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Autore: Notteinfinita    19/08/2016    7 recensioni
«Yuka, Sayuri, avete visto Akane?» chiese Ranma alle due ragazze intente a cambiarsi le scarpe per tornare a casa dopo la fine delle lezioni.
«È ancora nell'aula di economia domestica, doveva finire una ricetta.» rispose la prima.
«L'avete lasciata da sola ai fornelli?» chiese, allarmato. «Avete idea di quanto sia pericoloso?»
*****
Akane ai fornelli è un disastro annunciato ma stavolta cosa succederà?
Spero di avervi incuriosito.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Dolci dal passato


«Yuka, Sayuri, avete visto Akane?» chiese Ranma alle due ragazze intente a cambiarsi le scarpe per tornare a casa dopo la fine delle lezioni.

«È ancora nell'aula di economia domestica, doveva finire una ricetta.» rispose la prima.

«L'avete lasciata da sola ai fornelli?» chiese, allarmato. «Avete idea di quanto sia pericoloso?»

«Esagerato!» esclamarono le due in coro ma il ragazzo non poté sentirle perché si era fiondato dentro la scuola correndo come un matto.

Arrivato davanti all'aula incriminata, spalancò la porta, pronto a lanciare una delle su frecciatine ma l'immagine che gli si parò davanti lo fece desistere.

Akane era accoccolata sul davanzale della finestra.

Sul tavolo davanti a lei stava una poltiglia informe, probabilmente il suo ultimo esperimento culinario. Lei la fissava ad occhi bassi mentre grosse, silenziose, lacrime le solcavano le guance.

Questo atteggiamento non era da lei.

Di norma si accaniva sui suoi disastrosi piatti finché non era convinta di averli trasformati in qualcosa di commestibile. Mai nessuno dei suoi pasticci era finito nella pattumiera senza prima passare dal tavolo da pranzo, per la disperazione dei suoi familiari.

Non si era mai arresa.

Sinceramente preoccupato, Ranma le si avvicinò.

«Hey, Akane, tutto bene?»

«Lasciami in pace.» sibilò lei, in quella che voleva essere una minaccia e che apparve invece più come una supplica.

«Dai, non è successo nulla di nuovo. Non prendertela così.»

«Tu non capisci, stavolta è diverso.» pigolò, nascondendo il viso sulle ginocchia e ricominciando a piangere.

Ranma odiava quando si metteva a piangere, stavolta non era colpa sua ma si sentiva comunque impotente.

Osservandola, si chiese cosa potesse fare.

In quel momento gli tornò in mente una scena accaduta la sera precedente e che, in quel momento, assunse un significato nuovo.

Mentre stava salendo le scale, Kasumi lo aveva fermato e gli aveva raccomandato di essere il più gentile possibile con Akane nei giorni a seguire perché sarebbero stati giorni un po' difficili.

Lì per lì aveva semplicemente annuito ma adesso, guardando quella poltiglia, si era ricordato di qualcosa successa circa un anno prima.

La famiglia Tendo insieme ai Saotome erano andati a visitare la tomba della madre di Akane.

In quell'occasione Kasumi aveva portato una specie di dolce di riso che avevano condiviso davanti alla lapide.

«Era il dolce per tua madre?» chiese Ranma, riducendo la voce ad un sussurro, nel timore di disturbarla.

«Quest'anno avevo chiesto a Kasumi di poterlo fare io ma ho fallito, come al solito.» mormorò, tra un singhiozzo e l'altro. «La mamma ce lo faceva sempre quando eravamo piccole e così è diventata una tradizione portarlo sulla sua tomba.»

«È un classico dolce di riso.» osservò Ranma, dando uno sguardo alla ricetta poggiata sul tavolo. «Non è difficile. Dai, ti aiuto.»

«Mi prendi in giro?» chiese Akane, guardandolo storto.

«No, dico sul serio. Questo dolce me lo faceva anche mia mamma quando avevo il mal di gola, so come si fa.»

«Davvero?» domandò, ancora titubante.

«Davvero.» confermò lui con dolcezza.




Sotto la guida di Ranma, Akane iniziò a pesare gli ingredienti e a mescolarli stupendosi ad ogni minuto di più per la sua bravura e la sua pazienza, nonostante lei non smettesse di combinare disastri.

«Ora fa attenzione, incorpora la farina di riso delicatamente. Se smonti gli albumi il dolce non verrà soffice.»

«Ma se vado piano non si mescolano. Non capisco come devo fare!» esclamò, preoccupata che il suo ennesimo sforzo andasse perduto.

«Ti faccio vedere io.» disse Ranma, portandosi alle sue spalle e poggiando le mani sulle sue per farle vedere il movimento.

Akane alzò per un attimo lo sguardo e si sentì arrossire.

