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Autore: AceDPortogas    12/08/2016    1 recensioni
Un ragazzino piuttosto alto dai capelli rosso fuoco e con il viso completamente coperto di lentiggini, correva nella disperata speranza di riuscire a salire sul mezzo di trasporto. Aveva le gambe lunghe ed i suoi passi lo portarono a raggiungere il vagone in fretta, afferrò la maniglia e con enorme sforzo si issò verso la porta un secondo prima che questa si chiudesse alle sue spalle, per poi cadere rumorosamente sopra Molly, rimasta immobile ad osservare la scena dell’inseguimento. “Ehi, bello, neanche siamo a scuola e già ci provi con nostra sorella?”
[Questa storia, scritta in comune accordo con Queila, si è classificata quarta al “Contest Round Robin– Perché due mani in più servono sempre.” Indetto da grazianaarena sul forum di EFP e portato a termine da milla4.]
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arthur Weasley, Fabian Prewett, Gideon Prewett, Molly Weasley, Nuovo personaggio | Coppie: Arthur/Molly
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
Capitoli:
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Partecipante 1:  AceDPortogas

Partecipante 2:  S.Elric (sul forum), Queila (su EFP)

Fandom o genere della storia : Harry Potter, Genere: Romantico, Sentimentale, Commedia

Personaggi: Molly Weasley, Gideon Prewett, Fabian Prewett, Arthur Weasley, Nuovo Personaggio

Avvertimenti: Missing Moment

Rating: Giallo

NdA: La storia si svolge durante gli anni scolastici di Arthur e Molly e parla di come si sono conosciuti e innamorati. I capitoli sono in tutti 6 e ogni capitolo ha le proprie note (scritte da chi ha fatto il capitolo, come specificato) in fondo, i capitoli dispari (1, 3 e 5), sono stati scritti da S.Elric, e quelli pari (2, 4 e 6) da AceDPortogas.

Abbiamo deciso di comune accordo che la storia verrà pubblicata sul profilo di AceDPortogas.

Titolo storia: About Arthur & Molly

 


