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Autore: MaryMatrix    27/08/2016    4 recensioni
SPOILER CAPITOLO 498
Nel corso della dura guerra contro Alvarez Gray e Juvia si ritrovano in una brutta situazione. Ma, motivata dalla promessa che il mago del ghiaccio le ha fatto qualche tempo prima, Juvia è più che decisa a salvare entrambi: in fondo, lei è fatta d'acqua.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gray Fullbuster, Lluvia
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Ciao a tutti!

Eccomi qua di nuovo, dopo quasi un anno di assenza. Questa cosa di sparire e ricomparire sta purtroppo diventando un vizio. Ad ogni modo, una volta letto l’ultimo capitolo di Fairy Tail non potevo trattenermi dallo scrivere questa storia: ovviamente c’è una Juvia tostissima, perché anche a distanza di un anno io continuo a sostenere che sia un personaggio troppo sottovalutato e non sfruttato in tutto il suo potenziale.

Come ho già scritto nell’introduzione questa storia è SPOILER SPOILER SPOILER per chi non è in pari con il manga e non ha idea di cosa sia Alvarez. Lettore avvisato mezzo salvato!

Inoltre ci tenevo a precisare che nella storia ci sarà un accenno all’iperidrosi: io non sono un medico, mi sono limitata a fare qualche ricerca su Internet, quindi mi scuso in anticipo se qualcuno degli effetti non corrisponde a questo disturbo.

Bene. Detto ciò spero che questa one shot scritta di getto vi piaccia e, se volete, lasciate un commento, nel bene e nel male, entrambi aiutano :)

Tra lei e la sua risposta

Comico.
Non c’era un altro termine per definire quello che stava accadendo a lei durante quella guerra contro Alvarez; Juvia Loxar, una giovane maga dell’acqua dai lunghi capelli blu e dagli occhi ancora più blu, pensava davvero che il destino avesse un lato comico e una vena sadica: eccola lì, nella situazione in cui sognava di essere – praticamente e letteralmente incatenata al suo amore – ma nella condizione in cui non avrebbe mai voluto essere – costretta a combattere contro di lui.
Infatti era così che li aveva ridotti quell’Invel, quel borioso mago dell’inverno con i capelli bianchi raccolti in una coda laterale e con l’atteggiamento composto e glaciale come la magia che lo caratterizzava. Quell’odioso Invel che voleva chissà che cosa dal suo Gray-sama.
Qualunque fosse il suo obiettivo, per raggiungerlo aveva incatenato lei e Gray con dei collari, proprio come se fossero i suoi animaletti domestici, e ora li stava costringendo a battersi all’ultimo sangue senza nemmeno concedere loro di avere il pieno potere sui propri corpi e movimenti. Persino la capacità di ragionare sarebbe venuta meno in poco tempo, riducendoli a mere marionette che Invel avrebbe potuto comandare a proprio piacimento.
Ma non era ancora troppo tardi, era questo quello che aveva pensato Juvia: con quella poca ragione che le restava doveva uccidersi, perché mai e poi mai avrebbe potuto fare del male al suo amore.

Il mago dell’inverno osservava quasi divertito i suoi maldestri e malriusciti tentativi di suicidio e, inoltre, interveniva per renderle quel compito già arduo ancora più difficile limitandola nei movimenti del corpo, ostacolando le sue intenzioni e aumentando la morsa del freddo glaciale che aveva diffuso nell’area circostante.
Juvia, frustrata e irritata, iniziò a sentire il sangue ribollire nelle vene e si ritrovò a pensare che non aveva mai odiato nessuno in quel modo. Inoltre, realizzò ben presto che con quella tattica non avrebbe ottenuto i risultati sperati.
Il suo amato Gray Fullbuster, mago e Devil Slayer del ghiaccio, non era arrivato però alla stessa conclusione e continuava a credere che la sua amica fosse decisa a togliersi la vita.

- Juvia… non farlo! – esclamò Gray, cercando di raggiungerla, combattendo contro la volontà di Invel che invece gli ordinava di restare al suo posto. – Juvia, non è giusto, io… non lo sopporterei! – urlò a gran voce.

Juvia si fermò, spalancando i suoi grandi occhioni blu mare e Gray si diede dello stupido. Non aveva detto “non farlo perché la tua vita è importante”, “perché ci tengo a te” o “perché sconfiggeremo insieme questo bamboccio”, aveva detto “perché io non lo sopporterei”… la più egoistica delle motivazioni.

