Storie originali > Favola
Segui la storia  |       
Autore: Kevan Reed    13/08/2016    0 recensioni
In un regno lontano, una strega malvagia, Cressida, rapisce la giovane Ewy per assorbirne la sua rara bellezza rendendo la strega bella e giovane portandola nel suo castello. Allen, un guardiano di porci nonché amante della bella fanciulla compie una missione di salvataggio per liberare la sua amata dalle grinfie della strega. Intrufolantosi nel castello scoprirà che prima di arrivare alla megera dovrà affrontare i suoi quattro apprendisti che oltre a difendere la torre di Cressida custodiscono i quattro pezzi dello scettro supremo di Staven. Una volta messi insieme lo scettro diventerà un'arma molto potente in grado di sconfiggere la strega.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



7.


LA BATTAGLIA FINALE
 

Vivian gettò per terra i quattro pezzi dello scettro per cercare di riunirli. Allen di fronte a lei, aveva lo sguardo esterrefatto; poté vedere finalmente con attenzione questi famigerati frammenti che in quel momento brillavano perché percepivano la presenza dei pezzi fratelli. Anche riccio che fluttuava sopra le loro teste era incredibilmente colpito nel vedere quei piccoli oggetti.
- Ok, dovrebbe essere semplice no? Metterli insieme intendo. - disse Allen scrutandoli con attenzione, cercando di capire quali fossero i lati giusti da adattare tra loro. I tasselli così, d'un tratto presero forma e come un puzzle, Allen ricostruì pian piano lo scettro di Staven. Un'onda anomala, un grande fascio di luce riempì la stanza accecando i tre avventurieri e in un attimo lo scettro stava fluttuando sopra di loro circondato da un'aura dorata. Così magico, così potente, così emblematico lo scettro era finalmente ritornato alla sua forma originaria; Lentamente si mosse verso le mani di Allen e il ragazzo con stupore lo afferrò.
- Ce l’abbiamo fatta, ragazzi...lo scettro è nostro! - disse Vivian felice finalmente di aver compiuto buona parte di questa difficile impresa.
- Manca solo la stregaccia. - disse Riccio.
- Già. - disse Allen volgendo lo sguardo alla porta che li avrebbe condotti verso la stanza di Cressida.
- Vado da solo. - disse poi.
- Allen non se ne parla. Hai bisogno di noi e oltretutto non sai neanche come si usa questo scettro... - disse Vivian con tono di rimprovero.
- Beh allora spiegamelo! - disse lui.
- Io…i-io non so come si usi ma cerchiamo di capirlo, insieme. - disse la fata preoccupata.
- Ragazzi io vi ringrazio tantissimo per avermi aiutato ma avete fatto troppo per me. Non posso chiedervi anche questo. - disse Allen.
- Non ce lo stai chiedendo infatti. - disse Riccio con un sorriso ampissimo. Allen ci rifletté un momento. Non voleva coinvolgere i loro amici un'altra volta. Sapeva perfettamente che l’ultimo viaggio poteva essere davvero l'ultimo. La strega era molto potente e non sapendo se lo scettro funzionasse davvero o no le probabilità di successo erano davvero poche. Ma lui sapeva perfettamente di avere bisogno dei suoi amici. Non sarebbe qui ora se non fosse stato per loro e guardandoli Allen sentiva ancora di più il bisogno della loro presenza.
- D’accordo allora. -  disse infine e la fata e Riccio esultarono per la gioia.
- Ci servirà veramente un piano stavolta. - disse Vivian - Mentre noi cerchiamo di sconfiggere Cressida tu Riccio potresti cercare di liberare Ewy senza farti scoprire! - continuò.
- Certamente, si. - disse il fantasma.
- Ok. Andiamo. - disse Allen.
Salirono le scale e si ritrovarono davanti alla famigerata porta, l'ultima!
