Videogiochi > Final Fantasy - Dissidia
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Autore: DanieldervUniverse    10/08/2016    4 recensioni
RE-POST DELLA VECCHIA STORIA RICORRETTA E CON AGGIUNTE. Diciamo a voluto sistemare la cosa da capo, riunirla alla One-Shot introduttiva, risistemare i partecipanti, riccorreggere alcuni miei errori di giudizio e soprattutto risistemare i capitoli scritti al passato in modo che siano più scorrevoli al presente.
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Aoboshi - Zack (donna) - OC Erin
Arok - Squall (senza cicatrice) - OC Arok
Atra - Seifer (donna) - OC Atra
DanieldervUniverse - Laguna (con i capelli corti in seguito) - OC Black
Devilangel476 - Cloud (donna) - OC Astrid
Exile - Irvine - OC Exile
Final_Sophie_Fantasy - Kain (donna) - OC Sophie
Leonhard - Gidan - OC Leonhard
Lerenshaw - Kurasame (donna) - OC Selabi
Ninde - Shiva - OC Ninde
Sergio90 - Vivi alto - OC Crimson Sun
stardust94 - OC Star e Dust
whitemushroom - Kuja (donna) - OC White
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A sentirsi presto con futuri nuovi membri.
Genere: Comico, Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Autore Nota: Miei gentili e geniali colleghi di “Dissidia”, vi dedico questa raccolta, diretta, scritta e prodotta da ME, e interpretata da ME, e... e devo finirla perché se no si allunga troppo il discorso. I dialoghi saranno riaggiustati alle esigenze (anche per evitare di diffondere materiale compromettente) e scusatemi se l'ordine degli eventi viene un poco scoordinato, non è sempre possibile essere fedeli al cento per cento. Detto questo, spero di non offendere nessuno e vi auguro una buona lettura.


-Uff, ci siamo.

Vedo un grande portone di fronte a me.

Non è il massimo, ho visto posti più curati.

Davanti a quello di Naruto c'è una fila...uff che pizza.

Il cancello che cela la camera ai miei occhi mostra una scena semplice.

Il logo del gioco approssimativamente al centro, diviso equamente tra le due ante, e tutt'attorno i vari guerrieri coinvolti.

Non manca nessuno.

“Cerca di essere misurato. Fare cazzate è proprio il mio punto di forza. NON devo andare sopra le righe, o fare qualcosa di insensibile”.

Assenza di empatia.

Due scelte: pillola rossa (entro dentro e faccio quello che ho una gran voglia di fare) o pillola blu (temporeggio e torno a cercare un modo per risolvere il mio blocco dello scrittore con FINAL YEAR).

Ma la categoria Final Fantasy Crossover è praticamente vuota.

Ci sono solo io in un angoletto, neanche in una posizione comoda.

“Che vado a pensare. Entriamo su! Sto fremendo da giorni!”.

Eh, già.

Pochi passi e le mie mani si poggia sul portale con sicurezza.

È il mio momento.

“NONONONO ecco comincio a darmi arie! Calmo”.

Un ultimo sospiro e via, a tutta forza nella tana del coniglio.

“Speriamo solo di essere sufficientemente preparati”.

Mai avere certezze quando si compie il grande passo.

Il portone cigola un poco, magari ha fatto un po di ruggine.

Dopo il 2013 ha preso una bella batosta.

L'intera area.

Vuoto totale.

O quasi.

E adesso giungo qui, come un raccomandato, nel posto forse più attivo nel raggio di qualche corridoio.

La stanza ovviamene è illuminata.

Una specie di tavolo ellittico si trova al centro, perfettamente illuminato da una luce bianca sospesa nel vuoto.

Anche gli immediati dintorni sono chiari e definiti.

Il portone è più in alto: una breve scalinata a semicerchi concentrici porta nello spiazzo, tra due colonne che permettono di far passare due uomini (o donne) alla volta.

Il contorno dell'area visibile è tutto delimitato da un circolo colonne, di un colore forse simile al verde scuro, o magari grigio, la luce comincia a farsi scarsa per determinare i dettagli.

Prendo la situazione per il collo e mi addentro alla svelta, lasciando al portale il compito di chiudersi da se.

“D'accordo, li conosco per via dei messaggi e delle recensioni scambiate attraverso l'inter-spazio. Devo solo essere positivo e non invad...” -Eccoti! Finalmente!

“Okay non serve, fa tutto lei”.

Sbuffo lievemente prima di salutare Devil, che mi viene incontro.

