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Autore: oOLeylaOo    26/04/2009    1 recensioni
Fanfiction su sweep, la serie di Cate Tiernan. La storia è ambientata dopo l'ultimo libro uscito in italia. Visto che sto scrivendo anche un altra storia l'aggiornamento sarà un pò lento! Scusate in anticipo.
Genere: Generale, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Altro capitolo, ancora raccontato dal punto di vista di Morgan, al prossimo si torna ad Andy però^^! Buona lettura^^!

 

Capitolo 12

-Arrivo-

L’aereo atterrò con trenta minuti di ritardo nel gigantesco aeroporto di Los Angeles, che però era come tutti i grandi aeroporti: pieni dei soliti negozi in cui compri gli ultimi regali che ti erano proprio passati di mente. Non so perché ma me lo aspettavo diverso e in un certo senso lo era perché dava proprio sul mare: Mery K lo avrebbe adorato.
– Hey, mr simpatia, io ho fame! – si lamentò Killian dietro di me.
Mi voltai lentamente a guardare Hunter e mi trattenni a stento dallo scoppiare a ridere: aveva la faccia rossa, sembrava sul punto di esplodere, la sua solita pacatezza svanita nel nulla. Aveva un che di buffo, ma probabilmente lo trovavo tale anche perché non se la prendeva con me. Ripensando alla faccenda di Cal e a come aveva reagito Hunter però pensai che più che rabbia quella che provava ora Hunter era totale esasperazione. Killian colpiva ancora.
– Se non stai zitto io … – ringhiò il mio ragazzo senza terminare la minaccia, da dopo la prima ora di viaggio Killian aveva iniziato a lamentarsi di tutto, sospetto lo facesse solo per infastidire Hunter e se quello era lo scopo, c’era riuscito alla grande.
– Cosa, cacciatore, sentiamo! – lo provocò.
Sbuffai esasperata, lanciando un occhiata all’orologio: erano le otto e mezzo passate.
– in effetti anch’io avrei fame. Se cercassimo un McDonald’s – proposi, Hunter mi lanciò un occhiata disgustata.
– Meglio un ristorante. – ribatté scuotendo la testa, come sempre odiava i miei gusti culinari.
– Avrei davvero voglia di fish and chips, mi manca l’Inghilterra. – disse Killian guardandosi attorno. – Dove dormiamo? –
Hunter sbuffò. – Credo che prima di tutto sia meglio andare da mia cugina, poi chiederemo a lei … potremmo mangiare lì. Peno anche dormiremo da lei. Non ho mai conosciuto mia zia, né sono stata mai a casa sua quindi credo sia meglio chiamare un taxi per farci portare lì. – spiegai trafficando con lo zainetto per tirare fuori il foglio in cui avevo segnato l’indirizzo.
– Non faremmo prima con un incantesimo di ricerca? – domandò Killian inarcando un sopracciglio.
Hunter gli lanciò un’occhiataccia – Non c’è bisogno di nessun incantesimo. – lo rimproverò.
Sentii Killian brontola a mezza voce, con il solito tono di voce infastidito, mentre con gli occhi cercavo l’uscita tra l’infinità di negozi. Alla fine adocchiai un cartello in alto che  mi indicò la direzione da seguire; all’uscita, sulla strada, aspettavano in fila diversi taxi gialli accostati al marciapiede, con delle scritte nere sulla fiancata e l’insegna luminosa. Afferrai la mano di Hunter, ringraziando che avevo portato solo il bagaglio a mano e non avevo dovuto passare un infinità di tempo a cercare lo sbarco dei bagagli.
Prendemmo il taxi e dicemmo al tassista l’indirizzo che mi ero segnato, in un quarto d’ora circa eravamo arrivati, avevo pensato di dividere la spesa, ma invece pagò Hunter di tasca propria. Il tassista si lasciò davanti a un alto condominio bianco, dalla porta di vetro nero, al di là dell’edificio si scorgeva uno scorcio di mare, provai un po’ di invida per Andy che era sempre vissuta qui, con profumo dell’acqua salmastra e il rumore delle onde. Anche il villaggio di Mave si trovava vicino al mare.
