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Autore: Tessrel    08/08/2016    1 recensioni
Tratto dal terzo capitolo: "Sapeva che una cosa del genere non sarebbe mai potuta accadere, tuttavia non poteva resistere oltre per cui, spinto da una forza più grande di lui, la prese per le spalle e fece aderire le sue labbra con quelle della ragazza, dando vita ad un dolce e tenero bacio."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Il trio protagonista, Theodore Nott | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Ad un passo dalla verità

 
 
 
 
 
 
 
“Ragazzi, ho fatto una cazzata... Un'enorme cazzata!” disse, entrando come un uragano nella stanza di Blaise e Theo, non tenendo conto dell'ora tarda.
“Draco... ma che ore sono?”
“Le quattro e mezza. Ma chi se ne frega! Non hai sentito che cosa ti ho appena detto Blaise?”
“Le quattro... le quattro e mezza? Sul serio Draco? Che cavolo hai fatto per sentirti in dovere di svegliarci a quest'ora indecente? Ho sonno, voglio dormire... qualunque cosa tu abbia fatto sono più che certo che possa spettare benissimo un paio di ore, per cui va via e lasciaci dormire in santa pace!” proruppe Theodore, troppo intontito per prestare la dovuta attenzione all'amico.
“No! Svegliatevi ed alzatevi entrambi immediatamente, ok? È una cosa importante per cui, se non volete ascoltarmi con le buone, vedrò di ottenere la vostra attenzione in un altro modo, un modo che sono pronto a scommette che non sarà molto di vostro gradimento, credetemi sulla parola!” li minacciò entrambi con un tono di voce basso e aspro, vedendo che non erano intenzionati nemmeno ad alzarsi dal letto.
I due amici, sapendo che quando il ragazzo minacciava, soprattutto con quel tono, non erano mai minacce a vuoto, avevano deciso di comune accordo, dopo essersi scambiati uno sguardo, che sarebbe stato meglio per loro dargli retta e, prendendo un respiro profondo, si alzarono.
“Bene Draco, siamo tutt'orecchi... che hai combinato?” prese parola Theo sia per lui che per Blaise.
“L'ho baciata!”
“Eh? Chi hai baciato?”
“Hermione... Ho baciato Hermione”
“Stai scherzando, vero? Non può essersi trattato di un altro sogno assurdo come quello che hai fatto ieri notte?”
“No, questa volta non si è trattato di un sogno, di un'allucinazione o di qualcos'altro, era vero, ve lo garantisco!”
“Ok, cerca di cominciare a raccontare tutto dall'inizio e con ordine... Dove, quando e, specialmente, perché?” cercò di fare chiarezza Blaise.
“Allora... erano le tre e non riuscivo a dormire, così avevo deciso di andare al Lago per far passare il tempo e per pensare meglio. Quando sono arrivato là il mio solito posto era già occupato da Hermione e, come sempre, abbiamo cominciato a discutere. Ad un certo punto l'ho presa e l'ho baciata obbligandola poi a scoprire perché l'ho fatto. Fine” cominciò a raccontare sbrigativamente agli amici, sedendosi su una poltrona di fronte ai loro letti.
“Per caso ti ha dato di volta il cervello? Non ti rendi conto di che cosa hai appena fatto?”
“Credi che non lo sappia, forse? Lo so benissimo che ho commesso un'idiozia e che, nel caso mio padre lo venisse a sapere sarebbero guai seri, cosa credi? Ma onestamente sono stanco di fare solo quello che vuole mio padre! Sono stanco di dover fingere di non provare quello che provo per lei! L'Oscuro Signore è morto, definitivamente, i Mangiamorte o sono stati tutti arrestati, tranne quelli che sono morti. Mio padre è ad Azkaban e, se Salazar vuole, marcirà in una cella lì dentro a vita! Anche ammesso che Piton faccia la spia e gli dica che ho baciato la mezzosangue Granger perché mi piace, cosa volete che faccia da dietro le sbarre? Che ingaggi Piton per ucciderla con qualche veleno sotto lo sguardo del vecchio? La odierà pure, ma Piton non commetterebbe mai un simile errore con il rischio di venire sbattuto ad Azkaban!”
“Questo è vero... Non capisco però perché tu abbia obbligato la Granger a scoprire il motivo del bacio... non potevi semplicemente dirle che l'amavi?”
“E perdere così l'occasione di vederla scervellarsi per trovare una motivazione? Certo che no! Sarò pure innamorato di lei, ma rimango pur sempre un Serpeverde”
“E se non dovesse scoprirlo? È vero che è sveglia e intelligente, ma persino io, che sono a conoscenza di cosa provi per lei, non arriverei al reale motivo che ti ha spinto a baciarla. Non penso che tu voglia passare l'intera vita aspettando il giorno in cui ci arrivi, non ho forse ragione?” espresse il suo pensiero Theo.
“Tranquillo, ho pensato anche a questo. Le do tempo una settimana, se non riesce a capirlo allora sarò io a parlargliene... male che vada mi riderà in faccia e lo dirà ai suoi amichetti, così che io diventi lo zimbello dell'intera Hogwarts”
“Sei assolutissimamente sicuro che questo sia quello che vuoi?”
“Sì, ormai non ho nulla da perdere, a parte lei ovviamente”
“Beh, spero sinceramente che insieme ai suoi amici non ti sputtani troppo”
“Grazie del supporto morale Blaise... non c'è dubbio che su di te si possa sempre contare” fece Draco ironico.
“Non c'è di che amico mio. Lo sai, sono qui per questo!”
“Bene, ora che ci hai aggiornato sulla tua vita sentimentale e che ti sei sfogato, che ne dite di tornare tutti quanti a dormire? Non so voi, ma io ho ancora sonno” proruppe Theo sbadigliando sonoramente.
 