I capelli biondi a punta, tuta viola, spadone sulla schiena...la sua affiliazione è ben visibile.

È praticamente un Cloud al femminile.

Beh magari non proprio, dato che lo spadone gronda sangue e lei sorride calorosamente, con gli occhi neri piuttosto che verdiazzurri come il SOLDIER

-Avevo promesso che sarei venuto.

-E sono contenta che tu l'abbia fatto- mi stringe forte la mano, e ricambio con piacere la stretta (anche se la mia mano non è contenta).

Lei inclina leggermente il capo, come per scrutarmi meglio.

Dimenticavo che non avevo un affiliazione chiara.

Quanto è difficile.

Alla fine ti limiti a pensare alla prima cosa che capita.

Nel mio caso l'immaginazione si limita agli eventi, non ai corpi.

Finisco per avere la mia stessa faccia, un mantello nero, e i contorni confusi.

Spero solo di non deluderla.

-Beh, che fai li impalato?- mi chiede alzando il sopracciglio, senza perdere l'aria allegra.

-Niente, rimuginavo. Sai è una cosa che faccio spesso.

-Beh bando alle ciance. Vieni, è ora che ti presenti per bene, no?

Mi cinge le spalle con una mano, invitandomi a seguirla.

Io accetto, riportando lo sguardo sulla scena che ho di fronte.

Una ragazza, con degli abiti bianchi e viola (e scarsi) volteggia nell'aria avvolta da sottili trame dorate, apparentemente cantando; dei capelli chiari le incorniciano il volto.

Sembra quasi in estasi.

Data la somiglianza con Kuja, quella deve essere White.

Seduti al tavolo, invece, vi sono altre due persone.

Una ricorda decisamente Squall, ed è l'unico maschio nella sala a parte me.

È girato verso la persona che gli sta accanto, il Gunblade legato alla vita.

Posso affermare tuttavia che la cicatrice non è visibile.

Affianco a lui invece c'è una figura più confusa.

Non riesco a scorgerla, è inevitabilmente tenuta in ombra dal compagno.

Magari perché lui è quello che gestisce le comunicazioni.

Ma ho il sospetto che ogni persona veda gli altri in base alla propria percezione di essi qui.

Quindi ritrovarsi un Sasuke che gira per la sessione di Fairy Tail, o un tipo che somiglia a Dante a spasso per Kingdom Hearts non è poi così improbabile.

Devo solo aspettare di poterla conoscere meglio, sarà possibile immaginarsela più dettagliatamente.

-Coraggio, tanto conosci tutti, no?- Devil mi da una sonora pacca sulla schiena, quando siamo prossimi ad una delle estremità del tavolo.

Le lancio un ultima occhiata e lei mi sorride d'incoraggiamento, strizzando l'occhio e dandomi l'okay con la mano.

Mi volgo quindi verso il mio auditorium, e ignorando la tensione mi schiarisco la gola.

È il momento migliore, quando sei sul palcoscenico.

-Signore (e signore), salve.

Non sono il massimo nell'arte oratorio ve lo concedo.

Sono timido, è difficile per me radunare degli argomenti con cui fare discorsi che coinvolgano le altre parti.

Tranne quando scrivo ovviamente, lì è anche troppo naturale.

White si riprende dalla trance, e mi fa un sorriso caldo di benvenuto, prima di iniziare a discendere verso di me.

La coppia, Arok e Ninde, si voltano dalla mia parte e mi salutano, sorridendo, prima di riconcentrarsi sulla loro conversazione.

Intanto White mi ha raggiunto -Dunque sei tu, l'amico di cui Devil ha tanto parlato.

-White, il piacere è mio- le porgo la mano, me lei avvolge in una stretta morbida e lieve.

La bionda ci raggiunge, mettendosi le mani sui fianchi e lanciandomi uno sguardo soddisfatto.

-Allora, ti piace qui?- mi chiede.

-Molto- ammetto.

Adesso che sono più vicino è più facile distinguere i colori del mattonato o delle colonne marmoree.

E tutto più vivido che nell'altra categoria.

White mi lascia la mano e fa un passo indietro, stringendosi le braccia al petto.

Francamente arrivato a questo punto non so che dire.

-Beh siete un bel gruppo- riesco a pronunciare alla fine, al che le due ragazze annuiscono.

-E il vostro spazio di lavoro?- chiedo, guardandomi attorno, dato che solo la coppia siede al tavolo.

-Ovunque. C'è abbastanza spazio per tutti- dice Devil indicando con una mano l'intera area.

