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Autore: Nefer    22/08/2016    3 recensioni
[NUOVO CAPITOLO POSTATO]
Seguito di French Kiss, ma potete benissimo leggerla anche se non avete letto l'altra fic!
Lily e James sono ormai prossimi al matrimonio. Finalmente coronano il loro sogno e… Lily resta inaspettatamente incinta! La storia racconta della gravidanza, della nascita e la crescita di Harry e di molte altre avventure, arricchita da pagine del diario di Lily.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Raccolta: French Kiss & Nine Months'
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Per la serie: a volte ritornano. Lo so, è incredibile, non ci credo nemmeno io, ero convinta che non avrei mai continuato questa storia, ormai la davo per archiviata ed invece eccomi qua.
Sono passati sei anni da quando ho postato l'ultimo capitolo e parecchie cose sono cambiate. Credo, anzi spero, che il mio stile sia migliorato da allora e rileggendo i vecchi capitoli ho realizzato che molte cose non le scriverei così, se dovessi riscrivere questa storia dall'inizio. Tuttavia ci sono troppi ricordi legati e ci sono particolarmente affezionata e ho intenzione di lasciare i capitoli precedenti così come sono. Revisionerò solamente quelli sulla nascita di Harry e Pandora, avevo diciotto anni quando ho iniziato a scrivere questa fanfiction ed ero molto ignorante riguardo il parto e i primi mesi di vita di un bambino (che ad un mese ancora non interagisce col mondo esterno e di sicuro non si mette a sorridere ad altri bambini).
Che altro dire? Non so quanti dei miei vecchi lettori siano ancora qui, ma una parte di me spera di ritrovarvi tutti! Per quanto riguarda i nuovi, se ve ne saranno, spero possano apprezzare questa storia e che, se hanno voglia, mi lascino un commentino.
Un abbraccio a tutti.
Si torna in carreggiata!


CAPITOLO 16

Ancora mi sorprendo di quanto sia tutto così minuscolo in un neonato. Harry ha tre mesi ormai, eppure le sue manine sono ancora così piccine, al punto che faccio fatica a tagliargli le unghie e devo farlo spesso se non voglio che rischi di graffiarsi la faccia (una cosa comune a tutti i bambini, da quanto ho capito). Inizia ad essere molto più reattivo, più passa il tempo e più interagisce con noi. Quando James gli fa le smorfie, lui sorride e lo guarda osservandone il volto a lungo. Ci guarda ogni volta come se fosse la prima ed ogni volta James ed io ci innamoriamo un po’ di più. Ora, non perché sono la madre, ma trovo che Harry sia perfetto. I suoi occhi si fanno di un verde sempre più intenso, sfumando via via il colore incerto che hanno i bambini alla nascita. Ha poi quelle ciglia lunghe e scurissime che si posano sulle sue guance piene, quando dorme. Mi piace guardarlo dormire, sereno e ignaro dei problemi che affliggono il mondo lì fuori. È impossibile non sentirsi bene quando si è con lui, è facile dimenticare la guerra che imperversa nel mondo magico e anche in quello babbano.
Abbiamo tutti paura, gente innocente continua a morire e, nonostante tutti i nostri sforzi, sembra che non ci sia nulla di più che possiamo fare. James è così determinato, dice di voler creare un mondo migliore per il nostro Harry.
A volte è così convincente da rassicurarmi e riesce davvero a farmi credere che un giorno tutti noi usciremo da questa storia, sani e salvi, e che il male sarà estirpato come un’orribile radice. Voglio crederlo davvero.


Con l’arrivo di novembre, tornarono anche le piogge frequenti. A Londra era il mese più piovo di tutti e avere bambini così piccoli, in quei giorni, poteva risultare uno strazio. Molti inglesi avevano imparato a convivere con tale problema, molti uscivano senza ombrello e tanti altri portavano comunque a passeggio i loro piccoli. Ma con al proprio fianco due persone tanto apprensive come Sirius e James, a Lily ed Angy era concesso solamente andare a casa l’una dell’altra o in un centro commerciale. Era straziante per le neomamme passare il tempo in quel modo e spesso se ne lamentavano tra di loro.
