I choose
you.
If
I had to choose a companion to be at the return of eternal darkness with,
I’d
choose you.
[Scorpius
Malfoy, The Cursed Child (Atto IV, Scena V)]
«Ciao
Scorpius… no,
intendo dire che io sono Scorpius».
Il
ragazzino dai pallidissimi capelli biondi sorrise, quasi la stessa idea di non
esser più da solo gli avesse migliorato la giornata, nonostante la gaffe con
cui li aveva accolti. Alle sue spalle, Rose sembrò irrigidirsi per un momento.
«Ciao,
io sono Albus e lei è mia cugina» disse invece lui,
rispondendo al sorriso con uno quasi altrettanto entusiasta. Suo padre gli
aveva detto di aver incontrato la zia Hermione e lo zio Ron proprio durante il
primo viaggio, quindi quale luogo migliore per conoscere gente nuova?
«Al,
lui è…» con la stessa espressione severa che tanto spesso nonna Weasley tirava
fuori quando James combinava guai, la bambina fissò prima il parente e poi il
biondino, che risultò parecchio intimidito. «Lui è un Malfoy» aggiunse, in un sussurro, quasi quella stessa spiegazione fosse
stata sufficiente per appendere un’etichetta su quel poveretto, giustificandone
l’allontanamento.
Albus, tuttavia, non era della stessa idea. «E allora?» chiese, accigliato,
facendo un altro passo nello scompartimento. «Io sono un Potter e tu sei una
Weasley. Fino a prova contraria, siamo tutti primini e tutti e tre dobbiamo
passare sette anni nella stessa scuola».
Suo
padre era stato molto chiaro, al riguardo, durante il tradizionale discorso di inizio anno. Non aveva combattuto una
guerra per lasciare che i suoi figli fossero schiavi di un razzismo cui lui e
le persone che amava erano stati sottomessi.
Ma qualcuno non la pensava come lui.
Rose,
improvvisamente rossa come i suoi capelli, spostò lo sguardo fra i due ragazzi,
con sempre maggior imbarazzo. Si sentiva a disagio, era piuttosto evidente. «Sì
ma… lo sai cosa dicono di lui».
Il figlio di Voldemort.
Senza
preoccuparsi più di tanto, Albus si strinse nelle
spalle. «Lo hanno detto anche di me, ma papà mi ha sempre detto che le voci
servono solo alle menti chiuse» le rispose, tranquillo, per poi voltarsi verso
il ragazzino biondo ed indicare il posto davanti al suo. «Ti dispiace se ci
fermiamo? Il treno è affollatissimo quest’anno».
Scorpius sembrava aver smesso di sperare nella possibilità che
qualcuno gli facesse quella proposta. Annuì così velocemente da rischiare di
farsi venire il colpo della strega. «Tanto dubito che qualcun altro si siederà
tanto facilmente qui» con un cenno indicò Rose, le guance leggermente rosate
per l’imbarazzo. «In molti la pensano come lei».
La
ragazzina, chiamata in causa, gonfiò le guance e sbatté il piede a terra. «Al,
mio padre mi ha proibito di parlare con lui, lo sai» fece notare al cugino,
ignorando completamente l’altro. «Io non ho intenzione di restare qui».
Tranquillo,
Albus si strinse nelle spalle. «Credo di aver visto
James e Lucy ad un paio di scompartimenti da qui. Sono sicuro che potrai stare
con loro» le disse, accomodandosi tranquillamente e mettendo a terra lo
zainetto che sua madre gli aveva riempito di roba salutare di ogni tipo. «Rose,
è inutile che mi guardi così. Io resto
qui. Ci vediamo più tardi».
Con
uno sbuffo oltraggiato, la ragazzina coi capelli rossi diede le spalle ai due
ragazzi e si diresse di gran carriera fuori dal piccolo scompartimento,
sbattendosi la porta alle spalle.
Sparita
lei, però, un silenzio imbarazzato cadde fra i due ragazzini presenti.
