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Autore: telesette    29/08/2016    1 recensioni
Sam canterà al Teatro dell'Opera di Beverly Hills, malgrado le diffidenze di Jerry, ma il burbero capo della WOOHP è davvero così prevenuto nei suoi confronti oppure...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alex, Clover, Jerry, Sam
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Totally Spies! - Che Magnifiche Spie ( Totally Spies! ), edita intorno all'anno 2001 dalla Marathon Production e da TF1, è una serie a cartoni animati francese di genere misto tra avventura/spionaggio e una forte componente di comicità ultrademenziale.
La storia ruota attorno a tre giovani ragazze adolescenti: Clover MansionAlexandra Houston "Alex" Samantha Simpson "Sam", studentesse presso una scuola superiore nel caratteristico sfondo ultrabenestante di Beverly Hills. Nella loro normale vita da liceali, oltre che flirtàre con i ragazzi carini e litigare con la spocchiosa ed insopportabile Mandy, le tre ragazze vengono scelte per entrare a far parte dell'agenzia di spionaggio conosciuta come WOOHP ( World Organization Of Human Protection ), un'organizzazione che si occupa della protezione umana nel mondo. Agli ordini del capo Jerry Lewis, una versione "nonno" di James Bond, le nostre affascinanti protagoniste vengono dunque assegnate a risolvere svariati casi in giro per il mondo, spesso confrontandosi con dei supercriminali affetti da manìe di grandezza e di onnipotenza.

clicca qui per vedere la sigla italiana:
https://www.youtube.com/watch?v=5jxCoqxc_L8

 

Debutto Teatrale per Sam
immagini tratte da internet

 

- Davvero canterai all'Opera stasera ?!?

Alex e Clover non riuscivano a credere alle proprie orecchie, quando Sam dette loro la notizia.
La grande Vanessa Vanoskaja, celebre soprano lirico del momento, si era infatti rifiutata di interpretare il suo personaggio nel concerto che si sarebbe svolto a Beverly Hills proprio quella sera e aveva stracciato il proprio contratto, offesissima, per via delle recensioni negative che quei "buzzurri" californiani si erano permessi di scrivere sul suo conto. Ormai prossimo alla disperazione, il direttore del teatro stava appunto per annunciare l'annullamento dello spettacolo quando, sentendo alcuni soavi gorgheggi per strada, si era imbattuto per caso in Sam che canticchiava tra sé ad alta voce.

- Insomma, quasi senza neppure chiedermi come mi chiamo, è venuto da me e mi ha letteralmente "supplicata" in ginocchio di sostituire nientedimeno che la Vanoskaja nell'Opera di stasera - spiegò Sam, non senza una punta di soddisfazione nella voce. - E non è tutto: lui e i membri dell'orchestra hanno detto che ho talento, che la mia voce esprime fascino ed armoniosità insieme, e che ho molte buone possibilità di esordire con una brillante carriera!
- Ti chiameranno la DIVINA SAMANTHA, allora - fece Alex eccitata.
- Bah, quante storie - sbuffò Clover. - Anch'io ho una voce niente male, non a caso, ero la prima corista del coro femminile di Beverly Hills...
- ... Quando andavi all'asilo, però - sottolineò Alex ridacchiando.
- RIPETILO-SE-HAI-CORAGGIO !!!
- GH... AIUTO, PIETAAA' !!!

