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Autore: Story_of_a_Joke    20/08/2016    1 recensioni
Batman. Una forza irrefrenabile.
Joker. Il suo oggetto inamovibile.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altro personaggio, Batman aka Bruce Wayne, Joker aka Jack Napier
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Batjokes'
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Storia scritta da JohnnyDepptiamo (autrice su Wattpad) e leggermente corretta e modificata da parte mia. Pubblico con il consenso dell'autrice.



I lampioni illuminavano il freddo vicolo che conduceva a un edificio piuttosto malconcio. Gotham non aveva mai avuto un inverno così gelido.

 Undici uomini erano seduti attorno a un tavolo e discutevano dell'ultimo articolo fresco di stampa, appena uscito nelle edicole. 

-È stato uno stupido errore! Dannazione!- urló l'uomo a capotavola, uno dei boss della mafia. Sulla sua testa c'era una taglia di cinque mila dollari.

-Pensaci! Come diavolo facevamo a sapere che il pipistrello aveva intercettato il denaro falso?! Che sia dannato quel Batman!- urlò un uomo scagliando la bottiglia di vetro contenente champagne per terra.

Tutti osservarono il liquido correre per il pavimento, per poi squadrare delle scarpe nere. 

-Non avete voluto credermi... ed ecco. Siete con le spalle al muro. Batman si può sempre rivelare un asso nella manica per me- ghignò Joker con un sorriso a trentadue denti. 

-Pagliaccio del cazzo!- urlò il boss sfoderando la sua pistola e puntandola alla testa del criminale.

-Ha ha ha ha. Sempre così prevedibile- disse Joker sfoggiando un sorriso prima di appoggiarsi al tavolo.

-Cosa ti fa credere che io non ti farò saltare quel cervello bacato che ti ritrovi?!- chiede il boss con la pistola sempre puntata sul criminale dal sorrisone.

-Tu credi che l'imprevedibilità sia qualcosa di inutile. Tu sei prevedibile, io so bene che non mi sparerai dritto in fronte, poichè vuoi ascoltare ciò che io so riguardo Batman- ghigna mettendosi a sedere.

-E allora parla-

-Quello che non sai però è che una carta su cento ha circa l'un per cento della probabilità di venir fuori. Batman è solo una carta. Che batte le altre novantotto senza problemi. È troppo buono per uccidere. Lui vi massacrerà e poi vi consegnerà alla polizia. Non avete neanche il zero per cento delle probabilità di Batman-

-Smettila di parlare come un pazzo e dimmi cosa pensi- 

-Solo io posso ucciderlo.-

-E allora fallo.-

A quel punto il criminale iniziò a ridere a crepapelle.

-Vuoi soldi? Ti vanno bene 10 mila?- chiese il boss gettando una mazzetta sul tavolo.

-Ha ha ha. Tu non riesci proprio a capire. Io con i soldi non faccio nulla. A me non interessano quei stupidi pezzi di carta, io voglio solo dimostrarvi quanto siete patetici. Corruttibili, miserabili e disperati.- 


Un urlo quasi disumano provenne da fuori. Poi Joker si sentì stringere la gola.

-Sai parlavamo di te. Amico mio... quanto tempo è passato dall'ultima volta?- chiede il criminale sorridendo.

-Quattro anni se non sbaglio.- risponde l'uomo stringendo il collo di Joker.

-Allora... ti sono mancato? Sai sentivo proprio il bisogno di rincontrarti. Il mio acerrimo nemico... uh. Finalmente. Non sei invecchiato per niente. Ma io dico... si può sapere dove compri quei magnifici giocattolini? Non li vendono su internet- inizia Joker burlandosi delle attrezzature nella cintura di Batman.

Il pipistrello osserva la scena davanti a se. Tutti i presenti avevano i fucili puntati verso di loro.

-Sta tranquillo... sono codardi. Non ci spareranno!- ghigna Joker prima di mostrare il suo sorriso.

-Noi togliamo il disturbo.- 

Batman con un gesto fulmineo della gamba, spacca il vetro della finestra e spinge Joker giù prima di catapultarsi e afferrare il corpo del criminale, planando con le ali di tessuto.


Giunti su un grattacielo, Joker si sporge verso il basso osservando i milioni di appartamenti.

-Bello spettacolo eh?-

-Stavi cercando di farmi uccidere.- 

-Oh... Mi dispiace Bat, ma dovevo dirlo. Altrimenti come facevo a farli saltare in aria? Tu eri parte del mio piano. Io so che mi pedini, ti ho sempre incluso nel mio piano. Bhe... mettiamo un bel sorriso sui faccini di quei miserabili- sussurra Joker prima di pigiare un tasto rosso su un piccolo telecomando grigio.

L'edificio malconcio prende fuoco e esplode.

-Perché?- chiede Batman con la voce mozzata.

-Vecchio mio... proprio non capisci? Io e te siamo speciali, siamo i diversi. Ci distinguiamo da loro. Loro ti considerano il male... da quando hai fatto credere di aver ammazzato Harvey. Ti sei preso la colpa... e ora? Chi sei tu? Il buono o il cattivo?-

-Tu sei spazzatura, tu ammazzi persone.-

-Mi hai risposto così anche quattro anni fa. Ma la domanda non è chi sono io. Io non voglio essere compreso. Riuscirei a farti impazzire se provassi a farlo in meno di cinque minuti.- 

-I matti vanno rinchiusi in manicomio.-

-Ah, ma davvero? Sai, io sto ancora aspettando di condividere la mia cella con te...- 

-Te lo scordi.- 

-Batman... Sai vero che tu sei la forza irrefrenabile? E io l'oggetto inamovibile... lo sai vero che noi due non possiamo ucciderci? Io provo qualcosa di grande per te.-

-Io ti odio-

-Peccato. E io che speravo di passare con te i miei ultimi anni di vita- 

-Siamo diversi. Io combatto quelli  come te.-

-Io no. Io cerco di farvi capire quanto sia inutile. I poli opposti si attraggono ma amano i propri simili.-

-Io non provo nulla per te.-

-Bene, allora passerò i miei ultimi anni nella mia cella imbottita da solo. Ma prima... mi spieghi perché difendi le formiche?-

-Difendere le formiche?- 

-I cittadini di Gotham. Loro sono le formiche, hanno ucciso i tuoi genitori.-

-I cittadini di Gotham ti hanno da sempre dimostrato che sono disposti a combattere per  una città senza corruzione.-

-Sono già passati quattordici minuti...- risponde Joker controllando l'orologio.

-Allora?-

-Ho impiegato un quarto d'ora per far impazzire una psicologa... e tu?- 

-Harley Quinn? Io non sono lei.- 

-Ne sono convinto è per questo che ti amo-

Batman sgranò gli occhi e rimase a fissare le cicatrici di Joker.

-Ti prego, fa in modo che nessuno distrugga Gotham. Al mio ritorno voglio trovarti. Solo io posso avere l'onore di ditruggere questa città. Addio Batman. Ci rincontreremo prima o poi e giuro che nei prossimi quindici minuti ti convertirò dalla mia parte.- ghignò Joker prima di posare delicatamente le sue labbra su quelle dell'eroe e gettarsi a capofitto giù per le scale e scappare per sempre da Gotham.

Batman osservò per un secondo il criminale scappare, sorridendo leggermente. 

-Addio...- disse tra se e se prima di dirigersi verso la batmobile.


Batman. Una forza irrefrenabile.
Joker. Il suo oggetto inamovibile.


 
   
 
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