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Autore: bicorn    12/08/2016    3 recensioni
Raccolta di one shot senza pretese. Ambientate in universi alternativi dove Clarke e Lexa non hanno doveri verso nessun popolo, dove non ci sono regine del ghiaccio da uccidere e città artificiali da distruggere. Solo Clarke, Lexa e il loro amore che nasce e viene vissuto in maniera diversa a seconda dell'universo in cui la storia prende vita.
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Lexa, Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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About school and sexy brunette.

Clarke si gustava sul divano la sua maratona di serie tv su Netflix quando Octavia entrò sbattendo la porta e andando in cucina.
La bionda, abituata com'era alle sfuriate della cugina, non le badò molto, almeno fino a quando questa non iniziò a sbraitare il suo nome.

 
Si? Domandò Clarke, ancora completamente immersa nella puntata di Orange is the new black.

Dio, Clarke, non ce la fai proprio oggi! Ti ho chiesto se puoi andare tu a scuola. Pare che Alison abbia litigato con un bambino e l'insegnante vuole parlare con i genitori.
Di nuovo? Ma sei tu la mamma! Sbuffò Clarke alzandosi dal divano e scrollandosi le briciole di pop corn di dosso, sapendo già dove la discussione sarebbe andata a finire.

 
Clarke, ti lascio dormire a casa mia senza chiederti niente in cambio perché sei come una sorella per me, ma dammi una mano. Lo sai che gli orari di lavoro per me e Lincoln sono-
Ho capito, ho capito! Sto andando! Gridò Clarke dall'altra parte della casa mentre infilava i pantaloni.


Lexa controllò l'orologio per la terza volta sbuffando e poi si allentò la cravatta.
Faceva parecchio caldo quel pomeriggio di maggio e la donna stava perdendo la pazienza.

Era stata convoncata a scuola perché il figlio, Aden, era finito in una rissa con un'altra bambina. Suo figlio, al quale aveva sempre insegnato il rispetto per ogni essere umano, soprattutto per le donne.

Era solo un bambino alla fine, ma cose come questa non erano mai state tollerate in casa Woods.

Quindi alla sua irritazione per la situazione e per il caldo, si aggiungeva anche il ritardo dell'altra mamma.

La maestra, seduta sulla panchina del cortile della scuola, la osservava con uno sguardo di scuse. Lexa stava quasi per prendere il figlio per mano e andarsene quando in lontananza vide arrivare una bambina dalla pelle olivastra e i capelli scuri, che stringeva la mano di quella che Lexa supponeva essere la mamma.

Non appena furono abbastanza vicine, la giovane CEO si trovò sorpresa nel notare l'immensa differenza tra la donna, dai lunghi capelli biondi e luminosi e due occhioni blu (i più belli che Lexa avesse mai visto), e la piccola bambina, che oltre ai capelli aveva anche gli occhi scuri.

 
Tu devi essere Lexa! Annunciò così la sua presenza la donna, sorridente, facendo rabbrividire Lexa per il modo in cui questa aveva pronunciato il suo nome.

La maestra si alzò entusiata, quasi sollevata di vederla salve signor-

E lei è in ritardo disse Lexa fredda, rivolgendosi alla ragazza. Intanto il suo sguardo iniziò a scrutare la figura della bionda, che indossava una lunga t-shirt colorata e un paio di pantaloncini che lasciavano scoperte le sue lunghe gambe.
 
La bambina si nascose dietro il braccio della mamma, mentre il sorriso di Clarke non fece altro che ampliarsi ancora di più.

Mi dispiace, mia cugina mi ha detto solo mezz'ora fa dell'incontro e mi ha chiesto di sostituirla.

Lexa alzò il sopracciglio com'era solita a fare e fece due conti. Quindi non era la mamma. Poi, per qualche strana ragione, il suo sguardo corse alla sua mano sinistra e notò l'assenza della fede sull'anulare.

Non era nemmeno sposata.
Ad ogni modo, cerchiamo di risolvere la questione il prima possibile che non ho più tempo da perdere disse sbrigativa Lexa distogliendo lo sguardo.

Ora fu il turno di Clarke di alzare il sopracciglio. Scrutò, di nuovo, la figura slanciata della donna, notando come i suoi vestiti eleganti, probabilmente abiti da lavoro, stonassero con i suoi capelli ricci e ribelli. Gli occhi verdi brillavano sotto il sole di maggio e Clarke si ritrovò a mordersi il labbro. Dio, era sexy.

 
L'insegnate tentò nuovamente di prendere parola quando Clarke la precedette sono d'accordo, signora..?

Signorina si affrettò Lexa a precisare riportando la sua attenzione sulla ragazza signorina Woods.

Bene, signorina Woods. Penso che dovremmo risolvere la situazione dando ai bambini la giusta punizione, così da non perdere altro tempo prezioso che potrebbe tranquillamente essere impiegato davanti un caffè. Magari potremmo prenderlo insieme, odio prenderlo da sola. Lei che dice?Propose sfacciata Clarke, sfoggiando il sorriso più sexy del suo repertorio.

 
Lexa si ritrovò ad arrossire come non faceva da tempo e si allentò ancora di più la cravatta lei ha una bella faccia tosta!

E lei è sexy rispose prontamente Clarke. Poi, finalmente, degnò della giusta attenzione l'insegnate e disse ancora più sbrigativa di Lexa allora, si può sapere cos'è successo?


Qualche ora più tardi, una volta riaccompagnati i bambini a casa, Lexa era riuscita a liberarsi di tutti i suoi impegni del pomeriggio, come per magia.

E ora stringeva tra le mani la tazzina di caffè mentre rideva, e rideva sul serio come non le capitava da tempo, alle battute della biondina più strana che avesse mai conosciuto.

Intanto Clarke, completamente immersa negli occhi più belli e verdi che avesse mai visto, si ripeteva come un mantra che sarebbe dovuta andare a scuola per la sua dolce nipotina più spesso.
  
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