Anime & Manga > Un fiocco per sognare, un fiocco...
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Autore: fedepiper91    07/08/2016    0 recensioni
Io ero sicura che nessuno al mondo avrebbe potuto dividerci
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daichi/Dai dai, Himeko/Himi, Pokotà, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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~
" ..Ce la potresti fare a cavartela da sola?

se mi sarà possibile, allora lo farò
andrò ovunque tu andrai
che sia in alto o verso il basso,
andrò ovunque tu andrai
e forse, scoprirò
un modo per tornare indietro, un giorno
per guardarti, guidarti
attraverso i tuoi giorni più bui
scappo via con il mio cuore
scappo via con la mia speranza
scappo via con il mio amore
ora so abbastanza bene
quanto la mia vita e il mio amore
possano ancora andare avanti
nel tuo cuore, nella tua mente,
starò con te per tutto il tempo .. "

Himi entrò come una furia all'interno della casa segreta e diede a malapena il tempo al suo migliore amico Daichi, detto Dai Dai, di darle il buongiorno quel pomeriggio, prima che lui venisse ,giustamente, aggredito dalla giovane.
"Perchè? Si può sapere perchè non mi hai detto niente? "
Gli aveva urlato lei, usando un tono che non ammetteva repliche e guardandolo con astio e risentimento,mentre stringeva i pugni,cercando di calmarsi e di non mettersi a piangere davanti all'oggetto dei suoi dispiaceri.
Non avrebbe permesso a se stessa di piangere davanti a lui.
"Bene.Vedo che l'hai saputo." Aveva ,ricambiando il suo sguardo , risposto tranquillamente lui  e questa era una delle tante cose che le davano fastidio quel giorno.
Come poteva essere così indifferente?
"Oh..Ma allora.. Allora è proprio tutto vero!"  Esclamò lei,sconsolata,mentre il ragazzo ,davanti a lei ,guardava in basso.
<< Vedi. A me piace molto vivere qui. Io non ho voglia di andare via e fino a ieri non ero sicuro di dover partire. Per questo non ti ho detto niente,ma poi mio padre ha deciso e ora anche Stefano ha accettato la situazione. >> Spiegò Dai Dai, con tono di voce triste e apologetico.
<< è per questo motivo che tuo fratello è scappato di casa! >> Aveva poi esclamato la giovane, ripensando agli eventi del giorno prima,capendo il motivo della fuga dei 2 bambini.
<< Mi dispiace. Non avrebbe dovuto coinvolgere anche Yucci >> Continuò dicendo lui,a voce bassa.
<< Ma.. Ma.. Ma perchè non hai mai voluto parlarmi di questa storia? >> Ribattè gridando Himi, con sguardo truce.
Non riusciva a credere che il suo amico le avesse tenuto un segreto così grande. Poteva aiutarlo e invece lui aveva preferito starsene zitto.

<< Insomma.. Ti ho appena spiegato il motivo. >> Rispose a quel punto Dai Dai,deciso e stanco.
<< Quello non era affatto un buon motivo. >> Disse lei con tono sicuro e occhi infuocati.
<< Bhè io.. >> Aveva provato a difendersi lui,senza riuscirci però, perchè Himi tornò a parlare.
<< Non sarà stato facile neanche per te. Hai sofferto in silenzio. >> Aveva mormorato lei, guardando per terra, mentre la rabbia sembrava scemare, pensando a quanto c'era sicuramente stato male anche lui.
<< Sei uno sciocco. Dovevi dirmelo! >> Gli aveva poi urlato ancora, sull'orlo delle lacrime. Doveva andarsene. Non poteva restare lì.
Non voleva che lui la vedesse piangere.
La rabbia e la disperazione si erano nuovamente impossessate di lei.
Ma perchè non si era confidato con lei?
Potevano superare la cosa insieme. Erano..sono buoni amici.
A quel punto guardandolo nuovamente negli occhi ,l'aveva schiaffeggiato con forza dicendogli prima di andarsene:
<< ..E invece hai deciso di tenere tutto dentro di te. Hai fatto male. TI ODIO. >>
Queste furono le ultime parole urlate ,con tono duro e sincero, a Daichi quel pomeriggio, nella loro casa segreta, prima di andarsene o meglio scappare per tornare a casa.
Se fosse stato per lui, lei non ne sarebbe venuta a conoscenza e questo la faceva arrabbiare ancora di più della partenza stessa.
Ecco perchè l'aveva affrontato duramente e l'aveva poi schiaffeggiato violentemente.
Se l'era meritato e di questo Himi ne era più che certa,nonostante stesse cominciando a sentire i sensi di colpa per il suo comportamento.
La giovane si sentiva tradita,ferita..ed era delusa ed amareggiata,ma soprattutto triste.
