alta voce. «Si tratta comunque di tuoi parenti… magari è meglio se la raggiungi» disse alla fine. Quell’affermazione dovette costargli parecchio, quella sua iniziale allegria sembrava svanita nel nulla.

«Io ho un sacco di parenti, però ho pochi amici» gli rispose allora lui, sorridendo. «E poi lo so già che sei un bravo tipo, me l’ha detto Teddy» aggiunse, stringendosi nelle spalle. Non gli disse certo che Ted in persona gli aveva chiesto di tenerlo d’occhio, soprattutto sul treno.

Imbarazzato, Scorpius lo guardò storto. «Mi ha detto la stessa cosa di te» borbottò, allungandogli di nuovo il sacchetto di caramelle. «Ha detto anche che probabilmente saresti diventato mio amico per la vita, se ti avessi mostrato la mia collezione di figurine delle cioccorane».

«Se hai la figurina speciale di Merlino che si scaccola ti regalo la mia anima» fu la risposta, serissima, che Potter gli diede, improvvisamente molto più preso dalla conversazione. Aveva cercato la dannata figurina per anni, tentando anche di avvelenare lo zio Ron per rubargli la sua.

«Comincia a preparare le carte, perché ce l’ho ripetuta».

 

«Ehi, cugino!» dal fondo della folla, una delle tante teste rosse aveva iniziato a sbracciarsi nella sua direzione. Si trattava di Lucy, la figlia di zio Percy, alle cui spalle stavano sia James che Roxanne e Rose. Quest’ultima non sembrava molto contenta della compagnia che le era capitata e sorrise, sollevata, quando individuò Albus e Scorpius.

In meno di quattro balzi fu, infatti, accanto a loro, superando agilmente i vari Weasley ed i diversi gruppi di studenti che si avviavano verso le carrozze.

«Roxanne è insopportabile» furono le parole con cui si unì a loro, lanciando ad Albus un’occhiata estremamente significativa. «Meglio il figlio di Voldemort, decisamente» aggiunse, voltandosi finalmente verso il biondino, sorpreso di essere stato immediatamente chiamato in causa ed ancora più sconvolto quando lei allungò la mano nella sua direzione. «Rose Weasley. Mio padre non dovrà mai sapere che ti sto rivolgendo la parola».

Felice come se qualcuno gli avesse appena regalato un cucciolo d’unicorno, il biondino sorrise. «Scorpius Malfoy, mio padre decisamente dovrà sapere che qualcuno mi ha rivolto la parola».

Albus, rimasto in disparte, li osservò con una certa soddisfazione. Aveva la più assoluta certezza che Rosie non avrebbe fatto amicizia con Scorpius, ma che fosse cordiale era quantomeno un inizio.

«Andiamo, il primo anno è atteso alle barche».

 

«Un Potter, eh? Vedo tanta ambizione, in te… tanta volontà di risaltare fra cugini e fratelli fin troppo oppressivi… eppure noto un grande cuore ed un coraggio da vendere».

Albus sapeva che quel momento sarebbe arrivato. Sapeva che per lui non sarebbe stato semplice come per gli altri. Istintivamente si voltò verso Rose, già seduta con gli altri cugini, il viso altero di chi aveva sempre saputo quale sarebbe stato il suo futuro. Poi, lentamente, si voltò verso il suo nuovo amico, già seduto al tavolo verde e argento.

Forse la scelta era stata già fatta.

«Ah, sei molto più deciso di tuo padre, sì… il pregiudizio fa male ed Harry Potter l’ha imparato… immagino che con te potrò fare subito la scelta giusta… Serpeverde!».

Gli sembrò quasi di sentire il disappunto dei cugini presenti in sala e, per una volta, non se ne preoccupò. Non erano certo loro a dover decidere del suo futuro.

A noi non importa, finché tu sarai felice.

«Saremo compagni di stanza!» disse Scorpius, allegro, quando lo raggiunse al tavolo all’estrema sinistra. Almeno una decina di persone si erano avvicinate per stringergli la mano. Avere un Potter nei sotterranei era come un sogno diventato realtà: forse avrebbero perso un altro po’ di quella cattiva reputazione che si portavano dietro da secoli. «Credo che tuo fratello stia festeggiando» aggiunse, guardando un punto alle sue spalle, accigliato.

