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Autore: Chelinde    25/08/2016    3 recensioni
Dal testo:
"Da quanto andava avanti questa storia?
Non lo sapeva più… aveva perso il conto delle bombe che avevano disinnescato. Era passata in un battito di ciglia da Ladybug, la supereroina di Parigi, a Marinette, l’artificiere."
Attenzione: mi sono accorta solo ora che nel pubblicarla mi aveva eliminato tutti i dialoghi, ho aggiustato il tutto rendendola ora completa
Genere: Comico, Commedia, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La Bombe

-Resta calma ok? Andrà tutto bene-
La voce calda di Adrien le arrivò tramite gli auricolari ispirati a Chat Noir, neri e decorati da un’unica zampa verde smeraldo, e quelle semplici parole furono in grado di donarle tutta la determinazione che le mancava. Annuì leggermente, seppure conscia che lui non la poteva vedere, il labbro venne morso quasi fino a farlo sanguinare mentre cercava di mettere a fuoco i moduli che erano presenti questa volta.
-Sono quattro moduli-
La voce le uscì più sicura di quando potesse sperare
-Abbiamo cinque minuti-
Improvvisamente aveva smania di iniziare. -Bene… dimmi quali sono-
Conosceva Adrien da ormai un anno, eppure la sua voce ancora le faceva scendere quel classico brivido lungo la schiena. Aveva sempre un tono così dolce, una voce così suadente che riusciva a conquistare un pezzetto in più del suo cuore ad ogni sillaba. Si chiese quanto ci avrebbe messo per passare ad altri organi vitali visto che il cuore era ormai completamente del biondo. Magari il prossimo sarebbe stato il polmone destro; così avrebbe respirato per sempre, solo e soltanto Adrien.
-Abbiamo cavi, un bottone, la tastiera, e… parole-
L’ultima parola le uscì in un gemito. Odiava quella parte.
Dagli auricolari le arrivò un sospiro, anche Adrien, a quanto pare, la pensava come lei… era difficile per entrambi. -Ce la possiamo fare-.
Se lo vide sorridere davanti, mentre il timer della bomba continuava a scorrere imperterrito. Era un pensiero così dolce, che lo tenne stretto forte a se, come se potesse essere l’ultimo, e forse lo sarebbe stato.
-Ci sono tre cavi-
-Ci sono cavi rossi?-
Lo sguardo si concentrò ora a catturare i colori di quei cavi, ne poteva tagliare solo uno, e doveva essere quello giusto. -No…-
Il silenzio durò pochi secondi dall’altra parte, infine le arrivò la seconda domanda. -Hai più di un filo blu?-
Controllò veloce contandoli a mente -Sì, ne ho due-
-Allora taglia l’ultimo cavo blu… mi raccomando Marinette…-
Con un tuffo al cuore si accinse a tagliare il cavo designato, era quello giusto, un gran sollievo le riempì il cuore, ed un piccolo sorriso le si dipinse sul volto. -Andata-
Da quanto andava avanti questa storia?
Non lo sapeva più… aveva perso il conto delle bombe che avevano disinnescato. Era passata in un battito di ciglia da Ladybug, la supereroina di Parigi, a Marinette, l’artificiere.
-Il bottone è blu, ha la scritta Abort sopra-.
Non c’era più tempo da perdere, quel dannato timer dai numeri rossi continuava a scorrere, a scendere, il tempo a loro disposizione per decidere se salvarsi o meno stava diminuendo drasticamente. Dovevano muoversi.
-Impossibile… che sia così semplice?-
La voce era stupita, quasi scioccata… effettivamente era la prima volta che capitava loro una bomba con un tasto del genere, e Marinette era sicura di aver studiato il suo caso in precedenza. -Tieni il pulsante premuto e dimmi il colore della striscia-
L’asiatica eseguì l’ordine. La mano le tremava mentre teneva premuto quel pulsante, ed i grandi occhi blu si spostarono verso la striscia che di li a poco si sarebbe illuminata. Dovette attendere giusto un battito di ciglia prima di poter dare la sua risposta -Gialla!-
-Rilascia quando c’è un cinque-.
Annuì ancora una volta mentre attendeva quel cinque, ed al momento giusto rilasciò il bottone con l’ennesima capriola nel petto.
Luce verde.
Ce l’avevano fatta.
-Andata-
Ora il sorriso era grande, erano a metà, ce l’avrebbero fatta. Ne era sicura. Lei ed Adrien non sarebbero esplosi.
Nel corridoio subito fuori dalla stanza il biondino sospirò a sua volta, la mancina andrò a posarsi un poco sulla fronte permettendosi di chiudere gli occhi per appena qualche secondo. -Qual è il prossimo?-
Non lo ricordava più. Sapeva solo che due moduli erano andati, erano a metà dell’opera, ce l’avrebbero fatta, avrebbero disinnescato anche quella bomba e poi sarebbero andati a mangiare uno di quei cornetti che faceva il padre della giovane.
-Adesso c’è la tastiera-
