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Autore: alemas02    14/08/2016    5 recensioni
Avete dato il primo bacio? È una domanda semplice, che però racciude in sé tantissime emozioni. Questa storia dipinge la mia idea del primo bacio delle gemelle.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Grisam Burdock, Jim Burium, Pervinca Periwinkle, Vaniglia Periwinkle
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Pervinca e Grisam
Era la notte del Solstizio d’inverno dei quindici anni delle gemelle; Felì se n’era andata da due mesi e aveva lasciato un vuoto nel cuore di Pervinca. Camminava mano nella mano con Grisam lungo il sentiero dei falò che sarebbero stati bruciati di lì a poco. Gli stivali di cuoio di Pervinca, stringati di morbidi nastri blu notte, lasciavano impronte leggere sulla neve, mentre il suo cappotto svolazzava libero sopra la gonna bianca a sbuffo. La neve cadeva e si posava leggiadra sui suoi capelli lunghi alle spalle. Eppure sembrava insensibile al vento gelido che sferzava, a differenza di Grisam, che nel suo cappotto verde bottiglia rabbrividiva, tentando in tutti i modi di non far volare via  il suo cappello. Stanco della situazione, il ragazzo si alzò in volo e Pervinca, senza farci caso, lo seguì, completamente immersa nei propri pensieri. Si rese conto di essere in aria solamente quando, a dieci metri da terra, una potente sferzata di vento la fece sussultare. Guardando in basso, per poco non le venne un colpo e sarebbe caduta se Grisam non l’avesse presa per la vita sostenendola.
“Mi dispiace, avrei dovuto avvertirti che mi ero alzato in volo.” Si scusò lui.
Grazie a quelle scuse, Pervinca fu folgorata dalla verità: non era l’unica a soffrire di quella partenza, chi direttamente, come lei e Vaniglia, chi indirettamente come Grisam e Jim, assolutamente incapaci di consolare le amate. E quelle scuse… erano la goccia che aveva fatto traboccare il vaso: Grisam si era scusato con lei per una colpa che non era sua, ma di Pervinca stessa, che non aveva prestato attenzione. La ragazza aveva bisogno di piangere, di sfogarsi. Si tratteneva sempre dal farlo per non sembrare debole, indifesa, ma con Grisam quel discorso valeva? Lui l’aveva sempre amata e accettata per quella che era, senza chiederle mai niente o rimproverarle nulla. Era il ragazzo più buono del mondo e non poteva chiedere di meglio se non poter condividere gioie e dolori con colei che più amava al mondo: Pervinca Periwinkle. E allora perché non farsi consolare da lui? Perché non condividere tutto? Pervinca fu sopraffatta da questi pensieri e cominciò a piangere, lentamente, senza singhiozzi, il pianto adulto di chi aveva sopportato e sofferto tanto, troppo. Grisam la abbracciò, una mano attorno alla vita di Pervinca ed una fra i suoi capelli, consolandola e dicendole: “Vì, non devi trattenerti dal piangere con me. Tu non piangi perché sei debole, piangi perché sei stata forte troppo a lungo e non hai mai ceduto. Le persone vanno e vengono, muoiono, tutti i giorni. L’importante è conservare il ricordo dei momenti nei quali le loro vite si sono intrecciate alle nostre. Tu hai tanti bei ricordi di Felì, vero? Questo è ciò che importa.”
Pervinca gli disse poi, dolcemente: “Gris, tu sei così buono con me, io non penso di meritarmelo…”
“Se stai cercando di lasciarmi…”
“Cosa? Lasciarti? Grisam, ti stavo dicendo che io… ti amo, Grisam Burdock.”
Era la prima volta che Pervinca glielo diceva. Lui l’aveva detto tante volte, ma per lei era più difficile esprimere i propri sentimenti.
Grisam le prese il mento con due dita e le sorrise, poi spostò lo sguardo sulle sue labbra. Riportò le braccia alla vita della ragazza e la abbracciò completamente. Le si avvicinò e le disse sulle labbra: “Anch’io ti amo, Pervinca Periwinkle.”
Grisam non si avvicinò per baciarla, aspettava col cuore in gola che Pervinca gli desse un segnale che poteva farlo, che anche lei voleva fare quel passo nuovo nel sentiero del loro amore, che voleva donargli e voleva ricevere in dono il primo bacio della loro vita.
La ragazza gli si avvicinò ancora di più, tanto da condividere il respiro. Grisam stava impazzendo; incapace di resistere ancora, valutò quella reazione un segnale sufficiente: colmò completamente la distanza fra di loro e posò le proprie labbra su quelle di Pervinca.
Non si accorsero, però, di un ragazzino qualche anno più piccolo di loro che ormai da tempo non balbettava. Scricciolo andava loro incontro per informarli dell’inizio dei falò, ma, rendendosi conto della soluzione, si limitò a scattare furtivamente una foto e ritirarsi. Qualche giorno dopo Scricciolo la mostrò a Grisam che lo ringraziò e decise di tenerla. Tempo dopo Pervinca si accorse dello scatto rubato e trasformò Scricciolo in uno scarabeo. Il poverino chi mise un’intera settimana per tornare alla forma originaria, ma... questa è un’altra storia.