About Weddings and Other Surprises

 
Le settimane successive per Molly e Arthur furono molto impegnative, tra fiori da scegliere, inviti da preparare e vestiti da provare.
Sheila e Cedrella, le madri di Molly e Arthur, si erano dette più che entusiaste nell’aiutare con i preparativi per il matrimonio, un po’ per distogliere i propri pensieri dall’imminente partenza l’una e dal recente lutto l’altra, un po’ per passione nei dettagli. Così, in una bella giornata di fine febbraio, la giovane si era ritrovata in uno dei più rinomati atelier di abiti da sposa del Mondo Magico ed era stata letteralmente sommersa di abiti di tutti i tipi: con lo strascico, a sirena, stile impero, stile principesco, dal colore rosso, verde, viola, giallo e di svariate altre tonalità. Quell’anno, si diceva andasse di moda il verde ma lei, Grifondoro convinta, si disse assolutamente contraria ad indossarne uno di tale colore.
Phoebe, sua damigella d’onore, s’impuntò affinché provasse per primo un vestito corto al ginocchio, di un bel viola acceso ma, quando la ragazza uscì dal camerino con sguardo infuriato e mani sul fianco, capì che doveva restare più sul classico.
Sheila fece provare alla figlia un bel vestito rosso e bianco, con scollo a cuore e taglio a sirena, impreziosito sotto il seno e sotto i fianchi da un’elaborata greca in pietre preziose, il vestito andava poi ad aprirsi e a mostrare un’elaborata sottoveste in pizzo bianco.(1)
«Sei bellissima, amore!» esclamò la donna, vedendola uscire dal camerino con passo incerto e sguardo dubbioso, posizionandosi poi davanti allo specchio.
«Sheila ha ragione, Molly, è stupendo!» esclamò Cedrella, guardandola sorridente «cosa ne pensi?» le chiese la donna.
«Io… non mi convince… è troppo elaborato, mi piace il rosso, ma lo vorrei meno marcato... e poi vorrei provarne un paio bianchi…» disse la giovane, guardandosi poco convinta.
«Perfetto, Signorina! Allora venga con me!» disse la donna, accompagnandola di nuovo nel camerino, dal quale uscì cinque minuti dopo con un bel vestito bianco in pizzo, che le fasciava perfettamente il corpo, era stupendo indossato da lei: aveva un corpetto interamente decorato con fiori e dettagli vari, che andava aprendosi leggermente in vita, in una gonna composta da quattro sottili strati di pizzo bianco, che andava terminando con un leggero strascico. Una sottoveste leggera impediva di vedere al di sotto del vestito.(2)
Molly s’emozionò notevolmente quando si vide allo specchio e quasi scoppiò a piangere dall’emozione «È bellissimo!» sussurrò, quasi senza parole.
«Sei meravigliosa!» esclamò Phoebe, guardando l’amica, orgogliosa di quanto fosse bella. Sheila e Cedrella ormai piangevano dall’emozione.
«Pensi che potrebbe essere quello giusto?» chiese la commessa.
La giovane provò ad immaginarsi percorrere il giardino di Casa Weasley con quel vestito e, seppur l’idea non le dispiacesse, volle provare un vestito che aveva visto in camerino qualche momento prima.
L’ultimo vestito che indossò fu un abito a sirena bianco, con ampia gonna e fiori rossi sparsi per tutto il vestito, aveva uno scollo a cuore ed un’unica spallina impreziosita da fiori rossi, vi era poi la possibilità di “agganciare” al vestito una seconda gonna, aperta sul davanti, che andava a costituire l’ampio strascico dell’abito.(3)
La ragazza si rimirò a lungo, ma si disse che non era come se l’era immaginata: quando l’aveva visto lì, su quella gruccia anonima, l’aveva letteralmente adorato e, seppur non le stesse male e fosse veramente bella con quell’abito indosso, non riusciva a sentirlo completamente suo, non riusciva ad innamorarsene.
«Cosa ne pensi?» chiese nuovamente la commessa.
«Non lo sento mio» disse la giovane «penso che … penso di voler riprovare l’altro!» disse e, questa volta, quando uscì nuovamente, la commessa le acconciò i capelli con un bel fermaglio di fiori bianchi e rossi, e le mise un bel velo con un lungo strascico.(4)
Quando si vide nuovamente in quella veste, la giovane non poté evitare di piangere ed i presenti capirono subito quale fosse il verdetto.
Venne poi il turno di scegliere i vestiti delle damigelle e delle madri: Phoebe avrebbe indossato un elaborato vestito rosso con scollo a cuore, una decorazione a fascia in vita e uno spacco sul davanti all’altezza delle ginocchia che rendeva sfasata la gonna, mentre Annabell ed Eudora, le altre due damigelle della ragazza che, per inciso, non aveva interamente deciso lei (dal momento che, se fosse stato per lei, non avrebbe nemmeno invitato Eudora) avrebbero indossato un semplice vestito lungo in chiffon rosso.(5)
Sheila scelse per sé un tailleur viola, coordinato ad una borsetta in tinta, mentre Cedrella scelse un abito rigorosamente verde e argento.

I successivi compiti della sposa furono molto meno difficili: scrisse tutti gli inviti, iniziò a confezionare le bomboniere, dei deliziosi cestini portaoggetti bianchi, che vennero poi riempiti con numerosi confetti, costrinse il fidanzato e gli amici Edwin, Dedalus e Alec a piantare nel giardino centinaia e centinaia di girasoli, che dividevano in due ali perfette il prato e che lasciavano un corridoio centrale, dove la sposa avrebbe fatto il suo percorso verso l’altare, scelse il suo bouquet, che venne composto da fiori gialli, rossi e bianchi e decise il menù che avrebbe composto il pranzo nuziale.
Arthur, nel frattempo, aveva scelto il suo abito, di uno strano blu elettrico, aveva acquistato gli anelli, predisposto un immenso gazebo nel giardino della casa, aveva applicato alla casa tutti gli incantesimi di protezione di cui era a conoscenza, insieme agli amici e ai due padri, aveva scelto tutte le canzoni che sarebbero state suonate (a cui non mancavano musiche rigorosamente Babbane) e, infine, aveva allestito tutta la sala da cerimonia secondo i gusti della futura moglie e dell’isterica damigella d’onore (che, per inciso, era quasi peggio della sposa).
E, infine, era finalmente arrivato il tanto agognato giorno del matrimonio.