-Quindi quello che stavi facendo prima era scrivere vero?- chiesi, stavolta a White.

-Si, anche gli altri.

Per la prima volta mi rendo contro che Arok e Ninde non stanno solo parlando.

Stanno “incastrando”.

Per spiegarvi meglio: davanti a loro c'era una scacchiera (probabilmente olografica) piena di quadratini, che loro spostavano a loro piacimento con la punta delle dita.

È un sistema ideale per quando si lavora in coppia, e ti permette di costruire le varie trame andando ad incastrare i dettagli come meglio preferisci.

Poi realizzo.

-Oddio scusa!- dico rivolto a White, sentendomi in colpa per averla interrotta -Non mi ero reso conto che tu...!

-Rilassati va tutto bene, sono felice di averti conosciuto. È bello vedere che Dissidia si sta riempiendo di persone capaci e interessanti. Ricordo ancora quando sono arrivata qui, sola...- mi risponde lei, muovendo la mano per rilassarmi.

Devil mi affibbia una sonora pacca sulla spalla, sfoggiando un ghigno soddisfatto.

Le rispondo con un occhiolino.

-Allora, White... perché non continui? Mi piace tanto il modo in cui scrivi- dico.

Sono sincero, provo una profonda ammirazione per il suo stile.

È qualcosa di ultraterreno.

Arrossendo lievemente s'innalza nuovamente, con leggerezza e calma, e una certa lentezza.

È comprensibile secondo me, richiede una grande concentrazione e un'attenzione al dettaglio incredibile per gestire il tutto come fa lei.

Ricomincia a cantare...no ad “incantare”.

È come tessere un incantesimo, i fili dorati della magia si convogliano guidati dalla voce, come un orchestra con la bacchetta del direttore, formando arabeschi, figure, paesaggi, volti...

Richiede una grande pazienza e molto tempo per concludere l'intero scenario, ma ne vale la pena.

Devil mi cinge nuovamente le spalle e mi attira a se aprendo una chat privata per evitare di disturbare gli altri.

-Allora?

-È fantastico, non mi sentivo così coinvolto da un gruppo da tanto tempo.

-Te l'avevo detto io: Vieni in Dissidia, non stare li da solo, devi brillare. E questo è il tuo momento di brillare- mi tocca con l'indice libero il petto.

-Dici che non do fastidio?- chiedo, un po incerto.

-Tranquillo, fai la tua magia- mi dice spingendomi di nuovo al centro del palcoscenico.

“Beh, o ora o niente” penso.

La mia fida spada a due mani si materializza sulla mia schiena, e la estraggo con movimenti misurati, fino a che non è puntata a terra, retta dalla mano destra.

Inspiro profondamente.

Alcuni stili prediligono la chiusura degli occhi, in quanto potrebbero risultare fastidiosi.

Il mio no.

Afferro saldamente il manico della lama e inizio.

Il mio è uno stile aggressivo, diretto e preciso.

La lama, per quanto grossa, scivola rapida tra le mie mani, da ampi e lunghi fendenti, complicate combo e giochi di polso.

Tutto dipende dal ritmo: un incalzante assalto o una danza, un feroce combattente o un abile prestigiatore.

Luci azzurre percorrono la lama, aumentando d'intensità man mano che l'azione si dilunga.

Quando sento che è pronto, mi ergo in tutta la mia possanza di poco più di un metro e settanta, porto il pomolo della mia spada a contatto con la mia fronte, finché la lama non diviene di un pulsante blu elettrico, e a quel punto e solo a quel punto la pianto al suolo con forza.

Una scarica di energia blu si scatena, assumendo infine la forma desiderata attraverso tutti quei movimenti, chiara e distinta.

Puoi essere accurato quanto ti pare, o misterioso, tutto dipende dal movimento che compi o da quanto accumuli l'energia.

Ha dei limiti però, in quanto oltre un tot la spada non può caricarsi.

Inoltre richiede grandi quantità di energia fisica e mentale, il che è parecchio spossante.

Mi tolgo il sudore dalla fronte con il braccio, prima di far compiere alla spada qualche giro mortale in aria, prima che ricada precisamente nel fodero.

A quel punto vengo riportato alla realtà da uno scroscio di applausi.

Devil, White, Arok e Ninde mi stanno fissando tutti con gli occhi brillanti, forse un tantinello troppo.

Ma prima che io possa dire o fare qualcosa Devil mi stritola in un abbraccio micidiale -Visto!? Te l'avevo detto io, sei troppo bravo per restare nell'ombra!

