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Autore: Becky2000GD    12/08/2016    1 recensioni
Ed ecco cosa succede quando Nancy Armstrong, secondogenita del vocalist dei Green Day, si innamora perdutamente di Synyster Gates, il primo chitarrista degli Avenged Sevenfold.
La ragazza è una nuova Whatsername, una ribelle in pieno stile Punk. Non dà retta a nessuno e vuole vivere la vita di testa sua, arrivando persino ad iniziare una relazione con un musicista decisamente più vecchio di lei.
Ma Billie Joe sarà d'accordo con la decisione di sua figlia?
-PRECEDENTEMENTE PUBBLICATA SU WATTPAD-
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Billie J. Armstrong, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Billie Joe's daughter.

 

 

Angolo dell'Autrice:

Ebbene sì, sono tornata con l'ennesima nuova fanfiction. Non so di preciso per quale motivo ho deciso di scrivere una cosa del genere, credo l'idea di unire le mie due passioni in una sola storia fosse davvero troppo allettante e di conseguenza non ho saputo resistere ...

Non ho altro da aggiungere, buona lettura e godetevi il racconto!

 

 

Billie Joe's P.O.V.

 

 

Accidenti a me che l'ho accompagnata fino a questo stupido concerto. Accidenti al mio poco polso e anche alla mia sensibilità. Accidenti ai sensi di colpa che avrei avuto se non l'avessi accontentata neanche 'sta volta.

Inutile negarlo ancora, io con lei non ci so proprio fare!

Non ne capisco più nulla di mia figlia dal giorno in cui ha compiuto dodici anni. Da lì in poi tutto è cambiato: ha smesso di essere la mia adorata principessina e si è trasformata di punto in bianco in qualcosa di diverso. Eppure, devo essere sincero, fin dalla prima infanzia era chiaro che non sarebbero state tutte rose e fiori con lei.

Quando parlo della mia bambina mi sembra il caso di dirlo: She's a rebel. Proprio così, Nancy potrebbe benissimo essere un personaggio degno di uno degli album dei miei Green Day.

La mocciosa ha grinta da vendere, sicuramente anche grazie ai suoi soli diciannove anni d'età. Perfino nell'aspetto incarna il tipico stereotipo della perfetta Punk, e mi trovo costretto ad ammettere d'avere una parte di "colpa" in questo.

I suoi occhi hanno lo stesso taglio dei miei, e quelle iridi smeraldo ricordano tanto le mie. Quando era solo un'innocente bimbetta non faceva altro che saltellarmi attorno richiedendo disperatamente le mie attenzioni, fin quando ad Halloween del 2004 arrivò a domandarmi di metterle l'eyeliner come le truccatrici facevano con me prima di ogni concerto. L'ammirazione spassionata che Nancy nutriva nei miei confronti mi riempiva di gioia come ben poche atre cose erano in grado di fare, motivo per cui decisi di accontentarla.

Ripensandoci oggi, forse fu una pessima scelta. Infatti, guardando la sua immagine riflessa nello specchio, lei stessa si rese conto di quanto poteva essere simile a me, suo padre, e che tutto ciò le avrebbe fatto piacere. Aveva il mio stesso sguardo risoluto e a tratti persino attento. In faccia le si poteva leggere la medesima voglia di fare casino che avevo io alla sua età. Era già pronta ad ingaggiare una guerra contro il mondo intero, si sentiva pronta.

Inutile dire che, da quel giorno, il make up entrò definitivamente a far parte del suo look quotidiano anche se aveva solo sette anni. Sì, perché non ci fu più nulla che io e Adie potessimo fare per farle togliere dalla testa l'idea di emularmi.

Non posso quindi incolpare nessuno per essere stato un esempio negativo per Nancy. Lei è tale e quale a me, e lo sarà per sempre. Anzi, sotto certi punti di vista, credo sia addirittura peggio.

Inoltre, mia figlia ha lunghi capelli color dell'ebano che le ricadono in modo disordinato sul viso, incorniciando la sua pelle pallida e perfetta. Se noto questi particolari e la scruto attentamente mi sembra sempre di rivedere la mia amata quando anche lei era solo poco più che ventenne. Allora capisco che ogni cosa era già scritta nel destino da prima che Nancy nascesse: una figlia mia e di Adie non poteva non avere un carattere irruento. Così tutto acquista un senso, e nel frattempo mi sento un po' sollevato dalle mie responsabilità.

