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Autore: lalluby    28/08/2016    1 recensioni
Tutto quello che ci serve è un incidente. Un incidente di qualsiasi tipo per cambiare il corso della nostra vita. Un incidente che ci potrebbe rovinare o romperci, o che ci possa far rialzare e cambiarci per il meglio, credo che tutto ciò dipenda dall'affetto che ha su di noi.
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-Sai perchè mi piaci Luke?- Chiesi.
-Ti piaccio? Io non ti piaccio- Sostenne e non potei fare a meno di ridere.
-Si, non mi piaci. Volevo solo dire che mi piace il fatto che tu sia l'unica cosa costante nella mia vita...-
-Che diavolo vorresti dire?- Chiese, facendo suonare le sue parole come se fossero quasi un insulto.
-Significa che...le persone cambiano sempre, per nessuna buona ragione...ti amano e poi ti pugnalano... ti odiano, ma ti vogliono aiutare. Ma tu, Luke...sei sempre lo stesso. E mi piace. E' bello avere qualcosa di costante da mantenere, anche se questo significa chiamarmi ''strana'' per tutto il tempo... sono le cose costanti della vita che ti tengono capace di intendere. E tu non hai lasciato che l'incidente ti cambiasse...e credo che sia una cosa positiva-
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Tutto quello che ci serve è un incidente. Un incidente di qualsiasi tipo per cambiare il corso della nostra vita. Un incidente che ci potrebbe rovinare o romperci, o che ci possa far rialzare e cambiarci per il meglio, credo che tutto ciò dipenda dall'effetto che ha su di noi.

Il mio incidente? Beh, mi ha cambiato completamente. Perchè il mio non era stato un ''incidente'' mentale, come tutti i libri affermano, era stato un incidente concreto e se la mia macchina avesse evitato quella lastra di ghiaccio quella notte di Dicembre non si sarebbe mai scatenato nulla, di certo non era stato io a cercarlo.

Quell'incidente non solo aveva cambiato la mia vita per sempre, aveva cambiato anche la vita di Aiden Sanders. Perchè quella notte fu la notte in cui Aiden Sanders, la strana del liceo, cambiò la sua vita e tutto per colpa di un incidente. Un incidente che fu stato provocato da un mio stupidissimo errore.








0.1 Luke



Quando parcheggiai la mia preziosa Range Rover nel fitto parcheggio del McKinley High School, scesi dalla macchina e camminai verso la parte anteriore per controllare se avessi parcheggiato vicino al cordolo la macchina. Non potevo permettermi un'altro incidente e riportare indietro la povera Delilah all'officina. Sopratutto se la colpa fosse stata mia. L'ultima volta che stese dal meccanico, fu per colpa di quella stupido novellino di nome Ryan Michaels che decise di passare mentre io stavo già facendo marcia indietro.

La sua stupidità mi era costata tre giorni senza Delilah e di farmi accompagnare da Michael, il mio vicino, quasi amico dato che quello stronzo di Ashton non ne voleva sapere.

Non lo consideravo un amico come i miei altri amici con cui condividevo il tavolo a pranzo o uscivo durante il fine settimana. Michael era nuovo, e non gli davo molta importanza, a meno che non si trattava di alcool o erba. Allora immagino che in quel momento avesse qualche importanza per me.

Ancora non aveva stabilito un rapporto di amicizia con me. Anche se era amico di Ashton e le ragazze.

Mi feci strada verso l'entrata della scuola dopo che diedi un ultimo controllo alla mia preziosa macchina. Mi misi il mio zaino in spalla e aprii la porta di vetro a doppio battente. Alcuni primini appena feci la mia entrata in mensa iniziarono a guardarmi e sussurrare, alzai gli occhi al cielo e scorsi quel biondo brillante.

-Luke!-

Avrei potuto riconoscere quella voce ovunque. Un sorriso mi dipinse le labbra, la voce appartenva a nessun altro che Hanna Turner, il capo della cheerleader.

Hanna strillò nuovamente il mio nome. Si distaccò dal gruppo delle sue amiche in procinto di camminare verso di me, mentre stringeva la borsa tra le mani.