Dai Dai era il suo migliore amico. Il ragazzo sul quale poteva sempre contare. L'unico che conosceva le sue avventure e con cui parlarne.
Cosa sarebbe accaduto adesso? Che ne sarebbe stato di loro due?
Non voleva accettare la realtà.
Lei aveva il diritto di sapere eppure Dai Dai non le aveva detto nulla. Aveva evitato di raccontarle una cosa così importante... una cosa che avrebbe sconvolto e cambiato per sempre la loro..la SUA vita.
Non poteva perdonarlo.
La ragazza corse per la città chiedendosi il perchè, il perchè non gliene avesse parlato e non le aveva detto niente.
<< Io ero sicura che nessuno al mondo avrebbe potuto dividerci >> Pensò lei,mentre piangeva e correva senza meta.
Himi appena udita la notizia quel giorno non ci aveva creduto sul momento...o forse era lei che non aveva voluto crederci.
Sperava fosse un incubo e che tutto si sarebbe aggiustato.
Aveva pensato fosse uno scherzo di cattivo gusto, ma poi ascoltando razionalmente la conversazione che aveva avuto il padre del giovane con il suo collega e poi quella che aveva appena avuto lei con Daichi, non vi aveva trovato tracce di divertimento o presa in giro e si era resa anche conto che non era un brutto sogno e che presto sarebbe diventato realtà.
Mancavano solo pochi giorni alla partenza..e lei non era assolutamente pronta..e forse non lo sarebbe mai stata.
Dai Dai aveva inizialmente usato un tono pacato,neutro....ma serio,quasi come se l'idea di andarsene non lo toccasse più di tanto,come se non fosse stato lui a doversi trasferire.
Ora aveva capito il perchè del suo strano  comportamento negli ultimi giorni.
Davanti a quella cruda verità,quella bomba sganciata con tanta disinvoltura, lei si era imbestialita come non mai,ma col senno di poi..con le ore che passavano e dopo averne dette di tutti i colori a Dai Dai ed essersi sfogata, voleva solo dimenticare tutto il dolore che stava provando in quel momento. Si sentiva così stanca.. distrutta.. a pezzi.
Che cosa avrebbe fatto il giorno della partenza?
Himi non sapeva se avrebbe avuto la forza di dirgli arrivederci o addio,ma non poteva non andare a salutarlo. Doveva passare con lui tutto il tempo che le era possibile,anche se avrebbe fatto male stargli così vicino sapendo ciò che li attendeva.
Non sapeva cosa fare o dire per scusarsi del suo comportamento e soprattutto dello schiaffo, ma tanto non sarebbe riuscita a proferire parola. Aveva semplicemente scaricato su di lui tutta la sua frustrazione e il suo odio per la situazione di cui Dai Dai purtroppo non aveva colpa.
Lei però non sapeva in quale altro modo reagire.
Non aveva voglia di fare nulla.
Voleva solo urlare e piangere a dirotto,chiusa nella sua camera.
Ora capiva come doveva essersi sentita nei giorni scorsi la sua sorellina che aveva appreso la notizia prima di lei e di conseguenza era scappata insieme a Stefano,il fratellino di Dai Dai,il giorno prima.
Sua sorella minore aveva saputo la verità prima di lei...
Nessuno si era preso la briga di raccontargli come stavano davvero le cose.
Himi, dopo aver preso coscienza dell'ora tarda e aver visto che era rimasta quasi da sola in strada, girandosi dalla parte opposta, riprese la via di casa... con un peso sul cuore che sicuramente non l'avrebbe fatta dormire quella notte.
Entrata in casa, avvisò i familiari del suo ritorno.
Fece un veloce saluto ,senza neanche guardarli e si chiuse in camera,dove Pokotà era seduto in attesa del suo ritorno.
<< Hei Himi.. Bentornata! >> Esclamò sorridendole il pupazzo di pezza,preoccupandosi non vedendo una reazione della giovane che si era buttata sul letto e si teneva un braccio sul viso, quasi a nascondere le sue emozioni.
Da quando aveva saputo la notizia della partenza di Dai Dai ,la giovane sentiva dentro di sè una miriade di sentimenti contrastanti.
Principalmente si sentiva triste...quasi svuotata...ma non riusciva a capire il perchè sentisse tutto quel dolore. Era come se il suo cuore venisse trafitto da mille lame o lacerato da parte a parte.
<< Va tutto bene? Stai male? >> Disse ancora il leoncino,avvicinandosi alla ragazzina,che non dava ancora segni di vita, per poi posizionarsi davanti al suo letto.
In quel momento, non volendo far preoccupare il suo amico,la ragazza decide di rispondere..così di scatto si mise in posizione seduta,rimanendo però con la testa bassa,cercando di fingere serenità.
In verità, non sapeva che cosa dirgli.
