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Autore: escawinchester    20/08/2016    2 recensioni
Piccolo crossover tra due telefilm che amo Arrow e Supernatural, con una crackship che amo decisamente tanto.
Dal testo:
" ( ... ) le note, le parole andavano avanti, le sue labbra si muovevano e la voce usciva dalla sua gola come se lui non la controllasse, Felicity era brava a cantare, aveva una voce sottile, melodiosa, si erano avvicinati, uno di fronte all'altro, i microfoni stretti in una mano, gli sguardi che si cercavano, si incrociavano, la gente che applaudiva, cantava con loro e poi una richiesta, gridata a gran voce, che arrivava alla sua testa soffocata, perché stava pensando a tutt'altro ed alla medesima cosa. "
Genere: Fantasy, Fluff, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Dean Winchester
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Ottava stagione
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Immagine creata da me 
©

 
Non puoi impedire alle persone di scappare dalla propria realtà, esse bramano novità più della loro stessa vita.
 

A song for saving you.

« If you were here tonight »

 

 
Starling City ;; 21:30

 
L'acqua schizzò lungo il marciapiede a causa del passaggio della ruota su di una pozzanghera al lato della strada, non aveva fatto nulla per evitarla, troppo indaffarato a guardare la strada davanti a se, Dean non si era curato degli insulti provenienti da una coppietta che si era bagnata per quella sua sbadataggine, non gli importava un fico secco di aver interrotto qualche sbaciucchiamento, aveva altre cose più importanti da fare.

« Lascia perdere, è inutile procedere su quella via, ci penso io. »

Borbottò al telefono, chiudendo immediatamente dopo l'apparecchio per poi gettarlo sul sedile vuoto del passeggero, si era già immaginato il cipiglio scoraggiato che il fratello dall'altro lato della cornetta aveva sicuramente assunto; era questo l'effetto che il più delle volte faceva alle persone, ma quelle più vicine a lui avevano imparato a sopportare il suo carattere.
Svoltò a destra, imprecò ad un semaforo rosso; odiava le cittadine troppo grandi e piene di traffico.
L'impala nera fu parcheggiata accanto ad una macchina decisamente più costosa che attirò l'attenzione dell'occhio esperto di Dean, posò una mano sul cofano della Camaro e lanciò un'occhiata alla /sua/ piccola, facendole un'occhiolino, come se fosse una persona in carne ed ossa.

« Tu sei più bella. »

Disse con un sorrisetto divertito dipinto in  volto, poteva sembrare un pazzo ma non era la prima volta che parlava alla sua macchina. Mise le mani in tasca e si avviò ad un passo lento e costante, verso l'ingresso del locale, aveva smesso di piovere da tempo.
L'ingresso era sormontato da una scritta a neon talmente luminosa che al fissarla dava il mal di testa, a stento si riconosceva ciò che c'era scritto, ma secondo le sue fonti il ' Verdant ' era il posto migliore per le sue ricerche.
Fu fermato all'ingresso da un omone di colore, il cartellino al suo petto portava scritto il cognome 'Diggle' che razza di nome era? Dean trattenne il suo sorriso sardonico, non sarebbe mai entrato nelle sue vesti da sbruffone, quindi si mostrò il più pacato possibile e riuscì a passare senza troppi problemi, una volta dentro ignorò la musica assordante, far finta di niente alla vista di giovani e belle donne era decisamente più difficile, ma poteva rifarsi più tardi, il suo obiettivo era il bancone del bar e non fu difficile raggiungerlo.
 
 
 
 
 
Verdant ;; 22:00


 
Lo schermo del cellulare si illuminò, fu svelta ad afferrarlo ed a leggere il messaggio che aspettava da una quantità di tempo troppo grande per la sua pazienza, sbuffò non appena apprese il contenuto di esso, una breve frase che pareva un telegramma: " Contrattempo, rimandiamo a domani. Oliver." 
Felicity rimise a posto il telefono nella borsetta blu, dello stesso colore dei suoi occhi e poggiò i gomiti sul bancone del bar, Thea si avvicinò a lei, sorridendole divertita mentre le chiedeva ad alta voce, per sovrastare la musica esageratamente alta, se volesse un'altro drink, annuì nonostante fosse già il secondo per quella serata e tutti sapevano la sua scarsa capacità di reggere l'alcool.
Non era arrabbiata con Oliver, solo leggermente delusa, era una settimana ormai che le dava buca per non sapeva cosa, di certo non se ne andava in giro nei panni di 'Arrow, non senza il suo aiuto o quello di John, aveva motivo di essere contrariata, pretendeva un po' di rispetto, soprattutto visto le cose che facevano insieme. La bionda però sapeva com'era fatto l'uomo e quindi ci passava sopra, non portava rancore dopo tutto.
Quando il bicchiere fu riempito lo circondò con una mano, mentre con l'altra giocherellava con l'ombrellino tutto colorato, un sorriso spento era dipinto sul suo volto, la mente persa in pensieri che neanche riusciva a catalogare bene, talmente distratta che non si accorse minimamente della presenza al suo fianco, sussultò quando notò l'uomo al suo fianco.

