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Autore: Lady Neko Kadar    08/08/2016    1 recensioni
Dal primo capitolo: "Kuroo si divertiva a provocare la gente, soprattutto se sconosciuti; si divertiva a vedere come reagivano e spesso si fissava con una “preda” in particolare. Dato che gli piaceva studiare reazioni diverse, Kuroo sceglieva sempre “prede” diverse tra loro. [...] Questa volta voleva qualcuno che non sarebbe stato in grado di controbattere, che si imbarazzava facilmente. Il capitano del Nekoma dunque aveva scelto come preda il timido asso del Karasuno."
RARE PAIRING: KUROASA
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Asahi Azumane, Karasuno Volleyball Club, Nekoma, Tetsurou Kuroo
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Preda


Gatto Provocatore


 
Primo giorno dell’ultimo ritiro della squadra maschile di pallavolo del Karasuno a Tokyo prima del torneo primaverile.
Ormai i “nuovi arrivati”, i giocatori del liceo Karasuno, avevano familiarizzato con le altre squadre che si conoscevano da più tempo. Alcuni membri del Nekoma e del Karasuno si erano legati fin dalla prima partita di allenamento ma durante i ritiri non solo si erano consolidati quei legami, ma se ne erano creati altri con i membri delle altre squadre.
Quello che solitamente creava più legami, sia in positivo che in negativo, era il capitano del Nekoma Kuroo  e aveva un modo tutto suo per farlo. Tutti i ragazzi del ritiro (tranne quelli del Karasuno) sapevano ormai che Kuroo si divertiva a provocare la gente, soprattutto se sconosciuti; si divertiva a vedere come reagivano e spesso si fissava con una “preda” (come la chiamavano i membri del Nekoma) in particolare. Dato che gli piaceva studiare reazioni diverse, Kuroo sceglieva sempre “prede” diverse tra loro. Fin dalla prima partita contro il Karasuno aveva puntato il serioso Tsukishima e alla fine era riuscito ad avvicinarlo, diventando persino il suo mentore (almeno lui si definiva così) nella difesa e il biondino era migliorato anche grazie a lui. Ma questo era l’ultimo ritiro che avrebbero fatto tutti insieme aveva intenzione di puntare qualcun’altro. Non era stato difficile in realtà trovare la prossima vittima, qualcuno di molto differente da Tsukki, il quale era in grado di rispondergli spesso con sarcasmo e una punta di cinismo. Questa volta voleva qualcuno che non sarebbe stato in grado di controbattere, che si imbarazzava facilmente. Il capitano del Nekoma dunque aveva scelto come preda il timido asso del Karasuno.
Quella sarebbe stata la sua ultima opportunità di infastidire il grande e grosso Azumane, essendo entrambi al terzo anno e all'ultimo ritiro e anche se si fossero incontrati sul campo per la famosa "battaglia della discarica", non avrebbe sicuramente avuto il tempo e la testa per provocarlo come si deve. Aveva quindi pochi giorni per potersi divertire con il timido ragazzo tra una partita e l'altra; in realtà era già da un po' di tempo che aveva iniziato a osservarlo, da dentro il campo a fuori sembrava una persona completamente diversa. Fuori era timido, insicuro, "un idiota tanto spaventoso all'apparenza quanto mollaccione" come lo aveva definito una volta Daichi durante una loro chiacchierata, ma la potenza delle sue schiacciate era ineguagliabile nel Karasuno e l'aria concentrata che assumeva durante le partite lo rendeva totalmente diverso dal ragazzo pauroso che appariva fuori dalla linea di campo. Quale era il vero Azumane Asahi? Inoltre Kuroo aveva notato anche come la sua determinazione fosse aumentata in seguito allo scontro in aria con il piccolo Hinata, era entrato in una sana competizione con lui sentendo il suo ruolo minacciato. Era un tipo interessante e studiarlo da vicino lo attirava.