 
 
 
 
Dall'altra parte del Castello, Hermione si era precipitata nel dormitorio maschile della sua Casa per poter parlare con i suoi due migliori amici Harry Potter e Ronald Weasley.
Aprì piano la porta della stanza e in punta di piedi si diresse verso il letto del Bambino Sopravvissuto chiamandolo piano per non svegliare anche il resto dei compagni “Harry. Harry? Svegliati, ti devo parlare. È importante!”
“Hermione... ma che ore sono?”
“Non lo so. Sveglia Ron, vi aspetto di sotto” disse, per poi dirigersi in direzione della porta pronta ad uscire.
Quando i due amici, visibilmente ancora assonnati, la raggiunsero, lei era seduta nella sua poltrona preferita di fronte al caminetto ancora acceso, intenta a strofinarsi nervosamente le mani.
“Allora Hermione” cominciò a parlare Ron “che cosa ci devi dire di così importante da svegliarci a quest'ora? Non sarà successo qualcosa di grave spero!” finì con un tono preoccupato ed ansioso.
“No, tranquillo Ron, non è successo nulla di grave. Cioè, qualcosa è successo, ma non so a che pensare in proposito... non so nemmeno che cosa significhi”
“Aspetta Herm, di che cosa stai parlando?”
“Ecco Harry, non chiedetemi il perché, ma ero al Lago Nero. Malfoy mi ha scoperta e voleva abusare dei suoi poteri da Caposcuola, ma mi ha baciato e mi ha ricattato per scoprire il motivo del suo strano gesto”
“Cosa? Malfoy ti ha baciata? Quel Malfoy? Il Draco Malfoy che non osa toccare nessun mezzosangue per paura di venire infettato con qualche tipo di virus? Proprio quel Malfoy?”
“Sì Ron, proprio quel Malfoy. Capite ora perché vi ho svegliato?”
“Hai fatto benissimo. Spero che tu gli abbia dato un pugno, perché altrimenti lo farò io. Anzi, sai che ti dico? Glielo do lo stesso, così impara la lezione!”
“Cerca di calmarti Ronald! Non gli ho dato un pugno, ero troppo scioccata anche solo per capire che cosa stava accadendo.”
“Beh, mi sembra più che evidente che, se ha rischiato di essere 'contaminato' da te, doveva avere un motivo. Forse ha fatto qualche scommessa, o ha preso una botta in testa dimenticando il suo astio per te”
“Non lo so... anche io ho pensato subito ad una cosa del genere, ma non appena gli ho proposto le mie teorie le ha bocciate subito ed ha aggiunto che credeva fossi più sveglia”
“Ragazzi, ci sono! Qualcuno li ha dato un filtro d'amore! Non ci sono dubbi!”
“Impossibile Ron. Se avesse bevuto un filtro d'amore non avrebbe mantenuto il suo cattivo carattere, almeno per quanto riguarda la mia persona. Inoltre, al posto di lanciarmi questa cavolo di sfida, in cui devo capire perché mi ha baciata, mi avrebbe direttamente detto che mi amava. No, deve essere qualcos'altro”
“Cosa pensi di fare ora?”
“Semplice, scoprire il perché del suo gesto, anche perché non mi ha lasciato molta possibilità di scelta: o questo, oppure una settimana di punizione con una marea di punti sottratti”
“Bene, non so voi, ma io sto dormendo praticamente in piedi. Che ne dite di rimandare la faccenda a domani? Forse con la mente riposata riusciremo a pensare e a ragionare meglio”
“Credo che per questa volta tu abbia ragione Ron. Ci vediamo domani...” così dicendo, Hermione si diresse nel dormitorio femminile, mentre Harry e Ron si diressero in quello maschile.
 