Vaniglia e Jim
Era un tiepido pomeriggio dell’estate dei quindici anni delle gemelle; Felì era partita da poco meno di un anno e ormai Vaniglia aveva accettato la sua partenza. Fortunatamente, ad un dolore era sopraggiunta una gioia: Jim, il suo amato Jim Burium, era tornato dopo cinque lunghi anni.
In quel momento, Vaniglia stava in punta di piedi su una sporgenza di un promontorio e si godeva gli spruzzi di acqua salata. Le sue morbide scarpe di velluto verde erano abbandonate mezzo metro più in là, mentre il fresco vestito color panna ricamato in verde le svolazzava dietro. I suoi capelli lunghi ondeggiavano al vento lasciando il candido viso della ragazza a bagnarsi di goccioline salate. Jim le stava vicino, la camicia di flanella gialla aperta per dissipare il caldo, i pantaloni di iuta corti sospinti indietro dal vento. Vaniglia aprì le braccia e Jim non poté fare a meno di guardarla: i suoi occhi scuri si beavano della vista di quella ragazza dai capelli color cannella e il viso spruzzato di lentiggini, che in quel momento nascondeva la vista dei suoi splendidi occhi verdi chiudendoli. Il sole accennava a tramontare mentre il mare si tingeva piano di arancione.
Vaniglia abbassò le braccia ed aprì gli occhi per ammirare il tramonto, mentre Jim osservava le sue ciglia tinte dal sole.  Vaniglia sospirò: “Sarebbe bello poter vedere questo spettacolo tutti i giorni, anche d’inverno…”
“Babù, io per costruirei anche la mareggiata portatile, il cielo nel mare e il mare nel cielo, un fiore che non appassisce mai, un diamante per incastonare la bellezza dei tuoi occhi… tu sei il sole, amore mio. Ed ogni giorno sorgi, mi abbagli, mi sorprendi e tramonti, nascondendoti al mio sguardo e facendoti desiderare per tutta la notte. Eppure tu ci sei, non sei andata via, ti stai solo preparando a sorprendermi nuovamente. Stare con te è meraviglioso: non è mai monotono ma è anche rassicurante, perché è costante. Promettimi… Vaniglia, promettimi che saremo costanti, che saremo infiniti…”
“Noi siamo già infiniti, Jim. Noi siamo per sempre.” Lo rassicurò lei, posando la propria mano sulla guancia del ragazzo. Lui piegò la testa di lato per percepire il calore che lei emanava. Posò, poi, la propria fronte su quella dell’amata, guardandola negli occhi. Vaniglia si morse il labbro inferiore.
“Jim…”
“Sì?”
“Potresti farmi un favore?”
“Tutto quello che vuoi.”
“Quella mareggiata portatile… la inventeresti davvero?”
Jim sorrise: “Tutto quello che vuoi.”
Poi posò le proprie labbra, leggere come una farfalla, su quelle di Vaniglia. Lei si alzò in volo fino a diventare poco più alta di lui e gli mise le mani alla nuca, mentre lui posava le proprie sulla sua vita. Sorrisero.
“Per sempre?” le sussurrò Jim.
“Da questo primo bacio fino all’ultimo respiro: per sempre.” Gli confermò sulle labbra.
Passava di lì Shirley Poppy, che, incantata dalla scena disegnò velocemente uno schizzo. Tornata a casa, ne realizzò un bellissimo olio, che donò a Vaniglia dicendole: “Questo non lo firmo.”
Quel quadro fece sempre bella mostra nella stanza di Vaniglia, vicino alla mareggiata portatile che Jim le regalò quando, cinque anni dopo, le chiese la mano, ma… anche questa è un’altra storia.

Ciao a tutti,
Questo è il mio piccolo angolo autore che non so bene a cosa serva ma... vabbè. Volevo chiedervi di recensire la mia storia se non vi disturba e di darmi consigli per migliorare. Per il momento questa è una raccolta di one-shot nelle quali racconterò di vari momenti essenziali nella vita delle gemelle. Ho in cantiere le proposte di matrimonio, i matrimoni, le gravidanze, e qualche scena sulla vita con i loro figli. Penso di farla durare una decina di capitoli ma non so. Se mi sentirò particolarmente ispirata potrei anche pubblicare a parte la loro prima volta, per non rovinare il rating adatto a tutti. Non per obbligarvi, ma deciderò se continuare in base alle recensioni, perché se non ne avrò come mi succede sempre lascerò perdere. Vorrei inoltre comunicare a Jace Harondale che potrebbe farsi vivo e smettere di vivere con Stiles Stilinski nel mondo segreto dei pandacorni e dire a Dylan O'Brien che, anche se non lo sa, lui è mio.
Grazie mille a tutti,
alemas02 e il suo pandacorno da caccia
   
 
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