Non ebbero problemi ad aprirla, proprio perché non c’era più alcuna magia a proteggerla. Dietro a questa porta, un lungo corridoio scuro proseguiva dritto apparentemente senza un'uscita.
Camminarono per molti chilometri fino a quando non si ritrovarono sulla balconata di una torre.
- Non è possibile. Abbiamo forse sbagliato strada? - chiese Allen guardandosi intorno. Il balcone si affacciava di fronte ad altre torri del castello, tutte piccole tranne una che era la più alta di tutte. Sotto loro c’era il vuoto.
- Non c’erano dei corridoi dove poter svoltare. L’unica strada era quella. - disse Vivian affacciandosi dal balcone guardando di sotto.
- Ehm…ragazzi. Guardate là. - disse Riccio indicando la torre più alta. Dalla porta di quella torre, una luce verde ad intermittenza sbucava alternata da scariche elettriche, simili a dei lampi.
- Direi che la strega è lì. - disse il guardiano di porci accigliandosi. - Come facciamo ad arrivarci? - continuò dubbioso.
- Posso provare a creare un ponte. - disse Vivian che in un attimo agitò le mani cercando di creare un illusione. In men che non si dica apparve un ponte fatto di arcobaleno che brillava sotto quel cielo cupo e tetro.
Allen, seguito da Vivian e Riccio, non ebbe alcuna difficoltà ad attraversare il ponte. Lo trovarono alquanto piacevole perché in qualche modo l’arcobaleno infondeva loro serenità. Arrivarono così, dritti, dritti davanti la porta della torre.
Il ragazzo esitò un momento prima di entrarvi. Voleva a tutti costi salvare la sua amata ma la paura gli giocava brutti scherzi. Solo con la forza che i suoi amici gli infondevano ebbe il coraggio di entrare e nel farlo videro che la torre all’interno era più grande di quello che poteva sembrare da fuori, chiaro segno di un altro incantesimo d'illusione da parte della strega.
Era una sala grande e maestosa. Il pavimento era fatto in pietra ma una vasta distesa di vetro lo ricopriva. Dai pilastri che sorreggevano la sala scendevano dei candelabri fatti di diamanti. E sopra l’alto soffitto un enorme lampadario nero come la pece fluttuava come fosse una nuvola minacciosa e dalle candele fuoriuscivano fiamme nere.
Entrando videro la strega intenta a formulare l’incantesimo che avrebbe risucchiato via la bellezza alla povera Ewy rinchiusa dentro una gabbia per uccelli enorme appesa al soffitto.
- EWYYYYY!!! - urlò Allen correndo verso il centro della sala.
- Allen...finalmente sei qui! - disse la strega - Sei in compagnia vedo: il traditore fantasma da strapazzo e… - continuò la strega soffermandosi sulla presenza della fata.
-...Ma guarda chi abbiamo qui, Vivian la fata “errante”. E’ così che ti fai chiamare adesso, no? - concluse la strega con un sorriso malefico.
- Ciao Cressida. - disse la fata con sguardo di sfida.
- Sei venuta ad aiutare il giovane guardiano di porci? Servirà solo a far morire anche te. - disse la strega.
- Io credo che i tuoi giorni siano finiti, non rilassarti troppo. - rispose la fata.
La strega prese quella risposta come un'insolenza proveniente dal più basso dei servitori, facendola arrabbiare visibilmente - Gli hai già raccontato come mai ci conosciamo? - chiese Cressida alla fata.
Proprio mentre la strega si perdeva in chiacchere Vivian con tono molto basso si rivolse a Riccio - Ehi Riccio, è il momento. Renditi invisibile e libera Ewy. - Il fantasma non esitò neanche un istante e piano piano si diresse verso la gabbia.
- Allora, lo sai oppure no? - chiese rivolgendosi ad Allen.
- Sapere cosa? - chiese il ragazzo stranito.
- Vivian è mia sorella. - disse la strega catturando lo stupore di Allen.
- C-cosa!? - disse posando lo sguardo su Vivian.
