♠ Lullaby For A Stormy Night
Era una notte buia. Una pioggierellina aveva iniziato a cadere, rendendo tutto bagnato e lucido -notò Lily, guardando fuori dalla finestra- Si girò a guardare suo marito che metteva a posto alcuni documenti, seduto al tavolo della cucina. Lui si accorse dello sguardo di lei e ricambiò. Lei sorrise. Quel sorriso che solo lei sapeva regalare. Quel sorriso che ti cambiava la giornata. Solare, sincero, puro. Il sorriso di un angelo. James si alzò, le andò accanto. Le stampò un bacio sulle labbra e l'abbracciò. Lily ringraziò il cielo per la vita che aveva avuto. Si disse che non avrebbe potuto immagginarla migliore. A quel punto si sentì un soffio di vento. Poi un tuono. Lo scrosciare della pioggia aumentò. Le finestre iniziarono a diventare opache. James e Lily si avvicinarono ad una dei esse, guardandosi eloquenti. Quelle non erano coincidenze climatiche. Quella che prima era una pioggerellina si trasformò in una tempesta. Poi si sentì un urlo infantile.-Vado da Harry- disse Lily con un sorriso forzato. Quegli avvenimenti, per quanto fossero spesso innoqui, le mettevano ansia. In quei tempi il male poteva mettersi in agguato, dietro l'angolo, senza la minima difficoltà. L'Ordine lo sta combattendo. Vinceremo. Ne sono certa. si disse, provando a convincersene. Salite le scale, si diresse verso la loro stanza matrimoniale, in cui il figlio di un anno dormiva (o avrebbe dovuto) nella sua culla. Aprì la porta e si avvicinò. Harry la guardava con quei suoi occhi verde smeraldo, identici a quelli della madre, umidi di pianto. Nel vederla, però, sul viso del bambino, comparve un'espressione tranquilla che partì dal rilassare la piccola boccuccia contratta a stendere gli occhi. -E' solo una tempesta, piccolo- gli accarezzò una guancia, cercando di credere a ciò che lei stessa aveva appena assicurato al figlio. Harry, troppo piccolo per capire, si rese solo conto che la madre era tranquilla e sorrise. 'Dio, come somigli a James... Si sedette sul letto, vicino alla culla, ad ammirare il bambino bello come un angelo, che la guardava felice. Di sicuro. Avrebbero sconfitto il Signore Oscuro, senza dubbio. Perchè nessuno avrebbe mai toccato suo figlio. La morte, piuttosto. Harry sbadigliò. Lily sorrise, divertita. Little child, be not afraid The rain pounds harsh against the glass Like an unwanted stranger There is no danger I am here tonight Lily iniziò ad accarezzare dolcemente le guance del figlio, raccontandogli di come lei ed il padre stessero bene insieme. Di come lo amassero entrambi. Harry non capiva nulla di quello che Lily diceva, certo. Ma quello sguardo rapito e sognante le dava la certezza che suo figlio provasse sicurezza, quando lei era nei paraggi.E questo era quello che lei desiderava. Un fulmine squarciò l’oscurità che avvolgeva la casa. Lo sguardo di Harry si fece nuovamente preoccupato. Puntò gli occhi verde smeraldo verso la finestra. Sbattè due volte le palpebre e tornò a guardare la madre, come in cerca di una risposta. Una lacrima attraversò la guancia chiara e vellutata.Lily guardò il figlio e, per l’ennesima volta, sorrise rassicurante. Little child Be not afraid Though thunder explodes And lightning flash Illuminates your tearstained face I am here tonight Harry si tranquillizzò e Lily lo prese tra le braccia, portandolo al suo petto e stringendolo dolcemente. -Tranquillo, Harry… non è niente- And someday you'll know That nature is so This same rain that draws you near me Falls on rivers and land And forests and sand Makes the beautiful world that you see In the morning La pioggia non smetteva, anzi. Sembrava aumentare ogni secondo. Il vento minacciava di rompere il vetro di qualche finestra o piegare gli alberi nel Viale di Godric’s Allow. Lily