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Autore: Crystal25396    12/08/2016    1 recensioni
Anno 1998, Seconda Guerra Magica. Harry, Ron ed Hermione sono nella Stanza delle Necessità per recuperare il diadema di Corvonero, ma Tiger appicca accidentalmente un incendio, costringendo il trio, Malfoy e Goyle, a scappare.
Una volta usciti dalla Stanza, però, saranno costretti a vedersela con un cattivo scherzo del destino, che per qualche assurdo motivo li ha condotti in un luogo che nessuno di loro si sarebbe aspettato di trovarsi davanti.
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Dal 1° Capitolo.
«Dove diavolo siamo?»
Fu un bisbiglio il suo, quasi un dialogo con se stesso, ma a causa del silenzio, le parole di Harry arrivarono chiare alle orecchie di tutti.
«Lumos»recitò Hermione alzando la bacchetta e illuminando l’ambiente circostante.
Una cosa era certa, quello non sembrava affatto Hogwarts.
[...]
«E’ un set cinematografico» sussurrò Hermione con gli occhi sgranati dallo stupore.

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Crossover: Harry Potter - Cast Harry Potter
Genere: Avventura, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Gregory Goyle, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Capitolo 3
Differenze
 
 


Harry Potter and the Philosopher’s Stone”.
 
Sei parole che gli fecero allentare la presa, facendo cadere con un tonfo il libro sul tavolo.
Harry si alzò di scatto, gli occhi sgranati:
«Che significa?» domandò fissando Emma e Rupert.
«Lo avevo detto io che era difficile da spiegare...» sospirò la giovane attrice cercando di pensare ad un modo per spiegare chiaramente come stavano le cosa. Anche se per lei, tutto rimaneva ancora un mistero. Ne sapeva quanto tutti gli altri e ritrovarsi improvvisamente davanti alle persone che dovrebbero essere solo il frutto dell'immaginazione di una donna... Beh, se l'avesse raccontato in giro l'avrebbero presa per pazza.
L'idea che il vero Harry Potter, la vera Hermione Granger, fossero davanti a lei continuava a farle pensare che fosse tutto un sogno.
Ma diamine, quello non era un sogno. Era sveglissima e ne era sicura al cento per cento. Sentiva il cuore batterle furiosamente nel petto, avvertiva l'ansia e la tensione nell'aria, il calore della mano di Rup accanto alla sua e per sicurezza si era perfino data un paio di pizzicotti mentre uscivano dal set.
Era tutto, dannatamente vero.
 
«Ok, ci provo io» disse Rupert notando la frustrazione negli occhi di Emma.
«Questo libro è il primo della saga da cui è tratta la storia che stiamo girando. Un libro per ogni anno, per un totale di sette romanzi.»
Harry impiegò parecchi minuti per metabolizzare la cosa e solo quando fu certo di aver capito bene si lasciò cadere sulla panca ove prima era seduto.
«Ma che diavolo sta succedendo?» domandò Ron, dando voce ai tanti interrogativi che attanagliavano la mente di Harry.
«E' possibile che siamo finiti in un altro mondo?» ipotizzò Hermione poggiando due dita pensierose sotto il mento. «Intendo... Una specie di mondo parallelo, dove la nostra storia è frutto della fantasia di qualcun altro. Ho letto qualcosa del genere una volta. Alcuni maghi supponevano che la nostra realtà fosse solo una delle infinite altre esistenti. Tutte separate fra loro, ma che in alcuni caso particolari sarebbero in grado di congiungersi e quindi di permettere il passaggio da un universo ad un altro».
 
«La teoria del multiverso.» sussurrò Rupert fissando la giovane strega e annuendo con la testa, guadagnandosi però uno sguardo sorpreso da parte dei presenti.
«Che c'è, l'ho letto una volta su internet!»
«L'hai letto dove?» domandò Malfoy infastidito.
«Internet. Un'invenzione Babbana. Parecchio utile: ci sono un sacco di informazioni e ricercarle è molto più veloce che farlo sui libri.» rispose provando a dare una spiegazione il più semplice possibile.
«Comunque» disse Hermione riportando l'attenzione su di se «non riesco a trovare un'altra spiegazione. In qualche modo, siamo riusciti a spostarci da un universo ad un altro».
 