Mentre le mie gote diventano porpora per l'imbarazzo, mi rendo anche conto del senso di appagamento che ho dentro.

È qualcosa di idilliaco.

“Okay adesso non fare lo sborone, non te la tirare, sii misurato”.

Controllato dalla paura, non appena Devil lascia libero, mi dirigo a stringere la mano agli altri.

Finalmente riesco a scambiare qualche parola con Arok e Ninde, il che non è male.

Sono due simpaticoni in fondo.

Riesco anche a dare una forma più concreta a Ninde, che adesso appare come un'immensa donna dalla pelle blu e i capelli verdastri, coperta da alcuni abiti di ghiaccio (pensate a Elsa di Frozen, per dire).

Anche White è entusiasta del mio stile, ha quasi le lacrime per la gioia di essere circondata da tante persone capaci.

Un po la capisco, se non sbucava Devil fuori dal nulla sarei rimasto chiuso in quella fredda e buia sala per sempre, forse averi lasciato il mio lavoro ad ammuffire lì per sempre.

Detto questo prendo da parte la bionda e mi concedo un'altra chat privata -È fantastico.

-Ti è piaciuto eh?- chiese lei -Certo che ti è piaciuto. A tutti piace.

Sorride di nuovo e mi da una gomitata amichevole al petto.

-Ci sono altri?- chiedo, guardandomi attorno.

-Arriveranno di nuovi- sorride ancora -Oh, a proposito ho un ispirazione, scusa un istante.

-Prego- rispondo io facendomi indietro.

Lei passa le sue mani sul sangue che si trova sul suo spadone, saggiandolo con le dita, prima di estrarre la lama con forza e compiere qualche fendente.

Molto sangue si sparge per aria, e lei, dopo aver rinfilato la lama al suo posto, si getta nel mezzo.

Le sue dita intercettano gli spruzzi e le gocce, cominciando a costruire le immagini.

Sono crude, reali, vivide.

Questo è uno stile più basilare, in quanto è un azione diretta del corpo, ma in base alle tinte usate o alla densità del sangue può assumere diverse tonalità di racconto.

Per Devil l'impatto visivo è molto importante.

Una volta finito, la scena traballa e scompare.

Lei si gira verso di me e si strofina le mani, felice come un bambino.

Le faccio segno che un po di sangue le è colato sul volto.

Lei va a strofinarlo con forza, spargendoselo su tutta la faccia, e sorride divertita una volta conclusa l'opera.

Mi do una sonora pacca sulla fronte, suscitando un ondata di ilarità collettiva.

Io, Devil e White ci sediamo sul bordo del tavolo, dando le spalle ad Arok e Ninde intenti a continuare il loro arabesco.


-Come sta andando la caccia ai talenti?- le chiedo ad un certo punto.

-Sempre lo stesso. Stai tranquillo prima o poi le persone arrivano...

Detto fatto il portone si apre di nuovo.

Alla fine sbuca una ninja.

Si chiama stardust94.

Lo stile del fumo non è il massimo della chiarezza, ma per chi cerca qualcosa di mutevole e con improvvisi cambi d'atmosfera è l'ideale.

Indossa una tuta violacea, i capelli scuri legati in una coda, e gli occhi brillanti d'eccitazione.

Anche se si trova a due passi saluta Devil sbracciandosi e gridando a voce alta.

La ragazza le va subito incontro stringendo la mano.

Pian piano anche White si avvicina, mentre le altre due scambiano saluti a dir poco fuori dalle righe.

Specialmente Star, per qualche motivo appare ancora più esuberante di Devil.

Dopo essere rimasto in disparte per lungo tempo, indeciso sulla linea d'azione da intraprendere, mi concessi di andargli incontro e salutarla.

-Ciao Star, è un piacer conoscerti.

-Piacere mio!!!!! Tu sei l'amico di Devil no?

“Non c'è altro modo di definirmi?” -Si.

-Piacere di conoscerti!!!! Ti verrò a leggere molto presto!!!!!

-Beh...grazie. Avevo una curiosità, a proposito, chi è la figura che incarni?

-Un mio OC!!!!!!!

-Ah, anche tu?

Non faccio in tempo a finire la frase che quella mi salta addosso tutta eccitata facendomi crollare a terra -Davvero!!??!?!?!?!?!?

-Si...

-Facciamo una role?!!!!!

