Film > Batman
Ricorda la storia  |      
Autore: Sacrilega    20/08/2016    0 recensioni
Mera illusione.
Mera illusione bruciata con le luci dell’alba, nata dalla mia sconosciuta ed inesauribile fonte di superbia. La notte ha portato via con sé tutta la frenesia e i meravigliosi progetti creati e a me non rimane altro che ceneri. Il mio lavoro perduto per sempre a causa di un amore finto, di una relazione romanticamente sbagliata e una persona disgustosa.
Genere: Dark, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harley Quinn aka Harleen Quinzel, Joker aka Jack Napier
Note: Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Colpisco il petto di pollo congelato col coltello da cucina. Lo faccio forte, senza pietà, più volte del dovuto. Non mi fermo neanche quando le fettine si staccano, neanche quando la punta va a sfregiare il tagliere di legno. Il mio è uno sfogo. Voglio ammazzare tutto, anche ciò che non respira. Ammazzerei anche me stessa se solo ne avessi il coraggio, invece no. Mi limito a disegnare lunghe strisce orizzontali sul mio polso che s’imperlano di rubini liquidi.

Mi sento una bambina, non posso credere che qualcuno mi abbia manipolata in questo modo, non posso credere del modo in cui lui mi ha umiliata. Ma ovviamente è colpa mia, perché gli ho lasciato fare tutto ciò che voleva credendo di essere speciale. È quello che pensano tutti, di essere unici, superiori agli altri. Come se le loro vite brillassero maggiormente o lasciassero un’impronta più calcata rispetto alle altre.
Mera illusione.
Mera illusione bruciata con le luci dell’alba, nata dalla mia sconosciuta ed inesauribile fonte di superbia. La notte ha portato via con sé tutta la frenesia e i meravigliosi progetti creati e a me non rimane altro che ceneri. Il mio lavoro perduto per sempre a causa di un amore finto, di una relazione romanticamente sbagliata e una persona disgustosa. Per lui ho perso tutto solo perché mi aveva detto che ero importante, solo perché sembrava guardare me in modo diverso dalle altre. Lui aveva detto di amarmi e io gli ho creduto distruggendo tutto ciò che avevo costruito in anni e anni di sacrifici. Quasi un decennio rintanata in casa a studiare. Anni da sola per raggiungere i miei obiettivi. Sono stata una psichiatra e ho vissuto con i malati mentali, per conoscerli ed aiutali. Ora sono una di loro. Perché l’unico modo per amarne uno era farlo alla follia.
La mia vita è un fuggi fuggi di qua e di là. Ormai non sono neanche più libera di fare il bene perché sarebbe un’ipocrisia. Tutte le buone azioni che posso e potrei fare per il resto della mia vita non ripagheranno mai il male che ho fatto io per prima e ho lasciato fare a te lasciandoti andare.
Sei un criminale, un reietto, ma la gente ti adora quanto io ti amo.
Qual è il tuo segreto? Sei tu forse lucifero il più bello degli angeli e il più letale fra i caduti?
Non lo so, ma io ti amo.
Mi sono guardata allo specchio stamani e mi sono accorta di essere sola, malandata e sporca. Per un attimo ho capito tutto questo, per un momento ho accoltellato il pezzo di carne come se fossi tu. Poi ti ho amato di più.
Ora ti vedo.
Mi raggiungi davanti al bancone della cucina che si affaccia sul salotto, afferri il coltello usato da me poco prima. Io mi ti avvicino guardando il tuo volto pallido di bianco cerone come il mio. Il tuo sinistro sorriso dipinto di scarlatto anche questo come il mio anche se più ampio. Carezzi con la lama il mio polso martoriato aggiungendo ai miei i tuoi segni. Ti lascio fare immobile. Dimmi se così puoi provare qualcosa per me, dimmi che hai voglia di fare male a me e a me solo. lo posso accettarlo, io posso abbracciare te e tutta la tua cattiveria. Sono nata per questo. Solo, ti prego, non dirmi che un’altra al posto mio ti accenderebbe quel luccichio negli occhi. Non dirmi che io ti sono indifferente e che l’una vale l’altra. Non ignorarmi!
La punta percorre tutto il mio braccio, arriva al collo dove preme un poco. Io ne favorisco i movimenti alzando il mento esponendo la linea del mio collo. Indugi sulle mie labbra e poi arrivi dal mio occhio destro al sinistro.
Non mi oppongo. Voglio restare perché anche queste per quanto malate sono attenzioni, attenzioni che tu rivolgi a me. Questo è un intimo accordo, il dolore ci unisce. Forse tu, a modo tuo, mi ami per questo. Forse è una menzogna che continuo a ripetermi e una speranza a cui mi aggrappo.  
Non scappo. Se io scappassi tu mi riacchiapperesti e il legame subdolo e evanescente che ci lega evaporerebbe. Tu sei il mio laccio emostatico, mi attacchi alla vita uccidendo parte di me.
Il coltello si fa pesante sulla mia palpebra e la vista si appanna sotto una fine e fitta pioggia vermiglia che va a mescolarsi con il trucco, brucia. Ora il liquido rosso mi scivola tra le labbra, metallico, caldo, pieno di vita. La lama corre su una tempia e mi punge. Io mi sporgo dal bancone verso di te.