Pensieroso, Ron afferrò il libro che Harry aveva lasciato cadere e lo osservò attentamente.
«E la pietra filosofale?» domandò dopo aver osservato attentamente il titolo «Scusate se mi ripeto, ma a me sembra ancora incredibile: intendete dire, che qui dentro è raccontata la storia di Harry durante il suo primo anno ad Hogwarts? Quando si scontrò con Raptor e tutto il resto?»
«Così dovrebbe essere, almeno.» annuì Emma «Se poi quello che è riportato lì discosta dai fatti che avete vissuto, questo non lo so.»
Era un ragionamento che faceva solo ora, ma se sul fatto che quelli davanti a lei fossero i personaggi di quel libro, ormai non era più un dubbio, chi garantiva però che tutto ciò che era scritto loro lo avessero vissuto sul serio?
 
A Rupert non sfuggì questa sua affermazione.
«Che intendi dire? Certo che è la loro storia, sono loro! Perché dovrebbe essere diversa?»
«Perché loro sono diversi.» disse Emma. «Senti, ci sto pensando adesso, ma se loro hanno il nostro stesso aspetto, significa che non corrispondono esattamente a quello che dice il libro.»
Rupert la fissò confuso e i quattro maghi la fissarono, se possibile, ancora più confusi di prima.
Con un sospiro, l'ennesimo di quella che si prospettava una lunga nottata, Emma si fece passare il libro da Ron e lo aprì, sfogliandolo fino a quando non trovò il punto che le interessava, leggendo poi a voce alta ciò che vi era scritto:
 
«Harry aveva un viso sottile, ginocchia nodose, capelli neri e occhi verde chiaro. Portava un paio di occhiali rotondi, tenuti insieme da un sacco di nastro adesivo per tutte le volte che Dudley lo aveva preso a pugni sul naso. L'unica cosa che a Harry Piaceva del proprio aspetto era una cicatrice molto sottile sulla fronte, che aveva la forma di una saetta.»
 
Emma sollevò lo sguardo dal libro e vide che gli occhi di tutti ora si spostavano da lei a Harry, che la fissava a bocca aperta.
«E' la descrizione di quando l'Harry del libro aveva 11 anni, ma la sostanza non cambia» disse Emma.
«Per le mutande di Merlino.» si lasciò sfuggire Ron. «Quando ci siamo conosciuti eri proprio così!»
«Ma sei stupido, Weasley? Non hai sentito quello che ha detto?» lo canzonò Malfoy irritato. Ron stava per ribattere, ma si fermò quando avvertì la mano di Hermione posarsi sulla sua spalla.
«Ha ragione, Ron. La descrizione era quasi perfetta, se non fosse... »
«Se non fosse per gli occhi.» terminò Harry al suo posto. «I miei sono azzurri, non verdi.»
«Quindi alcune cose del libro potrebbero essere differenti da come le abbiamo vissute noi?» chiese Ron
«Oppure sono uguali, ma differiscono solo sul nostro aspetto.» ipotizzò Hermione.
«Beh, scopriamolo.» disse Malfoy allungandosi e prendendo il libro dalle mani della ragazza, soffermandosi per un po' sull'indice prima di sfogliarlo fino al capitolo 5.
Girò ancora qualche pagina, prima di leggere il nome di un negozio che gli fece capire di aver trovato ciò che cercava:
 
«Madama McClan era una strega tarchiata, sorridente e tutta vestita di color malva.
-Hogwarts, caro?- chiese quando Harry cominciò a parlare.
-Ho qui tutto l'occorrente... Di là c'è un altro giovanotto che sta provando l'uniforme.
Nel retro del negozio, un ragazzino dal viso pallido e appuntito stava ritto su uno sgabello, mentre un'altra strega gli appuntava con gli spilli l'orlo di una lunga tunica nera. Madama McClan fece salire Harry su un altro sgabello vicino al primo, infilò anche a lui una lunga veste dalla testa e cominciò ad appuntarlo per farla della giusta lunghezza.
-Ciao- disse il ragazzo -Anche tu a Hogwarts?
-Sì- rispose Harry.
-Mio padre, nel negozio qui accanto, mi sta comprando i libri, e mia madre sta guardando le bacchette magiche, un po' più avanti- disse il ragazzo. Aveva una voce annoiata e strascicata. -Dopo li trascinerò via per andare a vedere le scope da corsa. Non capisco proprio perché noi del primo anno non possiamo averne di personali. Penso che costringerò mio padre a comprarmene una e la porterò dentro di straforo, in un modo o nell'altro-.
A Harry ricordò molto Dudley.»
 