Quando Nancy è venuta al mondo, Adrienne aveva ventotto anni e io solamente venticinque. Anche se avevamo già avuto Joseph due anni prima non sapevamo ancora concretamente che cosa convenisse di più fare per allevare un figlio, figuriamoci due. Ce la cavavamo.

O meglio, mia moglie se la cavava, ed anche piuttosto bene viste e considerate le condizioni. Per quanto riguarda me, io facevo semplicemente quello che potevo. Che, bisogna ammetterlo, all'epoca non era molto.

Non sono stato un padre particolarmente presente all'inizio, per nessuno dei miei tre figli. Eppure credo sia d'obbligo specificare che né Joey né tantomeno Jake mi hanno mai dato gli stessi problemi che sta creando tutt'ora Nancy.

Quella ragazzina ha la rivolta nel sangue, è la sua caratteristica più chiara. Guarda con disgusto verso tutti i generi di autorità e detesta ogni regola che le viene proposta. Non capisce che è per il suo bene, che non è ancora abbastanza grande per fare quello che vuole. No, non ci arriva, neanche si sforza!

Nancy è testarda e piena di sé. Il suo unico obiettivo nella vita è quello di distruggere ogni cosa che non le va a genio. Ha consacrato la sua esistenza all'Anarchia, vecchio mito della perfetta organizzazione politica idolatrata da quelli della mia generazione come unica grande salvezza della libertà individuale.

Ma volete sapere che cosa io, Billie Joe Armstrong, penso oggi di tutto ciò? Sono fermamente convinto che si tratti solo di un mucchio di stronzate egregiamente romanzate.

Perché anche volendo continuare a vivere in nome di quella sacrosanta sottocultura denominata Punk, a quarantaquattro anni te ne rendi conto dell'enorme mole di baggianate che da giovane hai lasciato che ti riempissero la testa!

La ribellione violenta non porta a niente se non ad una strada intrisa di guai e dolori, e la tanto acclamata Anarchia è solo un'irrealizzabile Utopia. Non esiste e non esisterà mai sulla faccia di questo mondo un qualcosa di tanto forte,giusto ed equo da poter tutelare la libertà di ciascuno.

È proprio per tutti questi motivi che vorrei solo trovare il modo di raddrizzare mia figlia prima che le venga a mancare la terra sotto i piedi e che si ritrovi da sola, faccia a faccia con il mondo reale. Non può giocare in eterno, lei non è e per nessuna ragione deve diventare come St. Jimmy e Whatsername.

Sono suo padre, e che le piaccia o no non le permetterò mai e poi mai di proseguire sulla via dell'autodistruzione.

Quindi eccomi in questo cazzo di parcheggio, a prendere in mano la situazione. La ragazzina ha letteralmente pregato me e sua madre per lasciarla venire a questo maledettissimo concerto di una delle sue band preferite, gli Avenged Sevenfold. Era ovvio che qualsiasi cosa avessimo deciso io ed Adrienne, lei avrebbe comunque trovato il modo di arrivare fin qui.

Volevo limitare i danni, speravo che concedendole il permesso e dimostrandole che ancora un po' mi fido di lei avrebbe evitato di combinarne una delle sue. E come ogni volta sono rimasto deluso. Il suo buon senso è pari a zero e temo non potrà migliorare sotto questo punto di vista.

Il concerto è finito da circa tre ore e mezza, e di Nancy ancora nessuna traccia. Mia moglie, i suoi fratelli ed io abbiamo chiaramente fatto tutto quello che era in nostro potere per contattarla: le abbiamo scritto su ogni social e l'abbiamo chiamata svariate volte. Nothing, nada, niente! Non abbiamo ottenuto alcun genere di risposta da lei. In questi casi ci faremmo bastare anche i segnali di fumo! E invece no, non accade mai nulla. Lei è uno spirito libero ed indomabile, vive come le viene.

Stronzetta egoista! Non le importa della sua famiglia che rimane a casa ad aspettarla con angoscia ...