-Mr. J fallo tu-
La mia mano si posa sulla tua guancia con leggerezza nella mia supplica. Tu sai di cosa sto parlando. Voglio te, ti voglio più vicino. Voglio essere la tua vittima, la tua preda, la tua compagna. Posso essere tutto a patto di essere tua.

-Ok, ma lo sai che dopo questo il nostro legame diventerà indissolubile?! –
Una bugia, una bugia che mi fa piangere di gioia. Calde lacrime rigano il mio viso. Una tua mano s’insinua sotto al mio cappello giullaresco afferrando ciocche dei miei capelli rossi e blu, poi mi sbatti il viso sul banco finché non mi spacchi il naso sogghignando. Fa male ma rido, sono pazza di te Mr J. A me sta bene così.
Paradossalmente i campanelli d’allarme che non suonano nella mia testa lo fanno dal mio copricapo finché non cade esalando l’ultimo respiro. Io invece continuo mentre mi sbatti come una bambola, la tua bambola.

Infine mi trascini verso di te ribaltandomi. Il mio busto è supino sopra al bancone tra le fette di pollo, le mie gambe malamente piegate le tirò sopra il lavello che poco prima era dietro di me. Ti pieghi su di me dalla tua posizione di superiorità, i tuoi denti sono gialli, ma a me piacciono. Sono il mio oro il nostro contatto diretto. In un modo o nell’altro anche oggi sarai fuso con me.
Mi sfiori le labbra prima piano mordicchiandole con gli incisivi. Mi sembri cauto come una fiera che sonda il terreno, poi attacchi. Affondi con canini e molari stritolando con forza bruta. Sento la carne maciullata, sento i brandelli delle mie guance riversarsi sulla lingua, sento tutto quel piacevole dolore. Strappami anche l’anima amore mio.

La tortura continua e inizi a graffiarmi le braccia che porto sopra la mia testa al tuo cospetto. Fammi del male, ma non ignorarmi. I miei urli sono soffocati dalle nostre risa. Chi l’avrebbe mai detto che si sta così bene all’inferno!?
Quando ormai la mia faccia è una maschera di sangue tu ti allontani andando a raccogliere la tua giacca sul divano nel salotto. Io mi rigiro accucciandomi sul banco con un’agilità inumana. Ti scruto con l’unico occhio come un cucciolo timoroso, con i capelli scompigliati e i vestiti zuppi di me.

-Ci vediamo-

Imbocchi il corridoio che va per l’uscita. Te ne stai andando ignorandomi nuovamente, non voglio. Ti seguo a gattoni fino alla porta, mi attacco al tuo piede. Ti supplico di portarmi con te. Mormoro con la mia bocca malmenata che farò tutto per te. Mi chiedo se questo è forse uno scherzo. A quel punto mi arriva un calcio che mi fa ruzzolare su un fianco. Ansimo, mi fa male tutto, ma il mio sguardo ceruleo non si smuove dalla tua persona. Indichi la tua giacca dalle macchie vermiglie.

-Ti porto già con me. -
Dici con calma per poi scivolare fuori la soglia e chiudere la porta dietro di te. E a quel punto io rido rannicchiandomi. Le mie dita strappano i capelli, quel che rimane delle mie labbra si chiude e si apre spasmodico come l’alzarsi e l’abbassarsi del mio petto. Dovevi cavarmi entrambi gli occhi perché sono inutili. Mentre io sono cieca tu vedi verità troppo distanti. Certo che sono sempre con te mio Joker.

 
Hi guys,

l’idea ammetto esser nata dopo aver visto Suicide Squad e aver trovato un Joker un po’ troppo romantico per i miei _ notare sottolineatura_ gusti. Io non sono assolutamente in grado di impersonare una mente contorta come quella di Mr. J quindi ci tengo a dire che è stata una mia interpretazione della coppia. Che voi ci crediate o no il ‘corpo’ del racconto è stata la revisione di un mio sogno recente che non ho potuto non sviscerare e ampliare in un racconto più profondo. Detto ciò spero che questa Harley x Joker vi sia piaciuta anche se un po’ cruenta.

Un grande abbraccio e una coltellata
Sacrilega


 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Batman / Vai alla pagina dell'autore: Sacrilega