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Autore: DawnArisu12    11/08/2016    3 recensioni
Alec è un ragazzo che adora suonare la batteria e basa la sua vita interamente sulla musica. Ma presto si renderà conto che possono esserci molte altre cose oltre alla musica, ad esempio l'amore
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Alec Lightwood, Altri, Magnus Bane
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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You're the one running through my brain


Alec aveva già ispezionato tre volte tutti gli scaffali del negozio di musica, e ancora non riusciva a trovare ciò che cercava. Ovviamente non perché non sapesse dove cercare - quello era infatti il suo "negozio di fiducia" - ma perché ciò che gli serviva sembrava non esserci proprio. Fece un ultimo giro, ma poi si vide costretto a chiedere informazioni.
Il commesso era appoggiato al bancone di vetro, attraverso cui si potevano notare gli ultimi CD usciti, plettri multicolore e accessori a tema musicale, come toppe e portachiavi. Il registratore di cassa si trovava alla sua sinistra, mentre sulla parete alle sue spalle erano disposti diversi modelli di chitarre e bassi. Alzò lo sguardo non appena Alec gli si avvicinò, pronto ad ascoltarlo, ma continuando a picchiettare le dita sul piano di vetro seguendo il ritmo della musica diffusa nel locale.

-Bacchette, presumo- disse, osservando Alec

-Ehm, sì- rispose Alec. Sebbene quello fosse il suo negozio di musica preferito, non aveva idea di come si chiamasse quello strano ragazzo che se ne stava appoggiato al bancone: aveva i capelli di un biondo chiarissimo, quasi argentato, gli occhi neri e la pelle olivastra, tendente quasi al verde. Sembrava un tipo eccentrico, ma comunque una persona per bene.

-Mi spiace, ma ho venduto l'ultimo paio qualche ora fa-

-Davvero? Non hai proprio nulla?- indagò Alec, facendo vagare lo sguardo. Alec aveva rotto il suo ultimo paio di bacchette la sera prima, in un modo anche piuttosto stupido e insolito.

-No, niente. Ma se ti può consolare domani arriveranno nuove merci, e tra quelle ci saranno sicuramente delle bacchette. Sono certo di averne ordinate un paio- lo rassicurò

-Grazie mille, passerò domani!- affermò Alec, sollevato. Il commesso lo salutò e il batterista si diresse verso l'uscita del negozio.

La giornata di Alec non era cominciata nel migliore dei modi, ma almeno era certo che il giorno dopo si sarebbe risolto tutto, avrebbe comprato tre (o forse quattro) paia di bacchette e avrebbe potuto riprendere ad esercitarsi. Gli dispiaceva il fatto di non poter provare con Jace quel giorno, ma fortunatamente non avrebbero dovuto suonare al locale la sera, altrimenti Alec si sarebbe trovato in guai grossi.
La sera stessa Alec e Jace sarebbero andati comunque al locale per assistere all'esibizione di un gruppo che suonava brani tratti dalla musica classica rivisitati in chiave jazz. Alec era molto curioso e non vedeva l'ora di sentirli suonare.

Alec ebbe giusto il tempo di varcare la soglia e chiudere la porta di casa prima che Izzy si precipitasse da lui. La ragazza puntò le sue iridi castane in quelle più chiare del fratello e mise le mani sui fianchi, mentre un'espressione curiosa e minacciosa allo stesso tempo le si dipingeva sul volto. Sebbene Isabelle fosse parecchi centimetri più bassa di lui, a volte Alec era terrorizzato dalla sua sorellina, che poteva essere tanto dolce quanto spietata, a seconda dell'occasione.

-Alexander Gideon Lightwood- tuonò, facendo trasalire il fratello

-Oddio- bisbigliò lui, cominciando ad indietreggiare. Toccò la porta di casa con la schiena. Nessuna via di fuga

-Devi raccontarmi tutto- aggiunse poi, avvicinandosi al ragazzo - TUTTO - scandì

-Riguardo a cosa?- chiese Alec, mentre un sorriso nervoso si faceva strada sulle sue labbra. Sapeva esattamente dove sua sorella voleva arrivare

-Riguardo a cosa?!- ripeté lei -Riguardo al ragazzo di ieri sera ovviamente!- esclamò afferrando poi il braccio del fratello e portandolo in camera sua.

-Non c'è niente di interessante da raccontare, Izzy- mentì lui, mentre entrava. La stanza di Isabelle era molto diversa dalla sua: molto più colorata, disordinata e glitterata.

