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Autore: Generale Capo di Urano    16/08/2016    1 recensioni
Raccolta di drabble, flashfic e forse anche one-shot su vari crack pairings e su alcune delle coppie meno considerate di Hetalia!
***
#1. Dolci sorrisi (JapLiecht)
#2. Fuochi d'artificio (HongTai)
#3. Occhiali da vista (CanLat)
#4. Inni (ItaPol)
#5. Compleanni (TRNC x Wy)
#6. Stalking (KorBela)
-Va bene- commentò alla fine. –Io voglio mio fratello, tu il tuo, e loro sono qui assieme da qualche parte. Quindi, la cosa più logica da fare sarebbe, uhm...collaborare.- disse l’ultima parola quasi con difficoltà, come se le costasse fatica. Riprese a fissarlo con insistenza.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Dedicato alla dolcissima (come un serpente nello stivale) Scottie che da mesi mi sta col fiato sul collo mi sostiene per farmi scrivere 'sta...cosa.



- Questo posto è un labirinto, diamine!
Il coreano poggiò nuovamente l’orecchio sul freddo metallo del condotto di areazione, cercando di riconoscere, tra le varie voci, quella familiare del suo Aniki, salvo poi ritrovarsi un’altra volta deluso.
Neanche il tempo di trovarli, che quella sottospecie di orso polare russo aveva trascinato suo fratello in un’altra stanza perché, a suo dire, in quella “faceva troppo caldo”.
Aveva solo rotto l’aria condizionata, insomma! Bastava che si togliesse quella stupida sciarpa, no?
Levò dalla manica della tunica una piantina dell’edificio –dove l’avesse recuperata, non è dato saperlo- nel tentativo di capire in quale zona si trovasse; passò mentalmente in rassegna le stanze in cui era già passato, per poi trascinarsi con i gomiti lungo il condotto.
Quel sovietico non avrebbe mai messo le mani sul suo Cina!
Se qualcuno l’avesse scoperto gironzolare a quel modo nel condotto, di soppiatto come un gatto che cerca di acchiappare un uccellino (un gatto piuttosto grasso, vista la goffaggine con cui si muoveva) l’avrebbe creduto un ladro o chissà cos’altro. Dal suo punto di vista invece si vedeva come una di quelle super-spie segrete dei film americani, che agiscono per un bene superiore e per questo possono anche trasgredire qualche regola.
“Il mio nome è Soo, Im Yong Soo”. Sì, suonava proprio bene!
Perso in queste ed altre fantasie, non stava più facendo attenzione a dove stava andando; non fece più di qualche metro che finì a scontrarsi contro qualcosa di morbido.
- Che diavolo è stat-
Non fece a tempo a finire la frase che un buon 39 di piede gli si spalmò in faccia facendolo inevitabilmente cercare di arretrare –con l’unico risultato di fargli sbattere la testa contro il duro metallo dello stretto condotto, lasciandolo agonizzante a gemere sofferente con una mano sul bernoccolo appena formato e l’altra sul naso crudelmente colpito.
Solo dopo qualche secondo riuscì ad alzare lo sguardo per vedere la causa di tutto il suo dolore: una ragazza bionda dallo sguardo decisamente poco incoraggiante stava carponi davanti a lui, dandogli le spalle, se così si poteva dire dato che da quell’angolazione il meglio che poteva vedere era una bella panoramica del fondoschiena della stessa, degna dei migliori hentai che gli fossero mai capitati sotto mano.
Decise però intelligentemente di cercare di ignorare quello spettacolo, concentrandosi invece sugli occhi viola e carichi d’odio della giovane, che in qualche modo aveva cercato di girare il capo per riuscire a vedere il pazzo che aveva osato finirle addosso.
- E tu chi saresti? Che stai facendo?- ringhiò; decisamente non era amichevole.
- Potrei farti la stessa domanda, sai...- Corea continuò a massaggiarsi il capo. – Comunque, Im Yong Soo, piacere.- le porse la mano, che quella ignorò bellamente. Si girò e riprese invece a percorrere il condotto. – Va bene, va bene. Non so cosa tu stia facendo, l’importante è che non mi intralci e che tu non abbia nulla a che fare con mio fratello...- si bloccò all’improvviso.
Girò di scatto la testa, e i suoi occhi gelidi lo fecero rabbrividire. Ma che era, indemoniata?
- Tu non hai niente a che fare con mio fratello, vero?
- E chi lo conosce, io devo solo liberare il mio Aniki dalle grinfie di quel russo!
L’altra lo squadrò, come per capire se potesse fidarsi di lui.
- Parli del tizio basso con gli occhi a mandorla e i tratti femminei?
- No! Cioè...forse.
La vide riflettere per qualche attimo e alzò un sopracciglio, perplesso; cominciava a non capirci più niente.
- Va bene- commentò alla fine. – Io voglio mio fratello, tu il tuo, e loro sono qui assieme da qualche parte. Quindi, la cosa più logica da fare sarebbe, uhm...collaborare.- disse l’ultima parola quasi con difficoltà, come se le costasse fatica. Riprese a fissarlo con insistenza.
- Io sono silenziosa e posso passare nei cunicoli più stretti. Tu che puoi fare?
Dopo un primo istante di perplessità, il coreano ghignò soddisfatto, estraendo dalla manica un foglietto stropicciato. – Io ho una cartina.
- Sai leggerla?
- Per chi mi hai preso? Le ho inventate io!

