XIII
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Andare via, sparire per sempre, un nuovo continente, una nuova città, un nuovo nome, ricominciare.
Niente più ricerche per farmaci sperimentali, niente più Uomini in Nero, niente più paura.
Solo una nuova vita.
Era questo che Jodie le stava offrendo, tutto quello che aveva sempre voluto ora era lì, a portata di mano, avrebbe dovuto solo dire di sì e sarebbe stata fatta.
Niente più Ai Haibara, niente più Shiho Miyano.
Libertà.
Sarebbe stata finalmente libera.
Dopotutto, non le era rimasto nulla nella sua vita, sua sorella era morta così come i suoi genitori, loro le avevano portato via tutto.
Ora avrebbe potuto ricambiare il favore, scomparendo e lasciandosi il passato e il presente alle spalle, guardando solo al futuro.
Niente più inseguimenti, niente più fughe, niente più violenza.
Niente più Shinichi.
Shiho si arrestò di colpo, mentre stava per aprire la porta della stanza d’ospedale in cui era ricoverata l’agente Jodie.
Era andata a darle la risposta alla sua offerta e si era convinta di averla trovata.
Ma era quella sbagliata.
Perché la vera domanda a cui Jodie l’aveva sottoposta era se potesse o meno accettare di poter vivere e guardare al futuro senza avere più al suo fianco Shinichi.
Shiho non ebbe più bisogno di riflettere.
Aprì la porta con una nuova determinazione negli occhi.
No, non era pronta a dirgli addio.
Non ancora.
Credo che la cosa peggiore della mia vita sarebbe il doverla vivere senza di te.
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Perché Ran e Shinichi saranno anche bellissimi, ma Shiho e Shinichi sono qualcosa di speciale. E lei è praticamente il mio personaggio preferito, quindi sono anche di parte, ma non m’interessa.