-Mi sei mancato questa mattina- Mi sussurò come lei sfiorò la mia spalla con la sua mano, nel tentativo di essere seducente.

-Beh, credo che dobbiamo recuperare quel tempo- La provocai, le mie labbra sfiorarono la sua guancia.

-La tua macchina...? Alla settimana?- Respirò fuori, la sua voce uscì in piccoli tratti.

Annuii.

-Si,va bene-

Non mi importava dove fosse, mi interessava solo quello che avrei ottenuto e lei lo sapeva. Questo era uno dei motivi per cui continuavo ad uscire ancora con Hanna, piuttosto che gettarla sul marciapiede come tutte le altre. Perchè lei aveva capito cosa volevano i ragazzi come me.

-Va bene- Accettò. Mwntre iniziò a camminare, la sua gonna si alzò leggermente, permettendomi di guardare. Un ghigno apparse sulle mie labbra come mi portai le mani nelle tasche e continuai a camminare verso il mio solito tavolo dove tutti gli altri erano seduti.

Conoscevo gli altri da tutta la mia vita. Calum era il mio migliore amico da quando andavamo all'asilo, e anche i nostri padri andavano a scuola insieme. Nikki e Claire, anche loro erano mie amiche fin dai tempi dell'asilo. Invece, la madre di Ashton si era risposata con mio padre quando io andavo alle elementari, diventando così il mio fratellastro.

-Guarda chi finalmente è arrivato- Ashton mi prese in giro.

Alzai gli occhi al cielo.

-Zitto, Irwin-

Presi posto nel mio solito tavolo che era situato all'estremita della caffetteria. Guardai Calum che aveva un braccio drapeggiato sulle spalle di Nikki, una bruna fastidiosa che non sapeva mai quando chiudere la bocca.

-Sei libero questo fine settimana?-

-Festa?-Chiese confuso.

-Si, festa, è da Jordan-

Gli occhi di Calum andarono oltre a Nikki che stava chiacchierando con Claire di Dio sa solo cosa.

-Non lo so, volevo fare qualcosa con Nikki-

-Oh, dimenticavo che qui qualcuno è frustrato sessulamente- Lo derisi, portando la mia attenzione verso Michael che stava tamburellando le sue dita sul tavolo. -Ci stai?- Chiesi alzando un sopracciglio verso Michael - Possiamo suonare senza il basso per una notte-

-Aspetta, non mi hai mai detto che avremmo dovuto suonare?- Calum si intromise.

-Forse se non saresti stato così occupato a cazzeggiare, magari mi avresti ascoltato-

-Qualcunoè scontroso, oggi- Ashton rise, prendendo un morso dalla sua mela.

Mi appoggiai all'indietro sullo schienale della sedia e alzai gli occhi al cielo. I miei amici mi stavano facendo incazzare.

-Beh, stamattina mi sono dovuto alzare alla sette per per andare con mio padre a prendere Delilah-

Dei gemiti riempirono il tavolo appena menzionai la mia amata macchina.

-Seriamente, Luke- Calum parlò.

-Non sarei sorpreso se vedessi un giorno, il tuo cazzo dentro il buco dello scarico di quella povera macchina- Mormorò Michael, fingendo di rabbrividire, facendo ridere il resto della comitiva.

-Si, probabilmente lo farei- Mormorai, stavano facendo i coglioni perchè non andargli dietro- Probabilmente sarebbe molto meglio di tutte le cagne che ci sono qui-

-Oh no, guai in paradiso?- Michael rise, anche se il suo tono sembrava importarsene della mia vita sentimentale.

-Oh si, è successo qualcosa con Hanna?- Chiese Claire, la ragazza di Michael, mentre si rannicchiò tra le sue gambe come lui si sedette sul tavolo.

Portai le mie mani dietro la testa mentre appoggiai sul tavolo i miei piedi.

-Non è succeso nulla tra me e Hanna, oltre il sesso-

-Beh,io sono così contento che hai trovato qualcuno con cui soddisfare le tue esigenze- Derise Ashton.

-Si,beh, vado a fumare . Perchè voi ragazzi non continuate a parlare di ciò che parlano i ragazzi montati e dirmi di questo Venerdì- Mormorai come mi alzai dalla sedia, afferrando il mio zaino dal pavimento. Una volta alzato qualcuno urtò la mia spalla.

