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Autore: marie52    11/08/2016    2 recensioni
Dal testo:
Era da tempo che non tornava a casa.
che non si era fermato fuori da quell'abitazione, a contemplare le stelle.
Spero che vi piaccia.
un bacio
marie52
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Lok Lambert, Sophie Casterwill
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E le stelle continuavano a cadere …
 
 
 
La notte era calata prima che molti ne avessero avuto il tempo di dire qualcosa.
La luna alta nel cielo, quella notte illuminava il paesaggio circostante di una luce che il cercatore dai capelli biondi non aveva mai visto.
Ma forse, era solo il frutto di uno scherzo prodotto dalla sua memoria.
Era da tempo che non tornava a casa.
Che non si era fermato fuori   da quell’abitazione, a contemplare le stelle.
Lo faceva sempre quando era bambino insieme a suo padre.
Ogni anno, in quella stessa notte, loro due si fermavano a guardare quelle piccole luci.
Quando poi una passava sulle loro teste per poi svanire all’orizzonte, Ethon gli raccontava ogni volta delle storie incredibili su alcune missioni che aveva compiuto.
E lui, curioso com’ era continuava ad ascoltare, rapito, da quei racconti sotto lo sguardo beffardo della sorella e commosso della mamma.
Era una routine che aveva sempre amato fare.
Almeno fino a quando suo padre non era più tornato.
Da quel giorno, lui non era riuscito più a seguire quel rituale.
Ogni volta che aveva provato sentiva che qualcosa mancava.
Sentiva che non era lo stesso.
Una mano gentile poggiata sulla sua spalla lo riscosse dai suoi pensieri.
Sapeva benissimo di chi fosse.
Quel tocco lo avrebbe riconosciuto dovunque.
Un fruscio gli fece intuire che quella persona si fosse seduta affianco a lui e nonostante non la guardasse rapito dalle stelle, poteva intuire che anche lei stesse guardando il cielo stellato mentre sorrideva.
- Era da tanto che non mi fermavo a vedere le stelle.- disse alla ragazza la quale rise leggermente alla risposta.
- Già anche io- rispose la giovane mentre poggiava la testa sulla spalla del ragazzo che in cambio rimase sorpreso da quel gesto.
Non era dispiaciuto, anzi.
Quella era stata la prima volta che lei e il sotto scritto stava un po’ da soli dopo tanto tempo.
- E  Sandra?-
- Vuoi dire la nostra adorabile peste? Si è addormentata velocemente.-
L’uomo sorrise a quella risposta.
Erano da soli sotto le stelle.
E questo, per lui, era stato quasi un miracolo.
Da quando avevano avuto Sandra non avevano mai ottenuto un attimo per loro: se non era la bambina, era invece qualche missione con la squadra.
Non che la detestasse anzi la adorava con tutto il cuore: era la cosa più bella che gli fosse mai capitato assieme ovviamente alla sua bellissima mamma.
- Lok?-
- Dimmi Sophie.-
- Ti ricordi quando mi hai chiesto di sposarti?-
L’uomo sorrise mentre cingeva un braccio attorno alla spalla della donna.
- Come potrei dimenticarlo? è stato sei, no, forse sette … -
La donna scoppiò a ridere al modo impacciato del marito, le cui guancie si colorarono alla sua risata.
- E meno male che te lo ricordavi! Era otto anni fa ed era…-
- La notte di San Lorenzo- continuò l’uomo lasciando spaziato la donna.
Vedendo gli occhi della donna spalancati, il cercatore sorrise timido.
- Eravamo a Venezia, a casa mia. Eravamo sul balcone della casa e stavamo guardando le stelle.-
- Era da poco che ci frequentavamo e tu eri stato tutto il tempo a parlare di tuo padre-
Lok rise in risposta
- Già.  Mentre ero affianco a te, capì che era il momento perfetto per chiedertelo.-
- Momento perfetto?-
-Beh lo sai. Avevo comprato l’anello un sacco di mesi prima e mentre stavamo guardando le stelle avevo capito che il momento fosse arrivato- disse Lok mentre le guancie si imporporavano di un bel rosa
Sophie rise a quella visione mentre i suoi occhi dolci guardavano la sua figura.
Nonostante gli anni fossero passati, ai suoi occhi lui era sempre rimasto lo stesso.
Quel ragazzo, impacciato di cui si era follemente innamorata e che continuava ad amare.
- Mi ricordo quando me lo hai dato. La cosa buffa è che credevo mi avresti lasciata.-
- Non l’avrei mai fatto Sophi, e lo sai-
- Lo so.- disse la donna sorridendo
- Ricordo ancora i tuoi occhi che luccicavano quel giorno.-
La donna sorrise mentre alcune lacrime scorrevano lungo le sue guance
- E io ricordo la tua quasi caduta dal balcone.-
- Non è colpa mia se Zhalia era un ninja quando arrivava di soppiatto- borbottò l’uomo leggermente offeso.
La donna rise spostando la mano destra con il suo anello matrimoniale  una ciocca dietro l’orecchio per poi appoggiarla su quella dell’uomo.
Si avvicinò con il volto vicino a quello dell’uomo.
Le labbra a due centimetri di distanza.
I due chiusero gli occhi, le labbra che erano pronte ad incontrarsi.
Un incontro che però non avvenne.
Una piccola bimba, dai capelli rosa e gli occhi azzurri sulla soglia della grande casa Lambert gridò
- mamma, papà. Ho fatto un brutto sogno-
I due risero sentendo quella piccola vocina che aveva spezzato l’unico attimo di tregua che avevano avuto.
Vedendola nel suo pigiamino bianco con i pois rossi, a Lok gli venne un idea.
- Hey principessa. Vuoi sentire una storia?- chiese l’uomo facendo segno alla piccola di venire verso di lui.
La piccola, sorridendo raggiunse il suo papà e si sedette sopra le sue gambe, già emozionata da ciò che stava per raccontare.
E a quella scena Sophie sorrise.
Forse Lok non avrebbe mai ritrovato suo padre ma non era detto che quel rituale non potesse durare anche senza di lui.
 E mentre Lok raccontava quella piccola fiaba sotto lo sguardo dolce della sua mogliettina e della figlia incantata, le stelle incuranti di tutto continuarono a cadere.
 

Angolo autrice:
Ho deciso di voler creare questa one-shot per la notte di San Lorenzo.
Purtroppo non sono riuscita a postare prima della mezza notte ma ci ho provato.
Spero vi piaccia
Un bacio
marie52
  
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