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Autore: milla4    06/08/2016    2 recensioni
Dal testo: "Viaggerai mia piccola, come non ho fatto io da quella volta; girerai per le lunghe vie di Parigi, visterai Roma e i suoi immortali monumenti di vite passate; gusterai thè nella vecchia patria di tua madre.
Vivrai.
Io non vivo più da tempo, ormai, da quando il verde del giardino ha soppiantato il blu profondo dell’oceano; il marrone della terra il bianco argenteo dei banchi di ghiaccio."
Per amore ci si sacrifica, umilia, si vive una vita sbagliata: Rose per lei lo ha fatto.
[Storia partecipante al contest "The Zodiac Signs" indetto da Jadis_ sul forum di efp.]
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caledon Hockley, Nuovo personaggio, Rosalinda Dewitt Bukater
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mio Cuore






Poggio delicatamente la tazza ricolma di costoso thè d’Arabia sulle labbra  e comincio a sorseggiare piano, lentamente  mentre osservo Mrs Glason, moglie di uno più ricchi petrolieri d’America,  indignarsi per l’o indiscriminato del color ocra nell’odierna moda giovanile, da lei ritenuto poco decoroso e Miss Blanch Rockett, figlia illibata di uno noto finanziere di Wall Street, spettegolare su uno degli ultimi innumerevoli scandali della New York bene.
 
Le osservo come un brutto anatroccolo guarda mamma cigno, per imparare, conoscere  come si sta al mondo.
No, non sono le buone maniere che mi mancano, da buona Lady inglese, mia madre ha sempre speso molto del nostro denaro per cercare di darmi un’istruzione tra le migliori in circolazione:  ogni istitutrice, ogni bacchettata sulle mani, i castighi e le punizioni avevano fatto sì che quei gesti armonici così rituali si scolpissero nella mia mente per sempre.
 
No, quello che devo carpire da loro è come poter sopravvivere in un mondo fatto di merletti e tulle, di soirée * e feste di beneficenza, di sorrisi forzati e di odi celati e lo devo fare per loro: Thomas, Maxine ed Evelyn.
 
Sento la tua risata provenire da uno dei tavoli più appartati del circolo;  sfoggi con astuzia ed eleganza le armi femminili innate che hai, senza mai eccedere senza provocare, tu sai come farlo.



 
 
***
 
 
-Rose?-
Una voce maschile la paralizza; sente l’uomo avvicinarsi e voltarla verso di lui.
Cal l’aveva trovata,  come sempre.
-Pensavamo non fossi sopravvissuta… tua madre è completamente distrutta- Cal pronunciò quelle parole senza sentimento, la felicità iniziale si era smorzata all’istante: quella ragazzina si era sporcata irrimediabilmente con un lurido pezzente, ora era merce avariata… ma con un titolo.
 
La studiò attentamente, ogni testimone della sciocchezza di lei era scomparso come la nave e, per quanto gli riguardasse, aveva fatto cose ben peggiori di sposare una ragazza non illibata, l’unico ostacolo era la sua testardaggine.
Grande fu il suo stupore quando Rose De Witt Bukater accettò la sua proposta di matrimonio.


 
***


 
 
 
Sarà un fortunato matrimonio il tuo, Evelyn, e unirà due fra le famiglie più importanti e influenti di New York:  la tua dote sarà il mio titolo nobiliare, uno dei più antichi e rispettabili della mia patria e lei, l’oggetto più caro che ho, la pietra che da cui tutto cominciò: il Cuore dell’oceano.
Ti vedo giovane, Evelyn, e non posso far altro che rivedere Cal nei tuoi gesti, Cal nella tua eleganza e nella tua compostezza, Cal nel tuo cuore.
Cal, tuo padre.
 
Stringo la tazzina: le mie mani perfettamente curate stonano con le emozioni selvagge che provo.
 