 - La fanno facile, non devono stare loro tutto il giorno tappati in casa! -, sbottò Angy un giorno che era andata a trovare Lily. I bambini dormivano pacifici nelle rispettive carrozzine, lasciando alle due un po’ di quiete e tempo per parlare.
Ad Angy non andava giù l’idea di dover stare rinchiusa come una prigioniera, nella sua stessa casa, con quell’essere inquietante. Le cose con Kreacher non erano migliorate affatto, ed era per questo che la ragazza era spesso da Lily.
 - Ho dato un ultimatum a Sirius. Anche se minuscola, dobbiamo trovare un’altra casa, non possiamo continuare a vivere a Grimmauld Place, non mi fido di quell’elfo. Staremo in affitto i primi tempi, in qualche modo ce la caveremo.
Lily non poteva che essere d’accordo con lei, era arrivata addirittura a proporre agli amici di andare a stare momentaneamente da loro ed occupare la stanza degli ospiti, ma i due erano entrambi troppo orgogliosi per accettare.
La rossa si ritrovò a guardare sconsolata la pioggia che continuava a cadere scrosciante.
 - Non smetterà mai… -, con un sospiro volse di nuovo lo sguardo all’amica. – Resti a cena? James lavora fino a tardi oggi.
Angy annuì. – E Sirius ha un turno per l’Ordine. Questa situazione mi ucciderà, Lily, non riesco più a sopportare la preoccupazione ogni volta che è lì fuori.
Chi meglio della sua migliore amica poteva capirla dopotutto? Ogni volta che James era di turno per il Ministero o per l’Ordine viveva nell’angoscia assoluta, temeva di ricevere una telefonata, o un gufo, da un momento all’altro, che le avrebbero annunciato solo brutte notizie.
Con tutti i membri che stavano lentamente perdendo (famiglie rimaste senza un marito, un padre o un fratello), era impossibile non avere paura.
Strinse la mano dell’amica e le sorrise incoraggiante. Dovevano farsi forza a vicenda.
 - Sai che facciamo ora? Ci prepariamo una cena speciale, tutta per me e te e ci concediamo anche un bicchiere di vino. Sarà il nostro segreto -, dichiarò la rossa con un sorriso, strappando una risatina all’amica.
 - Ci sto, questa sera ci vuole proprio!
Si affaccendarono in cucina per un’ora, mettendosi all’opera per realizzare una cena con i fiocchi. Scherzarono e risero per tutto il tempo, ingaggiando una piccola e breve lotta con il cibo, giocando come due bambine.
Prepararono una Shepherd’s Pie degna di un programma culinario e anche un’Apple Crumble, giusto per non farsi mancare anche il dolce.
Per tutto il tempo Harry continuò a dormire e Pandora si svegliò solamente una volta. Angy prese quel fagottino di sua figlia tra le braccia e la cullò finché non si riaddormentò.
Le due amiche apparecchiarono la tavola, con tanto di candela al centro, e finalmente sedettero a mangiare.
 - Merlino, è divino. Siamo due cuoche fantastiche -, mormorò Angy dopo il primo boccone di Sheppherd’s Pie.
 - Pensi che dovremmo tenerne un po’ da parte per James e Sirius?
 - Mpf… farò questo sforzo, se proprio dobbiamo. Torneranno affamati, immagino. 
A fatica lasciarono due porzioni per i rispettivi compagni, si gustarono poi i meritati calici di vino ed infine mangiarono l’Apple Crumble. Anche di quella lasciarono un pezzo a James e Sirius.
 - Li viziamo troppo -, dichiarò Angy, strappando una risata a Lily, che annuì.
Eppure non si stancava mai di “viziare” James. Lui non pretendeva nulla, non aveva mai richieste particolari e bastava poco per farlo felice. Quando poteva passare del tempo con Lily e Harry sembrava poter toccare il cielo con un dito.
