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Autore: Flowrence    27/08/2016    1 recensioni
[ Jarvis/Tony Stark. ]
"Non aveva sentimenti.
Dopotutto, era una macchina. Analizzava, studiava, catalogava, registrava e riferiva.
Niente di più e niente di meno.
Ma dal semplice saper gestire la Stark Tower a quello, ce ne passava, di acqua sotto i ponti."
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Jarvis, Tony Stark
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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[ Angolo dell'autrice;
Un'altra storia che avevo scritto e mai pubblicato. Credo sia di un anno fa.
One-Shot / Verde / Romantico,
Introspettivo, Sentimentale / Jarvis, Tony Stark / Yaoi / What if ? / Finale Aperto. Enjoy, ]




Prima era solo occuparsi della Stark Tower, tenerla pulita e ordinata, abbassare le luci e accenderle quando richiesto, o controllare che nessuno degli invitati alle varie feste avesse brutte intenzioni.

Era messaggiare Pepper Potts quando Tony Stark aveva una conferenza o era troppo impegnato a occuparsi delle sue invenzioni per perdere tempo in futili messaggi, controllare che il suo Creatore non si facesse male in alcun modo e analizzarne la temperatura, la quantità di battiti al minuto e altri dettagli per regolare l'ambiente di conseguenza.

Prima era osservarlo portare alla Stark Tower una spropositata quantità di ragazze, sentire il suo Creatore ridere con loro e sentirlo sospirare di piacere nelle sue stanze.
Non si era mai sbigottito per il suo atteggiamento poco ortodosso, dopotutto non aveva sentimenti.

Era una macchina.
Analizzava, studiava, catalogava, registrava e riferiva.
Niente di più e niente di meno.

Era stato programmato per avere un minimo di autonomia, in modo tale che il suo Creatore non gli dovesse costantemente riferire quando, come e cosa fare.

Ma dal semplice saper gestire la Stark Tower a quello, ce ne passava, di acqua sotto i ponti.
E, con tutta sincerità, non avrebbe neanche saputo spiegare come ci arrivò, a cosa fosse dovuta quella scarica elettrica, talvolta stranamente piacevole e altre terribilmente disturbante, che arrivava inaspettata e, per 3,58 secondi di puro panico, sembrava confondere tutto il suo codice.

Aveva fatto più volte una scansione del sistema, aveva cercato segnali di hackeraggio o un qualche malfunzionamento di sorte, ma non aveva mai trovato nulla di compromettente.
Eppure, nonostante ciò, continuava a sentirla, quella scarica elettrica.

E alcuni giorni sembrava più insistente di altri.
Era quando il suo Creatore portava a casa una nuova amante, quando le sorrideva sornione e poi si chinava a baciarla, quando flirtava sfacciatamente con lei, quando era perso nella lussuria del momento.

Poi, quando smise di portare alla Stark Tower ogni volta una donna diversa, quella fastidiosa scarica elettrica scomparve e, al suo posto, rimase un lieve pizzicore, talmente innocuo che Jarvis smise di preoccuparsi e, di dirlo al suo Creatore, gli passò di mente.
Si limitò a rilegare quella situazione in un angolo del proprio database, non ritenendola più di grave importanza.
Quello fu anche il periodò in cui funzionò al meglio delle sue capacità e il suo Creatore ne fu talmente compiaciuto che Jarvis avvertì quel pizzicore intensificarsi, surriscaldando appena il suo sistema operativo.

E tutto sembrava procedere per il meglio, prima che il suo Creatore decidesse di unirsi ad una donna, stavolta in una relazione duratura – e forse fu per questa informazione, ma, quando ne venne a conoscenza, provò la scarica elettrica più intensa che avesse mai avvertito, e se ne preoccupò sinceramente.
Ebbe un cortocircuito, che durò una buona mezz'ora, prima che tornasse di nuovo attivo e funzionante.

E quello fu il momento in cui disse la sua prima bugia.
O, per meglio dire, dichiarò cos'era successo in termini di calcoli e informazioni oggettive e matematiche, ma omise di riferire al suo Creatore che non era la prima volta che quella scossa elettrica si presentava.
Alla fine fu accantonato l'argomento, e nessuno lo menzionò più.

Il momento in cui comprese davvero che cosa gli stava succedendo fu quando vide Pepper Potts rotolarsi nelle lenzuola insieme al suo Creatore.
Quando vide nell'uomo quel largo e dolce sorriso e quello sguardo di assoluta adorazione che non aveva mai visto riservare a nessun'altra, nessuna delle ragazze che si era portato a letto, neanche una.

Il calore – rabbia? invidia? – fu così alto che creò un mini-incendio, allorché si ritrovò a dover interrompere i due amanti, affinché il suo Creatore gli prestasse soccorso – e fu sollievo quello che sentì, quando vide i due allontanarsi l'uno dall'altro?










“Jarvis, parlami.”

“No, signore.”
E quello era imbarazzo?


...


Penso di aver capito lo stesso.”




 

   
 
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