Non riusciva ad accettare la realtà e dire quelle parole ad alta voce avrebbe reso il tutto ancora più reale e lei non avrebbe potuto più fingere e dimenticare che quel giorno fosse accaduto.
Non avrebbe avuto scampo.
<< Certo che no, sta tranquillo! C'è una novità però.... >> Iniziò lei, con tono incerto..cercando le parole da dire e farsi forza,contemporaneamente.
<< Uhm...Fra poco Dai Dai e la sua famiglia partiranno .. Dovranno trasferirsi ,lasciare la città e io- >> Aveva detto poi con voce tremante,chiudendo gli occhi, tentando di scacciare via le lacrime che a breve sarebbero spuntate sul suo volto.
Successivamente si bloccò di colpo, non riuscendo più a parlare.
Le sembrava di avere un nodo alla gola. Non riusciva a respirare.
Le lacrime che aveva cercato di evitare di far uscire nelle ultime 2 ore, le stavano ormai sgorgando dagli occhi, senza che avesse la possibilità di femarle.
Non aveva nemmeno cenato quella sera.
Sua madre l'aveva chiamata più volte e non ricevendo risposta, aveva mandato la figlia maggiore a vedere cosa stesse facendo sua sorella.
Amy bussò alla porta delicatamente dicendole che era pronta la cena,ma lei la lquidò freddamente con un " Non ho fame".. Parole che raramente la giovane aveva usato nei 14 anni della sua vita.
Anche la piccola Yucci non aveva toccato cibo e fissava il piatto davanti a se assente,assorta nei suoi pensieri.

<< Perchè non me l'ha detto? Perchè deve andare via? >> Continuò a chiedersi la ragazza,per tutta la notte, mentre serrava i pugni ,sdraiandosi di nuovo a letto per cercare di dormire almeno qualche ora.
Lei aveva dovuto saperlo spiando una conversazione del padre,invece doveva essere lui a dirglielo,non doveva scoprirlo così, ma in cuor suo sapeva che non importava poi molto il modo in cui l'aveva scoperto.

<< Oh Himi! >> Sussurrò Pokotà,guardando tristemente l'amica.
L'animaletto si era già accorto che quel giorno c'era qualcosa di diverso in Himi. Lei era sempre gioviale, chiacchierona e invece da quando era rientrata , era stranamente silenziosa e aveva lo sguardo perso, vuoto.
Non ci voleva poi la cattiva notizia che Erika le aveva comunicato prima di andare a dormire.
A distanza di poco tempo avrebbe perso alcune delle persone più importanti per lei e non c'era nulla che potesse fare per impedirlo.
Dai Dai sarebbe partito di domenica, perciò mancavano solo pochi giorni e lei non aveva il tempo di abituarsi e digerire le questione. Probabilmente non sarebbe mai riuscita ad andargli giù.
Era arrabbiata... anzi no... era furiosa...con Dai Dai, con suo padre, con la sua sorellina Yucci che aveva mantenuto il segreto.
Era infervorata perfino con se stessa per come si stava comportando.
Sapeva che non era colpa di Dai Dai..o di altre persone,ma non riusciva ad accettare che non l'avrebbe più rivisto...che avrebbe dovuto separarsi da lui. Non voleva.
Questo continuava a pensare Himi mentre si prepavava contro voglia per andare a scuola,senza neanche fare colazione.
Non aveva dormito e aveva gli occhi rossi. Sembrava uno straccio ed era totalmente assente.
<< Buongiorno sorelline! Bella giornata,non è vero? >> Esclamò, con un sorriso raggiante Annie,la sorella maggiore che venne guardata in malo modo dalle altre sorelle, che senza dire una parola presero le cartelle e si diressero verso la porta di casa.
<< Ma che è successo? >> Si chiese la ragazza più grande,guardando spaesata e anche un pò preoccupata, le sue sorelle minori, andare via di corsa e svogliate e tristi.
La notizia della partenza si era nel frattempo diffusa in tutta la scuola.
Ilaria si stava disperando,come da copione e stava sicuramente tramando qualcosa.
Lei invece ,non riusciva a smettere di essere intorno a Dai Dai.
Non poteva stargli lontana.
Voleva goderselo per quanto poteva, ma non riusciva a farlo appieno.
Dietro l'angolo c'era sempre la tristezza che la prendeva nei momenti più disparati e meno opportuni.
Da una parte era doloroso stargli accanto,sapendo che sarebbe stato solo per qualche altro giorno e poi avrebbe dovuto lasciarlo andare,ma dall'altra non riusciva a fare a meno della sua presenza confortante..dei suoi sorrisi...ma rimaneva comunque sempre in disparte,per paura di poter combinare altri guai a contatto con lui.
Non voleva ferirlo,ma non sapeva come comportarsi.
Le era impossibile tornare a com'era  prima.
Si doveva ancora scusare con lui,ma non aveva trovato il coraggio.
