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Autore: Raven Callen    11/08/2016    4 recensioni
Shot ispirata alla serie tv Galavant.
Di quando la satira, i musical e l'epoca medievale divennero compagni di ventura.
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Nel folto della foresta due idioti e un povero scudiero stavano accampandosi per la notte.
- Per l’ultima volta, Gouenji, vi dico che se sistemate i picchetti in quel modo, la tenda non arriverà a domattina! – sbottò seccata una fanciulla corvina, seduta su un tronco limitrofo a braccia conserte.
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Non penso che ci sia anticipazione in grado di prepararvi a ciò che leggerete qui dentro...
Procedete cauti e buona lettura!
Genere: Demenziale, Satirico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Austin/Toramaru, Axel/Shuuya, Caleb/Akio, Nuovo personaggio, Suzette/Rika
Note: AU, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Piccola dedica alla mia cara Ann-chan, a cui appartiene il personaggio di Nana Kaze (e anche quello di Hana-chan, che saluto calorosamente n.n)
 
E un grande, enorme, gigantesco “Tanti Auguri” alla carissima Juddy, che oggi fa 17 anni!
*Coriandoli e fiori volano per la sala*
My dear, mi dispiace veramente tanto non poterti offrire una fanfiction a tema,  spero comunque che questa storia ti faccia divertire <3
 
 
 
Note: Questa storia è nata in un mio momento di delirio totale, subito dopo aver scoperto la serie tv “Galavant”, una versione satirica e demenziale delle classiche storie medievali. Ve la consiglio caldamente, perché non ridevo così di gusto da un pezzo ^^
Ad ogni modo mentre ascoltavo una delle mie canzoni preferite della prima stagione, mi sono immaginata la scena ma con due OTP che adoro – ovvero la mia Crack Pairing, la RikAkio, e la ship di _Kiiko Kyah, da noi affettuosamente ribattezzata Shuuna (Gouenji Shuuya e la sua OC, Nana Kaze) – e questo è il risultato.
Una shot assolutamente senza pretese, anche un po’ sperimentale, senza un particolare nesso logico o simili.
Spero che vi piaccia tanto quanto piace a me ^^
Ah, una piccola precisazione: Di base è un’AU in cui nessuno si stupisce che la gente attacchi a improvvisare canzoni e ballate di vario genere, in tema allo spirito dello show da cui ho tratto ispirazione. (Perchè Galavant è un cacchio di musical in stile medievale, e io mi immagino questi quattro scemi che cantano e ballano su una musica che compare dal nulla in momenti completamente random!)
 
 

 
 
 
 










Re Fudou sorrise da dietro il bicchiere di vino.
Che poi, valutò Lady Rika, non era proprio un vero sorriso, ma solo un accenno. Era più di quanto gli avesse mai visto fare in quei mesi di prigionia nel suo palazzo. La dama suppose che per il momento se lo sarebbe potuto far bastare.
- Vedete, non è poi così male. – esordì il sovrano, riponendo il proprio calice sulla tovaglia ricamata – molto probabilmente si trattava di un pregiato arazzo a cui il regnate aveva trovato un altro utilizzo decisamente più miserevole.
- Devo ammetterlo, Sire. Tutto ciò è … gradevole, effettivamente. – convenne madama Urabe. – Voi che vi comportate da persona civile, mangiate come si deve e cercate persino di essere galante. –
- Voi che mi portate rispetto e non mi lanciate addosso pezzi di mobilia, senza insultare me o qualcuno dei miei servitori… - continuò Fudou, aggiungendo mentalmente un “e soprattutto non fate impazzire i sarti, né prosciugate le mie finanze…” – Tutto ciò è estremamente piacevole. Dovremmo farlo più spesso. –
- Si, suppongo di si. – sorrise la dama turchese.
Proprio in quel momento una dolce musica riempì la stanza e Re Fudou diede fondo a tutto il suo autocontrollo per non roteare gli occhi. Odiava profondamente improvvisare quegli insulsi duetti canori, ma stava davvero cercando di impegnarsi a non litigare con la sua bisbetica consorte (per una volta) e si sarebbe sottoposto anche a quella tortura che era il canto.
Così si schiarì appena la gola e attaccò: - You’re frigid and demanding, I shudder at your call. – subito diretto, con uno dei suoi commenti a suo dire oggettivi ma non propriamente educati.
Sulle note della canzone, la Regina prese le mani del sovrano, dando il via al suo momento preferito della giornata;  - Whenever you come near me, my flesh begins to crawl.-  e poi, doveva ammetterlo, esternare la sua opinione sul quel grande idiota coronato in quella maniera era anche più divertente del metodo tradizionale.
La Real Coppia inizia a battere il tempo in sincrono, contemplando la tranquilla quanto inusuale situazione.
E poi insieme, alzandosi dal tavolo e abbandonando temporaneamente il pasto: - But sometimes there are moments I’m not repelled at all. Maybe you’re not the worst thing ever….-
Il Re condusse la sua Regina in un’aggraziata piroetta.
No, forse non era poi così male.