Sei una donna,  Evelyn,  e sei abbastanza ricca da non doverti preoccupare di nulla, due condizioni che un marito potrebbe sfruttare come un burattinaio fa con la sua marionetta, ma so che Richard  non lo farà. Cal non lo permetterebbe, ti ama come non ha mai amato me e tu lo veneri come è giusto che sia.
 
Lui non sa, non ha mai nemmeno sospettato che la sua Evie potesse essere la  figlia bastarda di un disegnatore senza patria e senza prospettive:  uno dei tanti difetti è la troppa sicurezza in se stesso, che ne sono sicura, lo porterà fuori strada molte volte.
Sei sempre stata la sua preferita, sin da quando ti prese dalle mie braccia per avvolgerti in un abbraccio che non ha mai sciolto;  oserei dire che ti ami più di Thomas, tuo fratello e legittimo erede delle nostre  fortune e di Maxine, il più piccolo di casa.
Lo so che non ti farebbe mai del male, è una delle poche qualità che ho potuto riscontrare in mio marito: il volerti bene più di se stesso.
Tu, del resto, hai reso tutto più semplice:  i tuoi primi passi li hai mossi per seguirlo come una piccola ombra attaccata alle gambe del suo padrone; hai imparato ciò che lui voleva che tu imparassi; hai studiato ciò che lui voleva tu imparassi ma senza uno sforzo, senza risentimento perché sapevi che era per il tuo bene e che lui mai avrebbe potuto far del male alla sua principessina.
 
Siete così simili, voi due, di Jack sembra non esserci nulla nei tuoi lunghi capelli rossi come l’alba  e nel verde dei tuoi cocchi.
Verde come lo smeraldo che ha regalato Richard per il fidanzamento
Verde come il vestito che indosserai durante la serata
Verde come la speranza… che non ho più.
L’ho perduta per sempre tempo addietro e mai tornerà.
 
Alzi la mano per muovere il ventaglio d’avorio pregiato che usi per rinfrescarti il viso accalorato dall’estate torrida che stiamo vivendo; inclini la testa da un lato…  e lo vedo!
Jack è lì con te, nel tuo sorriso, nel vostro sorriso così malizioso ma al contempo ingenuo; uguale, ma così diverso.
Non ti avrebbe capito e mi fa male saperti così diversa dall’uomo che ho amato e che ti ha dato la vita, ma ho sposato tuo padre coscientemente, sapendo che solo lui avrebbe potuto darti una vera vita, che meriti e per cui darei ogni parte di me.
Era una promessa che mi ero fatta appena scoperto di aspettarti, che avrei fatto di tutto per farti avere qualcosa di più semplice possibile perché ciò che inconsapevolmente hai vissuto è già abbastanza difficile da sopportare per me.
Non sono diventata un’aviatrice, non ho cavalcato né… ho rinunciato a quella promessa tanto, troppo tempo fa e ne porto i segni ancora oggi ma una più grande, quella che ho ti ho fatto appena nascesti ha soppiantato tutto per sempre.
 
Tu non sai e non saprai mai,  non potrei dirtelo… ne soffriresti e mi odieresti per aver tradito tuo padre, lo so.
Io ho odiato mia madre per tutta la vita e conosco il dolore che le ho fatto provare ogni giorno, finché il suo cuore non ha ceduto.
E lo perderesti, il tuo idolo supremo, il tuo salvatore: non potrebbe fare molto, in fondo sei figlia di una mela marcia e di una svergognata… sarebbe costretto a disconoscerti, i tuoi fratelli non meriterebbero lo scandalo.
 
Li amo, anche se non come te.
 
Viaggerai mia piccola, come non ho fatto io da quella volta; girerai per le lunghe vie di Parigi, visterai Roma e i suoi immortali monumenti di vite passate;  gusterai thè nella vecchia patria di tua madre.
Vivrai.
 