Con le sue amiche cercava di essere forte e mantenere un bel sorriso.
 Non voleva che Monica e Isabel si preoccupassero per lei.
E comunque non c'era molto che loro o chiunque altro potesse fare per alleviare il dolore che sentiva all'altezza del cuore,ogni volta che pensava a Dai Dai e alla sua partenza.
Tornò a guardare l'oggetto dei suoi pensieri, non appena le sue amiche la lasciarono sola.
L'unica cosa che Himi riusciva a fare era fissare il giovane che in quel momento era impegnato in una partita di tennis.
<< Oh Dai Dai! Cosa darei perchè tu non te ne andassi via così. Come vorrei trovare la forza di dirti " Non lasciarmi. Non lasciarmi. Non lasciarmi" >>
Stava pensando in quell'istante la giovane, sorprendendo anche se stessa per l'intensità e l'entità dei suoi pensieri,mentre una singola lacrima si mischiava con la pioggia che aveva appena iniziato a cadere.
Dai dai l'aveva vista e salutata con un suo bel sorriso,facendole il segno della vittoria e aveva continuato a guardarla,ma lei non aveva accennato di fare nessun passo verso di lui. Era come bloccata.
Fu in quel momento che si pose la fatidica domanda: "Era giunto forse il momento di rivelargli i suoi sentimenti?"
Alla fine quel giorno non aveva parlato con Daichi, che si era probabilmente accorto che c'era qualcosa che non andava in lei e la ragazzina se n'era tornata a casa di fretta e si era messa seduta per terra con la testa fra le gambe,mnetre Pokotà le sedeva accanto.
<< Himi sei qui? Ci sei o no? Ho una cosa per te. >>  Disse in quel momento sua sorella maggiore,dopo aver bussato ed essere entrata in camera.
<< Ma insomma. è un bel pò che ti chiamo. Si può sapere perchè non mi hai risposto? >> Chiese poi con tono di voce quasi risentito la ragazza.
<< Scusami ! >> Aveva allora borbottato Himi,senza muoversi o guardare sua sorella che continuò dicendo col suo tono gentile,quasi materno:
<< Ti ho portato la merenda!Te la lascio sulla scrivania,okay? Che cos'hai? Da qualche giorno sei così strana. >> per poi posare brevemente lo sguardo sulla sciarpa di Dai Dai e riprendere il suo discorso:
<< Yucci ha tagliato questo melone apposta per te! Prometti che l'assaggerai ? >>
<< Promesso! Grazie sorellina. >> Riuscì a dire Himi, addolcendo il tono della sua voce, senza però alzare lo sguardo.
<< Bhè allora ciao. Ci vediamo più tardi! >> Disse Annie,mentre girandosi si avvicinava alla porta.
Venne però fermata dalle parole di Himi che, in un momento di coraggio e pensando che la sorella fosse l'unica con cui poterne parlare, disse:
<< Aspetta! Posso chiederti una cosa? >>
<< Sì certo! >> Rispose Annie con tranquillità.
<< Non ti capita mai di sentirti sola ora che Hermes è lontano e non potete vedervi? Lui non ti manca? >> Domandò di getto,facendo sobbalzare di sorpresa la sorella maggiore,la quale,dopo aver sospirato,parlò con tono dolce e sincero ,incrociando il suo sguardo:
<< Oh sì..eccome! Ma ci sono cose che si capiscono soltanto quando si sta lontani per un pò. Si ha la possibilità di vedere il proprio rapporto con occhi nuovi. Solo adesso ho capito quanto Hermes sia effettivamente importante. Ora ne ho avuto la certezza assoluta ,capisci? >>
<< Sì però.. >> La interruppe Himi,alzandosi d'improvviso e mettendosi di fronte alla sorella ,per poi continuare dicendo con tono insicuro ma deciso,sorprendendo Annie per le sue parole:
<< Hai pensato alla lontana possibilità che per lui sia diverso? Cosa farai se tornando lui fosse cambiato? >>
Entrambe adesso avevano lo sguardo rivolto in basso.
<< Bhè..Credo che ..No anzi sono sicura che in quel caso mi crollerebbe il mondo addosso >> Rispose con incertezza ,ma in modo onesto la maggiore delle due.
Himi a quel punto guardò di nuovo ,tristemente, sua sorella, che tenendo lemani intrecciate fra loro davanti a se,stava sicuramente pensando con preoccupazione alle parole della ragazzina,visto lo sguardo perso e fisso.
Himi non voleva di certo turbarla,ma mille dubbi si affacciavano nella sua mente e doveva parlarne,doveva e voleva essere rassicurata e chi meglio della sua sorellona che viveva più o meno una situazione simile,poteva farlo?