Molly era agitatissima e, insieme a lei, lo era sua madre che, mentre le acconciava i capelli, faceva il trucco e sistemava il vestito, non smetteva di ripetere quanto fosse bella, quanto le volesse bene, quanto le sarebbe mancata una volta sposata e quanto fosse cresciuta.
Molly, dal canto suo, non riusciva più a ricordare le proprie promesse e credeva di non essere in grado di muovere neanche solo un passo, figurarsi tutto un giardino!
Fu con l’arrivo dei due gemelli che la giovane finalmente si tranquillizzò e rise di tutto cuore: Fabian e Gideon avevano mantenuto la loro promessa, certo, erano entrambi al matrimonio ed erano entrambi uomini, bisogna precisarlo, ma il furbo Fabian aveva rubato i capelli da un’allegra famigliola dai capelli rossi e, precisamente, dal padre e dall’allegro figlioletto di quattro-forse cinque anni, così ora, la giovane poteva prendere in braccio il suo tanto amato fratellone.
«Mi spieghi perché hai dovuto rubare i capelli a un bambino di cinque anni?!» chiese Gideon, contrariato e umiliato.
«Perché sono state le prime persone dai capelli rossi che ho trovato e poi … ho sentito che i padri single sono considerati sexy!» gli rispose Fabian, facendogli l’occhiolino e facendo scoppiare a ridere la sorella.
«Me la pagherai, Fabian! Ricorda le mie parole!» esclamò il bambinetto, incrociando le braccia, nervoso, ma orgoglioso del fratello.

Nel frattempo, Arthur non era certo più tranquillo, mentre accompagnava, aiutato dagli amici e dai genitori degli sposi, gli ospiti ai propri posti. Pensava e ripensava a tutto quello che aveva dovuto preparare per il matrimonio ed era quasi certo avesse dimenticato qualcosa.
Mezz’ora più tardi, Dedalus, il suo testimone, venne a chiamarlo, dicendogli fosse arrivato il momento.
Il rosso andò davanti all’altare e chiuse gli occhi, respirando profondamente per calmare quel cuore che rischiava minacciosamente di volargli fuori dal petto, ma li riaprì poco dopo, quando la marcia nuziale iniziò, e rimase senza fiato: nel suo campo visivo apparve lei, perfetta come poche, che camminava nella sua direzione, tesa e insicura nei movimenti, ma perfettamente bella. Il viso dolcemente impreziosito da un velo di trucco, incorniciato dal lungo velo, il vestito che le fasciava elegantemente le forme longilinee ed i suoi splendidi capelli lasciati sciolti, ad esclusione di un paio di ciocche che erano state tirate all’indietro, acconciati con degli splendidi fiori freschi, la rendevano una visione eterea, perfetta ai suoi occhi innamorati.
Molly, dal canto suo, si aggrappava al padre come ad un’ancora e doveva seriamente farsi forza per mettere un piede davanti l’altro e raggiungere lentamente l’altare, dove il suo amato la guardava affascinato come poche volte.
Il padre dovette sostenerla più volte lungo il percorso, notando quanto le sue forze fossero deboli e quanto fosse emozionata, tanto che pensò stesse per svenire.
Arrivato davanti al giovane, Reed diede un bacio sulla fronte della figlia e consegnò la sua mano al ragazzo, guardandolo negli occhi con fare serio, prima di allontanarsi verso il suo posto, mentre la cerimonia iniziava.
Fu una funzione emozionante e bella, dalla quale si percepiva tutto l’amore che i due ragazzi provavano l’uno nei confronti dell’altro e, in quel momento, tutti si resero conto che sì, un matrimonio in tempo di guerra non era poi una così gran frivolezza.
Dopo lo scambio dei voti e il bacio tra gli sposi, iniziò un’allegra festa, in puro stile Weasley, nella quale gli sposi vennero monopolizzati da tutti i parenti e gli amici, facendo foto su foto e ringraziando tutti per il loro intervento nella cerimonia, la giovane venne a lungo ricoperta di complimenti per il suo abito e, persino i loro vecchi insegnanti di Hogwarts, sopraggiunti al matrimonio, avevano fatto le congratulazioni ai due ragazzi.
Vi fu poi il lancio del bouquet che, sotto la sorpresa di tutti, venne preso da un’esuberante Phoebe che doveva aver bevuto veramente tanto, dal momento che stava facendo un ballo di incerta provenienza insieme ad Edwin, anche lui un po’ brillo.
Al momento del taglio della torta, i due gemelli si esibirono in svariate magie, che illuminarono quasi a giorno il tendone e che andarono decorando tutta la zona intorno al tavolo della torta, rigorosamente a sette strati, ricoperta di pasta di zucchero e con un cuore di fragole, crema e pan di spagna.
Quando la festa terminò, Molly e Arthur erano stremati e anche parecchio affamati, dal momento che non erano stati in grado di mangiare niente in tutta la giornata, fatta eccezione per una fetta di torta, visto il fatto che come tentavano di avvicinarsi al loro tavolo vi era uno zio/prozio o parente mai conosciuto che voleva parlare con i due giovani.
Gli ultimi ad andarsene furono i genitori della ragazza che, con sue immense lacrime, partirono immediatamente per la Spagna, ed i fratelli Prewett, l’uno nervoso e l’altro con uno strano sorriso ebete sulla faccia ed un angolo della camicia stranamente sporco di rossetto.
«Promettete di venirci a trovare?» chiese Molly, prima che se ne andassero.
«Certo, sorellina, dobbiamo controllare se Arthur è ancora vivo!» rispose Fabian, allegro.
«E vedere se riusciamo ad ucciderlo noi» continuò Gideon, abbracciandola e dandole un bacio sulla guancia.
«Voi non uccidete proprio nessuno!» esclamò la giovane, con le mani sui fianchi, ma con un sorriso allegro sul viso.
«Ciao, sorellina!» esclamarono i due, mentre si smaterializzavano.

