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Autore: Lelasuprema87    02/09/2016    2 recensioni
Era la prima volta da quando l'avevamo presa al Grady che sorrideva. Non era il suo solito sorriso ma era comunque qualcosa... qualcosa di bello.
E lei era così dannatamente bella.
Volevo baciarla, toccarla… E non dovevo pensare a Beth in quel modo, ma lei mi stava praticamente violentando il cervello.
[MOMENTANEAMENTE INTERROTTA]
[CAPITOLI IN REVISIONE !]
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Daryl Dixon
Note: What if? | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate, Violenza
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Cap 13   Fuori con lei. Parte prima.
 
 
 
Prima di addormentarmi mi ritrovavo a fissare il viso angelico di Beth. Dormiva sempre al mio fianco e io volevo assicurarmi che il suo sonno fosse tranquillo.
Finito il nostro turno di guardia, tornammo a casa per riposare un po'. Avevamo fatto l’amore, e poi lei si era addormentata con la testa sul mio petto.
Dio, quanto l’amavo.
E pensare che prima dell’apocalisse non credevo che uno come me potesse innamorarsi, o ancor di più essere amato.
Chi avrebbe mai amato un Dixon?
Prima di questa merda di apocalisse, ero stato con diverse donne, ma nulla di serio, solo una notte e via. Non volevo legami, non volevo amore… non provavo amore… era solo sesso.
Poi il mondo scoppiò e per qualche assurdo motivo, l’universo mi aveva fatto incontrare lei. Una ragazzina bionda dagli occhi azzurri, la ragazza della porta accanto, la ragazza che tutti vorrebbero.
Non riuscivo ancora a capire come ha fatto una come Beth Greene, a d’innamorarsi di un Dixon. Ma era certo del perché mi fossi innamorato di lei.
Chi non l’avrebbe amata?
La guardai per un lungo periodo, come se volessi immortalare l’immagine del suo viso nel mio cervello, come se volessi ricordarmi ogni secondo, ogni dettaglio. Ricordarmi che lei era reale, che era mia, che mi amava.
Che qualcuno amava Daryl Dixon.
 
 
 
<< Buongiorno Signor Dixon >>
La voce dolce di Beth mi svegliò, seguito da un bacio a chiocco di labbra. Aprì gli occhi per vedere il suo sorriso, la sua bellezza.
<< Buongiorno >>
<< Dobbiamo andare >> disse avvicinando nuovamente il suo viso al mio per darmi un lungo bacio. Quando le nostre labbra si staccarono, con una mano le sfiorai il viso, per avvicinarlo nuovamente al mio.
<< Vieni qui >> le dissi baciandola di nuovo.
<< Stai cercando un modo per trattenermi qui Daryl Dixon? >> disse con un filo di voce, guardandomi dritto negli occhi. Scossi la testa.
Avrei voluto trattenere entrambi sul mio letto, continuare a baciarla e fare l’amore con lei, per tutto il giorno, per tutta la vita, per sempre. Ma il dovere chiamava.
<< Sei ancora convinta? >>
<< Si, se tu esci, esco anch’io >> disse con tono fermo. Le scossai con una carezza dei ciuffi biondi che le cadevano sul viso, e dopo averle annuito, mi alzai dal letto per prepararmi. Beth fece lo stesso.
 
***
 
Guidavo la macchina con Beth al mio fianco, gli occhi fissi sulla strada, dovevo evitare qualunque tipo di pericolo. Rick, Michonne e Gleen sarebbero andati a cercare quei pezzi di merda dei lupi. Sarei voluto andare anche io e ucciderli tutti, ma visto che mi ero ripromesso di non lasciare più sola Beth, la nostra missione si sarebbe limitata alla ricerca di provviste e medicinali, che ad Alexandria cominciavano a scarseggiare.
Il viaggio era accompagnato da stupide canzoncine Country, merito di un maledetto cd che Beth aveva trovato nel cruscotto dell’auto. Un vero colpo di fortuna per le mie orecchie che stavano implorando pietà.
Mi rilassai, quando lei cominciò a canticchiare. Sembrava essere passato un secolo dall’ultima volta che la sentì cantare. Lei se ne accorse perché mi stampò un bacio sulla guancia per poi poggiare la sua testa sulla mia spalla.
<< Non stiamo facendo una gita romantica Greene, smettila con queste smancerie >> dissi con finto rimprovero facendo una smorfia.
<< Smettila tu Dixon >>
<< Eh? >>
<< Di far finta che non ti piacciano >> disse divertita. Sbuffai.
<< Mmh >> mugugnai come risposta, aveva dannatamente ragione.
<< Dove stiamo andando? >>
<< Denise mi ha detto che a poche miglia da qui, c’era un centro commerciale >>
<< Pensi che troveremo qualcosa? >>
<< Sicuramente è stato già saccheggiato >> dissi scuotendo le spalle.
<< Però ci andiamo lo stesso, quindi speri di trovare qualcosa >>
<< Può darsi >>
 