Scorse velocemente le pagine di quella guida riassuntiva che teneva in mano fino a raggiungere quella che era la pagina ad essa dedicata.
-Eccomi… allora, dimmi che segni ci sono-
Gli sembrava di sentire il cuore di Marinette battere forte come il suo. Gli sembrava di poterla vedere davanti a lui, china su quella bomba ed intenta a cercare di salvare la vita ad entrambi.
-Stella bianca-
Iniziò con quella voce flebile che stava lentamente imparando a conoscere. Tremava appena, era ansiosa, la capiva appieno. -Il simbolo dell’euro al contrario con due pallini sopra-
Gli occhi verdi di Adrien si fermarono sui due simboli appena individuati -Ok-
-Punto interrogativo al contrario e la O con la stanghetta sotto-
Sorrise a quelle parole il biondo pronto a darle la corretta sequenza. -Euro, la “O”-
Attese quindi di avere un resoconto da parte della corvina, il suono che gli riempì le orecchie fu quello di un “sì” carico di tensione -Stella bianca e punto interrogativo-.
Ci fu il silenzio da quella parte, il tempo che la giovane spingesse i due bottoni. Lo calcolò quasi, la smania di sapere se ce l’avevano fatta, le mani che gli tremarono appena nel sentire il silenzio da quella parte -Mari...- non riuscì a concludere il nome della ragazza che la sua voce lo coprì -Andata-.
Esultò mentalmente dicendosi che ora ne mancava solo uno.
Uno alla libertà, alla vita, ai dolci del padre dell’asiatica.
-Adesso ci sono le parole-
Le labbra del giovane si serrarono a quella frase, le strinse tra di loro prima di rilasciarle -Quanto tempo?-
-Un minuto-
Okay… forse non sarebbe stato così ovvio riuscire ad arrivare a mangiare ciò che di buono c’era nella panetteria.
-Ce la facciamo.- Si vendeva più sicuro di quanto non fosse realmente -Parola?-
-A-adrien…- Scosse la testa con forza, gli auricolari rossi coi pallini piccoli e neri ispirati all’eroina del suo cuore che per poco non gli sfuggirono dalle orecchie. -No Marinette, non ci provare a dirlo. Non ti mollo così. Dimmi la parola-
Era sicuro di sé e lo dimostrava con quelle parole. Sarebbero usciti entrambi da lì, in un modo o nell’altro.
Dall’altra parte si sentì un istante di silenzio e quindi un sospiro. Avrebbe voluto abbracciarla, dirle che sarebbe andato tutto bene, ma non poteva, non ne aveva il tempo.
-Display-
Aveva accettato di continuare. Si sentii orgoglioso della sua piccola asiatica.
-In basso a destra-
Attese la risposta della giovane prima di dirgli cosa fare.
-Blank-
Controllò quindi lo schema alla pagina seguente, gli occhi verdi che si muovevano veloci. -Wait-
-Non c’è-
-Right?-
-Nope-
Sbuffò pensando al tempo, al loro tempo, che scorreva solo perché quelle parole non erano presenti.-Okay?-
-Sì! Questo c’è-
Attese ancora qualche istante in preda all’ansia per avere una risposta da parte della corvina se la parola era esatta o meno. -Andata!-
-Evviva!-
Esultò ad alta voce questa volta. Dall’altra parte si sentì la chiara risata di Marinette. -Ne restano solo due. Ce la facciamo Marinette.-
Dall’altra parte della cornetta lei annuì. Sentire la sua risata era stata la cosa più bella del mondo, era stato in grado di renderle la speranza solo con quel suono. Restavano quaranta secondi ed altre due parole, ce la potevano fare.
-You-
Attese quindi prendendo ad esaminare le parole successive così da potergli dare una risposta che potesse essere il più veloce possibile. -Nel mezzo a destra-
Si affrettò a rispondere la giovane avendo individuato la parola. -Next-
Questa volta dovette attendere un poco di più prima che le arrivasse la risposta del biondino. -What?-
-Next…- lo ripeté credendo che il giovane non avesse compreso -No Marinette… la parola, c'è “What”->
Si diede mentalmente della stupida andando a premere il bottone in alto a sinistra contenente la parola che le aveva detto il biondo -Sì… scusa non avevo capito-
-Tranquilla, parola?-
Sorrise ancora una volta, era così meravigliosamente perfetto il suo Adrien.
Il display della parola rimase vuoto, nero. Attese, ed attese ancora, ma rimaneva ancora nero. Il cuore prese a batterle così forte da farle male, la tensione le salì ancora di più -Adrien non capisco!-. Era panicata, si sentiva dalla voce, dal fiatone che aveva. Si passò la destra sul collo sfiorando appena le codine nere -Lo schermo è nero! Non compare nessuna parola!-
19…
-Come?-
18…
-è tutto nero!-
17…
-Aspetta… forse…-
16… 15…
-In basso a sinistra!-
14…13…12…
-Uhhh… una U con tre H al seguito-
11… 10… 9…
-Ready?-
8… 7…
-Non ce l’ho!-
6…
-Nothing-
5…4…3…
-No-
2…
-Left…-
1…
-Ce l’ho!-
0.
 