E io adesso, in qualità di padre, ho una fottuta paura di trovarla. Perché l'ho messa al mondo e l'ho vista crescere, ormai la conosco fin troppo bene: lo so che deve essere andata a cacciarsi nel letto di qualcuno di quei maledetti musicisti per cui stravede.

Un brivido mi corre lungo la schiena e quasi non mi arriva più l'ossigeno al cervello. Solo l'idea mi fa terribilmente incazzare. Non conosco di persona quei tizi, ma ne ho sentite tante di storie su di loro. Inoltre, mi basta sapere che hanno quasi tutti sedici anni più di Nancy per dare di matto. Sono troppo vecchi per lei, è indiscutibile!

Grazie a delle mie conoscenze e a qualche buon'amico che si è lasciato svegliare nel bel mezzo della notte, sono riuscito a scoprire dove il tour bus degli Avenged Sevenfold si trova. Scendo quindi dalla mia auto e mi dirigo verso la macchina di Mike, che a sua volta ha deciso di seguirmi fino a questo posto.

Ah, non so veramente come farei senza il mio migliore amico! Michael è praticamente la mia ombra da quando avevamo solo undici anni, è sempre al mio fianco e mi accompagna attraverso le peggio situazioni. Ha un grande cuore, non è capace di tirarsi indietro quando gli altri hanno bisogno di una mano.

-Porca miseria Billie, sei già completamente rosso in viso! Relax bello, non possiamo andare da quei tizi, svegliarli in piena notte e presentarci già con questo atteggiamento. Non solo non ritroveremo Nancy in questo modo, ma di certo ci beccheremo anche qualche pugno nello stomaco!

Mike mi tocca gentilmente la spalla, ma io immediatamente mi ritraggo con il mio solito fare scontroso. Quando sono nervoso non so mettermi un freno, posso essere peggio di mia figlia.

-Cazzo, questi non stanno dormendo! Hanno suonato stasera e un gruppo di ragazzine si è fatto vivo nel backstage del concerto per conoscerli e passare del tempo con loro. E guarda un po', né mia figlia né le sue stupide amiche sono ancora rincasate! Ti prego Mike, risparmiati quest'atteggiamento così tranquillo, sia tu che io conosciamo perfettamente la vita che si fa in tour. Gli Avenged Sevenfold si stanno approfittando della mia bambina!

Con il mio modo di fare più drammatico descrivo la situazione che tanto mi preoccupa, e nel frattempo cammino a passo spedito verso il gigantesco tour bus della band. La mia intenzione è quella di bussare così a lungo sui finestrini da arrivare anche a romperli se necessario. Rimarrò qui anche tutta la notte, non tornerò a casa senza Nancy, poco ma sicuro.

-Lo so che sei fuori di te Billie, però devi cercare di capire che in questo modo non otterrai niente! Oltretutto le ragazze sono tutte maggiorenni, possono fare quello che vogliono senza chiedere il consenso a nessuno. Rischi solo di farti arrestare se usi questa prepotenza, ci scapperà fuori una rissa!

Il mio migliore amico mi corre dietro e presto mi raggiunge.

Non rispondo neanche a ciò che ha detto, perché in verità so bene che ha ragione. Ma anche Mike ha dei figli, e la sua Estelle ha la stessa età di Nancy. Sta provando a farmi ragionare e lo apprezzo, però entrambi siamo coscienti del fatto che se si fosse trovato al mio posto a quest'ora avrebbe già messo l'intera Oakland a ferro e fuoco pur di riprendersi sua figlia.

 

 

Synyster Gates' P.O.V.

 

 

-Hey, hey, hey! Vacci piano con gli alcolici piccola, lo sai che non dovresti neanche bere alla tua età! È illegale, e io non ho la benché minima intenzione di lasciarti finire in coma etilico e poi essere accusato dell'accaduto!

-Paura della prigione, Gates?

Proprio mentre strappo di mano la bottiglia di birra a questa mocciosa dai lunghi capelli mori mi giunge all'orecchio una chiara provocazione di Shads che, assieme a Johnny, se la ride guardando il mio comportamento apprensivo nei confronti della ragazzina.

-Che dire, mi è bastato vedere come tu e Vee siete usciti dalla gattabuia per decidere che non fa effettivamente per me! Mica voglio diventare come voi due!

Rispondo a tono a Matt, prima di alzare la bottiglia di birra nella sua direzione e prenderne un lungo sorso.