<< Mi sentirei tradita e triste ,però sono altrettato sicura che qualunque cosa succeda,non rimpiangerei mai di averlo conosciuto. Mi consolerei pensando che è stato bello incontrarlo. Abbiamo studiato insieme e fatto lunghe passeggiate. Penserei che nonostante tutto è stata un'esperienza positiva. >>
Disse ancora Annie,tutto d'un fiato,mostrando sicurezza e saggezza e un dolce sorriso sulle labbra.
L'aveva detto anche per convincere la sua sorellina,capendo che tutto quel discorso aveva sicuramente a che fare con il suo Dai Dai.
Le sue parole avevano poi fatto commuovere l'animaletto di peluche,mentre Himi era sempre più pensierosa,ma decisamente più tranquilla di prima.
Non avrebbe mai rimpianto di aver conosciuto Dai Dai e avrebbe fatto tesoro di tutte le cose vissute insieme.
Tutti i ricordi di loro due le avrebbero tenuta compagnia ,durante l'assenza del suo amico speciale.
E poi in fondo era solo a poche ore da lei.
Potevano vedersi ogni tanto e sentirsi telefonicamente,rimanendo così in contatto. Doveva guardare il lato pssitivo,per quanto difficle potesse essere. Erano di sicuro più fortunati di Hermes e Annie in quel senso.
Ripensando però a Dai Dai , Pokotà e Erika, chiese a sua sorella:
<< E non soffriresti di più? >>
La maggiore le fece cenno di no e disse:
<< La gioia che mi ha dato aver condiviso un bel periodo con lui sarebbe più forte del dolore di averlo perso. >>
Himi e Pokotà rimasero stupiti dalle parole del'adolescente e si scambiarono un occhiata e un sorriso fugace,senza farsi notare.
<< Nel caso capitasse spero di non contraddirmi..Comunque adesso queste sono le convinzioni della sottoscritta. >>  Continuò Annie sorridendo,alzando di poco il tono della voce, mettendosi nella posizione del capitano.
<< Ma che cosa fai? Stai cercando di imitarmi per caso?  >> Chiese curiosa la giovane sorella.
<< Se parlo come te è perchè siamo sorelle! Ricordalo. >> Rispose invece ridendo,la sorella maggiore,mentre si avvicinava alla porta della camera per andarsene.
<< Sei grande Annie! >> Mormorò Himi,guardando la sorella uscire dalla sua stanza e chiudere la porta,per poi continuare dicendo:

<< Accipicchia! Non immaginavo che mia sorella sotto la sua dolcezza nascondesse tanta forza >>
<< Già! E soprattutto ha detto delle cose giuste e intelligenti >> Mormorò Pokotà.
<< Questo lo so, però lo sapevo già che Erika, Dai Dai e anche tu naturalmente, siete molto importanti per me. Da quando ci conosciamo abbiamo fatto molte  esperienze insieme. A volte siamo stati felici,altre volte invece ci siamo sentiti tristi,ma è stato bello. >>
La ragazza stava parlando con l'amico, quando l'animaletto la spiazzò improvvisamente con una domanda:
<< Ora però dimmi una cosa. Lascerai partire Dai Dai senza dirgli quali sono i tuoi veri sentimenti? >> Gli chiese a bruciapelo Pokotà, lasciandola di stucco per poi riprendere il discorso e dire con tono serioso:
<< Secondo me devi confessargli quello che provi per lui prima che vada via. Sarebbe un grande errore non dirgli niente perchè poi potresti pertirtene. >>
Nel frattempo lei aveva iniziato a ripensare al ragazzo e al loro ultimo incontro.
Voleva confessargli i suoi sentimenti..ma era troppo spaventata e codarda per farlo.
<< Hai ragione. >> Rispose lei sorridendo all'amico,pensando fra se e se,più decisa che mai:
"Andrò da Dai Dai e gli dirò che non posso stare senza di lui..che sentirò la sua mancanza!"

Arrivò la mattina seguente e la giovane si preparò di fretta per poi arrivare appena in tempo a scuola.
Per tutto il tempo delle lezioni aveva lanciato delle veloci occhiate a Dai Dai, più convinta e seria che mai.
Doveva parlargli,ma aveva bisogno di stare sola con lui.
" Devo trovare il coraggio di parlargli" Disse infatti fra se e se.
Ma la cosa era più facile a dirsi che a farsi.
Purtroppo nel momento in cui lei si alzò per poi girarsi sentì un compagno di classe chiedere a Daichi di andare a giocare una partita di pallacanestro. Sarebbe stata un partita d'addio. Il ragazzo ovviamente aveva accettato.
"Altra occasione sfumata. " Pensò allora lei,frustrata,mentre li guardava andare via,mentre chiamava nella sua mente il nome del ragazzo.
<< Dai Dai >>
Venne scossa dai suoi pensieri da una voce. Era Ilaria, che come al solito le blaterava qualcosa sul fan club , Dai Dai e la missione di tenerla lontana da lui. Non ci sarebbe mai riuscita.