Dopo più di un quarto d’ora di girovagare, ancora non avevano trovato l’oggetto delle loro ricerche.
La ragazza –che Corea aveva appreso chiamarsi Natalia- stava cominciando a spazientirsi e qualcosa gli diceva che non era affatto un buon segno. Cercava di tenerla occupata riempiendola di domande, ma questa soluzione pareva solo renderla ancora più nervosa.
Intanto però aveva scoperto che sapeva lanciare coltelli, aveva un’altra sorella maggiore e soprattutto era spaventosamente ossessionata da Russia. E Cina osava lamentarsi che lui era troppo appiccicoso!
- E, dimmi, questa tua sorella...
- Sssshhh!
- Ehi, non zittirmi!
- Taci!- Bielorussia poggiò un orecchio sul freddo metallo, in ascolto. Im Yong la imitò e riuscì a distinguere un paio di voci che discutevano; dopo pochi secondi, un enorme sorriso gli si dipinse sul volto. – Sono loro!
Natalia gli fece cenno di tacere. – Dovremmo trovare un modo per scendere...- Le sue unghie graffiavano l’acciaio con un fastidioso stridio, e l’orientale pensò bene di allontanarsi appena, giusto per sicurezza.
- Dobbiamo sbrigarci! Devo tenere mio fratello lontano dalle grinfie di quel comunista, non permetterò che quell’abominevole uomo delle nevi converta mio fratello alle sue strane ideologie!
- Guarda che la Cina è già un Paese comunista...
- Non ti sento! Le tue parole non raggiungono il mio cuore!
- Zitto, idiota, o ci sentiranno!
Ma i due poveri uomini ignari sotto di loro non fecero in tempo ad accorgersi delle voci, che un rumore ben più inquietante si udì nella stanza. Il metallo del condotto stridette, cedendo sotto il peso degli altri due.
Sia Ivan che Yao strillarono ben poco virilmente, quando i pezzi d’acciaio caddero dal soffitto, seguiti subito dopo da un paio di persone che non erano esattamente felici di vedere. Il coreano allungò faticosamente un braccio, schiacciato sotto il peso di Natalia che gli era caduta addosso.
- Via, via, via!
Il tempo di rialzarsi, e i fratelli maggiori erano già fuggiti alla velocità della luce. Corea e Bielorussia si guardarono negli occhi.
- Vediamo chi li raggiunge prima?
- Credici, illuso.
E neanche quel giorno Cina e Russia se ne stettero in pace.






Angolino "don't kill me please I'm virgin"
Alla fine ce l'ho fatta davvero...anche se gnnnnn. Mi piacciono un sacco 'sti due ma sento che questa roba non mi convince. Scott ti voglio bene- non uccidermi. Non mandarmi contro Nessie c.c 
(e no, non ho abbandonato questa raccolta...forse.)

 
   
 
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