- Gray-sama… -.

Oh beh, ormai Gray aveva fatto la frittata e tanto valeva andare fino in fondo e tirare fuori quello che pensava realmente, smettendo di dimenarsi per cercare inutilmente di raggiungerla.

- Non posso sopportare un’altra persona morta per me, un’altra persona sulla mia coscienza. Le… - fece un grande sforzo per proseguire. -… persone a cui tengo… non devono morire per me. – spiegò Gray, colto da un’immensa tristezza, stringendo i pugni lungo i fianchi.

Gray portava ancora il peso di Ur, il peso dei suoi genitori, il peso di Ultear, in parte. Quello della vita di Juvia non avrebbe davvero saputo come gestirlo. Si trattava soltanto di un ragionamento egoistico ma non voleva vedere Juvia morta. Non così. Ad essere precisi, non la voleva vedere morta in nessun modo.

- Juvia si scusa con Gray-sama. – disse la maga, con gli occhi che le si riempivano di lacrime. – Juvia non riesce a togliersi la vita. Juvia si scusa perché se ci fosse riuscita avrebbe causato altro dolore a Gray-sama. A questo punto, Juvia dovrà affrontare Gray-sama, ma vuole che lui sappia che lei gli è grata per tutto. – Juvia fece un debole sorriso e, con un grande sforzo di volontà contro la magia di Invel, riuscì a mettersi in ginocchio. - È per questo che Juvia lascerà che Gray-sama la uccida. -.

Gray trattenne il fiato e ribatté, questa volta più arrabbiato.

- Juvia no! Non hai sentito quello che ti ho detto? -.

- E Gray-sama non pensa alla promessa che ha fatto a suo padre? – domandò Juvia. – La vita di Gray-sama è più importante, Gray-sama deve sconfiggere E.N.D.! – esclamò. – Gray-sama, colpisci Juvia. Finiscila! Juvia non si difenderà! -.

Gray rimase senza parole e portò una mano a coprirsi il volto. Quello che lei diceva era vero ma non voleva uccidere Juvia. Doveva mantenere la promessa a suo padre, doveva sconfiggere E.N.D. anche per il bene dei suoi compagni ma nonostante questi nobili propositi di certo importanti non voleva uccidere Juvia!
Gli salì un groppo in gola che quasi gli impedì di mantenere una normale respirazione, preso dal panico perché non riusciva a vedere una via di uscita a quella situazione. Juvia non poteva morire per mano sua, lui si rifiutava.

Purtroppo però non era lui a decidere cosa fare o non fare col suo corpo e quindi, prima di rendersene conto, aveva già sferrato un attacco contro la maga, che, come previsto, non oppose alcuna resistenza e si fece travolgere in pieno.
Gray vide Juvia sanguinante, per terra, ma ancora abbastanza in forza e gli si strinse il cuore. Si voltò verso Invel, vera causa di quell’attacco.

- Bastardo! – gli urlò contro. – Non dovevi spingermi ad attaccare. Non con la magia di Devil Slayer! -.

- Stavate diventando noiosi. – si giustificò l’altro, con voce atona. – E poi te l’ha chiesto lei di eliminarla. Non trovi caritatevole da parte mia cercare di ridurle la sofferenza? -.

Gray Fullbuster non sembrava dello stesso avviso e avrebbe dato qualsiasi cosa per poter attaccare quell’orribile servo di Zeref. Questa volta caricò la magia nei suoi pugni e piuttosto stupidamente cercò di dirigerla verso di lui, ma all’ultimo secondo, senza alcuna fatica, Invel deviò la sua corsa verso Juvia, la quale finì di nuovo sbalzata di qualche metro: sembrava una bambola, una bambola che si stava rompendo.
Gray era inorridito.

- Juvia! – esclamò.

La ragazza non riusciva a muoversi, costretta a terra dalla magia di Invel. Non si sarebbe mossa lo stesso, probabilmente, ma almeno avrebbe potuto cercare di attutire i colpi in qualche modo, di rendere tutto meno doloroso per se stessa.

Un altro colpo si abbatté su di lei senza che Gray potesse fermarsi.

- Gray-sama… - lo chiamò Juvia con voce ormai flebile.