Niente avrebbe potuto separarli...così le rispose solamente con tono deciso ,che se voleva la guerra,l'avrebbe avuta.
Si era decisamente stancata di quella ragazza e lei non aveva tempo da perdere dietro le fandonie della sua compagna di scuola.
Corse arrivando in cortile,cercando di scorgere nella folla il ragazzo.
Lo trovò quasi subito e gli si avvicinò nell'esatto momento in cui gli venne passata la palla.
Lui ,dopo essersi sentito chiamare, si girò a guardarla e le chiese tranquillamente e innocentemente:
<< Sì! Che cosa c'è Himi? >>
Lei era imbarazzatissima...e probabilmente era diventata rossa.
Il cuore le batteva forte,quasi come volesse uscire fuori dal petto.
Non poteva rivelargli in quel momento ciò che provava... non davanti a tutte quelle persone. Era una cosa troppo personale ma doveva farlo.
Non poteva più aspettare..ma forse avrebbe atteso la fine della partita,giusto per stare più tranquilla e avere tempo per pensare a cosa dire al giovane.
"Devo sforzarmi.Devo rivelargli i miei veri sentimenti"  pensò invece,prima di prendere la parola ,guardando però in basso,in totale imbarazzo:
<< Ecco volevo dirti..io volevo dirti che ho ancora a casa la sciarpa che mi avevi prestato. Continuo a dimenticarmi di portartela. >>
Non sapeva neanche lei cosa stesse dicendo,mentre frustrata e a disagio si passava una mano dietro la testa,grattandosela nervosamente e ridacchiando.
<< Non importa! Non mi serve. >> Aveva detto lui, con tono gentile e voce calma, guardandola.
<< Davvero? Meglio così. Ciao ! Ci vediamo. >> Rispose a quel punto lei, scappando dalla parte opposta, il più lontano possibile da lui, che la guardava incuriosito e anche preoccupato,per poi continuare a giocare,non prima però di essere fermato dal suo amico Testu che,soffiandogli la palla da sotto il naso, lo rimproverò dicendogli:
<< Sei uno sciocco. Non ti rimane molto tempo ormai! Devi parlarle prima di partire! Non sarai il tipo che si vergogna ad esternare i propri sentimenti,vero? >> facendolo rimasere di sasso.
Il ragazzo,che era rimasto allibito, mentre l'amico faceva canestro,si girò penserioso a guardare il punto dove la sua amica era scomparsa.
Non credeva che i suoi sentimenti fossero così visibili e chiari al suo amico. Pensava di tenerli nascosti abbastanza bene.
in realtà, aveva sempre cercato di evitare di pensarci.
Non aveva capito all'inizio, di preciso, cosa provava per Himi e soprattutto non aveva la minima idea che la ragazza provasse i suoi stessi sentimenti ,così era stato zitto, anche perchè non aveva trovato il momento giusto per parlarle.
Non sapeva proprio come iniziare il discorso.
E poi poco tempo prima le aveva detto che "gli uomini non si esprimono a parole" e quella era una cosa che lui credeva fermamente..o forse gli faceva solo comodo credere.
Fatto sta, che non era mai stato il tipo che amava esternare ciò che provava.
Non amava i gesti romantici...le parole sdolcinate usate dagli innamorati ed era sicuro che neanche Himi fosse quel tipo di ragazza.
Daichi preferiva dimostrare il suo affetto con i fatti, i gesti..comportandosi da amico,aiutandola, essendo sempre al suo fianco, sempre presente, in caso di bisogno, piuttosto che usando parole che a qualcuno alla fine potevano sembrare finte.
Parlare era superfluo,secondo lui..ma forse il suo amico aveva ragione. La situazione era cambiata. Stava per partire.
 Lui era a conoscenza ormai di quanto importante fosse quel maschiaccio per lui...e forse era giunto il momento di farlo sapere anche a lei.
Non poteva andarsene senza averle prima rivelato cosa si celasse dentro il suo cuore e magari se fosse stato fortunato, lei avrebbe ricambiato i suoi sentimenti.

Nel frattempo:
" Che sciocca! Perchè non gli ho detto niente? Deve sapere che non posso stare senza di lui! " Si disse Himi,mentalmente,mentre correva.
Niente. Non c'era riuscita.
Non aveva trovato il coraggio di rivelargli i suoi sentimenti e gli aveva detto la prima cosa che gli era venuta in mente.
Le parole non erano proprio volute uscire..forse perchè aveva paura.
Era spaventata dalla sua reazione...dalla sua risposta.
"Cosa avrebbe risposto Dai Dai? Come avrebbe reagito alla sua confessione? Cosa provava per lei? E se una volta saputa la verità, non avesse voluto più vederla?"
La sua mente era piena di domande mentre tornava in classe a prendere la cartella per poi andare alla riunione del suo club di teatro e subito dopo dritta a casa.