-Perché mi tirate sempre in ballo? Io mi stavo facendo i cazzi miei!

Zacky rientra in stanza sbuffando queste parole, e intanto scuote la testa nella mia direzione con grande disappunto.

Lo vedo infilarsi il cellulare nella tasca dei jeans, prima di venire a sedersi al mio fianco. Prende posto sul divanetto in pelle nera e poi afferra una Heineken dal tavolino davanti a noi.

-Tutto okay amico?

Johnny inclina leggermente la testa di lato mentre pone questa domanda al secondo chitarrista della band. Io e Matt ci limitiamo a guardarlo silenziosamente, aspettando una sua risposta.

Intanto questa piccoletta non fa altro che cercare disperatamente le mie attenzioni, continuando a baciarmi ovunque sul viso. Sento le sue labbra morbide spostarsi dalla mascella all'angolo della bocca, per poi andare a posarsi sullo zigomo destro. Nel frattempo si sistema meglio sulle mie gambe e mi allaccia le braccia al collo, in modo da continuare a stuzzicarmi.

Devo ammettere che è un po' troppo appiccicosa per i miei gusti, sta quasi iniziando a infastidirmi. Non riesco neppure a prestare l'attenzione che vorrei ai miei amici, per non parlare di quanto sia difficile gustarmi la birra con questa bimbetta addosso che non sembra volermi dare tregua.

Con la mano libera afferro una ciocca di capelli della ragazza e, tirandoli indietro con ben poca gentilezza, spero di riuscire quantomeno a farla allontanare un po'. E invece no, sembra la cosa la diverta e la spinga a baciarmi con più foga.

Tutti gli altri si sono voltati a guardarmi comprendendo benissimo la situazione, così alla fine la domanda di Johnny è passata per un attimo in secondo piano.

Prima che Zacky risponda fa quindi in tempo ad arrivare anche Jimmy in stanza che, come se nulla fosse, si siede dall'altro lato del divanetto non ancora occupato. Ecco i Sevenfold al completo.

Gli occhi dei ragazzi si staccano da me e le risatine cessano non appena Vee riprende la parola tornando al discorso di poco fa.

-Comunque sì, va tutto bene. Ho appena parlato con Meagh e mi spiace solo per nostro figlio che è malato, ha la febbre alta. Vorrei poter essere lì con lui, povero piccoletto.

Vedo il mio amico passarsi una mano sugli occhi, mentre nessuno, neanche Matthew, sa che cosa dire. La paternità ha cambiato davvero tanto entrambi, e credo che appena il figlioletto di Johnny nascerà sarà la stessa cosa per lui.

Per una frazione di secondo mi volto verso Jimmy e, vedendolo bere come se nulla fosse, mi si dipinge un sorriso sul viso. È chiaro che se siamo rimasti solo io e lui senza figli un motivo c'è. Forse non siamo fatti per accudire dei bambini, o magari non siamo pronti. Io di certo ancora non me la sentirei.

-Hey, voi due, andate di là se proprio dovete continuare così!

Matt rompe il silenzio tornando a rivolgersi scherzosamente a me e alla ragazza dai capelli scuri, che non sembra avere alcuna intenzione di smetterla. È così ubriaca che non penso neanche si renda veramente conto di che cosa sta facendo ...

-Syn, faresti meglio a concludere in fretta con lei. Se ne tornerebbe a casa bella contenta e la pianterebbe di rompere.

Mi suggerisce Rev con ben poco tatto, non curante del fatto che anche la fanciulla può sentirlo.

Contro ogni previsione questo zuccherino rivolge un sorrisetto di sfida al mio batterista, per poi tornare a posare quei fantastici occhi color smeraldo sulla mia persona. Devo ammetterlo, ha uno sguardo sensuale e penetrante. Neanche Michelle mi ha mai guardato in questo stesso modo!

-Ma sì, hanno ragione, perché non mi porti di là e non finiamo la serata in bellezza, Brian?

Johnny fischietta divertito nel sentirla parlare così, e nel frattempo lei inizia a fare scorrere il dito indice lungo il mio petto, scendendo sempre più in basso.

-Però, la mocciosa ha carattere da vendere!