 - Sai, mi sono chiesta più volte se è il caso di andarsene da qui. Da Londra intendo -, esordì l’amica, mandando giù l’ultimo sorso di vino. – Non mi sento al sicuro, nessuno di noi lo è e… Pandora è ancora così piccola ed indifesa. A volte ho pensato che dovrei tornare in America. -, ammise,  - Ma Sirius non mi seguirebbe mai, questa è anche la sua battaglia ora, la nostra, ed io lo capisco. Non penso mi impedirebbe di andarmene con la bambina, ma soffrirebbe lontano da noi ed anche io soffrirei lontana da lui…
Lily annuì, guardandola con comprensione. Quante volte si era ritrovata davanti a quel dilemma, in quegli ultimi mesi, ma anche lei sapeva che James non l’avrebbe seguita e poi… non era da Lily Evans scappare.
- È solo che… ho paura…
Angy aveva appena dato voce ai suoi stessi pensieri. Lily le strinse la mano e la guardò.
 -Sei una persona forte, Angeline Carpenter. Affronteremo tutto questo insieme, l’una accanto all’altra, come abbiamo sempre fatto. Angy si morse le labbra ed annuì, inspirando a fondo. Il secondo dopo lei e Lily erano strette in un caldo abbraccio, cullandosi piano a vicenda.
 - Resta a dormire, facciamoci compagnia -, propose infine la rossa. Angy accolse di buon grado l’invito, dopotutto sia James che Sirius sarebbero rincasati l’indomani mattina.

Era l’alba quando una voce svegliò Lily. Lei ed Angy si erano addormentate nel suo letto, mentre i bambini dormivano pacifici nella stanza di Harry, quest’ultimo nel lettino e Pandora nella propria carrozzina.
Nel sentire la voce di James, Lily tirò su la testa, scacciando i capelli aggrovigliati dal viso, e cercando di metterlo a fuoco. Biascicò il suo nome con voce arrochita e lui sedette sul bordo del letto, carezzandole il viso e gettando un’occhiata preoccupata ad Angy.
 - Sei tornato presto… -, sussurrò Lily, la voce impastata dal sonno, dopo aver gettato un’occhiata alla sveglia.
James deglutì appena. Solo in quel momento sua moglie notò quanto fosse pallido e i suoi occhi rossi e contornati da occhiaie stanche. Lily si tirò a sedere, preoccupata.
 - Cos’è successo?
Aveva imparato a conoscere James a fondo, conosceva ogni suo silenzio, ogni suo sguardo ed ogni sua espressione. Doveva essere successa qualcosa che lo aveva scosso profondamente, perché non riusciva nemmeno a parlare. Fece cenno alla moglie di seguirlo fuori dalla stanza e lei scese subito dal letto, facendo attenzione a non svegliare Angy.
Si richiuse la porta alle spalle e una volta nel corridoio in penombra, guardò James con apprensione. Lui ricambiò lo sguardo, angosciato, deglutendo ancora. Sembrava stesse facendo una fatica immane per non cedere alle lacrime.
 - James… -, mormorò Lily prendendo il volto del marito tra le mani.
 - Si tratta di Sirius… -, riuscì finalmente a dire.
Lily avvertì una sensazione agghiacciante assalirla. Fu inevitabile pensare che il loro amico fosse morto, da come si stava comportando James tutto lasciava presagire quello, dopotutto così tanti membri dell’ordine ci stavano rimettendo la vita. Il secondo pensiero di Lily andò ad Angy che dormiva ignara nel suo letto.
 - Dio mio, James, non dirmi che…
 - No -, sussurrò lui con voce rotta, - Ma potrebbe non farcela…
La ragazza avvertì la gola secca, l’angoscia di James divenne anche la sua. Non c’erano parole per descrivere come si sentisse in quel momento e vedere il marito soffrire in quel modo la fece stare male il doppio.
