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Autore: jacksmannequin    13/08/2016    1 recensioni
[Josh/Tyler] [Pre-apocalypse AU]
«In un altro mondo, un'altra situazione, un'altra vita, forse avrei potuto amarti come si deve.»
Genere: Angst, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Quando sentì la notizia alla televisione, la sua unica reazione fu rimanere a fissare le scene che si susseguivano sullo schermo, incapace di muovere un muscolo.

"- gli scienziati non sanno di preciso quando accadrà, ma sembra che non si possa fare nulla a riguardo. È stato infatti verificato che questo improvviso aumento delle temperature in tutte le parti del mondo sia dovuto ad un progressivo avvicinarsi della Terra verso il Sole. Ancora non abbiamo notizie certe ma, per il momento, sembra non ci sia nulla da fare -"

A quel punto, smise di ascoltare, registrando tutto il discorso solo come un ronzio in sottofondo. Il presentatore del telegiornale aveva uno sguardo incredulo, come se non riuscisse a credere alle parole che stavano uscendo dalla sua stessa bocca.

L'unica frase che afferrò subito dopo fu, si sta già parlando di fine del mondo.

Josh fece l'unica cosa che il suo cervello gli ordinò: chiamare Tyler.

*

I giorni passarono, ma sembrò quasi che tutta la situazione fosse stata messa a tacere. Più la temperatura aumentava, meno la televisione sembrava parlarne. Josh pensava disperatamente, forse era stato un falso allarme. Forse è solo l'estate che si avvicina.

Con l'unica differenza che, non appena le temperature raggiunsero i 45° gradi ai primi di giugno, la situazione iniziò a diventare impossibile da ignorare.

La gente smise di uscire di casa per il troppo caldo, i governi di tutto il mondo stavano impazzendo. La madre di Josh lo aveva supplicato di stare in casa, non era sicuro, non era affatto sicuro. Ma Josh continuava a uscire, e lo faceva solo per stare con Tyler.

Erano due settimane che non vedeva Brendon, o Ashley, o qualsiasi altro suo amico. Sembrava che il mondo si fosse fermato.

Il gatto era uscito e non era più tornato.

Aprì il cancello della scuola, ormai deserta, e si mise a correre verso quella che ormai era diventata la loro aula. Non appena aprì la porta, vide Tyler seduto nella sua solita, familiare, posizione. Era a gambe incrociate, ma non alzò lo sguardo quando udì la porta aprirsi, rimanendo con gli occhi fissi sul pavimento.

"Tyler?"

"Josh, fa troppo caldo", sussurrò, così basso e disperato da risultare quasi inudibile.

Josh si sedette accanto a lui, prendendogli il viso tra le mani. "Che succede?" chiese gentilmente, spostandone una sulla sua spalla.

"Mia madre. L'hanno- l'hanno presa."

"Chi? Chi l'ha presa?" chiese spaesato.

"Non lo so, Josh, stanno portando via tutti gli adulti, non so cosa sta succedendo, ho paura, Josh."

Josh lo prese fra le braccia, cercando di calmarlo, nonostante non capisse cosa stesse succedendo.

"Non ti sei chiesto perché sia tutto così deserto?"

Non l'aveva fatto. Aveva semplicemente pensato che, beh, la gente stesse in casa. Non appena iniziò a realizzare ciò che Tyler aveva detto, mormorò, "Mia madre."

Si alzò di scatto, il panico chiaro nei suoi occhi. "Devo andare, io -" Prima di terminare la frase, era già fuori dalla porta. Tyler lo seguì.

*

"Mamma? Papà?" chiamò non appena aprì la porta, Tyler dietro di lui con uno sguardo spaventato. "Papà?" continuò a chiamare, aumentando il tono di voce fino ad urlare. Tyler lo prese per le spalle, costringendolo a sedersi per terra. "Li hanno presi."

"Tyler, cosa cazzo sta succedendo?" esclamò, incapace di concepire la situazione. Tyler sembrava spaventato quanto lui, solo più lucido.

Fece l'unica cosa che sembrava giusta in quel momento; attirò Josh a sé e lo strinse al proprio corpo, cercando di calmare entrambi. Tremavano, ancora accaldati. Josh ripeteva, "Perché?" scosso dai singhiozzi. Rimasero così per tutta la notte.

*

Era impossibile distinguere il giorno dalla notte, ormai. La terra sembrava aver smesso di girare, lasciando gli Stati Uniti costantemente esposti al sole mentre il resto del mondo era sprofondato nel buio più totale.

Nessuno sapeva cosa stesse davvero succedendo o che fine avessero fatto tutte le persone scomparse, tranne per l'ovvio; il pianeta si stava avvicinando al Solle e la distanza fra i due corpi diminuiva di giorno in giorno.

Era peggio di un film di serie B: tranne per il fatto che era tutto vero.

Josh e Tyler erano sempre insieme, ormai. Facevano l'unica cosa che li aveva avvicinati dall'inizio: suonavano. Non facevano altro che scrivere canzoni su canzoni, Tyler all'ukulele e Josh alla batteria. Parlavano solo per cambiare un certo accordo che non sembrava stare bene nell'atmosfera generale della canzone, o per aggiungerne di nuovi. Nessuno dei due osava menzionare la situazione. Parlarne l'avrebbe resa reale, davvero reale, e non potevano permettersi di farlo.

*

Josh aprì di poco la finestra, coprendosi gli occhi per guardare fuori. La chiuse immediatamente, esclamando di dolore quando ritirò la mano e vide una scottatura rosso fuoco formarsi sulle nocche. Corse in cucina, dove si affrettò a mettere la mano sotto l'acqua. Tyler fece capolino nella stanza. "Josh?"

Josh si avvolse uno strofinaccio sulla mano, per poi alzare lo sguardo con occhi sbarrati. "Credo- credo che stia succedendo, Ty."

*

Josh afferrò la mano di Tyler con quella non bruciata.

Entrambi alzarono lo sguardo verso il muro davanti a loro, seguendo la lancetta dei secondi muoversi. Dopo quelle che sembrarono ore, Josh si voltò verso l'amico, portando la mano fasciata ad accarezzargli il viso.

"Josh-"

Josh lo interruppe spostando la mano sulle sue labbra, mordendosi il labbro per il lieve dolore che avvertì nel farlo.

Avvicinò il viso al suo, abbassando la mano. Gli occhi di Tyler avevano uno sguardo incerto, ma non li abbassò. Josh si sporse ulteriormente, facendo scontrare le loro labbra, un semplice contatto, pelle contro pelle. Tyler non si ritrasse.

Josh ripeté il gesto, stavolta senza incertezze. Tyler portò una mano sulla sua nuca, tenendosi a lui come se ne dipendesse la sua stessa vita.

Dopo qualche secondo, si separarono, troppo accaldati per andare oltre.

"In un altro mondo, un'altra situazione", disse Josh, guardandolo negli occhi, "in un'altra vita, forse avrei potuto amarti come si deve."

Tyler annuì, senza bisogno di aggiungere altro. I due si abbracciarono, Tyler con la testa appoggiata sulla spalla di Josh, Josh con il viso nell'incavo del collo di Tyler.

Rimasero così fino alla fine.

   
 
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