Malgrado quella innocua scaramuccia, le due amiche erano sinceramente felici per Sam e per la bellissima occasione che le stava capitando.
Non succedeva tutti i giorni che ad una liceale di Beverly Hills fosse concesso di esibirsi sul palcoscenico al posto di una famosa cantante internazionale. Sam avrebbe incantato tutti con la sua voce e la sua dolce espressività, in un'opera cui avrebbero assistito non meno di cinquemila persone. Giornalisti e critici avrebbero scritto di lei, sulle testate dei quotidiani e nelle riviste specifiche, e forse le avrebbero aperto davvero la porta della gloria e della celebrità.
Tutto era possibile!
Anche se non aveva mai pensato alla carriera musicale, se non fino a quel momento, tutti concordavano nel dire che aveva una bella voce e che il talento non le mancava. Da piccola aveva fatto un po' di esperienza, durante qualche recita scolastica, senonché la scuola e la mancanza di ambizioni in tale settore l'avevano un po' allontanata dal pensiero di mettere a frutto il dono che Madre Natura le aveva fatto.
Oltretutto non era nemmeno "incompatibile" con il suo incarico presso la WOOHP. Tantissime spie svolgevano attività nel mondo della musica e dello spettacolo, proprio per godere di un'ottima copertura, e lei non era certo meno bella, attraente o capace di loro. Sfruttando la celebrità, come paravento per avvicinare chiunque in qualsiasi momento, avrebbe potuto godere di innumerevoli vantaggi e benefici: per esempio viaggiare continuamente in Rolls Royce, presenziare alle serate di Gala a fianco delle più famose stelle di Hollywood, forsanche viaggiare a bordo del jet privato del Presidente degli Stati Uniti...
Tutto ciò pareva estremamente fico, e le tre ragazze già sognavano ad occhi aperti, senonché "qualcuno" di austero ed estremamente inopportuno le riportò crudelmente alla realtà con un lieve colpo di tosse ed un tono di voce tanto gelido da fare invidia ad un iceberg.

- Scusate signorine - esclamò Jerry. - Posso interrompere le vostre fantasie, giusto il tempo di illustrarvi in cosa consiste la missione di questa settimana?
- Uffa, Jerry, sei un guastafeste - brontolò Alex.
- Già - fece eco Clover. - Invece di parlare "sempre" e "soltanto" di lavoro, potresti anche spendere una o due parole di complimenti per la nostra Sam! Se li merita, non credi ?
- Verrai a vedermi stasera, Jerry? - domandò Sam, giungendo le mani speranzosa. - Ti prego, non dirmi di no...
- Mi dispiace - fu la secca risposta dell'altro. - Ho troppo rispetto di Giuseppe Verdi, per vedere la sua Opera "massacrata" dall'inesperienza di una ragazza poco più che adolescente!

Per Sam quelle parole furono peggio di una coltellata.
In un attimo, Jerry le aveva bruscamente fatto presente l'abisso che c'era tra lei e i sacrifici di una lunga carriera artistica con anni e anni di esperienza alle spalle. Certo avrebbe potuto forse farglielo presente con un po' più di tatto ma, a pensarci bene, la sua dura osservazione non  era affatto priva di senso.
Tuttavia Alex e Clover, solidali come sempre verso la loro amica, non potevano certo accettare tranquillamente che quel vecchio caprone buzzurro criticasse Sam così aspramente senza neppure averla mai sentita cantare almeno una volta.

- MACCOME TI PERMETTI ?!? - sbottò Clover furibonda, sbattendo ambedue le mani sulla scrivania di Jerry, mentre questi la osservava impassibile. - Provati un po' a ripetere quello che hai detto e, parola mia, te lo faccio ingoiare a suon di sberle... Brutto ignorante che non sei altro!
- Guarda che io l'Opera andavo a vederla prima ancora che tu nascessi, signorina - sottolineò Jerry impietoso. - Allora gli esordi erano beneficio di pochi, occorrevano anni e anni di duro esercizio per ottenere la possibilità di esibirsi dinanzi al pubblico!
- Ai tempi di Matusalemme, vuoi dire - ribatté Alex. - Quando ti deciderai ad uscire dalla Tomba di Tutankhamon, ammesso che le bende te lo permettano, forse ti renderai conto che i tuoi discorsi sono proprio quelli di una VECCHIA MUMMIA INCARTAPECORITA !!!

Ciò detto, le due ragazze afferrarono Sam per le braccia e la trascinarono via, ignorando le proteste di Jerry e lasciandolo lì con la tipica espressione da baccalà rigido e inebetito dipinta sul volto.

