To tributes and not-Your light in my eyes.


Per Prim.
 

Come faccio a parlare? Divulgare qualsiasi parola sarebbe altamente inutile, altresì deludente.
Ho paura, sì, di non riuscire ad esprimere tutto il mio dolore e il mio rammarico, è come se fosse stata in parte anche colpa mia, pur sapendo che non potevo fare nulla per salvarla in quel momento, non era nei miei piani riuscirci... per un destino orribilmente ostile ed indegno. O forse lo era esclusivamente per me e magari era giusto per qualcun altro.
Mentre mia sorella si è spenta, qualcuno ha visto i suoi fratelli salvarsi, allora, dimmi, per te non sarebbe da egoisti pensare che il mondo debba cambiare? Non sarebbe da egoisti pensare che bisognerebbe trovare un modo per tornare indietro nel tempo e mutare il corso degli eventi per salvare qualcuno a noi caro, lasciando che qualcun altro, però, muoia? Eppure... lo farei, se potessi, ma non è in mio potere, non sono nessuno per meritarmi simili abilità, e non sono sicura sarebbe la strada più giusta da intraprendere.
I suoi occhi, i suoi capelli, il suo dolce sorriso... mi tornano alla mente nei momenti più bui e strazianti, come fossero acqua fresca che sgorga da una piccola roccia, pronta ad avvolgerti, a dissetarti, a continuare a darti la vita, quello slancio che occorre per superare ogni avversità, ogni dilemma. 
Non ho potuto salvare la mia sorellina, colei per cui mi sono sacrificata, colei per cui avrei fatto di tutto, colei a cui decisi di donare una spilla, quella della ghiandaia imitatrice, per proteggerla e farla sentire meno sola. Ma lei aveva un cuore troppo grande, e quando serviva a me conforto e appoggio, me la restituì.
Come posso esprimere il mio dolore con semplici parole? La mancanza che percepisco ogni giorno... è come se una parte di me fosse volata via, distaccandosi dal mio corpo impetuosamente, non lasciandomi l'opportunità di decidere se era ciò che volevo o se era giusto, non avevo scelta, aveva preso il sopravvento su di me, neppure il tempo di metabolizzare ciò che stava accadendo mi fu donato, nulla, solo vuoto, solo fiamme ardenti, solo paura, rimorso, in concomitanza alla fredda e dura immagine che i miei occhi stavano trapelandomi.
Illusione, quanto avrei voluto si trattasse solo di quello, di un maledetto incubo, uno di quelli che da sveglia poi scacci via e provi a non pensarci. Uno di quelli che ti fanno tremare le gambe e rizzare i peli sulle braccia, uno di quelli che non ti lasciano scelta, devi rimembrarli da sveglia, devi assisterli, sapere. Uno di quelli che devi accettare per dimenticare, come si accetta la triste realtà... perché, in fondo, fin quando non deciderai che la cosa migliore è proprio questa, non riuscirai mai ad uscirne vincitrice. 


Per Primrose Everdeen, la mia sorellina, divenuta il mio angelo custode, la mia essenza, lievito della mia gioia e di dolci ricordi memorabili. 
Ti voglio bene, Paperella, e anche da qui io canto per te.
Sai, Ranuncolo sta bene, e non devi temere, lo tratterò come si deve, proprio come facevi tu. So quanto ci tieni, abbiamo pianto insieme quando lui è venuto qui, dopo tutto.
La luce dei tuoi occhi è riflessa nei miei. Io ci sarò sempre per te. 




 

"Non mi importa se saremo ricche. Voglio solo che tu torni a casa. Ci proverai, vero? Ci proverai sul serio, sul serio?" 
- Primrose Everdeen
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