Arrivata davanti al citofono suonai al nome Rolands, la voce che rispose era gracchiante e un po’ roca, probabilmente a causa del citofono. – Chi è? – chiese.
– Andy, sono Morgan. Per favore, apri. – dissi incrociando le dita, se Andy se ne era andata per via della magia era altamente improbabile che prendesse anche solo in considerazione l’idea di aprire.
– Mi spiace Morgan, sono la madre di Andy, lei è andata a trovare la cugina, ma le dirò che sei passata. – rispose la voce.
Rimasi un attimo sconcertata – Sono io la cugina di Andy. – risposi confusa, lanciando un occhiata a Hunter che scrutava la zona, sentii che lasciava liberi i sensi, in esplorazione e lo imitai, ma non percepii nessuna strega nei dintorni.
– Sei la figlia di Sean? – chiese la voce.
–Si. – confermai, iniziando a preoccuparmi, sentii Killian bofonchiare qualcosa di incomprensibile, colsi solo le parole “incantesimo” e “ricerca”. Hunter mi mise una mano sulla spalla, bisbigliandomi nell’orecchio – Chiedile se tua cugina ha chiamato e l’ultima volta che l’ha sentita. –
– Come mai sei qui? – domandò. – E’ successo qualcosa? –
Sospirai – Non proprio … ehm.. Lei per caso ha sentito Andy ultimamente? Dovrebbe essere tornata qui. – domandai.
– No. – rispose – Non l’ho … – non terminò la frase, per un attimo scese il silenzio, poi il portone si aprì.
Guardai Hunter e poi Killian e mi fiondai dentro, su per le scale, ma non avevo idea di che piano occupasse. – Morgan – chiamò una voce, meno roca di quella al citofono. Alzai la testa e vidi una donna con i capelli lunghi e affacciata alle scale, a qualche piano sopra di me, Hunter mi era venuto dietro insieme a Killian, ma a quanto pare ero io la più veloce dei tre. Arrivai all’ultimo piano e quasi mi accasciai.
– Beh , c’erano le scale. – mi informò candidamente mia zia, che spostava costantemente il peso da un piede all’altro, sempre più nervosa. – Cosa è successo? – domandò irritata e preoccupata. – Dentro c’è il borsone di Andy. – disse con voce sempre più isterica – Che cosa le è successo? –
Guardai Hunter senza sapere cosa rispondere, lui incrociò il mio sguardo con fermezza e si voltò verso mia zia – Possiamo entrare? Credo ci siano un paio di cose che dovremmo spiegarle. –
Kiallian sbuffò irritato mentre li seguivamo dentro casa, mentre entravo camminando sul pavimento di moquette bianca vidi in un angolo il borsone che Andy aveva quando era arrivata a casa mia, sentii una stretta allo stomaco pensando a quello che le era successo. Da quando la magia era entrata nella mia vita tante cose erano cambiate, aveva portato tanti problemi, tanto dolore, ma anche tanta gioia. Forse però per Andy non era andata così, lei aveva trovato solo dolore e confusione, ma è anche vero che la magia era entrata all’improvviso, per via di Killian e quindi visto il modo era normale che tutto le fosse sembrato strano o insostenibile, inaffrontabile … ed era per questo che era scappata. Ma scappare non serve a niente e questo lei doveva capirlo.
Hunter si mise a sedere sul grande e comodo divano bianco, rifiutando l’offerta di qualcosa da bere da mia zia. Io e Killian ci sedemmo accanto a lui mentre mia zia rimase in piedi, andando avanti e indietro per la stanza. – Allora volete dirmi che è successo? – esplose alla fine, fermandosi con le mani sui fianchi a fissarci.
Guardai Hunter, poi fece un respiro profondo. – Ecco – iniziai – è successo tutto perché sono una strega –

 

  
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