Lei lo guardò scuotendo la testa: -Siediti- ordinò

Alec si sedette immediatamente sul sul letto, coperto da una copriletto rosa shocking che gli faceva quasi male agli occhi

-Ti aspetti che io me la beva? Tu che parli con un ragazzo meraviglioso e che gli lasci portare un tamburo della tua batteria non sarebbe qualcosa di interessante?-

-Rullante, non tamburo- precisò Alec

-Appunto. Nemmeno Jace ha il permesso di toccarne uno- puntualizzò lei, puntando le sue iridi castane in quelle blu di Alec.
Aveva perfettamente ragione e il ragazzo non poteva negarlo. Alec avrebbe potuto dirgli che poteva cavarsela da solo, che era così che andavano le cose ogni sera, che nessuno tranne lui poteva toccare la sua batteria. Bastava anche un "no" secco, non era certo tenuto a dare spiegazioni ad uno sconosciuto. Eppure alla sua domanda "Serve aiuto?" aveva risposto "Perché no" senza nemmeno pensarci su. E questo era un atteggiamento anomalo: Alec non diceva o faceva mai una cosa senza averci pensato su almeno due volte, valutando pro e contro.

-Io…Io non lo so cosa mi sia passato per la testa- cominciò Alec, passandosi una mano tra i capelli scuri -Mi ha chiesto se mi serviva aiuto e io ho risposto subito sì, senza neanche pensarci su- concluse, le sopraccigli alzate in un'espressione sorpresa.

Lo sguardo della sorella si addolcì e le sue labbra si aprirono il un sorriso

-Come si chiama?-

-Magnus Bane- rispose Alec immediatamente, mettendoci forse troppa enfasi. Si rese conto solo ora quanto suonasse bene quel nome…E quanto gli piacesse pronunciarlo.

-Wow, molto particolare- commentò Isabelle. Ecco, "particolare" era certamente un aggettivo adatto a Magnus.

Alec gli raccontò di come la sua bacchetta si era rotta, di come Magnus avesse raccolto l'altra metà, una scena degna dei migliori film d'amore, a detta di sua sorella.

-Non ti ha lasciato il suo numero di telefono?- chiese lsabelle

-No, certo che no. Chi darebbe il suo numero ad un tizio appena incontrato? E poi che differenza fa?-

-Oh andiamo Alec, chiunque ti darebbe il suo numero al primo incontro. Te lo darei anche io! Certo, se non fossi tua sorella e non sapessi che preferisci un altro tipo di compagnia- disse lei, facendogli l'occhiolino

-Isabelle! Qualcuno potrebbe sentirci!- la ammonì lui a voce bassa, lo sguardo che schizzava verso la porta socchiusa. Era leggermente arrossito e il suo sguardo era preoccupato. La sorella gli strinse le mani tra le sue.

-Stai tranquillo, fratellone. Non c'è nessuno in casa, inoltre non hai nessun motivo per preoccuparti, né per vergognarti- gli disse, in tono rassicurante

-Sai come la penso, Izzy. I nostri genitori non prenderebbero bene questa notizia e sarebbe una catastrofe se Jace lo venisse a sapere.- affermò il ragazzo, abbassando lo sguardo e mettendo particolare enfasi sulla parola "catastrofe".

-Alec, ti vogliamo tutti bene, siamo la tua famiglia- disse Izzy -Qualunque cosa tu decida di fare, io ti supporterò sempre-

-Grazie, Izzy- disse Alec, rivolgendole un timido sorriso

-Di cosa? Sono tua sorella, sono qui per questo, no?- e così dicendo lo abbracciò.

 

Quando Alec, Jace e Isabelle varcarono la soglia dell'Ars Magica, il locale dove abitualmente i due fratelli si esibivano, la band era già sul palco.
Alec aveva cercato di ingannare se stesso, ma la ragione principale per cui era così entusiasta di uscire di casa e tornare al locale non era assistere all'esibizione di quella band; era l'idea di poter rivedere Magnus Bane. Era incredibile, ma Alec era rimasto impressionato da quel ragazzo che aveva incontrato appena la sera precedente e aveva pensato spesso a lui. Non riusciva a togliersi dalla mente i suoi occhi a mandorla circondati da una nuvola di glitter e le immagini del loro incontro continuavano a passargli davanti agli occhi.
La band era composta da tre ragazzi, un tastierista, una batterista e un contrabbassista, che dovevano avere qualche anno in più di Alec. Vedeva la batterista e il tastierista parlare, mentre quest'ultimo gli indicava qualcosa sui suoi spartiti. Invece il contrabbassista stava in piedi al centro del palco e ogni tanto pizzicava qualche corda.
Alec si era appena voltato verso Jace, quando lo vide dirigersi al bancone, facendo lo slalom tra i tavolini. Lo seguì con lo sguardo e si bloccò quando lo vide abbracciare la ragazza dai capelli rossi della sera prima; si scambiarono dei sorrisi e Alec non poté non notare lo come gli occhi del suo fratellastro si fossero illuminati.
Il batterista sentì una fitta allo stomaco. Sapeva che Jace non avrebbe mai ricambiato i suoi sentimenti, ma ogni volta che lo vedeva con una ragazza stava male. E stava ancora peggio quando una di loro gli spezzava il cuore, un cuore coperto da una corazza d'acciaio, ma che poteva essere fragile come il vetro.