 
 
Non era stata abbastanza veloce. Lo 0 era arrivato troppo presto, il timer aveva raggiunto il suo termine e la bomba era esplosa.
Il suono arrivò alle orecchie di Marinette come in quelle di Adrien tramite il microfono che l’asiatica portava vicino al labbro.
Seguirono interminabili attimi di silenzio, nessun suono giungeva più ha nessuno dei due, neppure quello dei respiri.
-Ma no! Ce l’avevamo quasi fatta-
Il primo a riprendersi fu proprio il biondino, a seguito la corvina scoppiò a ridere, le mani si portarono alla pancia mentre quella sua risata cristallina le usciva dalle piccole labbra arrivando fino al microfono e quindi alle orecchie dell’altro. -Quando odio il modulo delle parole-
Parlava a fatica tanto rideva, dall’altra parte Adrien si poggiò meglio con la schiena sulla sedia sorridendo e godendosi il suono di quelle risa. -Facciamo un’altra partita?-
La corvina si alzò dalla sedia annuendo appena, -Certo, ma questa volta ti faccio esplodere io-
Si stava divertendo, era visibile dalla luce negli occhi azzurri della ragazza, ed il fatto di farlo con il biondo le aveva donato anche quel colore rosato in più sulle guance che la rendeva ancora più carina. -Okay, allora questa volta sta a te-
Era d’accordo anche lui mentre si alzava dalla sedia per spostarsi verso la stanza di Marinette <-erò peccato, potevo già sentire il sapore delle brioches di tuo padre-
-Ah-ah, prima dobbiamo passare quel livello, poi mangiamo-
Si divertiva a minacciarlo col cibo, era palese.
Si scambiarono di stanze.
Adrien al computer nella cameretta della corvina, lei fuori, seduta sulla sedia subito fuori dalla porta. Si accomodò a modo andando a prendere il “Bomb-Defusual-Manual”.
-Pronto per una nuova partita a Keep Talking and None Explode?-.
Il biondo si sistemò meglio alla scrivania della giovane amica, gli occhi ben puntati sullo schermo del computer pronto a scegliere la bomba che il livello richiede. -Sono nato pronto-
Tikki dal letto di Marinette li fissava da un po’, ben nascosta dalle lenzuola ed i cuscini riusciva a spiare la situazione in modo facile e tranquillo. Sospirò appena scuotendo il capino -Ma non dovevano fare una ricerca di storia?-


 
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NDA:
Prima volta i questo Fandom... che ansia!
Non ho molto da dire su questa storia... l'idea mi è nata proprio dal gioco "Keep Talking and None explode", gioco che io sto amando terribilmente. Tutto questo misto al fatto che volevo da tempo scrivere una storia su questa coppia, hanno dato origine a questa Oneshot che spero sinceramente vi sia piaciuta (^___^)

Chelinde
  
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