- Io non ho più una sorella. E’ morta molto tempo fa. - disse Vivian arrabbiata tanto quanto amareggiata.
- Anch’io ero una fata. La più bella di tutte; aggraziata come nessun’altra e gentile. I miei poteri diventavano sempre più forti man mano che crescevo e mi rendevo conto che potevo fare tantissime cose. Ma i miei genitori non volevano che ostentassi tutto quel potere e cercarono di frenarmi. Io mi sono ribellata a loro odiandoli più che mai e il mio odio trasformò la mia magia che divenne ancora più forte e potente. Mi tramutai con essa e divenni una strega. Con tutto quel potere potevo fare grandi cose ma i miei genitori combatterono contro di me finché, naturalmente, non persero e morirono. Non rividi mai più mia sorella fino ad oggi. - disse la strega soddisfatta nel raccontare quella storia.
- Il tuo potere è la tua rovina Cressida. Non sarai mai come mamma e papà. Loro erano forti perché conoscevano l’amore e la compassione. Tu potrai avere anche la magia nera dalla tua ma non ti servirà a niente. - urlò Vivian con le lacrime che gli rigavano il viso.
- Lo vedremo. - disse la fata sogghignando e in un secondo colpì la fata con la sua magia, scaraventandola contro una parete, facendole perdere i sensi.
- Vivian!! - urlò Allen preoccupato per la fata. - Non la farai franca strega. - disse Allen che provò ad agitare lo scettro sperando di attivarlo in qualsiasi modo e un secondo dopo una scarica elettrica ne fuoriuscì, dirigendosi verso la strega.
Cressida cercò di proteggersi dal colpo con uno scudo protettivo con tutte le sue forze. Lo scettro era molto potente ma lei, seppur a malapena, riusciva a tenergli testa!
Nel frattempo Riccio cercava di liberare Ewy provando a scassinare il lucchetto che bloccava l’ingresso con un pezzo di legno appuntito.
- Come procede? - chiese Ewy con voce candida.
- Se solo riuscissi a trovare il giusto punto…. - disse Riccio sforzandosi il più possibile - … Oh per tutte le tombe!! Va bene proviamo così. - disse Riccio cambiando strategia; si rimpicciolì tantissimo da riuscire a entrare dentro il lucchetto.
- Ci metterò un secondo. - disse Riccio con la sua voce squillante che echeggiò da dentro il lucchetto.
Allen e Cressida continuavano la lotta a colpi di magia ma sembrava uno scontro alla pari perché sia lui che lei erano affaticati e carichi di adrenalina allo stesso tempo. Allen schivava i colpi rotolandosi a destra e a sinistra e Cressida schivava i colpi con scudi protettori che apparivano da ogni lato del suo corpo.
Vivian riprese conoscenza ma nessuno sembrava essersene accorto e nel frattempo cercava di escogitare un modo per cambiare le carte in tavola. - Un modo per sconfiggerla…un mondo per sconfiggerla… - ripeté tra se e se. Non riusciva a trovare nessuna soluzione fin quando all’improvviso, le venne in mente una folle supposizione. Lei aveva bisogno di una bellezza pura per diventare immortale e se quella stessa bellezza avesse potuto anche ucciderla?
Cercò con lo sguardo Riccio e vide che aveva appena liberato Ewy dalla gabbia. Catturò la sua attenzione e gli fece cenno di raggiungerla.
In pochi istanti e con molta cautela Riccio ed Ewy raggiunsero Vivian.
- Forse ho trovato un modo per sconfiggerla. - disse la fata con il fiatone.
- Lei ha bisogno della tua bellezza Ewy ma quella stessa bellezza potrebbe ucciderla, con l’aiuto dello scettro. Quindi adesso cercherò di stancarla e non appena sarà allo stremo tu ed Allen dovrete usare lo scettro. - disse accuratamente.
- Ma io non so come si usi quell’oggetto. - disse la ragazza preoccupata di fallire.