«Dudley? Non era quello che ti prendeva a pugni sul naso, Potter?» ghignò Malfoy osservando soddisfatto l'espressione irata di Harry.
«Ad ogni modo, noi due ci siamo incontrati proprio da Madama McClan la prima volta.» sentenziò richiudendo il libro e lanciandolo in malo modo sul tavolo.
«Vero» annuì Harry storcendo il naso. Ricordava bene quel giorno. Era spaesato e allo stesso tempo eccitato. Malfoy era stato il primo ragazzo della sua età con cui aveva parlato e se all'inizio sperava di poter fare amicizia con lui, quello che c'era scritto sul libro era vero: dopo aver scambiato solo qualche parola, da subito gli aveva ricordato quell'idiota di suo cugino. Irritante i viziato. Non aveva perso un secondo per mettersi in mostra e per farlo sentire sempre più stupido.
«Ok, ora provo io.» disse Ron muovendosi esattamente come Malfoy aveva fatto prima di lui. Un'occhiata all'indice e poi dritto al sesto capitolo, fino a quando alcuni nomi non gli saltarono agli occhi. Fece scorrere ancora un po' lo sguardo e poi iniziò a leggere ad alta voce:
 
«La porta dello scompartimento si aprì ed entrò il più giovane dei ragazzi coi capelli rossi.
-Quel posto è occupato?- chiese indicando il sedile di fronte a Harry. -Il treno è pieno zeppo...
Harry scosse la testa e il ragazzo si sedette. Lanciò una rapida occhiata a Harry e poi si mise subito a osservare il paesaggio fuori dal finestrino, facendo finta di non averlo guardato. Harry notò che aveva ancora un segno nero sul naso.
-Ehi, Ron.
Ecco i gemelli di ritorno.
-Senti, noi andiamo verso la metà del treno... C'è Lee Jordan che ha una tarantola gigante.»
 
«Che schifo.» commentò Ron rabbrividendo «Me l'ero dimenticata quella cosa schifosa che si era portato Lee.»
«Quindi le cose sono andate così fra voi due?» domandò Hermione.
«Sì, fa quasi paura, sembra che qualcuno ci abbia osservato.»
«Ora tocca a me.» disse la strega e rapidamente raggiunse il decimo capitolo, il cui titolo le era subito balzato agli occhi.
 
«Hermione Granger stava rannicchiata contro la parete opposta e aveva tutta l'aria di essere sul punto di svenire. Il mostro avanzava verso di lei e, nella sua marcia, strappava via dal muro i lavandini.
-Maledizione!- esclamò Harry disperato rivolto a Ron, e afferrò un rubinetto, lo scagliò con tutta la forza che aveva contro la parete. Il mostro si fermò a pochi metri da Hermione. Si girò goffamente, sbattendo gli occhi con espressione ottusa per vedere cosa avesse provocato quel rumore. I suoi occhietti malvagi videro Harry. Esitò, poi decise di dirigersi verso di lui, cosa che fece brandendo la clava.
-Ehi, tu, cervello di gallina!- gridò Ron dal lato opposto della stanza, scagliandogli contro un tubo metallico.»
 
«Anche questo è identico.» disse Hermione sollevando lo sguardo dalle pagine del libro. «Ricordo benissimo quello che accadde, è tutto uguale.»
«Ma com'è possibile? Io continuo a non capire.» chiese Harry passandosi una mano fra i capelli.
«Ne sappiamo quanto te, Harry. Non sappiamo che cosa dirti. Le cose stanno così: in questo mondo voi siete i personaggi di una storia. E' tutta riportata qui e nei restanti sei libri. Da essi ne sono stati tratti otto film e io e Rupert vi recitiamo da 10 anni. Siamo praticamente cresciuti interpretando Hermione Granger e Ron Weasley.» disse Emma, notando come alla sua controparte fosse sfuggito un sorriso a quelle ultime parole.
 
