15/08/2016
1 recensioniIl suo nome è Elisa, ma molto spesso mi viene spontaneo chiamarla Chiara, per il semplice fatto del suo carattere: bello, libero, misterioso come la luna e splendente come il sole.
I suoi occhi sono color cannella e sono in grado di curarti, farti sentire meglio e sentirti felice in una solo sguardo; tiene i capelli medio lunghi color biondo scuro con alcune ciocche più chiare.
È molto minuta, magra e forse un po’ bassina, mi ricorda una pianta di lillà: in apparenza sembra una persona delicata, da proteggere e custodire, ma appena la conosci rivela un carattere forte, capace di resistere a tutte le influenze negative.
Elisa è come una stella:una tra tante… si, forse, ma appena la vedi ne rimani colpito per la gentilezza, la grazia nei movimenti, la profondità dei discorsi, tutte cose che la rendono unica tra tutte le altre stelle, irraggiungibile da queste ultime.
Qualunque problema avrai puoi essere sicuro di avere una parola di conforto, una battuta pronta per tirarti su il morale, un custode segreto, o un silenzio complice.
Ora che ci penso le stelle, nella loro semi-eternità, non sono abbastanza per lei, forse è meglio identificarla nella classe dei Cherubini, gli angeli più vicini al cielo.
Si, Elisa non può che essere un angelo, il mio angelo custode.
Ecco, quello che hai appena letto è un mio vecchio tema: “descrivi una persona a te cara”.
Stavo attraversando quel periodo in cui tutto quello che scrivevo aveva termini molto ingigantiti, ma rileggendolo ho pensato che alcuni di questi non rendessero neanche la metà di quanto vali davvero.
Tranne qualche parola ho riportato esattamente quello che avevo scritto.
Era quello che pensavo di te, quello che penso ancora e quello che continuerò a pensare.
Sicuramente sei cambiata, come sono cambiata io, chissà come tieni i capelli ora, magari sei cresciuta un sacco, chissà.
Sei stata più volte l’unico mio appiglio alla voglia di non mollare tutto, e senza volere nulla in cambio.
Questo è il mio regalo per il tuo secondo, se non sbaglio, anno su Efp.
So che ci tieni molto alla scrittura e alle tue storie, so bene quanta passione ci metti, ho visto momenti in cui tu veniva un’idea e, al diavolo quello che stavi facendo, ti fondavi a prendere il tuo quaderno e la matita.
Erano quei momenti quelli in cui si vedeva la felicità che ti portava lo scrivere, non so se ti ricordi ma una volta ho pianto, in campeggio, quando mi hai letto un tuo capitolo.
Se quello che sto scrivendo a volte perde completamente senso è perché questa dedica non la sto copiando da nessuna parte.
I pensieri si rincorrono per essere scritti prima, alcuni sfuggono per un momento, lasciando la frase a metà, e poi tornano più vividi di prima.
Si accatastano ricordi, e non ti nascondo che ora sto praticamente piangendo nel ricordarli, sono felice di averti conosciuto, e non hai la minima idea di quante volte io stia scrivendo e cancellando.
Ora penso di star esaurendo le parole, mi sto perdendo nei ricordi, e visto che voglio pubblicare questa “storia” in tempo penso che la smetterò qui.
Buon anniversario Angioletto.
Sempre e Ovunque,
Psichepazza.
P.S. ovviamente sono in ritardo -.-'