« Diamine, mi hanno mentito tutto questo tempo, credevo di essere abbastanza bello da sorprendere in tutt'altro modo le belle ragazze. »

Felicity sgranò gli occhi, il volto già in fiamme per l'imbarazzo, ovviamente non aveva per nulla registrato il complimento, credendolo semplicemente parte di una frase standard che quel ragazzo doveva dire piuttosto spesso dato il modo palesemente malizioso con cui la stava guardando. Un'occhiata veloce e già la ragazza aveva avuto modo di capire che tipo era quello accanto a lei. Non distingueva un fisico palestrato come quello di Oliver sotto la camicia di Jeans che portava, almeno su quell'aspetto era salvo, la barba lasciata crescere ed i capelli arruffati dimostrava il fatto che fosse abbastanza sicuro di se e del suo aspetto tanto da non curarsi molto ( teoria avvalorata dalla frase appena pronunciata che lo etichettava anche come qualcuno piuttosto egocentrico ), ma il suo sguardo era duro e concentrato, notava tutto, lo capiva dagli occhi di un verde intenso che non stavano mai fermi in un punto; c'era un'altro strato in quell'uomo, qualcosa di oscuro che dannatamente stava catturando Felicity, proprio com'era successo con Oliver. Era una condanna la sua.

« Ti chiami Ariel ed Ursula si è presa la tua voce in cambio delle gambe? Una volta ho ucciso una sirena. »

La donna scosse la testa, ancora confusa, poi sforzò un sorriso che man mano si fece più naturale, probabilmente doveva sembrare una pazza agli occhi di lui, ma era la sua solita sfortuna.

« Co-cosa? » Balbettò. « Non sono una sirena, almeno non fino all'ultima volta che ho controllato. »

Inclinò la testa di lato, arricciando il naso in un gesto infantile, ma che era uno dei suoi tanti vizi, notò un cambiamento nel modo di porsi dell'altro, come se si stesse rilassando.

« Dean. » Allungò una mano, il sorriso adesso non era più malizioso, semplicemente cordiale. « Felicity. » Rispose, sentendo immediatamente il bisogno di finire il drink che non aveva neanche assaggiato, eppure uno strano calore aveva deciso di farla sudare a freddo.


Dean era capitato al momento sbagliato o perfetto, dipendeva dai punti di vista, un addio al celibato era stato organizzato da un gruppo di donne che avevano già perso la cognizione del tempo e dello spazio e mentre si accingeva a raggiungere il bancone del bar aveva avuto il piacevole incontro con una di esse ed ora nella tasca dei pantaloni custodiva un biglietto da visita, era stato facile. Concentrato nell'ammirare la schiera di super alcolici situati su un lungo scaffale lungo la parete, non si era accorto della giovane donna accanto a lui, lei si era spaventata, come una bambina che vede qualcosa uscire all'improvviso da un vicolo, il cacciatore aveva sentito una sorta di strana sensazione alla bocca dello stomaco, come se fosse intenerito da lei, ma guardandola meglio, osservando i capelli biondi perfettamente raccolti nella sua coda alta, gli occhi azzurro accesi, nascosti dietro un paio di occhiali fin troppo vintage ed il suo fisico fasciato in un vestito color pastello si era reso conto che quello era il genere di donna che aveva sempre trovato decisamente sexy. Era lì per lavoro si rimproverò, non per fare altro; per questo aveva fatto sparire il sorriso malizioso e si stava sforzando di comportarsi bene, sperava davvero di farcela, si rilassò comportandosi come se stesse colloquiando con una persona a caso, in un bar come un'altro.