Io non vivo più da tempo, ormai, da quando  il verde del giardino ha soppiantato il blu profondo dell’oceano;  il marrone della terra il bianco argenteo dei banchi di ghiaccio.
Terra.
Strano come quell’enorme nave di anime inquiete, da dove nacque  questa Rose, non riesca a considerarla la mia casa. Non sono più salita su una nave, ho troppi ricordi che mi hanno seguita nel tempo, troppe persone ancora negli occhi, troppe urla ancora nelle orecchie… sulla terraferma è tutto così semplice.
Terra.
Dura, ma fragile come me, non conoscevo la città in cui sono andata a viere, ma non m’importava; tutto questo lusso, lo sfarzo, i palazzi e grattacieli, tutto ciò che sovrasta e  soffoca la terra sta soffocando anche me:  amo il contatto con lei, mi fa sentire vicina, l’acqua è morte.
La serra, uno dei regali meno superflui di Cal è il mio rifugio, il mio ossigeno, la mia linfa vitale.
 
Viaggia Evelyn, tu che puoi, porta il Cuore dell’oceano con te; nella sua vera casa, fa che il verde dei nostri occhi guardi la tomba del nostro Jack… io ti aspetterò, ancora qui seduta in questo stesso tavolino, con le stesse identiche persone, la solita tazza di thè in mano.
Io ti aspetterò paziente e obbediente, come una brava madre dovrebbe fare anche se temo di non esserselo stata finora.
 
Ti alzi quando vedi Maxine, tuo fratello avvicinarsi per stringere la mano al suo futuro cognato, tu sorridi estasiata:  li ami entrambi, in modo diverso naturalmente, ma non rinunceresti mai a nessuno dei due perché uno rappresenta il tuto futuro, che ti auguro sia il più radioso e spettacolare possibile e l’altro è il tuo passato, le tue radici consumate, la tua famiglia.
 
Tua ma non mia;  io sono sola, lo so da tempo, da quando ti ho vista crescere così straordinariamente simile a me per l’aspetto, ma così opposta per ciò che abbiamo dentro.
Solo Thomas, tuo fratello, ha avuto veramente bisogno di me;  ricordo ancora oggi di come si intrufolasse nella mia stanza portandosi un gioco, un libro con sé solo per stare con me, con sua madre, non bastandogli mai… ma ora è grande, è un adulto, ora ha bisogno solo di sua moglie Francine.
 
Aspetterò paziente e ubbidente, sperando che nella mia casa terrena il verde dei miei occhi finalmente si spenga perché così rivedrò i suoi occhi blu come il mare che ci ha divisi, anche se so che sarà un’attesa lunga, perché finché sarò in grado di vivere starò qui per proteggere il mio Cuore, la mia Evelyn.
 
 
 
Note:
Ehilà, buonasera, eccomi con una nuova storia questa volta partecipante ad un contest con un fandom ahimé, che poco frequento… sicuramente, quindi, avrò fatto tanti di quegli obrobri sui personaggi che mi verrebbe voglia di nascondermi su un’isola deserta.
Ma  va bene così, dai, mai si rischia mai si vince, no?
Se volete qualche informazione sui fratelli Hockley… non le avrete perché forse, in un futuro imprecisato, quanto mai distante vorrei scrivere qualcosa di loro ( e su Rose ovviamente, se no che Titanic sarebbe?)
 
E partiamo con le precisazioni:
 -Il vero nome di Cal è Caledon ma è talmente orrendo che mi rifiuto di scriverlo, quindi non lo troverete mai
- Evelyn, seppur più grande dei fratelli si sposa dopo Thomas perché ho immaginato che per uomo sia più facile trovare una moglie adeguata, mentre Cal per la sua principessa vuole solo il meglio e il meglio non si trova certo dietro l’angolo
-Leonardino ha gli occhi color…? Sinceramente a me sembrano verdini anche se virano più sul blu, credo, boh
- soirée: ricevimento di “gente che conta”
 
E… basta credo, se volete dirmi cosa ne pensate ve ne sarei molto grata, grazie :)

 
 
I personaggi, le ambientazioni e tutto ciò che riguarda questa storia non sono di mia proprietà, ma si ispirano a materiale coperto da copyright. Non vi è nessuno scopo di lucro su questo mio racconto.

 

 

 

   
 
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