- Non ti preoccupare sarà lo scettro a guidarti. - disse Vivian e subito dopo si precipitò in soccorso di Allen.
- Stai bene vedo. - disse Allen molto affaticato dalla dura lotta.
- Si e ho trovato un modo per sconfiggere Cressida. - disse Vivian che iniziò a lanciare palle di fuoco.
- Sciocca, pensi davvero che le tue palle possano farmi qualcosa? - disse la strega evitando abilmente gli attacchi di Vivian.
- No ma forse questo si. - disse la fata che fece apparire nuovamente le sue catene fatte di energia. Le catene si attaccarono subito alle caviglie e ai polsi della strega facendola cadere in ginocchio. Quelle stesse catene bruciavano come ferro fuso e la strega si sentì bruciare a più non posso.
- Ewy!!! ORA! - urlò Vivian.
Ewy si precipitò a fianco di Allen che dolcemente strinse tra le sue braccia e subito misero le mani sullo scettro. Allen la guardò stranita cercando di capire cosa stesse facendo Ewy, lei di rimando lo guardò infondendogli sicurezza. - Insieme. - disse la ragazza e fu così che lanciarono il fascio di luce più potente di tutti quelli lanciati fin’ora.
Il fascio di luce era pregno della bontà di Ewy e della sua bellezza, del coraggio di Allen e della sua compassione ma soprattutto dell’amore di entrambi. Con un urlo sforzato i due giovani colpirono la strega che si disintegrò diventando polvere. I due persero conoscenza per via dello sforzo. Vivian e riccio rimasero basiti da quello che era successo e nonostante la felicità per la battaglia vinta la fata era comunque triste di aver perso sua sorella che sperava fino all’ultimo potesse ritornare la gentile fata che era un tempo.
 
*************************
 
Allen ed Ewy si risvegliarono dentro la fattoria di lui pienamente storditi. Lui nel suo letto ed Ewy nel letto accanto. Attorno a loro c’erano le famiglie di entrambi preoccupati per la loro salute.
- Allen, caro finalmente ti sei svegliato. Come ti senti? - chiese la madre.
- Ma-ma cos’è successo? Vivian, Riccio…la strega. - disse Allen balbettando.
- Tranquillo tesoro adesso ci sono io e andrà tutto bene. - disse la madre poggiando un panno umido sulla sua fronte.
- Permesso, fatemi passare. - disse il capo del villaggio facendosi strada tra i familiari dei ragazzo. - Bene Allen. Vedo che ti sei ripreso. - disse il capo rincuorato sullo stato dei due giovani.
- Vorrei parlarvi in privato, se è possibile. - disse e in un attimo i parenti dei ragazzi  uscirono dalla fattoria senza bisogno di ulteriori parole. In quello stesso momento anche Vivian e Riccio si fecero strada tra la folla che controcorrente stava uscendo.
- Vivian, Riccio! State bene grazie al cielo. - disse Allen felice nel vedere i loro amici.
- Sono felice di vedere che siete vivi anche voi. - disse la fata alternando gli sguardi da Allen ad Ewy.
- Cos’è successo a Cressida e al castello? - chiese Allen.
- Allen avete salvato il vostro popolo. Avete sconfitto Cressida e il castello è tornato ad essere come una volta. Siete stati bravissimi. disse Vivian orgogliosa dei suoi amici.
- Mi dispiace per tua sorella. - disse Ewy.
- Non era più mia sorella ormai. Spero solo sia in pace adesso. - disse la fata con tono malinconico.
- La fata mi ha detto che avete trovato lo scheletro del nostro amato Re. - intervenne il capo del villaggio.
- Si, infatti. - rispose Allen amareggiato.
- Vi ho voluto vedere, comunque, perché c’è una questione di cui dobbiamo parlare.
- Si?? - disse Ewy incuriosita.