« Due anni, od al massimo tre se lui è abbastanza scemo da scoprire solo troppo tardi che lei lo sta tradendo con il suo migliore amico. »

Disse, dopo essersi presentato, mentre con una mano alzata richiedeva l'attenzione della barista, ordinò una birra.
Felicity lo guardò per qualche secondo stranita, prima di poter capire, scosse la testa, in quel suo modo adorabile di farlo. Dannazione, cosa gli stava prendendo?

« Un anno e sette mesi, lei tradirà lui con la sua assistente. Non sarai per caso omofobo? »
Dean schioccò la lingua annuendo per darle ragione.
« Mi hai battutto, il prossimo lo offro io. »

La donna lo guardò intensamente, come se cercasse di scoprire qualcosa, per un secondo ebbe qualche sospetto su di lei, dopo tutto nel suo lavoro aveva imparato a non fidarsi, poi scacciò subito il pensiero, no quel sorriso non poteva appartenere a qualcuno di malvagio, era impossibile anche per quello con cui aveva a che fare tutti i giorni. Sentì il cuore accellerare, i battiti che aumentavano in maniera esponenziale, le iridi si fecero sempre più ampie per poi posarsi sulla causa di quello sbalzo di emozioni; era piccola rosea e delicata la sua mano, un paio di dita sfioravano la mano più tozza e dura di lui, un contrasto così particolare che si ammalgamava alla perfezione, Dean deglutì, Felicity aveva afferrato la sua mano e con l'altra indicava qualcosa lontano, non voleva voltarsi, era troppo occupato ad osservare i contorni del suo volto per lui perfetti. Voleva imprimerli nella sua mente, in modo da non dimenticarli.

« Cosa? » Chiese lui, vedeva le labbra della donna muoversi ma le sue orecchie fischiavano, non capiva.
« Non voglio un drink, ma ti sfido al Karaoke, scegli tu la canzone. »
Il cacciatore rimase perplesso a quella proposta, ma annuì, seguendola nel raggiungere la postazione dove fino a poco prima un quartetto di donne sulla quarantina aveva dato sfoggio di se.
« Vuoi provarmi che sei davvero Ariel ed Ursula ti ha ridato la voce? »
Chiese, mentre sfogliava con lo sguardo la lista di canzoni presenti, aveva scelto l'elenco di quelle degli anni 80, il suo territorio. 
« In quel caso il principe azzurro dovrebbe darmi un bacio o non funzionerà. »
« E' una proposta? »

Notò immediatamente il rossore che si era formato sul volto della donna, per smorzare quel momento di imbarazzo, Dean selezionò una canzone premendo play, prima che lei potesse dire qualsiasi cosa, i primi strumenti cominciarono a sentirsi e lo schermo nero si illuminò con delle parole, fu lui ad iniziare.

« As the night moves in
Love takes on a new meaning
If you were here
You would know what I mean to say. . .
»

Era una Ballad, una di quelle canzoni che cantava nella solitudine della sua impala, neanche Sam sapeva che possedeva quelle cassette eppure le custodiva gelosamente, suo padre gli aveva rivelato che quella era una delle canzoni che cantava a sua madre ed il solo pensiero di una cosa del genere lo distrasse completamente, le note, le parole andavano avanti, le sue labbra si muovevano e la voce usciva dalla sua gola come se lui non la controllasse, Felicity era brava a cantare, aveva una voce sottile, melodiosa, si erano avvicinati, uno di fronte all'altro, i microfoni stretti in una mano, gli sguardi che si cercavano, si incrociavano, la gente che applaudiva, cantava con loro e poi una richiesta, gridata a gran voce, che arrivava alla sua testa soffocata, perché stava pensando a tutt'altro ed alla medesima cosa.
La distanza si fece più corta, pressocché nulla, l'amplificatore ora non trasmetteva più le loro voci, erano muti, troppo impegnati a respirare ed a concentrarsi, mille pensieri che vorticavano nella mente di entrambi.
Felicity lo baciò.
Od era stato lui?
L'unica cosa che entrambi sentirono, mentre le lettere bianche si facevano rosse sullo schermo nonostante nessuno stava più seguendo il testo, fu il calore sprigionato da quel contatto, labbra contro labbra, un morso, le lingue che si intrecciavano tra di loro in una danza a ritmo di musica, il cuore andava a tempo con loro, i microfoni scivolarono a terra, ci fu un acuto e dei lamenti, ma a loro non importava, suscitò solo una curva delle loro labbra rivolte all'insù, in un sorriso divertito, mentre il bacio che si stavano scambiando si faceva più intenso. Era colpa dell'alcool? No. Dean era sobrio, forse Felicity era brilla, ma si sarebbe ricordata perfettamente tutto, ogni singola sensazione, la morbidezza delle labbra di lui, il tocco leggero della sua mano dietro la sua schiena, i brividi che gli trasmetteva quel contatto, la sensazione di pace della sua vicinanza.
Poi fu silenzio. Un secondo, un attimo, il mondo fu muto, poi un'applauso, forte, caloroso, grato. La canzone era finita, la batteria aveva fatto vibrare il suo piatto per l'ultima nota, i corpi di entrambi presero a muoversi come robot, scatti meccanici, Felicity scivolò un passo all'indietro, per tutto il tempo era stata sulle punte, per equiparare la differente altezza dei due, lo sguardo rivolto verso gli occhi smeraldini di lui, il cuore che ormai sembrava essere partito per non tornare più. Dean rimase immobile, le braccia ancora avvolte alla vita sottile di lei, gli sembrava di stringere una bambola, piccola ed indifesa, provava il desiderio ardente di ternerla stretta a lui, voleva proteggerla, il sorriso che non si muoveva dal volto.
La bionda si mise un ciuffo di capelli che le era caduto sul volto dietro l'orecchio e lui rinsavì.