La sua schiena era praticamente incollata al petto di lui, senza contare che per raggiungere la ciotola e la spatola l'aveva cinta con le braccia imprigionandola nel mezzo.

Per un attimo fu tentata di fare una scenata delle sue, di dargli del maniaco e lanciarlo in volo sui tetti di Nerima ma, quando vide il suo sguardo concentrato e attento, si rese conto che sarebbe stato davvero stupido da parte sua.

«Ecco fatto!» annunciò lui, poco dopo. «Prendi lo stampo.»

«Eccolo.» rispose lei, porgendoglielo.

«Su versa il composto.» la incoraggiò lui.

Anche se spaventata, fece come lui le diceva e in breve l'impasto fu trasferito nello stampo e messo in forno.

«E adesso le caccolette!» esclamò, il ragazzo, ridacchiando.

«Cosa?» chiese Akane, perplessa.

«Quando ero piccolo, dopo che mia mamma aveva finito di riempire lo stampo mi faceva ripulire il recipiente con le dita. I residui di impasto li buttavo su di un padellino e li cuocevo. Venivano delle forme stranissime e così io le chiamavo “le caccole”. Era il solo modo che aveva per evitare che assaggiassi il dolce prima della cena.» spiegò sorridendo al ricordo rievocato.

Mentre parlava aveva accompagnato le parole con l'azione e, in breve degli strani serpentelli di pastella avevano preso a gonfiarsi in padella.

«Adesso non ci resta che aspettare e mi raccomando, non aprire il forno!» la redarguì.

«In attesa che cuocia inizio a ripulire. Grazie per l'aiuto.» disse, arrossendo.

«Aspetta, sono pronte le caccolette.»

«Ti prego, non chiamarle così!»

«Tu assaggiale e vedrai che non t'importerà più come le chiamo.» la esortò.

Pur se titubante, la ragazza fece come lui le aveva detto.

«Wow, sono buonissimi!»

«Visto, così sai già che il gusto del tuo dolce sarà buono, dobbiamo solo sperare che non sgonfi in cottura.» sentenziò Ranma, augurandosi che andasse tutto bene.




«Sayuri ho telefonato a casa di Akane ma non è ancora rientrata. Non le sarà davvero successo qualcosa?» disse Yuka, parlando al telefono cono voce concitata.

«Magari sta ancora cucinando, oggi la scuola rimaneva aperta fino a tardi per gli allenamenti del club di atletica. Però forse è meglio andare a controllare.»

«Ok, ci vediamo tra un quarto d'ora davanti all'ingresso della scuola.»




«Ci siamo.» annunciò Ranma quando il timer che aveva impostato finì di suonare. «Adesso dobbiamo lasciarlo nel forno con lo sportello aperto per cinque minuti e poi sarà pronto.»

«Ma è fantastico!» esclamò Akane, occhieggiando il dolce che faceva bella mostra di se sul ripiano del forno.

«Siamo stati bravi.» rispose lui soddisfatto.

«Potrò portare il mio dolce alla mamma.» sussurrò, mentre gli occhi le si facevano lucidi. «Oh, grazie Ranma, grazie!» disse, buttandogli le braccia al collo.

Imbarazzato e stupito dal suo comportamento, il codinato rimase per un attimo immobile ma poi, vinto dalla tenerezza, la cinse con le sue braccia assaporando il piacere ti tenerla stretta a se.

«Akane, tutto bene?» chiesero in coro Yuka e Sayuri irrompendo nell'aula.

«Oh cavolo, mi sa che abbiamo disturbato!» esclamò quest'ultima mentre il viso le era diventato di bracia.

Veloci come erano arrivate, le due si dileguarono mentre un'imbarazzatissima Akane si allontanava di botto dal suo fidanzato.

«Noooo, adesso chissà cosa penseranno!» mugugnò Akane, in preda allo sconforto, portandosi le mani al viso per la vergogna.

«Chi se ne frega!» esclamò Ranma, ancora arrabbiato per l'interruzione, guadagnandosi un'occhiataccia da parte della ragazza. «Dai, potevo capire se fosse stato quella testa di legno di Kuno ma loro sono tue amiche, domani parlerai con loro e ti chiarirai. Per adesso ciò che conta è che il dolce sia venuto bene.»

«Hai ragione.» rispose lei, ritrovando il sorriso.

«Allora andiamo a casa?»

Akane fece un cenno affermativo e, dopo aver avvolto il dolce in un canovaccio, i due si avviarono fianco a fianco.

Avevano fatto mille volte quel tragitto eppure mai come quella sera, mentre gli ultimi raggi di sole li accarezzavano, quella strada era loro apparsa così bella.




Nda: So che Akane che riesce a cucinare qualcosa è OOC e che Ranma che l'aiuta lo è ancora di più ma senza queste piccole modifiche la ff non avrebbe mai visto la luce. Spero vi sia piaciuta.

A presto.

Notteinfinita.


  
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