Albus ridacchiò, accomodandosi. «Probabilmente ha vinto una qualche scommessa con mio zio Ron, lui ha sempre detto che sarei finito a Serpeverde» spiegò, tranquillo, mentre il professor Paciock chiamava altri ragazzi allo smistamento. «E comunque, noi andiamo d’accordo se siamo separati. Dividere la stessa Sala Comune sarebbe stato atroce e la Preside ci avrebbe cacciati entrambi».

«Ma tutta la tua famiglia è a Grifondoro» puntualizzò il biondo, indicando il gruppetto di Weasley-Potter che parlottava nel tavolo più lontano dal loro. «Non ti senti un po’ escluso?» aggiunse, vagamente preoccupato.

«Non sono tutti Grifondoro» rispose Albus, indicando il tavolo più vicino. «Vedi la Caposcuola bionda? È mia cugina Victoire, la più grande» spiegò, tranquillo. «Lei è una Tassorosso e mi ha sempre detto di essere sempre stata felice di non esser capitata con gli altri. I Weasley sanno essere molto pesanti da sopportare».

Curioso, Scorpius aveva seguito il suo sguardo, illuminandosi. «Ma certo, la fidanzata di Teddy! L’ultima volta che sono stato a casa della Zia Andromeda la sua stanza era tappezzata di sue foto. Erano Tassorosso insieme, quindi».

Albus annuì, tranquillo. «Già… Vic mi ha detto che il Cappello era stato indeciso, con lei, ma che alla fine era stata lei stessa a chiedergli di andare lì, con lui. Sono sempre stati grandi amici».

Senza alcuna ragione apparente, Scorpius arrossì fino alla punta delle orecchie, strozzandosi con la sua stessa saliva.

«Va tutto bene?».

«Sì!» sbottò, cercando improvvisamente di guardare ovunque tranne che in direzione di Victoire. Probabilmente anche a lui era venuta una sbandata, come accadeva un po’ a chiunque. «Tua cugina Rose mi sta facendo segno di chiamarti».

Fu con una certa pigrizia che Albus si voltò verso il tavolo Grifondoro, ricambiando lo sguardo dell’ultimo acquisto di quella Casa. Il cappello non aveva avuto esitazioni, con lei. Non era certo possibile che Rosie deludesse le aspettative di qualcuno.

Quando le sorrise, fu con sincera felicità. Avevano tutti e due il loro posto ad Hogwarts, avevano sempre saputo che non sarebbero sempre stati insieme, una volta giunti a scuola.

Lei era troppo Weasley, lui lo era troppo poco.

Quando la ragazzina si voltò a parlottare con James, per un istante Albus sentì una morsa al cuore. Aveva scelto secondo il suo istinto, andando contro la tradizione. Mentre Rose avrebbe potuto ereditare la sciarpa di sua madre o dei cimeli di famiglia, chiedendo aiuto ai vari cugini già nella torre, lui sarebbe stato completamente solo, in un luogo che non aveva mai accolto un Weasley, per quanto lui lo fosse solo a metà.

«Ehi, Albus, vuoi patate al forno? Io adoro le patate al forno. Sono così patatose».

Voltandosi verso Scorpius, si ritrovò improvvisamente a sorridere. Il biondo teneva in mano il vassoio con le patate al forno, l’espressione allegra di chi non avesse più alcun pensiero al mondo e le guance leggermente arrossate per il vapore che saliva dal piatto.

Non aveva seguito la famiglia, ma non sarebbe stato solo.

Avrebbe avuto Scorpius.

 

 

 

 

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Per chi non l’avesse capito: ho letto The Cursed Child.

Non voglio gettarmi in una qualche recensione, non è il luogo, ma posso dirvi che sono disgustata. Essenzialmente quel lavoro è una accozzaglia di fanfictions. Ed io ne ho lette di migliori. Harry Potter è totalmente OOC, Minerva McGranitt è decisasamente OOC, Ron è sei volte più scemo del normale (per chi non lo sapesse, io odio Ronald Weasley) e se addirittura io mi sono sentita male per lui, immaginate un po’ che razza di orrore deve essere.

In tutto, io ho contato solo sei cose buone, di questo “copione”, di cui solo due ci interessano adesso:

1)      Scorpius Malfoy è un dolcetto alla crema che va protetto a tutti i costi. Dolce cinnammon roll da nascondere sotto una pietra, che ha finalmente fatto cadere lo stereotipo del Serpeverde Musone e cupo. Essere intraprendenti non vuol dire essere tristi.