Gray si sorprese a piangere e tremare, mentre l’oscurità si stava facendo strada in lui sempre di più. La sentiva spingere e, cosa peggiore, ormai sentiva che l’istinto di fare del male alla ragazza veniva non più dai comandi esterni del bellimbusto dell’inverno ma da dentro di sé.
E infatti, dopo che l’ebbe colpita ancora una volta, si rese conto con orrore di non averlo fatto su ordine di Invel. Si guardò entrambi le mani, ormai nere e fece un passo indietro, inorridito da se stesso.

- No… non è possibile. Cosa sto facendo? -.

Invel intuì la situazione e sorrise soddisfatto, rilassandosi completamente: non c’era più motivo di controllare né Juvia, ormai troppo debole per avanzare un’offensiva o per creare una difesa in grado di reggere contro gli attacchi del Devil Slayer, né Gray, ormai aizzato alla lotta dalla propria oscurità.

Dal canto suo Gray stava cercando di controllarsi, ma senza molto successo: il suo potere lo stava trasformando. Fu lei che, stanca di tutto, si trascinò un po’ più vicino al suo carnefice.

- Fallo, Gray-sama. – lo incitò con una voce flebile che non le apparteneva. Stava piangendo e stava cercando di nasconderlo. – Uccidi Juvia. -.

A quelle parole Gray sembrò tornare in se stesso: quella era Juvia, Juvia che lo amava, Juvia che lo seguiva ovunque, Juvia che lo riempiva di attenzioni. La sua compagna, la ragazza con cui aveva vissuto per qualche mese, quella che si era fatta carico al posto suo di mettere fine alle sofferenze di suo padre, Silver.

- Ci deve essere un altro modo… - disse a voce bassa Gray. - Io non voglio, Juvia! – insistette.

Doveva trovare qualcosa che lo legasse a lei, qualcosa di forte, qualcosa che convincesse anche lei di quanto folle fosse quel combattimento a senso unico.

- Ho fatto una promessa anche a te. – si ricordò all’improvviso. - Ho promesso che ti avrei dato una risposta alla fine di tutto. -.

- Una risposta… - Juvia si fece pensierosa, ripetendo a fatica quelle parole. - È vero, Gray-sama lo ha promesso a Juvia… Juvia avrà una risposta, alla fine. Ma se Juvia muore adesso, lei non avrà mai la sua risposta. -.

Quello per lei era un bel problema, un problema ancora più grosso delle sue condizioni fisiche. Approfittando dell’esitazione di Gray e della tregua che Invel sembrava aver concesso, cercò di concentrarsi per escogitare qualcosa.

“Forse, con Invel meno attento...” pensò. “… potrebbe funzionare… in fondo l’acqua non è propriamente viva…”.

Come a voler sottolineare quei pensieri, il cielo improvvisamente si rabbuiò e una leggera pioggerella iniziò a picchiettare su tutto il territorio circostante. Juvia tese una mano per prendere qualche goccia.

Il servo di Zeref, che fino a quel momento si era mostrato piuttosto annoiato, innalzò il suo livello di attenzione: da dove veniva quella strana pioggia che stava diventando sempre più battente?

- Ju… Juvia? – domandò Gray, vedendo la maga completamente concentrata sulla pioggia.

- Juvia del Grande Mare. – disse Juvia, quasi come se fosse assente, persa nei suoi pensieri. – La Donna della Pioggia, maga di classe S di Phantom Lord, maga di Fairy Tail. Shin shin to. -.

Si creò improvvisamente un’atmosfera cupa e qualcosa di molto simile ad un forte potere magico infuriato divenne palpabile nell’aria. Invel capì che non era più il momento di giocare con loro e che la giovane maga aveva iniziato a contrattaccare, nonostante il pessimo stato in cui verteva. Magari aveva un potenziamento nascosto? Ma di cosa si preoccupava, poi? Lui era Invel, era il più forte.

- Qualunque cosa tu stia cercando di fare sappi che sarà inutile. – la avvertì, con voce calma, mentre si sistemava gli occhiali. - Non puoi rompere la catena che ti tiene e sei soggiogata al mio volere. -.

- Rompere? Soggiogata? – ripeté Juvia, con una voce improvvisamente cupa e minacciosa, ben diversa da quella leggermente stridula, adorante e allegra che la caratterizzava di solito. – L’acqua non rompe, scorre via. L’acqua non può essere soggiogata da nessuno. E l’acqua non si può definire con vita: Juvia è fatta d’acqua. Dovevi pensarci prima. -.