 
 Era l'ora degli allenamenti individuali e Kuroo era stato costretto da Yaku a cercare Lev, il quale era fuggito dai suoi allenamenti sulle ricezioni. Il capitano del Nekoma trovò il loro gigante nella seconda palestra, dove si allenavano i membri del Karasuno. Lev era seduto a terra a chiacchierare con Hinata in un momento di pausa; Kuroo si avvicinò silenziosamente ai due e da dietro tirò l'orecchio a Lev.
 << Yaku ti sta aspettando nell'altra palestra e sembra irritato. Sai che non è un bene far spazientire la mamma. >> disse, incurante dei lamenti di dolore dell'altro.
<< Ti conviene sbrigarti o ti spetterà una pessima punizione. >> concluse. Lev scattò in piedi, con aria spaventata e, dopo aver salutato Hinata, corse verso la terza palestra, forse. Hinata, che sembrava terrorizzato da Kuroo, fu richiamato da Kageyama per riprendere gli allenamenti sulla veloce e Kuroo rimase solo. Per sua fortuna vide l'asso del Karasuno fermo in un angolo della palestra, stava bevendo e riprendendo fiato e sembrava parecchio stizzito. Kuroo non poteva lasciarsi sfuggire quest'occasione. Con la scusa di passargli accanto per uscire dalla palestra, gli si fermò vicino.
<< Abbiamo un asso arrabbiato qui. >> disse con il suo solito sorrisetto. Asahi, che non si era neanche accorto della presenza di Kuroo alle sue spalle, trasalì e fece un salto, girandosi verso il suo interlocutore.
Asahi si sorprese di vedere Kuroo, non avevano mai avuto troppa confidenza, il capitano del Nekoma chiacchierava molto di più con Daichi e Tsukishima.
<< Non pensavo di spaventarti così tanto. Non sembra ma sono un tipo tranquillo, più o meno. >> riprese Kuroo.
<< Ah... Io non sono spaventato, né arrabbiato. >> disse Azumane, senza riuscire a nascondere la sua espressione confusa.
<< Eppure lo sembravi quando mi sono avvicinato. >>
<< N-no, non è rabbia... >> Asahi si morse il labbro inferiore, era il caso di annoiare qualcuno che conosceva appena con i propri dubbi? Quando ci provava con i suoi amici rischiava qualche pugno o sgridata, anche se sapeva benissimo che quello era il loro modo di spronarlo e spesso ci riuscivano, ma come avrebbe reagito Kuroo?
<< Ehi, non farti problemi con me. Se ti va di parlare di qualche problema, puoi farlo tranquillamente con me. Magari posso sfruttare queste informazioni contro di te durante le partite. >> disse Kuroo, come se avesse letto sul viso di Asahi i suoi pensieri. Asahi spalancò gli occhi alle ultime parole, però paradossalmente quella schiettezza lo convinse a parlare.
<< Sono solo un po' irritato. Tutti gli altri migliorano a vista d'occhio qui, io non faccio altro che allenarmi sui servizi ma un'alta percentuale di essi fallisce miseramente. In partita non so neanche se mi conviene provarci o fare un servizio di sicurezza. Sto diventando impaziente. >>
Kuroo ascoltò con attenzione e a fine discorso fece un ghigno.
<< È davvero un'informazione interessante da sfruttare in partita. >>
<< N-non vorrai davvero farlo?! >> Asahi spalancò gli occhi con terrore, chiedendosi come poteva aver confidato tutto a un avversario inquietante come lui.
<< Forse. >> il ghigno non abbandonò il viso di Kuroo.
<< Azumane, i tuoi servizi sono migliorati molto dal primo ritiro. La vostra squadra ha iniziato a migliorare grazie al rischio; all'inizio facevate schifo, ma più continuate a rischiare, più migliorate. Ora, davvero vuoi mollare tutto? Non vuoi farti battere dal piccoletto, giusto? Allora non smettere di rischiare. >>
Per tutto il discorso Asahi non staccò gli occhi da Kuroo. Sentiva che aveva ragione e che era inutile lasciarsi prendere dallo sconforto, abbattersi non lo avrebbe do certo aiutato a migliorare.
<< Senti, io e Yaku stiamo provando ad allenare quel gigante rammollito di Lev, potresti darci una mano domani? Sia con i servizi, così ti alleni anche tu, sia con le schiacciate, le tue sono molto potenti. >>
<< Non vi state già allenando con l'asso del Fukurodani? >>
<< Sì ma lui per un po' si allena solo con il suo alzatore, inoltre sta insegnando nuove tecniche al vostro piccoletto e poi è giusto che Lev non si abitui a un solo schiacciatore, per quanto forte possa essere. Allora ci stai? >>
Asahi annuì, non era male allenarsi con la difesa del Nekoma, tutti i dubbi precedenti erano scomparsi e voleva solo migliorare anche grazie al loro aiuto.
<< Perfetto, allora a domani Bei Capelli. >> così salutò Kuroo, passando una mano sulla testa di Asahi e se ne andò. Asahi rimase per un po' a fissare il vuoto di fronte a sé, ripensando a quelle parole e senza rendersene conto arrossì.