2)    Scorpius Malfoy e Albus Potter sono innamorati, non mi importa quanto il copione faccia credere che Scorpius abbia una (disgustosa) cotta per Rose Granger-Weasley. Notate la frase all’inizio del capitolo, potrei trovarvene altre duecento così. Loro sono innamorati. Quella stronzata del no homo ripetuta tipo mantra mi ha dato sui nervi da morire. Comunque, anche se non canonizzati, loro due sono una coppia di amici (seh, proprio) meravigliosa.  

 

Punti importanti:

 

» Perché ho inserito l’avvertimento What if? Perché sfortunatamente Cursed Child è considerato Canon dalla Rowling, pur essendo una delle fanfiction più mediocri che io abbia mai letto.

 

» Ho dovuto riscrivere tutto, dando a sti poveretti un senso. Questo è solo il primo incontro (parzialmente ripreso dal copione), in cui io ho cambiato qualcosa. Harry ha messo in guardia suo figlio e gli ha chiesto di non fare il bastardo razzista (cosa che Albus non fa neppure nel copione, ma qui è perché lo hanno educato bene, non per dispetto), mentre Rose ha i pregiudizi di Ron (questo c’è anche nel Copione ed è molto peggio lì, credetemi. La figlia di Hermione razzista, non si può sentire, cazzo). Essenzialmente, io ho fatto in modo che Harry sia un buon padre, qui, e che quindi Albus non sia così pieno di rancore e dubbi. Un bambino felice è un bambino soddisfatto di se stesso.

 

» Ron ed Hermione, qui, sono divorziati. Non me ne frega un accidenti se in Cursed Child sono sempre disgustosamente innamorati. Non ha senso, non è minimamente razionale. Quindi sì, per me hanno fottutamente divorziato da un pezzo e si dividono i bambini da persone civili. (Che poi Hermione si avvicini a Draco, dopo la morte della povera Astoria… ;) )

 

» Teddy Lupin, amore del mio cuore. Teddy, così come gli altri Weasley, è stato completamente ignorato nel copione. Ed intendo proprio completamente. Non un riferimento a lui, non un riferimento a suo padre o a Sirius. Sono disgustata. Quindi l’ho messo in mezzo io, come un bel fatino madrino/Cupido che prepara la coppietta fin dalla tenera età. Ted ha detto ad Albus di tenere d’occhio Scorpius, ma ha detto pure a Scorpius di tenere d’occhio Albus. Eeeeh, malandrino, aveva preparato tutto da anni. Teddy sapeva.

 

» Victoire. Io non ho mai avuto un bel rapporto, con lei, ma per qualche ragione credo che Albus sia molto legato alla cugina più grande. Forse perché sono entrambi gli unici a non esser finiti a Grifondoro? Li vedo come molto più riservati, molto meno Weasley degli altri.

 

» Non venitemi a dire che ad undici anni non si possono avere cotte e non si può avere già la consapevolezza di essere omosessuali. Scorpius ha avuto subito una cotta per Albus, niente mi farà cambiare idea. Non dico che ne sia consapevole, semplicemente prova qualcosa.

 

» Harry Potter è un ottimo padre, per tutti i suoi figli, come si nota perfettamente nell’Epilogo. Sta cazzata di Harry che fa il pessimo solo con Albus è inaccettabile, per me. Harry sa amare il suo bambino, gli insegna a vivere e gli insegna a non essere un bigotto razzista. Non mi importa cosa dici, Cursed Child.

 

» Ho già detto che Scorpius è un cinnamon roll che va protetto a tutti i costi? Un dolce patatino tenero. Albus, invece, è un sinnamon roll ;) Non ha bisogno di protezione. Insieme sono meravigliosi, anche nel copione. Come ho detto, fra le sei cose che si salvano, loro sono almeno tre di queste. (Una quarta può essere la paura di Harry per i piccioni :’) )

 

 

Spero di non aver fatto troppi spoiler, ma da domani sarò in vacanza e non avrò modo di scrivere per una settimana. Non potevo aspettare. Quasi sicuramente arriverà altro su questi due, perché io li adoro.

 

Grazie ancora a chiunque leggerà e mi lascerà un parere,

-Marnie

 

 

   
 
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