 
<< Siamo arrivati… Tieni gli occhi aperti >> dissi scendendo dalla macchina. Lei annuì seguendomi.
<< Me lo immaginavo più grande >> disse Beth guardandosi intorno.
<< Bè, magari l’interno è meglio >> dissi cominciando a camminare verso l’entrata principale.
L’interno era buio, facevo strada con una torcia. Avevamo le pistole a portata di mano, semmai ci fosse stato il bisogno di usarle.
Controllammo ovunque, ma niente, non c’era più un cazzo. Solo scaffali e scatoli vuoti sul pavimento.
<< Trovato qualcosa? >> mi chiese Beth.
<< No… tu? >>
<< Niente >> disse con un sospiro.
<< Merda >>
<< Forse sul retro c’è qualcosa >> disse speranzosa Beth. Le annuì.
 
Un furgone. Sul retro c’era solo un dannato furgone.
<< Apriamolo >>
<< Aspetta >> la fermai per un braccio. << Potrebbe essere una trappola >> dissi. Sembrava un deja vu. L’ultima volta che ne aprii uno, all’interno c’erano solo zombie. E se si trattasse anche questa volta di una fottuta trappola architettata da quei dannati lupi?
<< Che vuoi fare? >>
<< Prendi in mano la pistola >>
<< Eh? >> chiese confusa.
<< Fa come ti dico… non sappiamo cosa c’è all’interno >>
<< … Ok >>
<< Stai pronta, al tre apro >>
<< Ok >>
<< Uno, due… tre >>
Aprii il dietro del furgone di scatto, e l’interno era pieno di cibo e bibite.
<< Wow >> disse Beth riposando la pistola nella fondina.
<< Si… wow >>
 
 
Salì all’interno del furgone per vedere se c’erano le chiavi, ed erano attaccate.
<< Ci sono, possiamo andare, sali >> dissi a Beth. Nessuna risposta.
Che cavolo stava combinando?
<< Beth >> chiamai il suo nome scendendo dal furgone. << Che stai- >>
<< Non fare un altro passo >>
M’irrigidì all’istante nel vedere uno stronzo che puntava la pistola sulla schiena di Beth.
Chi diavolo era questo qui?
Aveva un berretto di lana in testa, e i capelli erano lunghi. Istintivamente la mia mano cominciava a muoversi verso la mia pistola riposta nella fondina.
<< Io non lo farei amico >> mi bloccò lo stronzo. << Non voglio fare del male alla biondina. Voglio le chiavi >> disse indicando con lo sguardo il furgone.
Non ci pensai due volte, la posta in gioco era troppo alta. Lanciai le chiavi allo stronzo, che le prese al volo con la mano libera.
<< Hai fatto la cosa giusta >>
<< Adesso lasciala andare >>
<< Lancia la pistola lontana >>
Esegui l’ordine.
<< Bene >> disse lo stronzo facendo dei passi verso il furgone, con Beth come ostaggio.
<< Ora lasciala >> ringhiai. L’uomo annuì, la lascio andare continuando però a puntarci la pistola contro. Scattai subito vicino a Beth, tenendo sempre gli occhi puntati a dosso all’uomo che ci minacciava.
<< Mi dispiace, ma serve più a me >> concluse con un sorriso, allontanandosi con il furgone.
Bastardo.
<< Stai bene? >> chiesi preoccupato a Beth. Lei annui.
<< Possiamo raggiungerlo >> disse con tono fermo. La guardai confuso. Che aveva in mente?
<< Prendiamo la macchina e seguiamolo >> continuò guardandomi anche lei a sua volta. Soffocai una risata.
<< Essia, andiamo a prendere lo stronzo >>
 
 

 
 
 
 
 
   
 
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