La prima cosa che fecero i due ragazzi una volta rientrati in casa fu quella di farsi un bel panino pieno di prosciutto, per poi ritirarsi finalmente sazi nella nuova camera che i genitori di Arthur avevano predisposto per loro, ben lontana dalla propria.
Arthur le sorrise, per poi darle un dolce bacio sulle labbra, che andò lentamente approfondendosi fino a ché i loro abiti non iniziarono ad ammassarsi in angoli indefiniti della stanza.

Il giorno dopo Molly si alzò di prima mattina e si mise a preparare la colazione per lei, Arthur ed i genitori del ragazzo, ben felice di aiutare.
I due novelli sposi poi, insieme al padre del ragazzo, si curarono di sistemare tutto il giardino, far sparire tavoli e sedie e di smontare tutto ciò che avevano predisposto per il matrimonio.

Lentamente i due novelli sposi iniziarono a creare una propria routine, fatta di baci al mattino prima di andare al lavoro, amorevoli pranzi preparati con cura dalla giovane Molly e chiacchierate interminabili riguardanti la propria giornata.
Cedrella aveva insegnato a Molly a ricamare e a fare a maglia, mentre Septimus le aveva insegnato come curare il giardino e come disinfestarlo da quei gnomi insopportabili che più di una volta l’avevano morsa.
I genitori della ragazza si premuravano di scriverle almeno una volta ogni due settimane, visti i tempi che correvano, per sapere come stesse procedendo il loro matrimonio e come stesse la figlia; per quanto riguardava i fratelli, invece, spesso andavano a trovarla sotto mentite spoglie e restavano a chiacchierare con lei e con il marito e Molly, in quei momenti, riusciva ad allontanare tutte le preoccupazioni del mondo esterno e riusciva nuovamente a sentire unita la sua famiglia.
Oltre a queste piccole soddisfazioni familiari, Molly aveva anche incontrato una strega, di qualche anno più giovane, che frequentava ancora Hogwarts e che abitava al di là della collina, Pandora Knight, cugina di secondo o terzo grado di Phoebe. Era una ragazzina strana, che se n’era sempre stata un po’ sulle sue anche ad Hogwarts, ma aveva un’intelligenza e una voglia di creare che era spettacolare! Era anche una ragazza veramente molto bella: con i suoi occhioni azzurri, i capelli biondi e quel viso solare e gentile, ma era spesso scansata dai coetanei, considerata troppo “strana” per stare con loro.(6)
Molly, invece, la trovò molto dolce e simpatica, anche se spesso si trovava a parlare di esseri strani e inesistenti, quali Nargilli e Gorgosprizzi. L’aiutò perciò molto volentieri nello svolgere i suoi compiti per le vacanze pasquali e fu più che felice di avere una figura femminile quasi della sua età con cui parlare.

