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Autore: NikiDark1    22/08/2016    2 recensioni
La vita è difficile, lo dicono tutti: è come un turbine di sensazioni diverse.
Ma la morte?
Com'è la morte?
Che cosa si prova dopo?
E se in ognuno di questi capitoli un personaggio di Total Drama potesse vedere come la sua prematura morte ha influenzato il presente dei suoi cari? E quello dei suoi giovani amori?
Come si sentiranno ad aprire gli occhi dopo il buio?
Comprenderanno la morte come una sfortuna orribile o... come una salvezza?
Magari questo viaggio gli farà aprire gli occhi...
Genere: Drammatico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Sorpresa, Un po' tutti | Coppie: Alejandro/Heather, Duncan/Courtney, Duncan/Gwen, Trent/Gwen
Note: Raccolta | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale
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~~And if I died?


Refuse he...


Rimango in piedi davanti a lei: la fisso a lungo per ricordarmela,
voglio che quel viso rimanga impresso nella mia mente, con
quell'espressione serena.... serena dopo tanto tempo e tanto
dolore.

La bara si chiude.

Non posso più vedere il mio riflesso.

L'uomo al mio fianco recita gli ultimi versi e convenevoli, fa le
condoglianze e poi si allontana, insieme al resto dei presenti.
Dei tizi con lunghi impermeabili si affrettano a gettare terra nella
fossa, coprendola interamente; finito il lavoro se ne vanno anche
loro stringendosi nei pesanti abiti.

Delle sfuggenti gocce di pioggia bagnano la frase incisa sulla lapide:
       - Una giovane ragazza privata della vita troppo presto -

Privata di una vita in completa solitudine, che nessuno rimpiangerebbe.

Sono in procinto di andarmene anch'io.
Sparendo nell'ombra.
Dove nessuno può più giudicarmi.

Almeno, finché non la vedo avvicinarsi: una sagoma nella pioggia
cammina lentamente, mi supera e si china vicino alla tomba.

E' un ragazzo.

 Non uno qualsiasi.

Ma nemmeno LUI...

Ha i capelli spettinati e i jeans zuppi.
Sul suo viso si legge il dolore, mentre appoggia al suolo un mazzo
 di rose gialle: si ricorda ancora che erano le mie preferite?

LUI, invece non se l'è mai ricordato...

Con un mano rovista nella tasca del giubbotto, fino a che non la
trova:
la sua collanina... o meglio, la mia collanina..... la nostra.

 

< Ti amavo Gwen >

 

Le sue iridi smeraldo si illuminano, quando lo dice.


Appoggia quel magico ciondolo vicino ai fiori.
Gli è tornato il sorriso.

Si allontana, andando verso la macchina: apre la portiera alla
ragazza bionda e angelica che, con pazienza lo aspettava lì.

Lei gli stampa un dolce bacio sulle labbra.

L'auto poi scompare, il cielo si offusca insieme a tutto il resto in
torno a me.

Buio.


< Dai scemo, ridammi il telecomando! > ride qualcuno.

La risata si ripete, così la riconosco subito: rare volte ho potuto
sentirla e, di questo me ne pento.

Mi trovo su un terrazzo di un grande condominio, l'appartamento
 è illuminato e riesco a vedere le persone al suo interno: sento una
forte fitta al petto, come se qualcuno ci avesse infilato
un coltello.

< Non se ne parla principessa, stasera guardiamo quello che dico
io > ride a sua volta LUI.

Si, proprio LUI.


< Ah! Va bene; dovrò imparare a sopportarti in vista del
matrimonio >

Courtney fa una finta faccia esasperata e LUI la stringe a sé,
baciandole la testa.

Ha uno sguardo sereno, completamente devoto, mentre le
accarezza il viso con la mano adornata da quella maledetta fede.

Dev'essere uno scherzo.

LUI non si sposerebbe mai a soli ventiquattro anni.

Non dopo avermi lasciata solo un anno prima.

Ci rido sopra: presto mi sveglierò nel mio letto che ha il suo
profumo, lo troverò in bagno a farsi una doccia e mi unirò con
gioia.
 Dopo esserci lavati rideremo insieme della stranezza di questo
incubo: niente camion che sbanda fuori controllo, niente
funerale, niente ragazzi con nuove fidanzate e matrimoni da
programmare.

< Non vedo l'ora di sposarti principessa, finalmente saremo solo
noi due, basta con gli insulti e le ripicche, basta con le insulse
sbandate >


Non può averlo detto.


La vista mi si appanna, vorrei piangere.


< Basta con le cazzate? >


Ma non posso piangere, non più.

Il problema è che quel camion era reale.

Io non ci sono più, sono morta.

Sono morta andando verso casa sua, per cercare di salvare la nostra relazione; quella stessa relazione che mi ha fatto guadagnare disprezzo dalla mia famiglia e da i miei ex compagni di scuola.

Vorrei urlare che è sola colpa sua, ma non è la verità:

                           avrei potuto rifiutarlo

così mi sarebbero rimasti Courtney e Trent, le due persone che mi amavano veramente.


< Niente più cazzate >


Avrei potuto rifiutarlo in quell'aereo...

ma non l'ho fatto.


- Ti amavo Duncan... -

- ...E ti amo ancora -

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

   
 
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