«Quindi che si fa?» domandò Ron lasciandosi andare contro lo schienale.
«Temo che dovremo rimanere qui fino a quando non capiremo come tornare.» sospirò Hermione.
«E gli altri? Stanno tutti combattendo l’esercito di Voldemort, Hogwarts è invasa dai Mangiamorte…»
«Ora come ora, non possiamo fare niente. Siamo sconvolti, è tutto troppo confuso e non riesco a ragionare bene. Credo che dovremmo riposare, domani mattina inizieremo a studiare un modo per andarcene».
«Credo sia la cosa migliore.» le diede man forte Emma «Tra l'altro, domani mattina sia io che Rup dobbiamo essere sul set, ma io sarò occupata solo per poco tempo, vi raggiungerò appena posso.» spiegò Emma, che ormai iniziava ad avvertire la stanchezza.
«Vorrà dire che ne approfitteremo per fare un giro e... Ehi, Harry!»
disse Ron, interrompendosi quando notò che il ragazzo si era alzato all'improvviso, come colto da un'illuminazione. Aveva una strana luce negli occhi e lo videro dirigersi a passo spedito verso il cassetto in cui poco prima Emma vi aveva riposto il volume.
 
Fu Malfoy a fermarlo, intuendo cosa tesse per fare, bloccandolo per un braccio.
«Sei impazzito Potter? Che cavolo vuoi fare?»
«Lasciami Malfoy, devo prendere quel libro»
«Merlino, ma perché diventa improvvisamente sveglio quando non dovrebbe?» imprecò fra i denti il Serpeverde.
«Ti ho detto di lasciarmi!» gridò Harry mettendo mano alla bacchetta. Sarebbe anche riuscito a schiantarlo, se Hermione non avesse intuito cosa aveva intenzione di fare e lo avesse disarmato.
Harry rimase sorpreso da quel gesto, ma riuscì a riprendersi subito dopo, iniziando a dimenarsi per far cedere la forte presa del Serpeverde, che cercò di trattenerlo maggiormente.
 
«Immobilus!» esclamò Ron puntando la bacchetta verso Harry, che improvvisamente si ritrovò bloccato, senza riuscire a muovere un solo muscolo del proprio corpo.
«Ron, che cavolo fai? Lasciami subito.» disse cercando di opporre resistenza, cosa che risultò del tutto inutile.
«Scordatelo amico, prima voglio sapere che diavolo ti è preso.»
«Il libro, Ron.»
«Cosa?»
«Il libro! Ha detto che sono sette, uno per ogni anno e sono pronto a giurare che quello che ha chiuso lì dentro è l'ultimo. Se stanno girando sulla base di quel libro, significa che la storia è conclusa. Lì c'è scritto cosa accadrà in futuro, forse perfino come sconfiggere Voldemort!» sputò Harry, gli occhi che bramavano quel romanzo. Doveva averlo. Lì c'era scritto tutto, ci avrebbe messo la mano sul fuoco. Quel libro gli avrebbe svelato ciò che sarebbe successo nel loro mondo, come si sarebbe conclusa la guerra e avrebbe dato loro l'opportunità di agire come volevano, di modo da ridurre al minimo le vittime.
 
«Vi prego, abbassate la voce, o sveglierete tutti!» li supplicò Emma.
Malfoy, ormai certo che Harry non si sarebbe più mosso, andò alla porta e lanciò un incantesimo Muffliato, voltandosi poi appena in tempo per vedere Hermione che si sfogava dando un sonoro schiaffo ad Harry sulla guancia, lasciando il Grifondoro, ancora immobilizzato, completamente senza parole.
 
«Che diavolo ti salta in testa? Cosa ti ho detto e ripetuto più volte quando abbiamo usato la Giratempo? Non possiamo immischiarci con lo scorrere del tempo! Ti rendi conto di ciò che potrebbe succedere se dovessimo agire conoscendo già tutto? Potremmo causare danni irreparabili! Harry, il tempo è una cosa seria, non si scherza con esso! Se quel libro contiene informazioni, dovranno rimanere segrete a tutti noi, che ci piaccia o no.»
«Possiamo cambiare il futuro, se vogliamo, Hermione!»
«E cosa ti fa credere che esso sarà migliore di quello che è già stato scritto!? Cambiare il futuro non è uno scherzo, Harry!»
«Ma l'abbiamo già fatto e...»
«Non è la stessa cosa! Qui parliamo di una guerra, Harry, di una guerra contro Voldemort, non di salvare due condannati a morte da una sentenza ingiustificata! Non puoi paragonare il salvataggio di Sirius e Fierobecco alla seconda Guerra Magica! Non hai idea di ciò che potremmo causare!»
 
Harry rimase a lungo a fissare Hermione negli occhi, prima di abbassare lo sguardo, un velo di tristezza sul volto. Vedendolo così, Hermione gli si gettò al collo, abbracciandolo più forte che poté.
«Se potessi avrei già studiato quel libro da cima a fondo, ma non posso. Harry, non sei solo. Io e Ron ti affiancheremo sempre. Sappiamo come sconfiggere Voldemort, è rimasto solo il serpente da distruggere e poi lui sarà mortale e potrà essere finalmente sconfitto definitivamente».
 