Giorni dopo, quando ormai la ragazza era partita per Hogwarts, la giovane iniziò a sentirsi strana e, in una calda mattinata di inizio aprile, mentre era impegnata nel curare le piante del giardino (ora quasi sgomberato dai girasoli e dagli gnomi), svenne. Cedrella, che le era accanto, accorse immediatamente da lei e, constatate le sue condizioni, chiamò a gran voce il marito. E, nonostante poco dopo si fosse ripresa, la trasportarono con urgenza al San Mungo, dove venne fatta visitare da uno dei migliori Medimaghi di tutto l’ospedale.
Arthur venne fatto chiamare con urgenza e si precipitò immediatamente al capezzale della moglie.
«Lolly Molly, come stai?» chiese, preoccupato e parecchio pallido.
«Tranquillo, Arthur, è stato solo un colpo di sole... » tentò di giustificarsi la giovane, ma il Medimago l’interruppe.
«No, Signora Weasley, non è stato un colpo di sole» le disse «lei è incinta».
Quello che successe a seguito di quell’affermazione fu molto confuso: Cedrella urlò dalla felicità, Septimus esultò, Arthur svenne come un sacco di patate e lei rimase interdetta.
«Incinta?» chiese, mentre un praticante faceva rinvenire il marito.
Il Medimago annuì «Sì, di quattro settimane, aspetta un figlio o una figlia» continuò.
«Un maschio, sicuramente, i Weasley nascono tutti maschi da generazioni ormai» rispose con fare pacato Septimus, mentre la moglie annuiva.
Alla giovane venne raccomandato di non fare sforzi, di stare attenta a non affaticarsi e di presentarsi ogni due settimane per dei controlli.

Quando tornarono a casa, Arthur era ancora leggermente scioccato e non aveva ancora accennato a dire una parola, la moglie ne fu molto spaventata, così iniziò con voce tremolante.
«Arthur… tu… non ne sei felice?» chiese.
«Felice? Io sono euforico!» rispose lui, prendendo la giovane in braccio e facendola girare sul posto «questo bambino è la cosa più bella che potessi donarmi! Io… non sai quanto gli voglio già bene! Non sai quanto sono felice! Non vedo l’ora di vederlo gattonare per tutta la casa o di vederlo distruggerci qualche mobile! Voglio essere con lui quando volerà sulla sua scopa per la prima volta e voglio accompagnarlo ad Hogwarts! Questo bambino o questa bambina è la cosa più bella che potrei desiderare dalla mia vita, dopo te» disse, baciandola euforico.
Lei rise, liberatoria, e corse immediatamente a scrivere ai propri genitori e ai propri fratelli, per renderli partecipi della meravigliosa novità.