 - Remus è al San Mungo con lui. Gli ho detto che lo avremo raggiunto… dobbiamo dirlo ad Angy…
Lily non fece nemmeno in tempo a chiedergli come fosse accaduto, la porta della loro stanza si spalancò ed Angy si trascinò in corridoio, gli occhi ancora pieni di sonno. Ci mise un po’ a mettere a fuoco James.
 - Ehi… non ti ho trovata a letto, pensavo fossi dai bambini -, disse a Lily, poi notò le loro espressioni e si crucciò appena. – Cosa succede?
La rossa le prese subito le mani. – Angy… Sirius è al San Mungo e…
L’espressione dell’amica mutò all’istante e divenne subito pallida. Cercò una risposta nello sguardo di James, stringendo convulsamente le mani di Lily.
 - P-perché?! -, esalò senza respiro.
 - C’è stato uno scontro, a sud-est di Londra… i Mangiamorte hanno attaccato le case popolari dei babbani. Sirius, Remus ed altri sono rimasti coinvolti. C’è stato il crollo parziale di una palazzina e Sirius è rimasto sepolto sotto le macerie… era già stato ferito da un incantesimo oscuro. È grave, Angy… molto grave… -, la voce di James andò ad affievolirsi sempre più.
La ragazza si ritrovò a barcollare, prontamente sostenuta dai due amici. Era sempre più pallida, il respiro corto.
 - Devo andare da lui… -, riuscì a dire flebilmente – Però la bambina…
 - Resto qui io, mi occuperò di Pandora -, disse Lily immediatamente, lanciando un’occhiata a James che annuì.
 - Ti accompagno al San Mungo, Angy -, disse infine il ragazzo.
Angy annuì e barcollò di nuovo in camera, per vestirsi velocemente.
Lily si avvicinò a James, in silenzio e gli sfiorò con delicatezza una mano. Lo sentì trattenere il respiro e lo vide deglutire per l’ennesima volta. Sapeva cosa stava passando. Sirius era il suo migliore amico, lo considerava un fratello e l’idea di perderlo lo stava semplicemente devastando, allo stesso tempo si sentiva in dovere di dimostrarsi forte. Un uomo non poteva cedere in quel modo, no?
Ma quando le braccia di Lily si strinsero attorno a lui e le mani delicate della ragazza affondarono nei suoi capelli, portandolo a fargli appoggiare la testa sulla spalla della moglie, ogni difesa di James crollò. Scivolò con le mani sulla schiena di Lily, strinse spasmodicamente la sua camicia da notte nei pugni e si abbandonò alle lacrime.
Lei gli accarezzò i capelli con dolcezza, gli sussurrò che sarebbe andato tutto bene, finché lui non si calmò. Si ricompose giusto in tempo per il ritorno di Angy, non voleva agitarla ancora di più facendosi trovare in quelle condizioni.
 - Andiamo… -, disse lei trafelata. Abbracciò per pochi secondi Lily e poi si smaterializzò con James, alla volta del San Mungo.

Nonostante avesse le gambe molli come gelatina e la vista offuscata, Angy riuscì a correre fino al reparto dove era stato portato Sirius, seguita da James.
Lì, in un corridoio pressoché deserto, Remus camminava avanti e indietro, senza sosta, sul volto la stessa angoscia di James. Era visibilmente provato dalle ore appena trascorse: i capelli scompigliati, i vestiti strappati e il volto sporco di sangue.
 - Oh Remus! -, gemette Angy, avvicinandosi a lui e sfiorandogli appena il viso, carica di apprensione.
 - Non è niente… -, rispose stancamente lui, prendendole la mano, - Non ho ancora notizie di Sirius, dobbiamo aspettare…
Angy annuì lentamente. Stava cercando di essere forte, a tutti i costi, Remus questo lo sapeva, ma alla fine la ragazza cedette e scoppiò in lacrime.
 - Ehi… ssshhh… andrà tutto bene… -, sussurrò il licantropo attirandola a se in un abbraccio.
Lei nascose il viso contro il suo petto e lo strinse con forza, singhiozzando convulsamente.

  
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