-E lo ha anche chiamato per nome oltretutto! Se non è una sfida questa ... !

Come al solito Zacky e Jimmy non sanno proprio astenersi dal fare commenti inappropriati. E dire che lo sanno che, se ci si mettono anche loro, non mi tirerò più indietro. Mi dispiace per Mich, le avevo promesso che non l'avrei mai più tradita, soprattutto con le groupie. Ma che devo fare in fin dei conti se sono stato appena sfidato? Non posso tirarmi indietro,ci andrebbero di mezzo il mio nome e la mia reputazione! Nessuna può provocare in questo modo Synyster Gates e poi andarsene come se nulla fosse.

Ricambio il sorriso malizioso che la ragazzina mi rivolge e poco dopo le afferro il polso. Sono già pronto a dirigermi sul retro del bus, dove tutti dormiamo.

Proprio mentre mi sto avviando per il corridoio con lei tra i commenti generali, però, Matt mi ferma.

-Gates, ti rendi conto che ha la stessa età di tua sorella McKenna, vero? Credi sia veramente il caso?

Shads non fa altro che farmi venire una gran voglia di sbuffare e alzare gli occhi al cielo. Da quando ha sposato Valary è peggiorato sotto il punto di vista della moralità, e scommetto che presto andrà a spifferare tutto a sua moglie che, di conseguenza, lo dirà alla mia. Chi me lo ha fatto fare di sposare la gemella di Val?

-Non preoccuparti, so quello che faccio.

Rispondo secco e con fare abbastanza scostante, prima di alzare le spalle e allontanarmi da qui con la mia nuova amichetta che, a proposito,neanche ricordo come diamine si chiama.

-Le altre ragazze? Che fine hanno fatto?

Domando mentre camminiamo.

-Non ne ho idea. Credo se ne siano andate, ma di certo non sono tornate a casa.

A queste parole non posso più trattenere una risatina. Mi piace il suo modo di fare, forse né lei né le altre sono tanto male possono sembrare a primo acchito.

Perché sarebbero dovute già essere tornate a casa poi? Sono giovani. Devono divertirsi. Io a trentacinque anni ancora lo sto facendo!

Quando siamo davanti l'ultima stanza del bus spingo la ragazza e poi entro a mia volta, chiudendomi la porta alle spalle.

Ora possiamo spassarcela come meglio crediamo, e a nessuno salterà in mente di venire a disturbarci qui.

Accendo lo stereo, mettendo la canzone Scream. Una cosa è certa: ora come ora questa è più che adatta alla situazione, perché sentiranno questa meravigliosa ragazza urlare di piacere da Oakland fino alla Baja California.

 

 

Billie Joe's P.O.V.

 

 

Io e Michael continuiamo a bussare con estrema insistenza ai finestrini del tour bus e a gridare fin quando, dopo un quarto d'ora buono, qualcuno finalmente non si decide a scendere di lì.

Si tratta di un tizio alto circa quanto me, con i capelli neri rasati e un fisico invidiabile. Mi si mette davanti con una brutta espressione sulla faccia e sembra non avere la benché minima intenzione di levarsi e farmi passare.

-Beh?! Si può sapere chi siete e che cosa volete?!

Mi ringhia contro, avvicinandosi sempre più minaccioso.

-Sono Billie Joe Armstrong, il vocalist dei Green Day. E pretendo di riavere immediatamente mia figlia Nancy indietro!

Ora come ora questo giovanotto sbruffone non mi fa paura. Anche io so essere molto combattivo in certi momenti, e questo è uno dei tanti. Voglio tornare a casa con mia figlia stanotte o non dormirò sonni tranquilli. Cerco quindi di usare la mia fama ed il mio nome per incutere un minimo di timore o, quanto meno, fare capire che non sono esattamente il primo degli stronzi che poteva presentarsi qui per tediare la band.

Mike si avvicina di più a me e guarda storto il tizio.

-Dan ... ? Che diamine sta succedendo lì fuori?

Ed ecco che, pochi istanti dopo, un ragazzo dai capelli biondi ma palesemente tinti scende a sua volta dal bus. Ha una bottiglia di birra quasi vuota in mano e indossa con orgoglio una maglietta nera e senza maniche dei Misfits. Noto anche l'incredibile quantità di tatuaggi che lo ricopre dalle spalle alle nocche delle dita.