Jace fece un cenno alla ragazza, la quale guardò dritta verso Alec e Izzy, e subito dopo si diressero verso di loro. Alec era già nervoso.

-Ragazzi, questa è Clary- esordì Jace, indicando con un gesto ampio i fratelli.

-Piacere Clary, io sono Isabelle- si presentò lei entusiasta, stringendo poi Clary in un abbraccio. Alec, che non voleva essere maleducato, le tese semplicemente la mano

-Alec- disse monotono, stringendo la mano di lei.

-Piacere- disse lei, un sorriso ancora stampato sul viso.

Dopo qualche sguardo imbarazzato Jace e Clary tornarono al bancone, mentre Izzy e Alec scelsero un tavolino a cui accomodarsi. Diciamo che non l'avevano proprio scelto, Alec era semplicemente crollato sulla prima sedia libera che aveva visto.
Era arrabbiato e deluso. Jace si era messo d'accordo con quella ragazza per rivedersi quella sera e non gli aveva detto niente.

-Alec? Tutto bene?- gli chiese Isabelle, vedendo che si era incupito tutto d'un tratto

-No, Izzy. Non va tutto bene- rispose, concentrandosi sui disegni che le vene del legno disegnavano su l tavolo

-É per Clary?- domandò. In tutta risposta Alec la guardò con un sopracciglio sollevato e un'espressione scocciata. -Non puoi continuare così e lo sai anche tu, Alec. Guarda Jace- disse lei, indicando con un cenno della mano sinistra il biondo.

Alec si voltò verso Jace e lo vide parlare con la rossa; ad un tratto il fratello scoppio a ridere e lei lo seguì subito dopo. Alec conosceva Jace meglio di chiunque altro e si accorse che non stava recitando una parte, come aveva fatto altre volte per conquistare una ragazza. Questa sera era se stesso e sembrava felice, e Alec mise per un attimo da parte la gelosia. Se suo fratello era felice, lo era anche lui.

-Sembra felice- osserò, rivolgendosi a Izzy

-Vero? E potresti esserlo anche tu Alec- il ragazzo roteò gli occhi, non voleva affrontare quel discorso -Nella stessa sera abbiamo incontrato tutti e tre qualcuno. Io ho conosciuto Simon, Jace Clary e tu Magnus. Non ti pare curioso?-

-Non molto- mormorò poco convinto

-Prova a conoscere quel ragazzo- gli disse Isabelle, rivolgendogli un sorriso dolce. Alec annuì, e forse stava veramente considerando quell'opzione. -E dai una chance a Clary- il ragazzo arricciò il naso.

Alec ebbe l'impressione che sua sorella volesse dirgli qualcos'altro, ma furono interrotti dal tastierista della band che salutava il pubblico, con voce emozionata, e dava il via alla loro esibizione. Il batterista rimase stupito dall'abilità con cui avevano rielaborato i brani della tradizione classica, non si aspettava una tale creatività. Non avrebbe mai pensato che lo spettacolo gli sarebbe piaciuto così tanto, dato che non era tipo né da jazz né da musica classica.
Quando la band concluse la sua esibizione, Alec e sua sorella si unirono all'applauso del pubblico; anche Jace e Clary, appoggiati al bancone, battevano le mani.
Dopo pochi minuti suo fratello e la rossa si avvicinarono al loro tavolo e si sedettero con loro. Ad Alec non andava molto a genio la cosa, ma decise di dare un'opportunità a quella ragazza, memore dei consigli di sua sorella.

-Bravi, eh?- commentò Jace, rivolgendosi ad Alec

-Sì, veramente bravi, sono rimasto sorpreso!- gli rispose lui

-Ho una grande news per la band- continuò Jace, mentre il batterista si chiedeva cosa fosse questa grande novità -Clary suona la tastiera e sa anche cantare-

Alec deglutì, Izzy si voltò verso di lui con aria preoccupata. Immaginava dove suo fratello volesse arrivare

-Quindi, volevo chiederti, ovviamente solo se a te va bene, se Clary potesse suonare con noi- concluse Jace, scambiandosi uno sguardo complice con la rossa.