Avrebbe dovuto studiare quel pomeriggio, ma la sua testa era altrove.. continuava a pensare ad un certo ragazzo, moro , dagli occhi scuri ,che in poco tempo era diventato una parte integrante e fondamentale della sua vita.
 Come avrebbe fatto a vivere senza di lui? Senza poterlo guardare incantata..senza sentirlo parlare,ridere...senza potergli stare accanto?
La serata passò velocemente.
Aveva cenato e poi si era messa a studiare.
Fortunatamente il giorno dopo, che era domenica, sarebbe stata vacanza e lei avrebbe potuto dormire..o almeno così pensava.
Si era però dimenticata di un particolare importante.
Mentre si metteva a letto,non aveva minimamente pensato a cosa significasse il fatto che il giorno successivo sarebbe stato una domenica. E non era una domenica qualsiasi.
Era arrivato quel giorno...sfortunatamente.
Himi si svegliò di malumore, con la voce di Pokotà che la chiamava, cercando di farla alzare, dicendogli infine:
". Oggi è il giorno della partenza di Dai Dai. Non te lo ricordi più?"
Fù quella frase a svegliarla..e fu peggio di una doccia fredda.
Sì buttò giù dalle coperte in un lampo...spalancando gli occhi e maledicendosi.
" Era già arrivato quel giorno? " Fu il primo pensiero della giovane,appena sveglia.
Non riusciva a crederci. Non era ancora pronta. Non voleva.
E di certo non poteva andare a casa sua, salutarlo come se nulla fosse e fare finta di niente e lasciarlo andare come se il suo cuore non fosse completamente spezzato in quel momento.
Vestendosi,cercò di scacciare i brutti pensieri,mentre il suo animaletto di puche la rimproverava per aver dormito fino a tardi e non aver ancora confessato il suo amore all'amico.
Per un attimo le era balenato lo stupido pensiero di non andare a salutarlo, poichè immaginava sarebbe stato difficile vederlo andare via e non scoppiare a piangere come una bambina piccola, chiedendogli di restare...con lei.
Prese la sciarpa,che avrebbe dovuto restituire al giovane e se la portò al petto,annusandone il profumo. Odorava di lui.
"Quasi quasi..potrei tenerla io..così.. sentendo il suo profumo , mi mancherebbe di meno" Pensò a quel punto la ragazza,per poi sorridere e darsi mentalmente della scema per il gesto sciocco, ma decisamante romantico appena fatto.
Aveva solo un'ultima chance per dirgli che lo amava e che gli sarebbe mancato come l'aria.
Doveva andare a dirgli..arrivederci. Non gli avrebbe mai potuto dire addio.
La sua sorellina minore Yucci, era,a differenza sua, già uscita di casa per raggiungere quella di Dai Dai e Stefano e salutare il suo amichetto.
Per sbrigarsi la ragazza ebbe l'idea di rimpicciolirsi e raggiungere la casa del giovane grazie alla penna magica.
Una volta arrivata vide i due bambini,il camion per il trasloco e infine lui...Dai Dai.
<< ... ho paura. Meglio lasciar perdere. >> Disse, spiegando la sua esitazione a muoversi, a Pokotà che la rimproverò ancora e severamente dicendole:
<< Insomma. Vuoi smettere di cambiare idea? Ieri sera eri furiosa per non essere riuscita a parlargli dopo le lezioni e ora sei di nuovo punto e a capo. Mi dispiace tanto,ma questa volta non posso proprio aiutarti...Dimostra che sei coraggiosa. >>
Spronata da quelle parole; dando ragione all'animale di pezza che stava piangendo, si fece forza; mentre a piedi attraversava il parco, dove era atterrata poco prima.
"Ora o mai più." Fu l'ultimo pensiero di Himi, prima di raggiungere gli altri col cuore in gola e le mani sudate.
Il camion accese il motore e i bambini si spostarono, salutandosi nuovamente.
Daichi guardò verso di loro prima di volgere la sua attenzione davanti a se,dove era apparsa la sua..Himi.
"Appena in tempo" Aveva pensato lui,sorridendo internamente.
Non voleva partire senza averla rivista un'ultima volta...senza salutarla, ma non aveva idea se avrebbe potuto dirgli ciò che provava.
Non aveva la benchè minima idea neanche che la ragazza stesse formulando in quello stesso istante i suoi stessi pensieri.
Erano così simili quei due.
Si guardarono brevemente e poi lei prese finalmente la parola,chiamandolo, evitando però il suo sguardo e avvicinandosi leggermente a lui ,per porgergli l'oggetto fra le sue mani:
<< Tieni. Ti ho riportato la tua sciarpa! Grazie per avermela prestata >>
<< Uhm?! Sei stata gentile. Potevi anche tenerla. >> Disse lui, con tono dolce, cercando di apparire calmo,mentre si riprendeva la sciarpa.