Per un secondo rimango quasi affascinato e, conoscendomi, so bene che potrei iniziare una discussione su ognuno di quei disegni che porta sulla pelle. Tuttavia non sono qui per questo, non è il momento opportuno.

Non appena gli occhi chiari e assonnati del giovane si posano sulla mia figura e poi su quella del mio amico posso vedere un sorriso raggiante arricciargli le labbra. Non ho davvero idea di quale cazzo di motivo possa esserci per essere tanto felici, ma il primo istinto sarebbe quello che tirargli un pugno in faccia.

-Hey, ragazzi, venite a vedere! Ci sono Mike Dirnt e Billie Joe dei Green Day qua fuori!

Gli eventi si susseguono ad una velocità pazzesca, tanto che non riesco neppure a girarmi verso il mio bassista che altri tre tizi saltano fuori dal bus e iniziano a guardarci divertiti e colmi di quella che dà l'idea di essere ... ammirazione?

-Wow, non me lo aspettavo! È un piacere fare la vostra conoscenza, io sono Zacky Vengeance, un vostro grande fan!

Quello che ha appena chiamato gli altri mi si avvicina e mi tende la mano, come se si aspettasse una stretta da parte mia.

-Io sono M. Shadows, il vocalist degli Avenged Sevenfold.

Un ragazzone enorme sia per altezza che per corporatura cammina verso di noi a sua volta e fa un cenno di saluto con la mano. Delle grandi fossette gli si formano sul volto quando sorride.

-Billie Joe, ho sempre adorato la canzone 2000 Light Years Away, rientra con merito tra quelle che dedicherei a mia moglie ogni giorno.

Ora si rivolge direttamente a me.

Capisco che anche gli altri stanno per presentarsi quando si avvicinano quasi timidamente, ma io voglio solo porre fine a tutto questo una volta per tutte.

-Sì, tutto molto bello, ma non siamo venuti fin qui né per sentirci fare complimenti né per farne a voi.

Mike sospira rassegnato quando mi sente parlare così e la gioia sui visi dei componenti degli Avenged Sevenfold si spegne immediatamente. Quello che prima è stato chiamato Dan si fa nuovamente avanti con lo stesso atteggiamento rissoso di poco fa.

-Non prendetela male ragazzi, ma la figlia di Billie Joe è stata al vostro concerto e lei e delle sue amiche avevano i pass per il backstage. La ragazza non è ancora tornata a casa, noi crediamo che ...

-Che uno di voi se la sia portata a letto! E la cosa proprio non mi va giù. Quindi andate a chiamarla, voglio che torni a casa con me.

Interrompo bruscamente Michael prima che possa finire di parlare e spiego a modo mio la faccenda. È inutile stare a fare tanti giri di parole, fanno perdere solo tempo a tutti.

-Oh ...

Commenta involontariamente il più basso del gruppo, uno dei due a cui non ho neanche dato possibilità di dire il proprio nome o quale strumento suonino all'interno della band.

Gli altri intanto rimangono in silenzio e posizionano lo sguardo a terra, piuttosto imbarazzati. Li fisso per un attimo aspettando che qualcuno abbia una reazione.

-Beh?! C'è anche uno solo di voi idioti che ha le palle per dirmi dov'è la mia Nancy?!

Non riesco più a trattenermi e sbotto , dicendo cose esagerate che neanche io vorrei mi fossero uscite dalla bocca.

In realtà a guardarli così non danno neanche l'impressione d'essere cattive persone, quindi in condizioni normali non mi permetterei mai di insultarli.

-Hey Armstrong, vacci piano con le parole! Se tua figlia è una sgualdrina la colpa non è mica nostra, sai?

Il vocalist prende le difese dei suoi amici ed inarca un sopracciglio mentre parla così. Incrocia le muscolose braccia al petto e raddrizza la schiena, in modo da sembrare ancora più grande di quanto già non è.

-Sgualdrina lo dici a qualcun'altra.

Anche Micahel si mette di nuovo in mezzo per potere rispondere a tono all'offesa.

-Cerchiamo di non litigare, non ci è passata neanche per l'anticamera del cervello l'idea che la ragazzina fosse figlia tua, Billie Joe. Vado a chiamare Syn e gli dico che cosa sta succedendo ...