In sintesi è quando due autori fanno incontrare i propri personaggi originali e li fanno interagire, senza uno schema, conoscendoli mano mano.

Detto fatto inizia un rapido botta e risposta in chat privata, ma ad un certo punto non ce la faccio più e scivolo via, lasciando la nuova ragazza ad ammirare l'ambiente.

-Allora?- chiede Devil, lanciandomi uno sguardo divertito.

-Uff, che faticaccia...- rispondo crollando su uno degli scranni.

-Lo so. Star è fatta così- mi si siede affianco, sorridendomi -Niente male come primo giorno, no?

-Già, è bello parlare con altre persone e condividere.

-Esatto. Ecco perché veniamo tutti qui prima o poi.

-Sul serio?

-Per la verità...sono io che vi cerco e vi invito qui- mi risponde dopo averci pensato un po -Siamo pochi qui in giro a scrivere di Final Fantasy, e così se ci riuniamo si crea un ambiente di scambio. Non trovi che sia una buona idea?

-Molto- annuisco con vigore.

In quel momento la via di comunicazione di Devil si illumina e viene raggiunta un messaggio.

-Indovina un po- mi dice dopo averlo letto -Qualcun altro sta per aggiungersi.

-Chi?

-Atra. La conosci? Le sue storie su FFVIII sono belle, dovresti leggertele.

Ci rifletto un po.

Non sono il massimo a prendere l'iniziativa.

Ma bando agli indugi, basta esitare.


Entro breve tra me e Atra si è formato un forte legame, ci spediamo una gran quantità di messaggi e non manchiamo di recensire ogni capitolo delle nostre storie.

Devil è contenta.

Anche Star, nonostante non faccia più spettacolo, si sta abituando all'ambiente, e noi a lei.

-Allora, non vedi l'ora che Atra arrivi?- mi chiede Devil.

-Certo. Chissà cosa farà...

Che bello però.

Abbiamo la pazzoide iper-attiva che prende tutto con allegria, la maga nobile e sapiente, la coppia che piano piano comincia ad aprirsi, la guerrieri sempre allegra che ci unisce un po tutti, molto presto l'arciera grintosa e infine io...che cosa sono io?

Comincio a chiedermi se voglio veramente restare un OC per tutto il tempo.

Comincio a sentirmi un po fuori posto.

Certo, magari per Star sarà diverso, si diverte troppo.

Di colpo ho un illuminazione, prendo uno specchio e mi ci fisso dentro.

Lunghi capelli lisci, uno volto maschile giovane con gli occhi curiosi e il sorriso goffo.

Indosso una giacca blu sopra una camicia bianca e dei pantaloni marroni con stivali.

Un mitra è appoggiato alla mia gamba.

LAGUNA LOIRE!

Perché no?

Capelli lunghi, una quantità di talenti e risorse ancora da scoprire, goffo, fortunato, con uno spiccato senso dell'umorismo (certo, come no).

Sembra fatto apposta.

Questa categoria mi piace sempre di più.

Sono tutti così socievoli, e mi riempe di gioia vedere che in qualche modo mi apprezzano.

Sono momentaneamente tutti distratti, ma non ci bado.

Godersi la scena dalla giusta distanza ogni tanto è la parte migliore, ti da un quadro completo.

E che quadro.

Variopinto e vivo.

Più gente arriva e più la luce aumenta, e diventa calda.

È un avventura anche questa in fondo.

Presto potremo spingerci oltre il circolo delle colonne, riempire ogni angolo con persone decise e interessate.

Ma per ora tanto ci basta.

Do un ultimo sguardo alle porte, aspettando che qualcuno di nuovo sopraggiunga, prima di voltarmi e tornare dai miei compagni.


A N: E con questa toccante chiusura dal finale aperto concludo questa one-shot, dedicata a tutti coloro con cui ho interagito direttamente nell'ambito di Dissidia (fino ad Agosto 2015). Mi scuso se alcune cose vi abbiano fatto storcere il naso, o che magari sarebbero dovuto restare taciute, ma ho cercato di dire il meno possibile, per rispettare la privacy, ma un senso alla storia bisogna darlo. Ricordo anche che le personalità descritte nell'opera sono in realtà le impressioni che io ho di coloro con cui ho parlato, quindi potrebbero non essere accurate, ma in fondo e tutto basato sull'immaginazione. Vi saluto amici, e spero di condividere con tutti voi questa avventura.

Daniele II Nota: E se volete ucciderlo mettetevi in fila. È mio.

A N: Alla prossima. Ciao.

  
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