Quando il viso di Harry apparve agli occhi di tutti più rilassato, Ron sciolse l'incantesimo e Harry, ora libero, circondò il corpo di Hermione con le sue braccia, stringendola a se.
«Hai ragione. Scusami... » le sussurrò all'orecchio.
Rimasero tutti in silenzio a guardare i due amici abbracciati, fino a quando non sentirono Goyle risvegliarsi. Il Serpeverde si mise a sedere massaggiandosi la sesta dolorante, nel punto ove ora troneggiava un maestoso bernoccolo, guardandosi attorno spaesato.
«Dove siamo? Che è successo?»
«Non guardate me» lì anticipò Hermione «Non ho la minima intenzione di ripetere tutto a quella testa vuota».
«D'accordo, va bene, capito l'antifona... Ci penso io.» disse Malfoy con voce annoiata dirigendosi verso l'amico.
 
Mentre Malfoy tentava di riassumere a Goyle quanto successo, Harry e gli altri tornarono a radunarsi attorno al tavolo. Decisero che per quella notte si sarebbero divisi in due gruppi: uno sarebbe rimasto nella roulotte di Emma, l'altro sarebbe andato con Rupert. Stipati tutti quanti in un veicolo, sarebbero stati troppo stretti. I cinque maghi sarebbero rimasti nascosti fino al ritorno dei due attori e allora avrebbero deciso come muoversi. Non avevano idea di quando e come sarebbero tornati indietro. Per quanto ne sapevano, sarebbe potuto succedere il giorno successivo o qualche mese dopo.
Ma per il momento, l'importante era riposare.
Rupert uscì dalla roulette pochi minuti dopo, assieme ad Harry e Ron, mentre Hermione e i due Serpeverde rimasero con Emma, riuscendo a sistemarsi alla bell'e meglio con qualche cuscino, coperte e un paio di piccoli interventi magici.
Prima di addormentarsi, Hermione fece anche un incantesimo di protezione al libro.
«Non è che non mi fidi, ma preferisco essere prudente.» spiegò sdraiandosi accanto ad Emma e chiudendo gli occhi, lasciandosi cullare come non accadeva da quasi un anno dalle braccia di Morfeo.
 
 



 

***
Angolo dell’autrice
Avevo detto che non sarei riuscita a pubblicare regolarmente… E’ passato più di un anno dall’ultimo capitolo. UN ANNO!
Però ieri sera mi è tornata l’ispirazione e quindi ho mandato a quel paese il mio libro di Cinema Italiano e mi sono fiondata al pc. E finalmente il terzo capitolo ha preso vita!
 
Allora, diciamo che come capitolo è un po’ noiosetto, lo ammetto, ma non mi piace affrettare le cose. II nostri amici stanno cercando di capirci qualcosa e non era certo una questione che potevo risolvere in due righe. Ho deciso di chiarire la questione del loro aspetto, che non potevo lasciare in secondo piano, e anche ciò che riguarda il settimo libro: non fantasticateci sopra, non ho intenzione di far scoprire loro ciò che li aspetta.
Non è che ci sia molto altro da spiegare… Ma dal prossimo capitolo le cose inizieranno a farsi più movimentate e nuovi personaggi (o meglio, attori) entreranno in scena.
Vi ho anche lasciato un piccolo indizio nel capitolo precedente su chi avremo l’onore di vedere in azione, chissà se l’avete già capito o se riuscirò a cogliervi di sorpresa :3
 
Come al solito, vi ricordo che non garantisco regolarità nella pubblicazione, ma su una cosa vi rassicuro: prima o poi la storia avrà una fine, non ho intenzione di abbandonarla.
 
Vi abbraccio e vi ringrazio di cuore per aver letto ed essere ancora con me (so che non è facile seguire una storia quando c’è tanto da aspettare fra un capitolo e un altro) e se vorrete lasciare una recensione, farete di me un’autrice felice. Anzi, vi ordino di dirmi quando un personaggio secondo voi risulta troppo OOC. Ci tengo che tutto sia il più fedele possibile al libro.
Ora è il caso che torni veramente a studiare.
Al prossimo capitolo!
 
-Crystal-
   
 
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