Si guardarono imbarazzati. Erano entrambi arrossiti.
Dopodichè si fecero entrambi coraggio. Era il momento di dire le cose come stavano.
 << Ecco volevo dirti che >>
I due parlarono contemporaeamente ,sorprendendosene, per poi ammutolirsi di botto e abbassare lo sguardo nello stesso momento.
"Due scemi" Avrebbero di sicuro pensato i loro amici.
In quell'istante il clacson suonò e Himi e Daichi sentirono la voce di Stefano urlare:
<< Dai dai..stiamo per partire >>
Il ragazzo sorrise,guardando verso la ragazza per poi dirle onestamente e con molta naturalezza:
<< Lo sai Himi? Mi piaci con quel fiocco. >>
Certo quella era solo una piccola dichiarazione,ma era meglio di niente no?
Lei lo guardò ,sorpresa e sbalordita da quell'affermazione e continuò a guardarlo, senza dire una parola ,fino a quando lui la salutò ,sempre col sorriso sulle labbra, dicendole:
<< A presto allora! >> girandosi e correndo verso la sua famiglia ed entrare in macchina.
La ragazza osservò la scena senza emettere alcun suono.
Si sentiva già persa, senza di lui. Non sapeva cosa fare o dire.
Vedendo l'auto allontanarsi e avendo poi sentito la voce di sua sorella salutare il suo amichetto, qulcosa scattò in lei e così mormorò prima piano il suo nome e poi ,con le lacrime agli occhi, gridò a pieni polmoni:
<< Aspetta! Fermati! >> facendo sobbalzare la sua sorellina, accanto a lei. La bambina la guardò dubbiosa e sorpresa.
Lei ,decisa, prese a correre verso la macchina,mentre Dai Dai ,dal vetro, la guardava incerto e con uno sguardo serio. Era però immobile.
<< Aspetta Dai Dai! Non ti ho ancora detto una cosa importante. >> Gridò ancora la ragazzina.
La frase suscitò l'interesse del ragazzo, ma la macchina non si era fermata.
<< Che mi mancherai! >> Urlò allora Himi,con tutta la forza che aveva in corpo,sperando con tutta se stessa ,che si sarebbe fatta sentire da lui.
Doveva sapere che le sarebbe mancato. E non aveva la minima idea di quanto.
Non sapeva però che presto l'avrebbe rivisto.
Quella sera poi, mentre pensava a lui e sperava che avesse recepito le sue parole, Erika, la sua amica principessa, entrò in camera sua comparendole davanti agli occhi,portando buone notizie, distraendola e rendendola un pò più felice.
Il giorno dopo la giovane entrò in classe,stranamente in orario, ma era con la testa altrove.
Stava ,ovviamente, pensando a Dai Dai, mentre fissava il banco vuoto del ragazzo, che sicuramente in quel momento era nella sua nuova scuola.
Il professore stava proprio in quell'istante facendo l'appello...e l'ultimo nome era proprio quello di Daichi...cosa che portò un pò di tristezza in tutti.
Sentirono improvvisamente un "presente" da fuori la porta e rimasero molto sorpresi quando videro di chi era la voce che aveva appena parlato.
Quasi in coro Himi,Ilaria e il prof urlarono "Dai Dai" , tutti felici di rivedere il giovane, che affannato ,era arrivato in bici, di fretta.
Il giovane aveva spiegato poi di aver trovato ,il giorno precedente ,una scorciatoia che l'avrebbe portato in città in soli 40 minuti e così aveva deciso che non avrebbe dovuto cambiare scuola.
Si sarebbe semplicemente svegliato prima ogni mattina e avrebbe pedalato velocemente.
Himi lo fissò per tutto il tempo , ma lui notò la cosa solamente una volta seduto al suo banco.
La ragazza gli regalò un bel sorriso,si vedeva che era contenta, e lui pensò ,ricambiando il sorriso:
"Himi. Sono tornato perchè mi piace questa città e sono affezionato a questa scuola, ma soprattutto perchè qui ci sei tu."
Nei giorni seguenti,tutto era tornato come sempre ,ma Himi non aveva ancora trovato il coraggio di rivelargli ciò che provava per lui.
Era però convinta che un giorno o l'altro gli avrebbe detto:
"Devi assolutamente sapere una cosa. Io non posso stare senza di te! Ti voglio bene Dai Dai. "
Dopotutto..Niente e nessuno avrebbe potuto separarli.
Lei non lo avrebbe permesso.

"..so che in fondo hai solo
un po’ paura
e che tu non mi dimenticherai
Perché siamo una scintilla
d’acqua e d’elettricità
io sarò
dove sei
conterò i tuoi passi
ovunque andrai
Ci sarò,
ci sarai
per sempre."

   
 
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