«Ti
andrebbero delle caramelle?» chiese, di punto in bianco Scorpius,
allungando verso di lui un sacchetto pieno di leccornie di ogni tipo. «Mia
madre dice che i dolci aiutano sempre a
farsi nuovi amici» aggiunse, canticchiando l’ultima parte. Probabilmente
realizzò di non avere quella gran voce, perché arrossì miseramente ed abbassò
lo sguardo. «Sì, insomma… quando lo dice lei è decisamente meglio».
«Tua
madre ha assolutamente ragione» gli venne incontro Albus,
allegro, allungando la mano per afferrare una mangiata di Api Frizzole. «Mia madre è una fissata per il cibo salutare, mi
ha solo riempito di panini. Magari dopo te ne passo un paio, io non mangio così
tanto». Divertito dal rossore – quella volta dettato dalla contentezza – del ragazzino,
Albus sorrise. «Forse aveva immaginato che avrei
trovato un amico con cui dividerli. Oppure ha semplicemente mantenuto la
razione esagerata. Grande famiglia, di solito ci sono sempre dei cugini con me».
«Vuoi davvero essere mio amico?» gli chiese
però il biondino, piacevolmente sorpreso. «Non… non sei rimasto solo perché a
lei dava fastidio?» aggiunse, indicando con un cenno del capo la porta dello
scompartimento. Il riferimento era ovviamente a Rose ed alla sua scena madre. «Dopotutto,
tua cugina non aveva tutti i torti».
Esasperato,
Albus si riempì la bocca di tutte le caramelle che
aveva precedentemente preso. «Mio pladle-» iniziò,
non riuscendo tuttavia a continuare senza strozzarsi e sbavare miseramente.
Quando Scorpius inevitabilmente scoppiò a ridergli in
faccia, lui scosse il capo ed ingoiò, per poi continuare. «Stavo dicendo, mio padre mi ha sempre insegnato a non credere alle
dicerie. Anche su di lui ne hanno dette tante, quando era un ragazzino, se
scoprisse che mi sono unito a quei troll mi toglierebbe la scopa».
«Però
tua cugina…».
«Mia
cugina passa troppo tempo con suo padre» disse Albus,
scuotendo il capo. «Mamma dice sempre che zio Ron è buono, però è un po’ ottuso
per certe cose. Probabilmente è per questo che lui e zia Hermione hanno
divorziato, alla fine».
Scorpius non sembrò molto sollevato, nonostante le sue spiegazioni. I
suoi occhi erano ancora puntati sul sacchetto di caramelle, quasi avesse voluto
trovarvi delle risposte a domande che non aveva ancora posto ad alta voce. «Si
tratta comunque di tuoi parenti… magari è meglio se la raggiungi» disse alla
fine. Quell’affermazione dovette costargli parecchio, quella sua iniziale
allegria sembrava svanita nel nulla.
«Io
ho un sacco di parenti, però ho pochi
amici» gli rispose allora lui, sorridendo. «E poi lo so già che sei un bravo
tipo, me l’ha detto Teddy» aggiunse, stringendosi
nelle spalle. Non gli disse certo che Ted in persona
gli aveva chiesto di tenerlo d’occhio, soprattutto sul treno.
Imbarazzato,
Scorpius lo guardò storto. «Mi ha detto la stessa
cosa di te» borbottò, allungandogli di nuovo il sacchetto di caramelle. «Ha
detto anche che probabilmente saresti diventato mio amico per la vita, se ti
avessi mostrato la mia collezione di figurine delle cioccorane».
«Se
hai la figurina speciale di Merlino che si scaccola ti regalo la mia anima» fu
la risposta, serissima, che Potter gli diede, improvvisamente molto più preso
dalla conversazione. Aveva cercato la dannata figurina per anni, tentando anche di avvelenare lo zio Ron per rubargli la
sua.
«Comincia
a preparare le carte, perché ce l’ho ripetuta».