« Non son un principe azzurro. »
« L'effetto è stato lo stesso. »

Il sorriso che Felicity sfoggiò successivamente era talmente bello, dolce e sincero che Dean si sentì quasi in colpa per averla baciata, perché sapeva di non poterselo permettere, sapeva che era troppo per lui.

« E' meglio che torni a casa, è un bel pezzo di strada da fare. »
Dean scosse la testa ed afferrò la sua mano, un gesto impulsivo, notò il sussulto che causò nella donna per quel gesto, sembrava come se non fosse abituata a ricevere attenzioni.
« Ti accompagno io. »


 
Felicity's House ;; 23:40

 
Le luci della città si facevano più intense man mano che dalle Glades ci si spostava verso il centro città, come se si volesse sottolineare la differenza abissale tra i due quartieri, il finestrino dell'Impala era abbassato, il vento scompigliava i capelli fuoriusciti dalla coda di Felicity ed arrossiva le sue gote, accentuando ancora di più il rossore dovuto all'alcool.
Non sapeva se il suo petto fosse caldo, e la sua mente confusa per via dei drink oppure per ciò che aveva fatto, la sensazione che provava, di benessere, era piacevole. Non voleva svegliarsi da quel sogno. 
Dalla radio si udiva un flebile suono, piacevole alle sue orecchie era una canzone degli ACDC, alzò il volume e cominciò a canticchiare, Dean la guardò un sorriso sorpreso stampato in faccia.

« Quante cose nascondi sotto quegli occhiali? »
« Non posso dirtele tutte, mi dispiace. »

Arricciò il naso, aveva capito che Dean trovava quel gesto adorabile perché ogni volta che lui glielo vedeva fare si mordeva il labbro inferiore, come se volesse trattenersi dal fare qualcos'altro di molto meno convenzionale e più compromettente.

« Mi piace la tua macchina. »
« Lei è la mia piccola, la cosa più preziosa che possiedo, insieme a mio fratello. »
« Stai paragonando tuo fratello ad un oggetto? »
« No, paragono la mia baby ad una persona. »

Felicity scoppiò a ridere, una risata gioiosa, senza forzature, forse un po' troppo acuta, però era bello poter fare ciò che desiderava senza venir giudicata, stava bene in presenza di Dean, nonostante il fatto che lo conosceva da pochissime ore. Non era da lei sprecare momenti preziosi come quello.

« Sei simpatico, Dean. »
« Dov'è finito il super sexy, affascinante ed ottimo baciatore? »

Pronunciò quelle parole, che sempre rappresentavano una sicurezza impressionante, in maniera completamente differente dalla prima volta che aveva fatto lo sbruffone con lei, non voleva più far colpo, sapeva di aver già scoccato la giusta freccia.
Si fermarono, Felicity aveva dato delle indicazioni abbastanza precise e nonostante Dean le aveva detto che non era della zona, era riuscito lo stesso a riportarla proprio davanti casa, uno dei suoi tanti talenti nascosti. 