Il ragazzo più alto e dal bizzarro taglio di capelli parla così e cerca subito di tornare dentro ma, non appena sento chiamare in causa un nome che non mi giunge per nulla nuovo, spingo via il tizio e correndo salgo per primo nel tour bus della band, iniziando a cercare in tutte le stanze.

Ci sono bottiglie di Heineken e Jack Daniels vuote ovunque, ed anche qualche reggiseno. Rabbrividisco ancora una volta nel momento in cui penso che mia figlia si è fatta abbindolare da uno di questi depravati! Vedendo come vivono qua dentro ho di nuovo cambiato idea sul loro conto.

Dalla parte posteriore del bus sento provenire della musica, quindi mi affretto e corro ancora più svelto. Gli altri mi stanno tutti seguendo e gridano insulti con fare piuttosto incazzato. Non me ne frega nulla se prima dell'alba verrò ricoverato in ospedale dopo essere stato pestato da una band di metallari, l'importante ora è portare via mia figlia al più presto.

Mi getto sull'ultima porta e la apro di scatto. I miei occhi si trovano dinnanzi ad una visione che, in quanto padre, avrei preferito non dovere mai e poi mai vedere: un giovane uomo dai lunghi capelli nero tinto è nudo, posizionato tra le gambe aperte di una fanciulla nella quale riconosco la piccola Nancy. La mia bambina ha i polsi legati sopra la testa con una cintura di pelle e gli occhi bendati. È rossa in viso e giurerei di averle sentito lanciare gridolini fino a pochi istanti fa. Dire che sono disgustato è un eufemismo.

L'idiota che la sovrasta spalanca gli occhi non appena mi vede, sembra tanto confuso da non riuscire a dire una sola parola anche se, glielo si legge chiaro in faccia, vorrebbe solo insultarmi per avere interrotto questo momento di intimità tra loro.

-Syn ... ? Che succede?

Biascica Nancy, quasi senza fiato. Cerca di riprendere un respiro regolare mentre attende una risposta da parte dell'altro.

Lo vedo allontanarsi da lei e coprirsi subito con un cuscino, fissandomi ancora.

Ridicolo e oltremodo patetico. Neanche pensa all'onore della ragazza con cui stava avendo un rapporto, non nasconde il corpo di Nancy sotto il lenzuolo, pensa solo a se stesso!

Mi avvento su di lui e lo colgo di sorpresa. Dopo averlo fatto cadere a terra inizio a riempirlo di pugni in pieno viso.

-Che cosa stavi facendo alla mia bambina?! Rispondi, coraggio!

Cerca di parare i colpi ma non riesce, è probabilmente ancora sotto shock. È ovvio che sa chi sono e non si aspettava una mia visita questa sera. Anche io avrei preferito non dovere conoscerlo, comunque.

-Billie, che combini?!

Sento la voce di Michael fuoricampo, e poi qualcuno mi afferra dalle spalle e mi allontana da questo fantomatico Syn, impedendomi così di proseguire con la mia vendetta.

Un attimo dopo vengo sbattuto al muro e, lo stesso tizio a cui poco fa ho impedito di salire per primo sul bus, mi tira una testata così forte da farmi perdere l'equilibrio.

-E che ti serva di lezione, perché nessuno tocca i miei amici!

Mi urla contro questo ragazzo dagli occhi cristallini, puntandomi il dito al petto.

-Jimmy, ma sei impazzito?! Anche tu ti metti a fare a botte adesso?!

Un'altra voce si intromette, ma ormai ho la vista talmente annebbiata che non capisco più niente. Sento solo il pianto nervoso e confuso di Nancy mentre Mike con discrezione recupera i suoi vestiti e la aiuta a liberarsi. Credo sia imbarazzato e anche deluso dal comportamento di mia figlia ... del resto è un po' come un secondo padre per lei, le ha sempre voluto molto bene.

Nel caos generale che si è venuto a creare riusciamo a sgattaiolare fuori, anche se devo ammettere che dopo il colpo in testa ricevuto neanche io sono più troppo lucido.

Una cosa però è certa: non appena a casa Nancy riceverà una ramanzina con i fiocchi per tutto il macello che mi ha fatto combinare questa notte!

 
   
 
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