Mentre il suo corpo si trasformava nel suo elemento, sfuggendo totalmente al controllo del mago dell’inverno, Juvia si domandò come avesse fatto a non pensarci prima.
Invel aveva un’espressione basita, perché la ragazza si era letteralmente trasformata in acqua, in pioggia. Che razza di magia era quella?
Gray era sorpreso ma iniziò a sentire la speranza crescere nel suo cuore e si ritrovò a tifare per Juvia. Da un lato temeva che Invel fosse troppo forte per lei, ma dall’altro lato… sperava che potesse vincere.
I collari che avevano imprigionato i maghi fino a quel momento svanirono nel nulla: Ice Lock era stato sconfitto, perché Juvia, sottoforma d’acqua, non aveva un cuore da legare, non era propriamente in vita.

Invel si rese conto di aver sottovalutato la ragazza e non era nemmeno sicuro di chi si trovasse ad affrontare. Doveva mantenere la calma, aveva affrontato nemici ben peggiori: oltretutto, era ferita mortalmente, quanto poteva essere minacciosa?

All’improvviso proprio davanti a lui la pioggia prese la forma di Juvia. Era diversa da come l’aveva vista fino a poco prima: ora i suoi occhi bruciavano di determinazione e pareva veramente furiosa. E, stranamente, le sue ferite non sembravano più così gravi e mortali.
Nonostante il suo forte potere Invel fu costretto ad indietreggiare di due passi perché quella figura gli incuteva un certo timore. La pioggia si era ormai fatta molto battente e fitta e stava spazzando via il suo inverno. Sembrava poter controllare non solo gli agenti atmosferici, ma anche tutta l’aria intorno a loro: lui aveva reso tutto di ghiaccio, ma lei stava trasformando quasi tutto in un incubo.

- Tu hai cercato di far scontrare Juvia con Gray-sama. Hai messo Gray-sama in una brutta posizione! – lo accusò. – Hai riacceso in lui brutti ricordi. E soprattutto… Gray-sama ha detto a Juvia che alla fine di tutto avrà la sua risposta e Juvia vuole la sua risposta. – fece un altro passo avanti e Invel indietreggiò ancora. – Juvia non permetterà a nessuno di mettersi tra lei e la sua risposta! -.

Un sonoro tuono fece eco alle sue parole. Alle sue spalle Gray era diventato rosso: la sua risposta? Juvia stava facendo tutto quello per la sua risposta? Sarebbe stata disposta a morire senza battere ciglio pur di fargli realizzare la promessa fatta al padre ma per la sua risposta stava affrontando da sola un avversario di quel livello?

- Water slicer! – urlò Juvia, mancando di poco il suo bersaglio, che cercò invano di congelare il suo attacco.

Invel fu preso in contropiede.

“Che cosa?” pensò. “Perché non si congelano?”.

- SIERRA! -.

Invel non fece in tempo a finire di formulare la sua domanda che si sentì travolgere da… un corpo fatto di acqua bollente. Juvia era talmente infuriata che la trasformazione era praticamente avvenuta da sola e non c’era niente in lei se non il desiderio di annientare quello che per lei ormai era diventato un nemico e non più un semplice avversario.

I bianchi capelli ordinati di Invel erano ormai ingarbugliati, aveva perso i suoi occhiali e ora aveva la certezza di aver sottovalutato la ragazza.

“No.” si disse. “Non posso aver compiuto un errore di valutazione così grossolano. Mi ha solo colto di sorpresa”.

Provò ad attaccare Juvia cercando di congelarla e lei non fu abbastanza veloce a scansarsi.

Gray perse un battito alla vista di Juvia congelata, mentre Invel si lasciò andare ad un sorriso rilassato, ma molto più incerto di quanto avesse voluto: sarebbe stato sciocco da parte sua pensare che di aver già vinto, ma vantarsi un po’ gli avrebbe permesso di mantenere la sua immagine di mago forte.

- Che cosa ne faccio della tua amica, Gray Fullbuster? La rompo in mille pezzi? – tese la mano verso la Juvia.

- No! – esclamò Gray con foga, cercando di attaccarlo, invano.

Ma ecco che il ghiaccio intorno a Juvia iniziò a sciogliersi. Invel fu sorpreso ancora una volta: intuiva che lei avrebbe trovato un modo per liberarsi ma nessuno prima aveva mai sciolto il suo ghiaccio. Solo Natsu, E.N.D., poteva scioglierlo.

