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Autore: Gagiord    04/08/2016    4 recensioni
I due giovani ragazzi del Kansai decidono, notata l'opprimente afa di luglio, di andare a mare. Tuttavia, il grande detective dell'Ovest è deciso a catturare un qualcosa sconosciuto a Kazuha, a qualunque costo. Cosa succederebbe se il costo fosse troppo alto?
Genere: Demenziale, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premetto che ho usato un prompt: Imagine Person A walking around looking at their phone. They get to Person B and aim the camera towards Person B’s chest/groin with a confident smirk. Person B is close to slapping them. They ask Person A “What the hell are you doing?” Person B replies with, “Sorry, but there is a PIKACHU ON YOUR TIT/DICK AND I MUST CATCH IT.” L'ho modificato leggermente, spero non dispiaccia xD Qui c'è il link dove potete trovare altri prompt come questi: http://otpprompts.tumblr.com/tagged/Prompt




Uscì dall’acqua gelida, ma cristallina, dopo qualche minuto, felice di essersi rinfrescata.
Quel giorno il Sole splendeva alto, irradiando — forse fin troppo — la spiaggia di Isonoura, nei pressi di Osaka. Era ormai mezzogiorno, e il caldo si faceva sentire sempre di più; come se non bastasse, il mese di luglio era sempre il più caldo, e quel giorno c’erano la bellezza di 36°C.
Proprio per questo voleva assolutamente buttare quel detective stacanovista in mare, dato che, da quando erano arrivati, non aveva fatto altro che stare con la faccia incollata al cellulare, dicendo che “stava facendo qualcosa d’importante”.
Le sembrava ovvio che fosse qualcosa riguardante i suoi intricati casi, e questo la infastidiva ancora di più; insomma, non avevano fatto un’ora di viaggio per spremersi le meningi!
Avanzò, incollerita, verso le loro sdraio e il loro ombrellone, sotto il quale lui stava disteso, con il cellulare in mano e gli occhiali da sole abbassati sul naso. Certo, non poteva dire che non fosse bello; anzi, restò quasi incantata dal suo fisico: la sua pelle olivastra, i suoi addominali scolpiti… Scosse la testa: no, non doveva lasciarsi ammaliare. Aveva tutta l’intenzione di bagnarlo, che lui fosse volente o nolente!
Gli si parò davanti, guardandolo dall’alto e con le mani salde sui suoi fianchi. Lui non se ne accorse nemmeno.
«Allora, Heiji, quando vuoi essere affogato? Ora o tra un po’?» gli chiese, ironica.
L’investigatore alzò gli occhiali, osservandola con una nota di disappunto, ma anche con una malcelata sfumatura di malizia. Be’, nemmeno lei giocava con il fisico; era pur vero che la prendeva spesso in giro, ma il tutto non andava oltre lo scherzo. Fece scorrere gli occhi su tutto il corpo, soffermandosi in qualche punto; a lei non sfuggì di certo.
«Ma che diavolo guardi!?» Divenne paonazza, mentre con le braccia tentava di nascondere il seno, sebbene fosse già ben coperto dal costume azzurro che aveva deciso di indossare quel giorno. «Pervertito!»
Lui sogghignò, divertito, calando gli occhiali e rivolgendo nuovamente l’interesse al cellulare. «Siamo a mare: devo prendere almeno Lapras» annunciò, lasciando Kazuha interdetta.
Non era sicura di aver sentito bene. «Guarda che la lebbra non c’è più da un pezzo, idiota!» Infatti, non aveva sentito bene.
Lui volse nuovamente lo sguardo a lei, squadrandola, stizzito. «Sei sorda? Non ho parlato di lebbra, io!»
La mora sbuffò, incrociando le braccia al petto. Se non si fosse bagnato nemmeno una volta, gli sarebbe venuta un’insolazione! «Non me ne frega nulla!» sbottò, esasperata. Ne aveva abbastanza di tutti quegli enigmi che lui non faceva che risolvere! «Giuro che se non ti muovi, rubo un secchiello e te lo butto addosso.» Indicò il telefono nelle mani scure ed affusolate di Heiji con disprezzo. «E non pensare che avrò pietà per il tuo stupido cellulare!»
«Sì, sì, come vuoi.»
Sbuffò ancora una volta, innervosita dal comportamento del suo amico. Possibile che pensasse solo al lavoro? Erano a mare, che si divertisse! Fece per andarsene, ma lui esclamò tutto d’un tratto un “Aspetta”. Si girò nuovamente, seguendo ogni suo movimento mentre si alzava, con un sorriso radioso dipinto in volto.
«Resta ferma dove sei» le ordinò con voce ferma, che non ammetteva alcuna replica.
Ma si sapeva che lei non era il tipo da farsi dare ordini senza ribattere. «E perché?» Fece una smorfia indispettita quando lo vide dirigersi verso di lei, con ancora gli occhi fissi su quel maledetto aggeggio che teneva in mano.
Lui si avvicinò ancor di più, abbassandosi all’altezza del petto della giovane.
Kazuha arrossì violentemente all’azione del ragazzo, e, facendo un passo indietro, si scansò. «H-heiji! Che diamine fai?»
Lui, per tutta risposta, avanzò, impiantandosi dinanzi a lei. Armeggiò un po’ col suo telefono, mentre il suo sorriso si allargava a dismisura.
Uno schiaffo, invece, stava partendo dalla mano della ragazza, e aveva come pista d’atterraggio il bel viso di Heiji. Tuttavia, qualcosa interruppe il viaggio a metà strada.
«Kazuha, ho preso un Lapras!» gridò, tutto euforico per la sua nuova cattura.
Il ceffone riprese il suo tragitto, nonostante le varie turbolenze subite a mezz’aria. «Andate al diavolo, tu e la tua lebbra!»





Ma perché? Me lo chiedo anche io, ma non lo so. E' una delle cose più idiote che abbia mai fatto, ma mi annoiavo e quindi è andata così x"D
E' la mia prima demenziale, e penso anche di essere riuscita a renderlo bene, questo genere... Sto provando pena per me stessa: ma a chi vengono idee come queste? Bah x'D
Bando alla mie stupide autocommiserazioni, passiamo alla shot! Anche se non c'è nulla da dire, a parte il fatto che è piuttosto deficiente come cosa, ma va be'.
Spero di avervi strappato al meno un sorriso (ma a chi? A mia nonna?)!
Ad una prossima shot/capitolo/quello che è! ;)

Baci
Shizuha

 
  
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