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Era passata quasi una settimana dalla proposta che Draco aveva fatto ad Hermione e, da quello che il ragazzo aveva potuto constatare osservandola attentamente in continuazione, la ragazza aveva preso sul serio la faccenda.
Mancavano più di tredici ore prima che la settimana che le aveva dato a disposizione finisse, per cui non aveva perso ancora la speranza nell'enorme possibilità che capisse il suo segreto.
Proprio in quel momento la fonte di tali pensieri era presa da diverse riflessioni. Era talmente immersa che non si accorse del professor Piton di fronte a se.
“Signorina Granger, la disturbo forse?”
“Come? Professor Piton! Ehm... diceva?” chiese titubante e impaurita da cosa il Direttore della Casa Serpeverde avrebbe potuto farle a causa della sua distrazione.
“Niente di importante signorina, mi chiedevo solo se per caso la mia lezione fosse così noiosa da farle preferire qualche altra attività. Magari ottanta punti in meno le faranno apprezzare maggiormente l'argomento che sto spiegando”
“Mi perdoni professore, io... starò più attenta”
“Me lo auguro, signorina. Dunque, prima che la nostra lezione venisse interrotta, stavo spiegando le diverse abilità dei Demoni dell'Ildrasiv...”
Draco non poteva essere più felice per quella situazione: Hermione era così incentrata nello scoprire cosa si celava dietro a quel bacio rubato che non aveva prestato attenzione a Piton e alla sua lezione. Questo, per lei, era sempre stato un grande sacrilegio.
 
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I tre amici si trovavano nella camera singola di Draco a preparare le pozioni che sarebbero state chieste nella verifica del giorno dopo.
“Sono io, o qui dentro si fa la sauna?”
“Caro Draco, non sei l'unico a soffrire per questo caldo. Non possiamo usare nemmeno un incantesimo per raffreddare la stanza per non influenzare l'esito delle pozioni. Sinceramente, a chi è venuta la brillante idea di fare delle pozioni di prova in vista della verifica di domani?” chiese disperato un Blaise completamente madido di sudore.
“Mmm... fammici un po' pensare, forse tu?” rispose mezzo divertito e mezzo stanco Draco.
“Sul serio? Beh, la prossima volta fate di tutto, ma riportatemi sulla retta via!”
“Ci puoi scommettere amico... Anche la mia ultima pozione è finita, ed è un successo, come sempre d'altronde. Ho caldo, sono sudato e non ho nessuna intenzione di aspettare più di dieci secondi prima che voi terminiate le vostre. Vado a lavarmi, quando avete finito pulite tutto e fate un incantesimo per arieggiare la camera. A dopo”
“Sai che ti avvicini molto ad essere un dittatore, vero?”
“E allora? La cosa mi piace!” esordì scoccando un'occhiataccia a Blaise prima di uscire dalla stanza.
Percorrendo la strada che lo avrebbe condotto al Bagno dei Prefetti non aveva incontrato nessuno tuttavia, giunto quasi alla sua meta, si era imbattuto in nientemeno che l'origine di tutti i suoi pensieri: Hermione Granger.
Nel momento stesso in cui la ragazza aveva alzato lo sguardo su di lui si fermò come se si fosse pietrificata, cosa che fece anche lui, non osando muovere un'ulteriore passo.
Continuarono a fissarsi intensamente negli occhi senza emettere alcun suono, fino a quando Hermione non prese parola, dando sfoggio, ancora una volta, del tanto decantato coraggio dei Grifondoro.
“Malfoy, cosa ci fai qui?” chiese la ragazza stranamente molto imbarazzata.
“Un bagno?” rispose subito, alzando la tonalità alla fine della frase.
“Ok... beh, io devo andare in biblioteca, per cui vado. Ehm, ci si vede” disse sempre più imbarazzata, facendo dietrofront e avviandosi per il corridoio.
“Aspetta Granger!” nel cercare di fermarla la prese istintivamente per il polso, per poi lasciarlo immediatamente “Sei arrivata a una conclusione riguardo al bacio che ti ho dato?”
“Sbaglio, o mancano ancora delle ore al termine del tuo ricatto?”
“Ricatto? Andiamo, Granger, mi sembrava che fosse più che altro un accordo”
“Era un ricatto bello e buono invece, altro che accordo!” si scaldò lei, ritrovando un po' dello spirito combattivo che aveva perso da quando si era imbattuta in lui.
“Comunque non hai risposto alla mia domanda: mancano ancora delle ore al termine del 'nostro accordo', dunque perché me lo chiedi adesso?”
“Semplicemente perché voglio sapere se hai fatto dei progressi e perché, onestamente, sono stanco di aspettare. Per cui riformulo la domanda: Hai capito o no il motivo per cui ti ho baciato?”
“Beh, immagino che, una volta che ti avrò esposto la conclusione alla quale sono arrivata, ti farai una grassa risata e mi prenderai in giro insieme ai tuoi fidi compagni di scorribande fino alla fine dei tempi. Ma dato che, a quanto pare, non hai perso nessuna scommessa e non soffri di demenza senile, non sapevo a cos'altro pensare. Per caso io ti piaccio? Presumo che non ti abbiano somministrato qualche filtro d'amore, altrimenti ti saresti già inginocchiato ai miei piedi implorandomi di sposarti. Dunque ti rifaccio la domanda: Io ti piaccio?” terminò con un filo di voce appena sufficiente da essere sentita dal ragazzo.
  
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