***

Alcune ore più tardi, nel silenzio dell'ufficio, Jerry stava ancora rimuginando sull'accaduto.
Accanto a lui c'era solo un taciturno agente della sicurezza, incaricato di assisterlo durante uno dei vari turni di controllo nel settore operativo, e che attendeva rigido ed impettito le sue prossime istruzioni.

- Che abbiano ragione loro? - borbottò Jerry a bassa voce. - Mi riesce difficile credere che la Lirica degna di questo nome sia alla portata di Sam che, per quanto indubbiamente dotata, non ha certo l'esperienza di una Maria Callas o di una Teresa Berganza, tuttavia però...

Tacque.
L'agente di sorveglianza era sempre lì, immobile come una statua di marmo, e Jerry non vide altro interlocutore con cui confidarsi.

- Permette una domanda?
- Dica!
- Ecco, poniamo caso, ci sono tre agenti che... No, aspetti, se lei avesse tre nipotine con cui... Voglio dire, se avesse una discussione con tre spie che progettano di distruggere l'udito di cinquemila persone, come si comporterebbe?

L'uomo fissò stupefatto Jerry, attraverso le spesse lenti scure degli occhiali, tuttavia non fu sicuro di aver capito bene la domanda.

- Scu... Scusi signore, come dice?
- Niente, lasci perdere...

Jerry sospirò profondamente.
Forse era stato davvero troppo ingiusto e prevenuto nelle sue supposizioni. In fin dei conti, non poteva mettersi a giudicare Sam senza nemmeno ascoltarla. Tuttavia non poteva certo ammettere di avere torto, era pur sempre il suo diretto superiore lì alla WOOHP, e scusarsi con una sua sottoposta gli appariva fortemente contrario ai suoi princìpi.
Che fare, dunque?

***

Nel frattempo, Sam era tesa e nervosa come una corda di violino.
Mancavano pochi minuti alla sua entrata in scena e, pur avendo fatto tutte le prove in maniera soddisfacente e indossato il costume senza problemi, era preoccupatissima all'idea di fare fiasco.

- E se prendo una stecca? E se inciampo nel vestito? E se...

Ogni dubbio eventuale ( anche il più assurdo, tipo la caduta di un meteorite dal Decimo Quadrante orientale della galassia proprio nel bel mezzo del teatro! ) le metteva addosso un'ansia crescente e il panico da palcoscenico la affliggeva sempre più per ogni secondo trascorso. Gli applausi dalla sala indicavano la fine della Overture, e dunque il momento per lei imminente di andare sul palco e cantare per un teatro gremito e affollato come non mai.
Stava appunto mordendosi le unghie per la paura quando, distogliendola da tutte le preoccupazioni, una voce familiare le si rivolse pacatamente.

- In bocca al lupo, signorina!
- Jerry ?!?

Eludendo la sorveglianza del teatro, grazie alla sua esperienza come agente segreto, non gli fu certo difficile raggiungere i camerini e picchiettare garbatamente contro il vetro della finestra di Sam. La ragazza abbassò il vetro, affacciandosi incredula, e lo vide sorriderle con l'affetto e la tenerezza di un padre verso una figlia.
Lui non disse niente, anche perché non aveva idea di cosa dire in tale circostanza, e tuttavia il suo sguardo da solo per Sam valeva più di mille parole.
Era venuto per lei, perché le era affezionato, e la sua presenza lì voleva esserle di sostegno e conforto per la sua prima ed importantissima esibizione come cantante.

- Grazie - mormorò lei dolcemente, accostandosi a lui e baciandolo dolcemente sulla fronte, proprio come una principessa delle favole.

Jerry arrossì, facendole un vacuo cenno di augurio con la mano, e subito scomparve per intrufolarsi nella sala senza essere notato.
L'ingresso di Sam in scena fu annunciato da un fragoroso boato di applausi, i più forti senza dubbio quelli di Alex e Clover, e lei e il direttore d'orchestra si scambiarono un rapido cenno d'intesa col capo.
La musica cominciò.
Sam cercò Jerry e le sue amiche tra il pubblico e, non appena li vide, sorrise e cominciò a cantare con tutta sé stessa. 


FINE

   
 
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