«Ehi,
cugino!» dal fondo della folla, una delle tante teste rosse aveva iniziato a
sbracciarsi nella sua direzione. Si trattava di Lucy, la figlia di zio Percy, alle cui spalle stavano sia James che Roxanne e Rose. Quest’ultima non sembrava molto contenta
della compagnia che le era capitata e sorrise, sollevata, quando individuò Albus e Scorpius.
In
meno di quattro balzi fu, infatti, accanto a loro, superando agilmente i vari
Weasley ed i diversi gruppi di studenti che si avviavano verso le carrozze.
«Roxanne è insopportabile» furono le parole con cui si unì a
loro, lanciando ad Albus un’occhiata estremamente
significativa. «Meglio il figlio di Voldemort, decisamente» aggiunse,
voltandosi finalmente verso il biondino, sorpreso di essere stato
immediatamente chiamato in causa ed ancora più sconvolto quando lei allungò la
mano nella sua direzione. «Rose Weasley. Mio padre non dovrà mai sapere che ti
sto rivolgendo la parola».
Felice
come se qualcuno gli avesse appena regalato un cucciolo d’unicorno, il biondino
sorrise. «Scorpius Malfoy, mio padre decisamente dovrà sapere che qualcuno mi
ha rivolto la parola».
Albus, rimasto in disparte, li osservò con una certa soddisfazione. Aveva la
più assoluta certezza che Rosie non avrebbe fatto amicizia con Scorpius, ma che fosse cordiale era quantomeno un inizio.
«Andiamo,
il primo anno è atteso alle barche».
«Un Potter, eh? Vedo tanta ambizione, in te…
tanta volontà di risaltare fra cugini e fratelli fin troppo oppressivi… eppure
noto un grande cuore ed un coraggio da vendere».
Albus sapeva che quel momento sarebbe arrivato. Sapeva che per lui non sarebbe
stato semplice come per gli altri. Istintivamente si voltò verso Rose, già
seduta con gli altri cugini, il viso altero di chi aveva sempre saputo quale
sarebbe stato il suo futuro. Poi, lentamente, si voltò verso il suo nuovo
amico, già seduto al tavolo verde e argento.
Forse
la scelta era stata già fatta.
«Ah, sei molto più deciso di tuo padre, sì…
il pregiudizio fa male ed Harry Potter l’ha imparato… immagino che con te potrò
fare subito la scelta giusta… Serpeverde!».
Gli
sembrò quasi di sentire il disappunto dei cugini presenti in sala e, per una
volta, non se ne preoccupò. Non erano certo loro a dover decidere del suo
futuro.
A noi non importa, finché tu sarai
felice.
«Saremo
compagni di stanza!» disse Scorpius, allegro, quando
lo raggiunse al tavolo all’estrema sinistra. Almeno una decina di persone si
erano avvicinate per stringergli la mano. Avere un Potter nei sotterranei era
come un sogno diventato realtà: forse avrebbero perso un altro po’ di quella
cattiva reputazione che si portavano dietro da secoli. «Credo che tuo fratello
stia festeggiando» aggiunse, guardando un punto alle sue spalle, accigliato.
Albus ridacchiò, accomodandosi. «Probabilmente ha vinto una qualche scommessa
con mio zio Ron, lui ha sempre detto che sarei finito a Serpeverde» spiegò,
tranquillo, mentre il professor Paciock chiamava altri ragazzi allo
smistamento. «E comunque, noi andiamo d’accordo se siamo separati. Dividere la
stessa Sala Comune sarebbe stato atroce e la Preside ci avrebbe cacciati
entrambi».
«Ma
tutta la tua famiglia è a Grifondoro» puntualizzò il biondo, indicando il
gruppetto di Weasley-Potter che parlottava nel tavolo più lontano dal loro. «Non
ti senti un po’ escluso?» aggiunse, vagamente preoccupato.
«Non
sono tutti Grifondoro» rispose Albus, indicando il
tavolo più vicino. «Vedi la Caposcuola bionda? È mia cugina Victoire,
la più grande» spiegò, tranquillo. «Lei è una Tassorosso e mi ha sempre detto
di essere sempre stata felice di non esser capitata con gli altri. I Weasley
sanno essere molto pesanti da sopportare».