 
 
***
 


 
 
Nel folto della foresta due idioti e un povero scudiero stavano accampandosi per la notte.
- Per l’ultima volta, Gouenji, vi dico che se sistemate i picchetti in quel modo, la tenda non arriverà a domattina! – sbottò seccata una fanciulla corvina, seduta su un tronco limitrofo a braccia conserte.
- Permettetemi, principessa. – soffiò il giovane eroe dai capelli candidi. – Ma in queste cose penso di aver un po’ più di esperienza rispetto a voi. –
- Cosa vorreste insinuare, signor Cavaliere? Che non sarei capace di cavarmela da sola? Tra noi due siete voi quello che ha bisogno dell’assistente tuttofare per prepararsi ogni dannata mattina. – ribattè Miss Nana, piccata.
Il povero Toramaru decise bene di non provare neppure a intromettersi nell’ennesimo acceso dibattito tra il suo cavaliere e la Principessa. Lui era solo un povero scudiero che non voleva guai.
- Ah, ma chi me l’ha fatto fare di accettare la vostra richiesta d’aiuto… - brontolò Sir Shuuya, tornando a lavorare sulla tenda della reale.
- Gouenji! – lo richiamò la suddetta.
- Insomma, che c’è?! – sbraitò infine il nobile cavaliere, finendo per tirarsi una martellata su un dito. – Ahio! Maledetto… ! – si morse la lingua per non tirare qualche bestemmia. Altrimenti quell’isterica perfettina chi la sentiva!
- Ehi, vi siete fatto male? – si precipitò la Kaze, passando dall’irritazione ad un po’ di sincera preoccupazione. La ragazza prese la mano oltraggiata del cavaliere, per controllare l’entità del danno.
- Via Principessa, non mi faccio abbattere da una simile sciocchezza. – scherzò Shuuya, senza però scacciare le premure della Kaze.
 
Nel frattempo Toramaru avvertiva già cosa sarebbe accaduto dopo, e si avviò verso il ruscello lì vicino, sospirando dell’idiozia dei suoi due compagni di viaggio. Sempre le solite liti, la solita tensione repressa, il solito siparietto, che barba!
 
Proprio mentre i due giovani si guardavano dritto negli occhi, senza litigare né lanciarsi occhiatacce, dal nulla partì una canzone.
Lady Kaze sospirò pesantemente. – Ancora? –
Il cavaliere ridacchiò appena. – Vedrete che sarà divertente. O volete forse dirmi che una principessa perfettina come voi non riesce ad arrivare alla fine della canzone. –
- Tsk, non ho nessun problema a riguardo. – soffiò la fanciulla, alzandosi di scatto in piedi.
 