- Adesso che la tirannia di Cressida è finita ci vuole un nuovo sovrano che governi questo regno. Io sono molto stanco e vista la mia veneranda età non posso occuparmi di tutto quanto. Quindi il villaggio all’unanimità vuole che tu ed Ewy governiate il paese d’ora in avanti. Avete sconfitto Cressida brillantemente e date le vostre eroiche gesta, siete i soli a poterlo farlo bene. - rispose il capo del villaggio.
Allen ed Ewy si guardarono stupiti dalla richiesta che l’intero villaggio fece e in quel momento non riuscivano ad emettere nessun suono.
- Non dovete decidere subito, naturalmente. Riposatevi e non appena vi sarete ripresi del tutto ne riparleremo. - concluse il capo del villaggio che con passo svelto uscì dalla fattoria. Nella stanza calò il silenzio per qualche istante.
- Allora cosa deciderete? - chiese la fata.
- Non lo so, insomma non possiamo decidere di punto in bianco se fare o meno i sovrani. Insomma non sappiamo niente su come si governa un regno e io sono solo…solo Allen, un comune guardiano di porci!!
- Allen, un cuore puro come il tuo è destinato solo a fare grandi cose. Tutto il resto verrà da sé. - disse Vivian cercando di incoraggiarlo.
- Riccio!! Ti senti bene? - disse all’improvviso Ewy osservando il fantasma. Improvvisamente Riccio divenne più trasparente del solito e una strana aura dorata lo ricopriva interamente.
- Riccio che ti succede? - chiese preoccupato Allen che scattò in piedi.
- Non lo so ragazzi. Improvvisamente mi sento…bene, come se fossi in pace con me stesso. - disse Riccio. Un grande fascio di luce improvvisamente apparve al centro della stanza e i ragazzi si preoccuparono perché poteva essere per loro una nuova minaccia. - Ma che sta succedendo? - domandò Vivian.
- Ragazzi la mia ora è giunta. Sto andando in un luogo dove sarò in pace per sempre. - disse Riccio con uno sguardo diverso dal solito. Era rilassato e felice.
- Non puoi andartene Riccio. Abbiamo bisogno di te. Io ho bisogno di te. - disse Allen con le lacrime che gli rigavano il viso.
- Allen ma io non vado da nessuna parte. Sarò sempre nel tuo cuore. Però voglio dirti una cosa...qualunque decisione prenderai sarà quella giusta perché la prenderai con onestà e coraggio. - quelle parole furono di forte impatto per Allen perché sapeva perfettamente a cosa si riferisse. In lacrime corse per abbracciare il fantasma e stranamente ne sentì l’essenza come se fosse fatto di carne ed ossa. L’ultimo saluto ad un amico speciale.
- Mi mancherai tantissimo Riccio. - disse Vivian che corse per abbracciarlo seguita da Ewy, che scoppiò in lacrime come se lo conoscesse da tempo.
Non volevano lasciarlo ma lo fecero perché era giusto così. Riccio salutandoli con un gesto della mano continuò a proseguire verso quella luce finché non sparì del tutto.
I tre giovani non riuscivano a smettere di piangere. Lui era stato per Allen un supporto importante; nonostante le difficoltà che la missione comportava lui non smetteva mai di sorridere e fare battute trovando anche nei momenti bui una luce persistente.
- Cosa voleva dire Riccio con quel discorso? - chiese Vivian ad Allen.
Il ragazzo guardò Ewy e non ebbe bisogno di sentire nessuna parola da lui perché aveva già capito tutto. Il loro amore era talmente forte che in certi casi bastava solo uno sguardo per capirsi.
