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Autore: LaVampy    31/08/2016    7 recensioni
STORIA A 4 MANI, Idea di Shamarr79 e scritta da me,
dal testo :“Sono passati decenni e ancora non ti sei abituato alla mia scelta? Non vorrai litigare ora, vero?” dice Magnus sorridendo.
“Ma così morirai anche tu” ...
“Sarei morto comunque senza di te. Mi hai salvato tanto tempo fa. Senza di te morirei comunque mio meraviglioso occhi blu. E poi di la verità, ti piacerebbe un giovane vent'enne al mio posto a stringerti la mano... sei un ingordo”.
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Alec e MAgnus storia di un amore senza tempo'
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Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prima ancora che i corpi si vedano” 
Paulo Coelho
 
Vi chiedo la cortesia di leggere le note,
LaVampy
 
New York, anno 2078
 
Due anziani con i capelli grigi e il viso con le rughe. I loro corpi vinti dalla vecchiaia raccontano la loro storia. Uno dei due nel letto respira a fatica, la vita fievole lo sta abbandonando. Quegli occhi una volta blu, come il mare in tempesta, sono ora offuscati dalla malattia che lentamente li rende opachi. Seduto mano nella mano, un altro uomo. Anche su di lui i segni del tempo, quel viso dai tratti orientali e quei capelli bianchi, con piccole punte multicolore. Sta passando la mano rugosa tra i capelli dell’ altro. Non hanno bisogno di parole, parlano per loro i gesti. Gesti che li hanno accompagnati per tantissimi anni. Gesti con cui si sono amati e hanno lottato per ottenere i loro diritti. Per ottenere quella famiglia di cui vanno tanto fieri.

Un ragazzo entra nella stanza, ha gli occhi lucidi di lacrime trattenute. Il corpo marchiato di rune e cicatrici scosso da tremori. “Sono Qui” dice mentre  si avvicina al ragazzo appoggiato all’angolo, stringendolo in un lungo abbraccio.

“ Io non ci riesco scusami” dice, uscendo. Fuori la sala d’aspetto è gremita di gente. Una giovane donna dall'aspetto fiero si avvicina e abbraccia Max. “Sapevi che sarebbe arrivato questo momento” disse a Max. “E sai che ti vorrebbe li con loro, rientra amore. Io sono qui per te, sono qui con te”gli dice toccandogli il cuore.

“Max” una voce da dietro, lo chiama, lenta, carica di dolore.

“Zia, sei venuta. Non dovevi uscire di casa, avrei aperto un portale, se me lo avessi chiesto”.

“Non potevo farlo andare da solo” disse Isabelle, accarezzando il giovane viso del nipote.

“Non è solo, ci sarà Jace ad aspettarlo dall’altra parte, con Robert e Maryse” disse Clary scoppiando a piangere. Jace se ne era andato qualche anno prima, un infarto lo aveva portato via durante il sonno. Distruggendo Clary, che lenta da mesi si sta lasciando morire per raggiungerlo.

“Rafe” chiama Max. “Ci sono le zie” .

Rafe esce, le lacrime a lungo trattenute hanno finalmente libero sfogo, mentre raggiunge la sua compagna, che aveva preso sottobraccio Clary.

“Siete sicure di voler entrare’” chiede Rafe, dubbioso.

“Non lo lascerei mai solo, bambino mio. Aiutami, ho male alle gambe”, Izzy si aggrappa al nipote e lentamente entra nella stanza.

Magnus sta parlando con Alec.

“Perché mai hai fatto questa assurda scelta..” chiede Alec.

“Sono passati decenni e ancora non ti sei abituato alla mia scelta? Non vorrai litigare ora, vero?” dice Magnus sorridendo.
“Ma così morirai anche tu”.

“Sarei morto comunque senza di te. Mi hai salvato tanto tempo fa. Senza di te morirei comunque mio meraviglioso occhi blu. E poi di la verità, ti piacerebbe un giovane vent'enne al mio posto a stringerti la mano... sei un ingordo”.

“Sei il solito idiota” disse Alec, un sorriso appena accennato e la voce interrotta da un colpo di tosse, mentre una lieve scia di sangue macchia le sue labbra. Il contrasto tra la pelle bianca e il sangue rende il quadro ancora più triste.

“Sono così stanco”. “Sento le forze venire meno. Ti amo Magnus, ti ho sempre amato e continuerò a farlo. Ti aspetto amore mio, ti aspetterò per sempre, anche dall’altra parte, per me esisterai solo tu. Voglio salutare i ragazzi”.

“Max, Rafe, papà vi vuole parlare”.