 
Il pomeriggio dopo Asahi si fermò sulla porta della terza palestra. Non era così sicuro di entrare, temeva che Kuroo fosse impegnato con altro ed effettivamente era così. Nella palestra già si stavano allenando Bokuto e Akaashi per conto loro e Kuroo e Yaku stavano allenando (o torturando agli occhi di Asahi) Lev. Asahi stava per rigirarsi ma sentì qualcuno chiamarlo.
<< Dove scappi, Barbetta? >> Kuroo gli si era avvicinato in un batter d'occhio, prese il timido asso e lo trascinò dagli altri due compagni di squadra, poi indicò Lev.
<< Vedi questo tizio? Bombardalo di pallonate più che puoi. >> disse ad Asahi, il quale si spaventò per la povera vittima.
Si misero in posizione: Azumane a servizio, Kuroo e Lev in ricezione e Yaku accanto al gigante per controllarlo. Asahi si sentiva incredibilmente teso nonostante fosse un allenamento. Era la prima volta che faceva allenamento individuale con membri di un'altra squadra, per di più molto più forte, e si sentiva sotto pressione, inoltre anche la presenza dell'asso del Fukurodani a pochi passi da loro lo agitava senza motivo. Alzò la palla tra tutte queste tensioni e questo lo portò a sbagliare la battuta, facendo finire la palla sulla rete.
< < S-scusate tanto! Chiedo scusa!  >> Asahi era notevolmente nel panico ma fu bloccato da Kuroo.
<< Se ti agiti così con noi, come ti comporterai in una partita ufficiale? Soprattutto con quella squadra di cui mi ha parlato Sawamura, quella con l'alzatore dal servizio fenomenale. >>
<< L'Aoba Johsai. >> rispose con amarezza Asahi.
<< Sta rilassato Folta Chioma, pensa solo al servizio. >>
"Deve cambiare soprannome ogni volta?" pensò Asahi, mentre il suo volto mostrò un'espressione poco sicura che Kuroo ovviamente notò.
<< Se vuoi ti faccio qualche coccola per farti rilassare. >> concluse con l' immancabile ghigno. Asahi restò qualche secondo a pensare a quella frase, per poi arrossire, agitarsi e balbettare.
<< N-no, non ce n'è bisogno. S-sto bene. >>
A quella reazione ovviamente Kuroo scoppiò a ridere.
<< Ha trovato un'altra preda. >> sussurrò Yaku a Lev dopo aver osservato l'intera scena.
I servizi successivi andarono meglio, qualcuno faceva punto, molti erano quelli ricevuti da Kuroo e Lev, o almeno quest'ultimo ci provava a riceverli, ma era un disastro e Yaku ormai era senza voce per tutti i rimproveri fatti. Ad Asahi sembrava un po' di rivedere Hinata e Kageyama, anche se Yaku aveva una più vasta gamma di insulti rispetto al loro alzatore e non si faceva scrupoli a picchiare il grande Lev. Asahi ammirava molto il libero del Nekoma, era piccolo ma forte e coraggioso, così come Nishinoya. Asahi invece non aveva molto coraggio; la prima volta che vide Lev così alto e con quell'aria intimidatoria, pensò gli sarebbe stato il più lontano possibile e ora si stava allenando proprio con lui a causa di Kuroo Tetsurō.
Quando Bokuto finì i suoi allenamenti con Akaashi, si avvicinò a Kuroo, chiedendogli in continuazione di murarlo; nel frattempo erano arrivati anche Hinata e Tsukishima. Asahi capì che il suo allenamento era finito e lasciò la palestra nel trambusto generale. Quando Kuroo si scrollò di dosso l'amico, si guardò intorno per cercare Azumane, ma con dispiacere si accorse che era già sparito.