- So cosa devo fare. - disse lui sorridendo verso il punto in cui era sparito il loro amico.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
PROLOGO
 


Era una meravigliosa mattina di primavera. Il sole iniziava a farsi strada sui prati e sui boschi del regno. Gli uccellini iniziarono a cinguettare come fosse un canto, preannunciando un nuovo e radioso giorno. Il villaggio iniziò a prendere parte a quel meraviglioso mattino. Il panettiere infornava e sfornava pane caldo e croccante. Il fabbro di buon mattino iniziò a battere il ferro ardente, i contadini davano il loro buongiorno al raccolto che cresceva magnificamente e la sarta cuciva allegra e spensierata come un raggio di sole. Passarono tre anni dalla sconfitta della perfida strega e il villaggio con tanta determinazione e fatica riportò il regno alla bellezza di un tempo, supervisionati da un nuovo sovrano che racchiudeva in sé la bontà e il carisma di quello precedente.
Più in là, al confine del villaggio nella fattoria Bean, due giovani sposi si erano da poco svegliati per dare il buongiorno al sole e ai loro maiali.
- Buongiorno amici. Come state oggi? - disse un Allen più adulto spargendo mangime per i suoi maiali - Ehi ragazzi, fate piano. Ce n'è per tutti. - continuò sorridendo come non mai.
- Ehi Cipollina fai piano. No, Broccolina! Non rubare il cibo a Gertrude. - disse Allen rimproverando con dolcezza i suoi maialini.
- Tesoro, un po’ di pazienza. - disse Ewy che stava osservando Allen sul ciglio della porta di casa. Allen ed Ewy si erano sposati dopo la vittoria contro la strega rinunciando così a governare Midian.
- Hai ragione amore mio, ma sono delle terribili pesti. - disse sorridendo.
- Buongiorno cari. - disse la madre di Allen uscendo nel cortile della fattoria accanto. Allen costruì la sua dimora proprio accanto a quella dei genitori continuando così l’attività di famiglia.
- Buongiorno. - disse Ewy sorridendo radiosamente alla suocera. Improvvisamente un bambina uscì in cortile passando velocemente sotto il vestito di Ewy.
- Papà. Ti voglio aiutare. - disse la bambina arrampicandosi sulle spalle di Allen.
- Rosalie, cara. Aiutami pure se ti fa piacere. - disse sorridendo gioiosamente.
Ewy li raggiunse e in un attimo iniziarono a giocare e rincorrersi.
- Vieni qua biricchina. - disse Ewy.
- Ora ti prendo! - disse Allen.
Rosalie correva felice intorno ai genitori sperando di non farsi prendere. Era una bambina di tre anni bionda con occhi azzurri, caratteristiche prese dalla madre, aveva un abitino lungo, sporco di fango del porcile. Allen in tre anni mise su una famiglia allegra e piena d’amore continuando a vivere con umiltà e sacrificio.
Mentre continuavano a giocare le urla di un neonato partirono dalla casa dei due sposi.
- Sembra che anche Tucker si sia svegliato. - disse Allen sogghignando.
- Vado ad allattarlo. - disse felice Ewy.
Il secondogenito di Ewy e Allen portava il nome del compianto amico Riccio che mancava loro ogni giorno, costantemente.
- Tesoro più tardi facciamo un bel pic-nic nel bosco? - chiese la madre di Allen al figlio.
- No mamma oggi non posso. Ho una riunione a palazzo. Dobbiamo discutere di faccende importanti.
- Va bene allora. Faremo domani. - disse allegramente rientrando in casa.
Allen aveva rinunciato al trono ma accettò un incarico semplice e al tempo stesso importante; Era diventato capo del villaggio e consigliere della regina Vivian, che accettò di buon grado di governare con amore e saggezza il regno di Midian.
Gli anni seguenti continuarono ad essere radiosi e prosperi nel regno senza che il male si insinuasse mai più. Vissero tutti felici e contenti.









 
Grazie per aver seguito questa storia. Spero vi sia piaciuta. Se volete, vi ricordo nuovamente, che potete seguirmi sui seguenti social:
Facebook FanPage: http://www.facebook.com/IlMondoDiKevan
Twitter: https://twitter.com/IlMondoDiKevan
Instagram: @ilmondodikevan
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Favola / Vai alla pagina dell'autore: Kevan Reed