- Come… come hai fatto a sciogliere il mio ghiaccio puro? -.

- Juvia trasforma il ghiaccio puro in acqua pura. Il ghiaccio è fatto d’acqua e l’acqua è l’elemento di Juvia. – spiegò brevemente lei, prima di trasformarsi nuovamente e sparire alla vista di tutti.

Invel imprecò mentalmente: con tutta quella pioggia lei poteva essere ovunque. Provò a congelare di nuovo tutta l’area, cercando di eliminare ogni goccia, ma a quanto pareva non ne era in grado.

- Non è pioggia normale. – spiegò Gray, notando i tentativi del mago. – E’ una manifestazione dei sentimenti di Juvia. Finché lei sarà in questo stato, nulla può fermare la tempesta. Nemmeno la tua magia. -.

Invel faticava a capire e Gray iniziava a provare un punta di divertimento nel vederlo così confuso. Sembrava così sicuro di sé e invece Juvia lo stava mettendo in ginocchio. Juvia che era davvero più forte di quanto si potesse sospettare.

- Non esiste nessuna magia del sentimento. – replicò Invel, seccato, cercando di risistemarsi il suo impermeabile.

- Non è magia del sentimento. È lei che è fatta così. -.

- Non è umana! – concluse Invel, sconvolto.

- Oh, è molto più umana di tutti noi, temo. -.

A quelle parole al mago dell’inverno venne un’idea: avrebbe costretto la reginetta del maltempo ad uscire allo scoperto sfruttando quello che pareva essere il suo punto debole più sensibile, ovvero quel Devil Slayer.

- Umana… sentimenti… ne prova di forti per te e tuttavia, sapendo che potrei annientarti, si nasconde. -.

- Non si sta nascondendo. – ribatté Gray, trionfante. – Ti sta attaccando. -.

- Cosa? -.

Un imprevisto. Ancora. Che diavolo stava combinando quella donna? Che intendeva con “ti sta attaccando”?

- Te l’ha detto. – ripeté Gray per l’ennesima volta. - Lei è fatta d’acqua e il tuo corpo… -.

Invel realizzò soltanto in quel momento che era ferito. E che aveva parlato. Aveva offerto all’acqua – a Juvia – molte vie per entrare all’interno del suo organismo senza nemmeno rendersene conto.

- È fatto per più della metà di acqua. – concluse Gray con una nota di soddisfazione nella voce.

Il mago dell’inverno impallidì, rendendosi conto che non poteva più congelarla: si era fatto cogliere di sorpresa, aveva sottovalutato l’avversario e adesso avrebbe pagato con la vita.

Gray non aggiunse più nulla, ma si accorse che Juvia era entrata in azione quando Invel iniziò a sudare copiosamente.

- Iperidrosi. – commentò il mago, cercando di asciugarsi. – Sto sudando… ah, la mia testa! – si portò le mani alla testa.

Subito dopo, tuttavia, fu costretto a portarne una alla bocca per la forte nausea che l’iperidrosi gli stava causando.

Che cosa gli stava facendo quella donna?

Gray, ormai libero, si avvicinò a lui.

- Direi che hai sofferto abbastanza. – senza aggiungere altro, assestò ad Invel un pugno che, complice Juvia, lo fece svenire. – Uno in meno. – commentò, vittorioso.

- Gray-sama è stato fortissimo! – Juvia si materializzò subito dopo al suo fianco.

Le ferite non le impedirono si incollarsi addosso a lui, afferandogli il braccio sinistro e stringendosi più che poteva al corpo del mago.

- Cos… ma hai fatto tutto tu! – cercò di scollarsela gentilmente di dosso.

- Gray-sama è il più forte di tutti e adesso Juvia è più vicina alla sua risposta! – esclamò felice la maga dell’acqua, con gli occhi a cuore.

A quelle parole Gray fermò la mano con la quale stava cercando di allontanarla e invece che spingerla via, le regalò una lenta carezza tra i capelli, che involontariamente, o forse no, fece avvicinare Juvia ancora di più.

- Sì. – ammise, addolcendo la voce. – Sì, ci sei decisamente più vicina. -.

La pioggia svanì del tutto e il sole di Juvia brillò alto nel cielo.

  
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