continuava a tenere Harry, cercando di essere ottimista e concentrandosi sul far ridere suo figlio. Little child Be not afraid The storm clouds mask your beloved moon And its candlelight beams Still keep pleasant dreams I am here tonight Poi la tempesta arrivò al culmine. Tutto sembrava non andare per il verso giusto. Cos’era quel vento? E quella pioggia? O forse no. Forse Lily aveva solo un brutto presentimento, ma nulla a che vedere con la tempesta. Il vento soffiava, producendo un verso simile a quello di un lupo che ulula alla luna. La pioggia ormai impediva di vedere fuori dalle finestre, talmente era densa. Freddo. Aveva iniziato a fare un freddo glaciale. Forse qualche spiffero di vento si era insinuato in casa Potter, protetta dalla magia. Possibile? Fu in quel momento che Lily udì un rumore assordante e poi… un urlo. L’urlo di un uomo. Il rumore di una vita che veniva presa e portata via. La cosa più furba da fare sarebbe stata nascondersi o scappare, probabilmente. Ma il primo pensiero nella testa di Lily fu James. -James!- urlò scaraventandosi fuori dalla stanza, con Harry in braccio. Quello che vide le avrebbe provocato un infarto. Le avrebbe fatto perdere la ragione. Vide suo marito, steso per terra, esanime. Accanto a lui un uomo incappucciato che lo guardava, ghignante, con la bacchetta ancora levata per aria. Un uomo che lei e l’Ordine della Fenice conoscevano anche troppo bene. Il Signore Oscuro aveva appena ucciso suo marito.Aveva appena privato della vita la persona che lei più amava al mondo, insieme a suo figlio. Aveva rovinato il suo presente ed il suo futuro in un secondo. Compromesso la vita di una donna con un movimento del polso e due parole pronunciate. Sì. Lily Evans Potter sarebbe svenuta, se non fosse che il suo istinto di madre la spinse a cercare una via d’uscita per l’unica cosa che ormai contava. La vita di suo figlio. Voldemort nel frattempo aveva preso a guardarla, tranquillo. Iniziò a salire le scale. Lily rientrò nella camera da dove era uscita e la chiuse con un incantesimo. Mise Harry sul letto e si frappose tra lui e la porta con la bacchetta in mano, pronta. Piangere? Urlare di rabbia? Svenire? Non lo sapeva. Ma Harry doveva vivere. Costi quel che costi. Una luce passò attraverso la serratura e la porta si spalancò di scatto, andando a sbattere contro la parete alla quale era fissata. Ma Lily non si mosse di un millimetro. Voldemort, con il volto, che ormai di umano aveva ben poco, nascosto sotto il cappuccio nero, avanzò ridacchiando. Quella voce così fredda, maligna e… sporca. Sporca di sangue, di terrore, di ingiustizia, di dolore. Quella voce dannata. Guardò Lily, feroce ed agguerrita come un'amazzone, ed il suo ghigno si allargò. Poi vide Harry, seduto sul letto nella sua tutina, incosciente di ciò che stava accadendo, ma comunque consapevole che qualcosa non andasse. Harry Potter. L’oggetto delle sue ricerche. L’ostacolo ai suoi progetti. Il motivo per cui era venuto. Fu un attimo. La mano che teneva la bacchetta si alzò e due parole vennero pronunciate. -Avada Kedavra- Le stesse che avevano tolto la vita a James. Le stesse che l’avevano privata della felicità per sempre. Quelle due parole non avrebbero mai toccato Harry. Una luce verde scaturì dalla bacchetta, diretta verso suo figlio e lei lo fece.Sicura e spensierata si lanciò davanti al bimbo, venendo così colpita dalla Maledizione Senza Perdono. Poi tutto, stranamente, finì. Lily non era morta per niente. And I hope that you'll know That nature is so This same rain that draws you near me Falls on rivers and land And forests and sand Makes the beautiful world that you see In the morning Everything's fine in the morning The rain will be gone in the morning But I'll still be here in the morning