- You utterly disgusting, I loathe your manly stink! -  attaccò subito la reale, lanciando un’occhiata di rimprovero nei confronti del cavaliere.
Decisamente quell’anno passato a sbronzarsi non gli aveva giovato particolarmente, anzi! Sorvolando sui chili in più che stava gradualmente perdendo, il puzzo di chi non si lava da una settimana e i modi da cafone rimanevano un grandissimo fastidio.
 - I see your mouth start moving and God! I need a drink! – proseguì il biondo, afferrando una brocca abbandonata nelle vicinanze e alzandola al cielo, per mimare il concetto. Se c’era una cosa che le sbronze gli avevano insegnato ad odiare, quelle erano le chiacchiere. E invece quella permalosa parlava, parlava… lo rimproverava a non finire, non taceva mai. Quasi gli faceva rimpiangere le nottate passate a bere senza ritegno nella prima bettola che gli faceva credito.
- And then, from out of nowhere I’ll look at you and think… -
Proseguono, piantandosi uno di fronte all’altra, guardandosi con sfida.
-  Maybe you’re not the worst thing ever… -
 
 
 
 
- You’re worse than crabs! –
- Worse than scurvy! –



 
- Worse than lice or plague. –
- But true be told.-
 
 
 
-  You’re growing on me just like mold! –
 
 
 
 
 
- And though, you’re so annoying! – proseguì Gouenji, addolcendo il suo ghigno di scherno. Prese la sua compagna (di danza, di viaggio, e di cos’altro chi lo sapeva più.) per la vita e la avvicinò di più a sé.
Quando quella petulante perfettina rimaneva tranquilla, averla vicina diventava insolitamente piacevole.
E poi sapeva combattere! Dove mai la si trovava una donna così abile con una spada affilata quanto la sua linguaccia? Niente da dire, la sua destrezza lo affascinava.
- So easy to despise! – appuntò Nana, rilassando la postura impettita che era solita portare e poggiando le mani sulle spalle dell’eroe. Poteva essere anche l’idiota buzzurro più irritante del creato, ma nel suo mestiere ci sapeva davvero fare, grazie al cielo!
I due si concessero un sorriso complice, prima di decidere di accantonare le divergenze e provare a montare quella maledetta tenda insieme.


 
 
- And though, there’s someting scary behind your cold dead eyes! – cantò Lady Rika, tremando appena sotto gli occhi di ghiaccio dell’uomo che aveva dovuto sposare un po’ per costrizione, un po’ per dispetto.
L’avevano sempre inquietata, erano di un azzurro surreale, troppo chiaro. E in quelle occasioni in cui Re Fudou si arrabbiava sul serio, e la guardava con quelle due schegge ghiacciate, come se avesse perso il senno, allora la turchese si sentiva crescere la paura in corpo. Ma non sapeva perché, non la spaventavano tanto quanto avrebbero dovuto, non abbastanza da frenarle la lingua e smettere di provocarlo per scoprire cosa si nascondeva dietro quella figura arrogante e prepotente. Un passatempo decisamente pericoloso.
 
- And though I’ll never like you! – le ricordò il sovrano, memore del giorno in cui le aveva detto chiaramente che la stava sposando per una pura convenienza ed un tornaconto personale, nulla più. Quella bisbetica fuori di testa nemmeno gli piaceva, anche se aveva capito ormai da tempo che continuare a litigarci non avrebbe portato ad altro che contusioni e mal di testa.
 
 
- It’s nice to realize
Maybe I shouldn’t quite say “never”… -
 
 
Ma nonostante le differenze e i dissapori, era bello, per una volta, passare del tempo insieme..
 
 
 
- Maybe
You’re not
The worst
Thing
Ever… -
 
 
 
 








Angolo del Corvo:

Eh niente, non penso ci sia altro da aggiungere, se non salutarvi.
Mi defilo di corsa.
Raven, out!

Kiss

 
The Raven
  
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