Alec avrebbe potuto fare una scenata, dopo tutto si erano appena conosciuti e suo fratello gli stava praticamente chiedendo se lei poteva entrare nella band, ma decise di stare calmo.

-Credo che non sarebbe male provare un paio di volte tutti insieme- concordò Alec, annuendo. Ebbe la conferma di aver fatto la cosa giusta quando vide il viso di Jace illuminarsi.

-Grazie mille, fratello- disse Jace, dandogli delle pacche amichevoli sulla spalla

-Grazie mille, Alec- disse poi Clary, sorridendogli. Alec annuì e sorrise debolmente.

Ordinarono da bere e rimasero seduti al tavolo a chiacchierare. Alec non provò neanche a far finta di seguire la conversazione, si concentrò invece su come le bollicine nel suo bicchiere si staccavano dal fondo e risalivano lentamente verso l'alto. I suoi pensieri tornarono di nuovo a Magnus e Alec si accorse di essere dispiaciuto di non averlo rivisto quella sera. Ma alla fine che ne sapeva lui di quel ragazzo? Aveva dato per scontato il fatto di ritrovarlo all'Ars Magica, ma magari non avrebbe nemmeno rimesso più piede in quel posto. Magari la sera prima era capitato lì per caso e Alec non l'avrebbe più rivisto. Non sapeva nulla di lui.
Non lo conosceva, voleva conoscerlo, ma aveva anche paura di farlo.

Quando si alzarono per tornare alla macchina, il barista – che era anche il proprietario – lo chiamò. Ormai era da un anno che suonavano in quel locale, quindi Mike li conosceva, ma Alec non capiva perchè avesse bisogno di lui. Si avviò verso il bancone.

-Hai bisogno di qualcosa, Mike?- chiese

-Avrei una cosa da darti- ripose, cercando qualcosa sotto il bancone -Questa mattina è passato di qui un ragazzo, un tipo abbastanza strano, vestito in modo eccentrico- raccontò gesticolando

Alec spalancò gli occhi, poteva essere Magnus? Fece cenno al barista di continuare.

-E mi ha lasciato questo, chiedendomi di consegnartelo non appena ti avessi visto- gli porse una specie di scatoletta dalla forma lunga e rettangolare coperta da una carta regalo madreperla, e una piccola busta.

-Oh, ehm, grazie- disse con voce incerta al barista, mentre osservava gli oggetti

-Di nulla- fece quest'ultimo e lo salutò, tornando al lavoro

Alec rimase appoggiato al bancone. Non sapeva che fare. Decise di scartare la scatola. Cominciò a staccare il nastro adesivo, molto lentamente, mentre le mani gli tremavano. Quando tolse la carta e vide cosa si nascondeva sotto di essa, rimase per un attimo senza fiato: una confezione di plastica trasparente contenente due bacchette di colore azzurro mare.

-Oddio- sussurrò, un'espressione incredula sul viso. Si passò una mano tra i capelli con fare nervoso e si guardò intorno

Passo alla busta, la aprì e ci trovò dentro un bigliettino. In una calligrafia elegante e particolare c'era scritto:

 

Fanno pendant con i tuoi occhi

M.

 

Le guance di Alec si imporporarono improvvisamente e un sorriso spontaneo gli incurvò le labbra. Girò il bigliettino e sull'altro lato trovò un numero di telefono. Inspirò ed espirò profondamente.
Magnus gli aveva fatto un regalo e gli aveva lasciato il suo numero di cellulare.
Allora non era stato il solo a pensare tutto il giorno al ragazzo incontrato la sera prima. Anche Magnus aveva pensato a lui. Un'ondata di felicità lo percorse da capo a piedi, non si era mai sentito così in tutta la sua vita, neanche la prima volta che aveva suonato davanti ad un vero pubblico assieme a suo fratello.
Anche Magnus aveva pensato a lui.
Magnus voleva conoscerlo e Alec decise di mettere da parte la paura e provarci.

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Lo so, lo so, sono passati 4 mesi dall'ultimo capitolo, vi prego non picchiatemi >.<  
Cmq se a qualcuno dovesse interessare ancora questa fan fiction, ecco qui il terzo capitolo. Ci ho lavorato tantissimo sopra ed è stato molto diffcile scriverlo, e cmq non sono soddisfatta del risultato xD spero che almeno a voi piaccia :D
Lasciatemi la vostra opinione, ditemi se vi piace, se è brutta, se devo gettarmi dal balcone per ciò che ho scritto...
Alla prossima ^^

  
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