Anime & Manga > Nana
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Autore: Laurie    15/08/2016    0 recensioni
La raccolta di ficlet definitiva su Nana. Personaggi, coppie e problemi esistenziali potrebbero variare notevolmente di capitolo in capitolo.
A letter from the depth
Un amore mai consumato può fare ancora male {Nobu/Nana K.}
Storie pubblicate:
Your heart-shaped box {Reira/Ren}
Words are meaningless (and forgettable) {Naoki e Reira}
Effimero {Ren/Shin}
All you ever wanted, all you ever needed {Shin/Reira}
Let me steal this moment {Reira/Takumi}
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Slash, FemSlash | Personaggi: Naoki Fujieda, Nobuo Terashima, Reira Serizawa, Ren Honjo, Shinichi Okazaki
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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A letter from the depth


Quando la ricorda, per lui rimane Hachiko, la ragazza dai colori pastello e lo sguardo pieno di sogni che parlava con lui sulla riva del fiume.
Quando la vede ora, c’è Nana Ichinose, la donna elegante e con l’espressione assente di chi aspetta qualcosa che le infonda ancora vita.
Che cosa darebbe per avere indietro la ragazza?
Appena si incontrano, Nobu pensa solo ad abbracciarla, un gesto misurato, più appropriato per dei conoscenti che per degli amici che si conoscono da anni, e a cancellare i pensieri dalla sua testa.

***

Non hanno molto da dirsi, ogni volta che Hachiko sale al suo paese o quando lui scende a Tokyo per salutare gli amici lontani, sempre meno da quando ha cominciato a gestire il ryokan a tempo pieno per sostituire il padre ormai malato.
Così Nobu, dopo i primi convenevoli su come stai e come sta la famiglia, scivola su un terreno sicuro. Le mostra i cd preferiti di Nana, quelli da cui è cominciato tutta la storia dei Blast. La porta a vedere la scuola superiore che frequentavano. Quando aveva sistemato vecchie scatole nella soffitta, aveva trovato foto che le mostra, mentre le racconta dove sono state scattate, e assieme si stupiscono di quanto Nana era bella, nonostante l’espressione così lontana da quello che dovrebbe apparire nel viso di una quindicenne.
“Non sembra davvero lei.”
“Lo so, dava quella sensazione. Di una persona diversa da tutte le altre.”
Di una persona così sola.
“Avrei voluto conoscerla allora.”
Avrei voluto più tempo.
“Sarebbe stato… tutto diverso…”
Crescere insieme. Avere del tempo per conoscersi.
Le foto restano tra loro, fino a quando Hachiko non le raccoglie con cura e le ripone nella scatola, a riposare nel loro passato che non era mai stato.

***
 

Quando viaggia, Nana Ichinose porta con sé la figlia. Satsuki è inseparabile dalla madre ma ha un carattere del tutto opposto, vivo e fiero e capace di opporsi a ciò che non incontra il suo gusto. Assomiglia così tanto a suo padre che nessuno potrebbe dubitare della loro parentela.
Nobu non dovrebbe sentire quello che prova, ma preferisce quando la bambina è lontano. Quando la bambina gioca per conto suo, o esplora il ryokan per finire nella cucina di sua madre, o quando non tempesta di discorsi e di domande Hachiko.
Gran parte dei suoi discorsi ruota attorno a suo padre. Ogni volta Hachiko lancia a Nobu quell’occhiata, quella che vuole dire “Takumi è un buon padre” e che serve a zittirlo.
Non sa proprio dire se un buon padre vive a Londra, lontano dalla moglie e dalla figlia, ma questo è un discorso che raggela Hachiko all’istante.
È il senso di colpa quello che non sopporta quando la bambina è vicino a lui? Non lo sa, ma quando Satsuki è presente, riaffiora la Nana Ichinose dal volto serio, la postura composta e un po’ umile che secondo la donna è appropriata per una madre.
Quando la bambina non c’è… Nana risulta meno tesa. Le piccole rughe di preoccupazione che erano nate vicino agli occhi di Hachiko spariscono. Nei momenti migliori, Nobu riesce a farla sorridere.

***

Riescono a parlare di piccole sciocchezze e stuzzicarsi a vicenda, come se non fosse passato un giorno da quando parlavano in riva al fiume, un’estate infinita. Hanno avuto solo un anno assieme, un anno passato con l’impressione di avere i sogni a portata di mano, un futuro di successo e in cui Nobu non sarebbe stato solo. Quando parla con lei, mentre Hachiko sbucciacon cura i mandarini, seduti vicini sotto la coperta del kotatsu, Nobu dimentica.
Dimentica le piccole incombenze del ryokan, dimentica la donna che ha cominciato a frequentare senza dirlo a nessuno. Dimentica Ryuko che ogni tanto telefona nel cuore della notte, e gli parla mentre in sottofondo lui sente il rumore della metropoli tentacolare.
Dimentica, e ne è certo, mentre guarda Hachiko passarli il piatto con i mandarini in spicchi, anche lei dimentica di essere la moglie trofeo di Takumi dei Trapnest, così importante per l’immagine pubblica che il bassista ha creato per sé, così tanto lasciata sola con i suoi ricordi e i suoi sentimenti.
Parlano, ma dopo restano in un perfetto silenzio fino a quando il sonno non li raggiunge, e allora giacciono vicini, senza osare sfiorarsi, sotto il tepore del kotatsu.

***
 

Ci sono così tante cose che vorrebbe dirle.
L’anno dopo, forse, al prossimo compleanno di Nana.

  
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