 
A cena Asahi si sedette accanto a Sugawara e Daichi come spesso faceva. Lui variava i posti o con i suoi compagni del terzo anno o con Nishinoya, che lo trascinava al tavolo per chiacchierare con lui e Tanaka. Quei due erano talmente vivaci che spesso gli veniva il mal di testa a seguirli, ma si divertiva a vederli, erano l'anima giocosa e sempre allegra della squadra. Ammirava come quei due non si perdessero mai d'animo, il loro sorriso (soprattutto quello di Nishinoya) era in grado di risollevare il morale della squadra in un batter d'occhio. Questo gli ricordava un po' l'asso della Fukurodani, anche lui riusciva a trascinare la squadra sempre in positivo, sia con la grinta, l'eccitazione e gli attacchi potenti, sia nei momenti di "depressione", spingendo il resto della squadra a tirare fuori il meglio di sé. Sarebbe voluto essere un asso come lui. Daichi spesso lo metteva a confronto con gli assi delle altre squadre per farlo svegliare un po'. Probabilmente se non fosse per i suoi compagni di squadra, lui non sarebbe mai stato l'asso.
Il flusso di pensieri negativi fu interrotto da Kuroo che si sedette proprio accanto ad Asahi, il quale inizialmente si sorprese, poi ricordò che spesso Kuroo e Daichi passavano i pasti insieme a chiacchierare come due vecchi capitani già in pensione (così almeno li vedeva lui).
Dopo qualche scambio di parola tra i due capitani, a cui Asahi non  fece molta attenzione, il pensieroso asso del Karasuno si sentì bussare sulla spalla, si voltò e vide Kuroo fissarlo.
<< A cosa pensi? Hai un'espressione così seria, sembri anche più spaventoso del solito. >> disse il capitano del Nekoma. Asahi sentì Sugawara sghignazzare da dietro le sue spalle.
<< Ah... Niente di importante. >> rispose Asahi, abbassando lo sguardo sulla cena e riprendendo a mangiare, era come se volesse fuggire dallo sguardo indagatore di Kuroo.
<< Azumane, perché hai questo look? Tu sei un ragazzo molto timido, insicuro e buono, anche troppo per i miei gusti. Perché vuoi apparire diverso da quello che sei? >> chiese Kuroo. Asahi alzò il viso verso l’altro e rispose senza pensarci troppo.
<< Non voglio apparire come ciò che non sono. >>
Kuroo rimase un po' perplesso.
<< Allora perché quest'aria da delinquente con tanto di capelli lunghi e pizzetto? >>
Asahi si toccò il mento.
<< Semplicemente mi piace, non c'è un motivo. Mi piacciono così è li tengo così... >> restò un attimo in silenzio.
<< Inoltre i capelli lunghi sono molto utili, possono nascondere le lacrime quando non si vuole mostrarle. >> concluse l'asso.
Kuroo fece un piccolo sorriso.
<< Quindi è un modo per nasconderti. >>
<< Non è il motivo principale per cui porto i capelli lunghi, ma aiutano molto. >>
<< Non hai alcun motivo per nasconderti. >> concluse Kuroo, per poi cercare di alleggerire il discorso.
<< Probabilmente sarai pieno di ragazze con questo look selvaggio e l'animo dolce.  >>
Asahi arrossì di botto.
<< V-veramente le mie compagne di classe non hanno molta considerazione di me perché sono eccessivamente insicuro e ansioso e quelle che non conosco mi stanno lontane perché credono che io sia un pluribocciato delinquente e spaventoso. >> rispose imbarazzato.
<< Una volta una ragazza ci provò, era una piena di borchie e teschi, di quelle attratte solo dai “cattivi ragazzi”. Asahi si spaventò e scappò. >> s’intromise Daichi, ridendo e facendo ridere gli altri due ragazzi, mentre la povera vittima sembrava volesse sprofondare sotto il tavolo.
<< Non posso farci niente se non mi piace quel genere di persona. >> cercò di giustificarsi Asahi.
<< Il problema è che tu sembri quel genere di persona. >> rispose Sugawara. Azumane sospirò e sentì un braccio di Kuroo posarsi sulle sue spalle.
<< Ma a noi vai bene così, Cuore di Vetro. Così c'è più gusto a prenderti in giro. >> disse il capitano del Nekoma, passando poi le mani sulla testa di Asahi per spettinarlo scherzosamente. L'asso del Karasuno non aveva la più pallida idea di come comportarsi a quelle prese in giro di Kuroo; con i suoi compagni era abituato ma non con lui. 




Ciao a tutti, sono approdata anche in questo fandom e forse nel modo peggiore. Se qualche mese fa qualcuno mi avesse che avrei iniziato a seguire un anime sulla pallavolo lo avrei preso per pazzo e se questo qualcuno mi avesse anche detto che ci avrei scritto una fanfiction su una coppia crack, gli avrei consigliato di cambiare spacciatore. E si, non amavo molto i rare pairings, però con Haikyuu ho iniziato ad adorare questa coppia di scemi (anche se la mia OTP resterà la AsaNoya… sì, sono strana) e dato che non esiste materiale su di loro ho deciso di crearmelo da sola.
Tranquilli, la storia è molto breve, spero di non venir linciata da voi per la ship. Avevo tanta paura a pubblicare questa cosa proprio perché tanto, troppo crack ma alla fine qualcuno mi ha convinto a tentare.
Ok, al prossimo capitolo e spero che un pochino vi sia piaciuto.
 
Lady Neko Kadar



 
   
 
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