I mesi si susseguirono tranquilli, mentre piacevoli novità andavano oscurando ciò che accadeva al di fuori della loro vita coniugale: a dicembre, Edwin e Phoebe si sarebbero sposati, mentre Eudora era riuscita ad ottenere quel posto nelle Holyhead Harpies che sognava e voci mormoravano che si stesse frequentando con Alec, il quale aveva trovato un posto di lavoro presso il Ministero, qualche piano più in basso di Arthur.
Fabian e Gideon, nonostante la guerra che imperversava e i morti che essa causava, si fermavano spesso da loro per discutere riguardo al futuro nipotino e, in una bella serata di fine ottobre, ad ormai pochi mesi dalla nascita del bambino, i due coniugi, i gemelli e i genitori di Arthur si riunirono e si misero a discutere riguardo al nome per il piccolo, che avevano scoperto essere un maschio.
Nomi dei più disparati iniziarono a volare per la stanza, vennero proposti Aaron, Alexander, Bruce, Chase, Christian, Fabian e Gideon – che di certo non potevano mancare –, Denis e molti altri, ma nessuno sembrava convincere la giovane. Lei voleva fosse un nome bello, poetico e unico, pertanto non avrebbe scelto il nome dei due gemelli – non come primo nome, almeno.
All’improvviso nella sua mente apparve un nome che, fin da quando era bambina, aveva sognato di dare a suo figlio: «William» disse, quasi meccanicamente e, quel nome, piacque a tutti. La discussione sul nome del bambino morì lì e si concentrarono sull’organizzazione della cameretta del piccolo, che sarebbe stata posta accanto a quella dei genitori, e sul suo corredo.

Erano le cinque di mattina del 29 novembre del 1970, quando le acque di Molly decisero di rompersi, con netto anticipo rispetto alla nascita prevista per il piccolo. La ragazza venne portata subito al San Mungo e fu dopo ore di travaglio e una mano spezzata per il giovane Arthur che venne alla luce il piccolo William Arthur Weasley: un tenero bambino di tre kili e mezzo, con un mucchio di lentiggini, occhi azzurri e una chioma indistinta di capelli rossi.
Per Arthur e Molly, quella, fu la cosa più bella che avessero mai visto in vita loro e Molly si disse che sì, avrebbe sopportato quella pena anche altre cento volte, pur di rivivere quella splendida emozione.
I due genitori si guardarono negli occhi, mentre la loro famiglia entrava nella stanza, e, stringendo il piccolo tra le braccia, si diedero un caldo bacio, consapevoli che, nonostante la guerra che imperversava fuori da quella stanza e dei pericoli che avrebbero percorso ogni giorno, quello non era l’epilogo del loro amore, era solo un nuovo, meraviglioso inizio.

 

NdAceDPortogas:
 
1. Primo vestito da sposa provato da Molly
2. Secondo vestito da sposa provato da Molly
3. Terzo Vestito da sposa provato da Molly
4. Velo
5. Vestito scelto per Phoebe
6. Come spero si sia capito, questa misteriosa ragazza è la futura madre di Luna che, secondo questo link, dovrebbe chiamarsi Pandora, il resto è inventato.

 

 
Ehila! Ciao a tutti!
 
Cosa ne pensate di questo capitolo? Troppo sdolcinato? Non abbiamo reso giustizia ad Arthur e Molly?
Finalmente, dopo mille peripezie, ce l’hanno fatta a sposarsi e ad avere un figlio! ^^
 
Beh, che dire, ora che siamo alla fine di questa storia?
Grazie a tutti coloro che l’hanno messa – o la metteranno – tra le seguite, le ricordate, le preferite, a chi l’ha recensita e a chi l’ha semplicemente letta silenziosamente.
Grazie a Queila che mi ha permesso di pubblicarla sul mio account e grazie alle giudiciE del contest ormai concluso, per averci permesso di fare questa esperienza.
 
Ora, prima di concludere questo nostro spazietto autrici infinito, vi lascio con una piccola curiosità relativamente ai banner, che penso non abbiate notato: i colori utilizzati nelle scritte e, talvolta, nello sfondo dei banner vanno progressivamente scurendosi nel corso dei capitoli, partendo da un bianco accecante e sfociando, in quest’ultimo capitolo, in un bel rosso, ciò per indicare il progressivo aumento dei sentimenti dei due ragazzi, dal nulla fino all’amore.
Tutto qui, una piccola curiosità della quale volevo rendervi partecipi…
 
Grazie mille a tutti e alla prossima,
AceDPortogas e Queila ♥

Questa storia si è classificata quarta al 
“Contest Round Robin– Perché due mani in più servono sempre.” Indetto da grazianaarena sul forum di EFP e portato a termine da milla4.
Ha vinto un banner (che potrete trovare alla fine del primo capitolo) e il premio speciale.
  
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