Lenti i due ragazzi si stringono al letto.

“Max, sono così orgoglioso di te, mi hai regalato tante gioie, ora sei il Sommo Stregone, non dimenticarti mai chi sei, chi era tuo padre, e la tua famiglia. Veglia sui miei discendenti. Ora che Magnus andrà via. Si il mio angelo sulla terra. E tu Rafe, il mio grande cacciatore. Avrei voluto vederti sposato con Andrea, la tua bellissima compagna. Un mannaro nei Lightwood-Bane, mancava. Siamo proprio una famiglia speciale”.

Un colpo di tosse interrompe la risata del cacciatore.

“Papà c’è anche la Zia, con Zia Clary. Vogliono salutarti”.

“Izzy, Clary, vado da Jace, te lo saluterò Clary, so che mi sta aspettando sento la sua voce che mi chiama la notte. Vi prego, non piangete vado in un posto migliore”. Dice, accarezzando la mano di entrambe.

“Io non riesco….” Dice Alec al figlio e fanno allontanare le due donne. Magnus subito al suo capezzale, mano nella mano.

Non lasciarmi ti prego, non posso farcela, ti prego, Alec”.

“Lasciami andare Amore, ti prego. Lasciami andare”.

“La mia vita è iniziata la prima volta che ti ho visto e così deve finire, amore mio, guardandoti negli occhi” dice Magnus.

“No amore, tu hai ancora qualche anno, vivi per me. Io ti aspetto. Non respiro, Magnus. Lasciami andare” chide con la voce rotta.

“Allora buonanotte, amore mio” dice Magnus baciandolo, mentre allievava il dolore del passaggio con piccole fiammelle blu. E poi sente il peso della mano di Alec, tra la sua. E urla, urla tutto il suo dolore.

Piange quelle lacrime, che trattiene da troppo tempo. Durante quegli anni, mentre vedeva il suo amato andare tra le braccia dell’angelo nero. Piange di un dolore immenso, scosta la mano del figlio che lo rincuora. “Lasciatemi solo. Andate via”.

Una mano decisa lo scosta, una ragazza dalla pelle azzurra e i capelli bianchi lo costringe ad alzarsi.

E mentre si alza tornava il ragazzo giovane di sempre, i capelli neri, la pelle morbida color ambra, la sua maledizione davanti agli occhi di tutti.

“Ma come è possibile” disse Rafe, stupito.

“Lo sapevo, lo sapevo che l’avresti fatto.” Isabelle, con le poche forse rimaste. “Grazie per avere regalato questo sogno ad Alexander”.
Catarina ancora stringe tra le mani il suo amico, cercando di rassicurarlo.

"So come pochi altri l'assurda potenza del dolore che ti dilania il cuore. Non passerà. Ci sarà tempo, tutto il tempo che hai, per soffrire, ma ora portalo via di qui", dice sottovoce.

"Papà portalo a casa" dice semplicemente Rafe.

Il giovane mago annuisce prende la mano del compagno ormai esanime, schiocca le dita ed entrambi svaniscono.

Isabelle sgrana gli occhi, forse voleva salutare il fratello, la strega si avvicina e le prende la mano.

"Tranquilla, so esattamente dove lo ha portato. Diamogli solo qualche altro minuto".

E poi compare un portale e in pochi istanti raggiungeranno tutti quel luogo, per l’ultimo saluto.

Intanto su un'isola persa nel Pacifico, dove il mare più blu si infrange su una scogliera ripida, una pira di legno brucia lentamente, circondata da corone di mirto, biancospino, alloro e rose selvatiche mentre il fumo avvolge un’onnipotente sagoma velata di lino bianco.
Perchè così, anticamente veniva dato l'ultimo commiato agli eroi, tra il fuoco e i fiori.

Il rumore del mare, interrotto dalle lacrime amare. Storia di un amore senza tempo.

Ave Atque Vale, Alexander Gideon Lightwood….
 

L’angoletto della Vampy

E  non è solo il mio angoletto, questa storia non è mia è scritta o meglio è scritta da me ma, l’idea è tutta di Shamarr79, http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=948718   se non la conoscete fate un salto sulla sua pagina, scrive divinamente, e senza errori, al contrario di me. Quindi sono qui con il mio cuore in mano, che ringrazio Voi per aver letto e Shamarr79 per avere queste idee brillanti, e pazzesche. E mi spiace se vi è scesa una lacrima.
E’ stato un capitolo, anzi una storia, vissuta, pianta e non riesco a rileggerla senza che mi scenda la lacrimuccia.
 
   
 
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