-Che diavolo?- Ringhiai, i miei occhi diedero uno sguardo furioso a quei capelli color nero. Anche se vedendoli sapevo già di chi appartenessero. - Sul serio, Sanders?- Sibilai.

-Scusa-Mormorò, appena udibile da poter essere sentito. Alzai gli occhi e posai il mio sguardo sopra la mia maglietta, perchè mi aveva rovesciato la lattina sulla mia nuova t-shirt bianca.

-Non era una maglia buon mercato, Sanders- Mormorai, facendo un cenno alla mia t-shirt rovinata, i suoi occhi blu sfarfallarono dalla punta delle sue scarpe a me. Anche se, non aveva mai avuto contatto visisvo diretto con me. - Capisci?- Dissi lentamente, riferendomi come se lei non sentisse. Mi infastidiva per qualche motivo. Lei annuì e portò nuovamente il suo sguardo sulla punta delle sue scarpe.

-Dio, giuro che..- Mormorai serrando i pugni. Vidi la strana, farsi indietro.

-Luke, avanti, quello che ha fatto è stato un incidente non...-

-Chiudiil becco, Claire, solo perchè stai facendo la tua opera di carità non la lascerai fuori dai guai per la mia maglia- Dissi interrompendola, i miei occhi erano ancora sulla mora. Potevo ammettere che stava tremando sotto il mio sguardo.

-Faresti meglio a guardare dove metti i piedi la prossima volta, Sanders-Dissi, agitandole le mie dita sulla sua faccia, prima di spostare la mia attenzione verso coloro che mi stavano guardando - Ho bisogno di una sigaretta adesso, cazzo-

Sanders si allontanò da me come io iniziai a camminare verso la porta del retro della caffetteria. Tirai fuori il mio pacchetto di sigarette dalla tasca posteriore e ne portai una alle labbra.

Per un momento l'immagine della ragazza mora lampeggiò nella mia mente, ricordandomi che forse ero stato troppo duro. Ma poi mi ricordai quanto mi fosse costata quella maglia e quella ragazza avrebbe meritato la mia sfuriata.

Non sapevo il perchè tutti in quel liceo la odiassero, anche se supposi il perchè. Ma la cosa divertente era che non attirava assolutamente l'attenzione, non era niente affatto attraente. Aveva dei capelli lunghi neri e i suoi occhi azzurri erano circondati da profonde occhiaie. Indossava sempre qualche felpa.

Sebbene Sanders, non sapevo nemmeno come si chiamasse dato che non mi ero mai interessato a lei, era la ragazza etichettata da tutti come ''strana''. La gente parlava, e avevo sentito alcune storie sulla ragazza strana che parlava raramente. Avevo sentito delle cose riguardanti la sua famiglia e sopratutto della merda che nascondeva.

Spinsi il mio pacchetto in tasca, cercando poi l'accendino. Aprii la porta per poi richiuderla con il piede mentre l'aria pungente mi colpiva il viso. Una volta recuperato l'accendino, lo avvicinai alla sigaretta.

Passai il mio pollice sulla rotellina metallica dell'accendino e accesi la sigaretta tra le mie labbra. 

Presi la sigaretta tra l'indice e il medio, espirando fuori il fumo come mi feci strada nel cortile. E per la seconda volta in quella giornata i miei occhi si posarono su un paio di occhi blu spenti.


 

Space Author

Hi my beautiful people!!! So Im here again. YAAY
Finalmente sono ritornato dopo un bel po' di tempo che non aprivo questo sito.
Allora cosa ne pensate? Ci tenevo a dirvi che questa storia sarà un po' particolare delle mie altre solite storie. Percè come avrete potuto leggere la figura di Luke non è il solito ''cattivo ragazzo'', ma è differente e spero di avere l'opportunità di farvelo conoscere. Inoltre, questa storia toccherà un tema molto delicato che viene poco discusso. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi, così che so se continuare questa storia o cestinarla direttamente.
Grazie ancora.
See ya soon & Stay tuned.
Baci Lalluby

 

  
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