Curioso,
Scorpius aveva seguito il suo sguardo, illuminandosi.
«Ma certo, la fidanzata di Teddy! L’ultima volta che
sono stato a casa della Zia Andromeda la sua stanza era tappezzata di sue foto.
Erano Tassorosso insieme, quindi».
Albus annuì, tranquillo. «Già… Vic mi ha detto che
il Cappello era stato indeciso, con lei, ma che alla fine era stata lei stessa
a chiedergli di andare lì, con lui. Sono sempre stati grandi amici».
Senza
alcuna ragione apparente, Scorpius arrossì fino alla
punta delle orecchie, strozzandosi con la sua stessa saliva.
«Va
tutto bene?».
«Sì!» sbottò, cercando improvvisamente di
guardare ovunque tranne che in direzione di Victoire.
Probabilmente anche a lui era venuta una
sbandata, come accadeva un po’ a chiunque. «Tua cugina Rose mi sta facendo
segno di chiamarti».
Fu
con una certa pigrizia che Albus si voltò verso il tavolo
Grifondoro, ricambiando lo sguardo dell’ultimo acquisto di quella Casa. Il
cappello non aveva avuto esitazioni, con lei. Non era certo possibile che Rosie
deludesse le aspettative di qualcuno.
Quando
le sorrise, fu con sincera felicità. Avevano tutti e due il loro posto ad
Hogwarts, avevano sempre saputo che non sarebbero sempre stati insieme, una
volta giunti a scuola.
Lei era troppo Weasley, lui lo era
troppo poco.
Quando
la ragazzina si voltò a parlottare con James, per un istante Albus sentì una morsa al cuore. Aveva scelto secondo il suo
istinto, andando contro la tradizione. Mentre Rose avrebbe potuto ereditare la sciarpa
di sua madre o dei cimeli di famiglia, chiedendo aiuto ai vari cugini già nella
torre, lui sarebbe stato completamente solo, in un luogo che non aveva mai
accolto un Weasley, per quanto lui lo fosse solo a metà.
«Ehi,
Albus, vuoi patate al forno? Io adoro le patate al forno. Sono così patatose».
Voltandosi
verso Scorpius, si ritrovò improvvisamente a
sorridere. Il biondo teneva in mano il vassoio con le patate al forno, l’espressione
allegra di chi non avesse più alcun pensiero al mondo e le guance leggermente
arrossate per il vapore che saliva dal piatto.
Non
aveva seguito la famiglia, ma non sarebbe stato solo.
Avrebbe avuto Scorpius.
»Marnie’s Corner
Bentrovati e bentornati, cari amici di EFP!
Prima di tutto, ho una pagina facebook! Seguitemi per futuri
aggiornamenti!
Avviso: Possibile linguaggio scurrile nelle
note.
Per chi non l’avesse capito: ho letto The Cursed Child.
Non voglio gettarmi in una qualche recensione,
non è il luogo, ma posso dirvi che sono disgustata. Essenzialmente quel
lavoro è una accozzaglia di fanfictions. Ed io ne ho
lette di migliori. Harry Potter è totalmente OOC, Minerva McGranitt è decisasamente OOC,
Ron è sei volte più scemo del normale (per chi non lo sapesse, io odio
Ronald Weasley) e se addirittura io mi sono sentita male per lui,
immaginate un po’ che razza di orrore deve essere.
In tutto, io ho contato solo sei cose
buone, di questo “copione”, di cui solo due ci interessano adesso:
1)
Scorpius Malfoy è un dolcetto alla crema che va protetto a tutti i costi. Dolce cinnammon roll da nascondere
sotto una pietra, che ha finalmente fatto cadere lo stereotipo del Serpeverde
Musone e cupo. Essere intraprendenti non vuol dire essere tristi.
2) Scorpius Malfoy e Albus Potter sono innamorati, non mi
importa quanto il copione faccia credere che Scorpius
abbia una (disgustosa) cotta per Rose Granger-Weasley.
