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Autore: AleDic    24/08/2016    0 recensioni
[Il drago invisibile]
[Il drago invisibile][Il Drago Invisibile ⎸Pete & Grace ⎸Pete!Centric ⎸Song-fic ⎸484 parole]
Grace ha gli stessi capelli di sua madre.
Quando lo sveglia, sono la prima cosa che Pete vede.
Quelli della mamma erano morbidi e profumati quando c’immergeva le dita e ci respirava contro.
Si chiede se anche quelli di Grace abbiano lo stesso profumo dolce e la stessa morbidezza.

{Terza classificata nella Categoria Film al contest “Di fandom oscuri e misteriosi” indetto da MadameT sul forum di Efp}
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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A voice that calls me home

 

{ 484 parole }

 

 

It’s funny how
The walk of life
Can take you down
Without a fight 

So many years
Can leave behind
Regretfully until it’s time
To realize the moment
When you turn around.

 

Grace ha lo stesso volto di sua madre.
Pete non può fare a meno di pensarlo quando la vede per la prima volta.
Resta a distanza ad osservarla, dietro al tronco di un albero.
Lei non si accorgere di lui, continua a camminare e a guardarsi intorno senza fretta, prendendo strani oggetti dalla borsa a tracollo.
Tra questi ce n’è uno che attira l’attenzione di Pete: è tondo e lei lo apre in due, leggendovi qualcosa dentro.
Non appena Grace si distrae, lo afferra e torna a nascondersi.
Quando lo apre, Pete scorge su un lato una freccia con degli strani segni e alcune lettere.
Sull’altro  lato, tre persone senza colori che sorridono.

Mamma e papà, pensa, guardando le due persone che stringono tra le braccia una bambina.
E subito dopo, si chiede quando rivedrà il volto di Grace.

 

 I‘m coming home
To breathe again,
To start again 

I’m coming home
From all the places
I have been 

With nothing
But a voice within
That calls me…
Calls me home

 

 Grace ha gli stessi occhi di sua madre.
Ora che finalmente sono faccia a faccia, Pete riesce a vederli chiaramente.
Non si ricorda molto di lei, sono qualche flash, profumi, parole, per lo più sensazioni.
Ricorda che la mamma era gentile e rassicurante, come quando piove a dirotto per giorni e si è fuori al buio e all’improvviso spunta il sole: si sa che il peggio è passato e si può tornare a casa.
È sempre così che Pete ricorda lo sguardo di sua madre, ma non sarebbe più potuto tornare dove quello sguardo era solito portarlo.
Almeno era questo quello che pensava, fino a quando non ha incontrato gli occhi di Grace.

 

 

Back in the day
When I was younger
I was so lost and proud 

I’ve gained the world
But it will never
Compare to what i've earned 

In the quiet moment
When the earth holds still

 

Grace ha gli stessi capelli di sua madre.
Quando lo sveglia, sono la prima cosa che Pete vede.
Quelli della mamma erano morbidi e profumati quando c’immergeva le dita e ci respirava contro.
Avevano un colore che gli ha sempre fatto pensare alla luce del sole in estate, al calore dei raggi sulla pelle nuda.
Li lasciava sciolti e quelli si gonfiavano e ondeggiavano intorno al suo viso, come succede a lei.
Ma forse quelli di Grace sono più rossi, perché anche se sono quasi in inverno Pete sente il petto scaldarsi in un istante solo guardandoli.
Si chiede se anche quelli di Grace abbiano lo stesso profumo dolce e la stessa morbidezza.

 

I‘m coming home
To breathe again
To start again 

I’m coming home
From all the places
I have been 

With nothing
But a voice within
That calls me…
Calls me home

 

 Grace ha lo stesso tocco di sua madre.
È un tocco leggero e gentile, come il battito d’ali di una farfalla.
È la sensazione più forte che Pete conservi dentro di sé, quel tocco.
Non sa bene spiegarne il perché, sa solo che accadeva spesso che lo sentisse e che era la sensazione più bella del mondo.

Persino più bella di volare sul dorso di Elliot.
Per questo Pete non può tornare indietro e scomparire di nuovo.
Perché quel tocco è tutto ciò che in fondo non ha mai smesso di cercare di ritrovare.
È quello di cui ha bisogno.
Così ora, quando Grace lo raggiunge e Pete sente quel tocco leggero e gentile, la riconosce subito, chiamandola.

Mamma.





CREDIT SONG: "Calls me home", Shannon LaBrie
   
 
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