« Con un bacio solo non posso certo giudicare. » Ironizzò lei, ma non fu presa per il sarcasmo.
« Rimediamo subito. »
Prima di avere qualsiasi chance di replica, Dean era troppo vicino a lei, le mani presero delicatamente il suo volto, stringendola ed ecco che le loro labbra si incastravano di nuovo, in un bacio diverso ed identico al precedente. Si era un ottimo baciatore.
Felicity chiuse gli occhi, come la volta prima, fece scivolare le mani lungo il suo collo, tirandolo verso di lui, Dean ruotò di centoottanta gradi, una mano arrivò fino ai suoi fianchi e la temperatura si fece immediatamente più calda, l'impala sembrava rovente, nonostante il fresco di una notte d'estate come un'altra, era il desiderio  a bruciare e nessuno dei due riusciva a controllarsi, c'erano troppi fattori positivi in gioco.
Felicity si sentiva libera con lui, come se non ci fosse nessun problema, come se tutto potesse essere perfetto senza complicazioni varie.
Dean si sentiva diverso, come se fosse un uomo normale che desiderava ardentemente di avere per se quella donna meravigliosa.
La mano destra del cacciatore si trovava lungo la coscia della bionda, mentre lei le mordeva le labbra un grugnito grottesco sfuggi al controllo di lui, poi ci fu un'imprecazione.
Il suono di un telefono che squillava, fu Felicity a separarsi per prima, credendo fosse il suo, ma per somma sorpresa di entrambi, il possessore era Dean.

« Forse è meglio che vada, è stato bello Dean, sul serio, non mi sentivo così bene in presenza di qualcuno da molto tempo. Grazie. »

Dean annuì, passandosi una mano tra i capelli, in una situazione differente avrebbe ignorato la chiamata, ma quella volta veniva dal telefono di emergenza e solo una persona aveva quel numero, Sam aveva bisogno di lui ed era in quella città solo per lavoro, forse aveva trovato qualcosa di utile al loro caso.

« Sei speciale. »

Disse semplicemente, la salutò così accompagnando quelle semplici parole con un leggero bacio a stampo, solo perché voleva ancora assaporare il suo profumo, Felicity sorrise grata, poi lo osservò allontanarsi nelle luci della città e rientrò dentro casa, mentre si accingeva ad aprire la porta una folata di vento la fece rabbrividire, si strinse nelle spalle e si accorse solo in quel momento che indossava ancora la giacca di lui, non si era ricordata del momento, fuori dal Verdant, in cui lui da vero galantuomo improvvisato, con gesti impacciati, l'aveva coperta con quella perché faceva leggermente freddo; un sorriso spuntò sul suo volto, sembrava una cosa così strana avere qualcosa di qualcuno che era stato importante per poche ore, ma che lo era stato molto di più di tante persone nella sua vita.
Entrò in casa particolarmente felice di quell'incontro, cercò l'interruttore della corrente, ma davanti a lei c'erano solo due occhi rossi ad illuminare la stanza.
Il respiro le si strozzò in gola.  








❀ ╰ Angolo di Esca ╮ ❀

Salve! Vi ringrazio tantissimo per aver letto questa storia, era più di un anno che non scrivevo FanFiction, per vari motivi tra cui la mancanza di tempo, però ho deciso di ritagliarmi uno spazietto nelle mie tante cose da fare per poter scrivere di una coppia che tanto amo: Dean Winchester & Felicity Smoak.
So che può sembrare "strana" ed improbabile, ma io sto ancora sperando che i grandi capi della TheCw si decidano a fare un crossover tra Arrow & Supernatural perchè andiamo sarebbe fighissimo non trovate? In mancanza di questo, mi sono messa a scribacchiare qualcosa oltre alle varie role che mi danno la possibilità di ruolare questa coppia, sperando di trasmettere qualcosina anche a voi.
Il finale aperto di questa fic è semplicemente messo lì per farmi uccidere ( ahahahah ); no in realtà è perché ho pensato a questa fic composta da 3 capitoli, ma appena scritto il primo volevo immediatamente postarlo, perché mi piaciucchia, chissà forse gli altri due arriveranno o forse no, vi lascio nel mistero u.u
Be' ho blaterato fin troppo! Grazie ancora e alla prossima! 

❥ Bacioni, Esca. 







 
 
 
   
 
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