Notate la frase all’inizio del capitolo, potrei trovarvene altre duecento così.
Loro sono innamorati. Quella
stronzata del no homo ripetuta tipo
mantra mi ha dato sui nervi da morire. Comunque, anche se non canonizzati, loro
due sono una coppia di amici (seh, proprio) meravigliosa.
Punti importanti:
» Perché ho inserito l’avvertimento What if? Perché sfortunatamente Cursed
Child è considerato Canon dalla Rowling, pur essendo una delle fanfiction più mediocri che io abbia mai letto.
» Ho dovuto riscrivere tutto, dando a sti poveretti un senso. Questo è solo
il primo incontro (parzialmente ripreso dal copione), in cui io ho cambiato
qualcosa. Harry ha messo in guardia suo figlio e gli ha chiesto di non fare il
bastardo razzista (cosa che Albus non fa neppure nel
copione, ma qui è perché lo hanno educato bene,
non per dispetto), mentre Rose ha i pregiudizi di Ron (questo c’è anche nel
Copione ed è molto peggio lì,
credetemi. La figlia di Hermione razzista, non si può sentire, cazzo). Essenzialmente, io ho fatto in
modo che Harry sia un buon padre, qui, e che quindi Albus
non sia così pieno di rancore e dubbi. Un bambino felice è un bambino
soddisfatto di se stesso.
» Ron ed Hermione, qui, sono divorziati. Non me ne frega un accidenti se in
Cursed Child sono sempre
disgustosamente innamorati. Non ha senso, non è minimamente razionale.
Quindi sì, per me hanno fottutamente divorziato da un pezzo e si dividono i
bambini da persone civili. (Che poi Hermione si avvicini a Draco, dopo la morte
della povera Astoria… ;) )
» Teddy Lupin, amore del mio cuore. Teddy, così come gli altri Weasley, è stato completamente ignorato nel copione. Ed intendo proprio
completamente. Non un riferimento a
lui, non un riferimento a suo padre o a Sirius. Sono disgustata. Quindi l’ho
messo in mezzo io, come un bel fatino madrino/Cupido
che prepara la coppietta fin dalla tenera età. Ted ha
detto ad Albus di tenere d’occhio Scorpius,
ma ha detto pure a Scorpius di tenere d’occhio Albus. Eeeeh, malandrino, aveva
preparato tutto da anni. Teddy sapeva.
» Victoire. Io non ho mai avuto un bel rapporto,
con lei, ma per qualche ragione credo che Albus sia
molto legato alla cugina più grande. Forse perché sono entrambi gli unici a non
esser finiti a Grifondoro? Li vedo come molto più riservati, molto meno Weasley degli altri.
» Non venitemi a dire che ad undici anni non si possono avere cotte e non
si può avere già la consapevolezza di essere omosessuali. Scorpius
ha avuto subito una cotta per Albus, niente mi farà
cambiare idea. Non dico che ne sia consapevole,
semplicemente prova qualcosa.
» Harry Potter è un
ottimo padre, per tutti i suoi figli,
come si nota perfettamente nell’Epilogo. Sta cazzata di Harry che fa il pessimo
solo con Albus
è inaccettabile, per me. Harry sa amare il suo bambino, gli insegna a vivere e
gli insegna a non essere un bigotto razzista. Non mi importa cosa dici, Cursed Child.
» Ho già detto che Scorpius è un cinnamon roll che va protetto a
tutti i costi? Un dolce patatino tenero. Albus, invece, è un sinnamon roll ;) Non ha bisogno di protezione. Insieme sono
meravigliosi, anche nel copione. Come ho detto, fra le sei cose che si salvano,
loro sono almeno tre di queste. (Una quarta può essere la paura di Harry per i piccioni :’) )
Spero di non aver fatto troppi spoiler, ma da domani sarò in vacanza e non
avrò modo di scrivere per una settimana. Non potevo aspettare. Quasi
sicuramente arriverà altro su questi due, perché io li adoro.
Grazie ancora a
chiunque leggerà e mi lascerà un parere,
-Marnie