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Autore: rora02L    02/09/2016    6 recensioni
Io non sapevo nulla di Harley Quinn e, come ogni bravo curioso, sono andata a cercare la sua storia. Più cercavo, più sentivo che lei non era tanto distante da me.
Ecco le origini di questo personaggio, ho mischiato varie storie sulla nascita di Harley Quinn, prendendo ciò che mi aveva colpito di più dai fumetti e la serie tv. Raccontate in prima persona da Harleene Quinzel, che diventerà l'innamorata del Joker.
Ispirata dalla canzone "Defyning Gravity" del musical "Wicked", con un significato completamente diverso. Questa è la prima storia che scrivo in questo fandom.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harley Quinn, Joker
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Bondage, Tematiche delicate
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Defyning Gravity.



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Sono finalmente dove volevo essere: nel mezzo del miasma, dove la pazzia umana supera i confini e c’è la più grande concentrazione di pazzi criminali di tutta Gotham. La cosa non mi spaventa, come credono gli altri dottori che da tempo lavorano ad Arkham Asylum, il manicomio criminale.
Eccolo. Finalmente lo vedo, in tutta la sua affascinante follia: il Joker. La sua pelle pallida incerata, i suoi capelli verdi dall’aria finta, il trucco che rende il suo viso una maschera grottesca, da burlone e da assassino qual è. Resto stregata dalla sua immagine, mentre lui rimane comodamente sdraiato sulla sua branda.
Mi riscuoto dai miei pensieri, sentendo i colleghi che me lo presentano e mi mettono in guardia. Sorrido, sicura di me: “Ho letto tutto su di lui. So quali sono i suoi trucchetti subdoli. Non è altro che un maniaco del controllo travestito da clown: io non gli permetterò di manipolarmi come una marionetta.” Molti alzano le sopracciglia e mostrano sgomento, sorpresa o diffidenza verso le mie parole.
Nessuno è mai entrato abbastanza in contatto col Joker. Ma io non sono come gli altri. Io so le regole del caos. E Joker è caos, allo stato puro, perché è nel caos che vige il suo ordine.

Something has changed within me
Something is not the same
I'm through with playing by the rules
Of someone else's game
Too late for second-guessing
Too late to go back to sleep
It's time to trust my instincts
Close my eyes and leap!

Il giorno della prima seduta sono leggermente nervosa ed elettrizzata, ma mi contengo per non far sentire al mio paziente le mie emozioni: io devo psicanalizzare lui, non il contrario.
Inizio con le presentazioni e mi sorprende che lui non mi prenda in giro per il mio nome. Mi chiede se il suo regalo mi è piaciuto.
Serro la mascella, nervosa: “Se quelli della sicurezza lo venissero a sapere…” Il Joker ridacchia e fa un gesto di non curanza con la mano: “Ma dottoressa, non coglie l’ironia di tutto questo? E poi, sono solo un uomo che ha regalato un mazzo di rose ad una bella donna, non ho fatto nulla di illegale.” Per ora.
Continuo con le domande di rito, mentre il mio paziente se ne sta tranquillo seduto davanti a me. Gli chiedo di parlarmi della sua infanzia. Il Joker fa una faccia triste ed inizia a parlare delle botte che il padre gli dava quando non era soddisfatto di lui. La cosa mi sorprende, perché mi avevano detto che non si era mai aperto con nessuno.
Passa a raccontarmi un episodio in cui si era per la prima volta travestito da clown: dice che è per far ridere la gente, perché se la fai ridere hai una parte di loro. Puoi controllarli. “Mi ha deluso la sua risata, dottoressa… ma confido che presto riderà alle mie battute.”
Allunga le mani verso il mio collo e stringe. Sempre più forte. I nostri visi sono a pochi centimetri di distanza e vengo stregata da quegli occhi da pazzo e quei denti squadrati e bianchi. Vedo Joker per quello che è ora: un angelo a cui hanno tarpato le ali, un clown senza pubblico, un buffone che vuole solo far ridere il mondo senza piegarsi alle sue regole.
L’aria inizia a mancarmi, ma la mia mente è totalmente concentrata verso di lui: il mio angelo da curare, il mio tenero puddin.
Lo guardo con tenerezza, mentre sento i passi della guardia che interviene per togliermi dalla stretta del mio amabile assalitore.
Lo sguardo da pazzo del Joker si calma, vedo una luce diversa in lui. Stacca le mani dal mio collo e mi sorride, sghignazzando: “Stavo solo scherzando, dottoressa.”
Il poliziotto lo riporta nella sua cella ed io ho appena il tempo di rispondere al suo saluto con un gesto della mano. Appoggio il palmo al petto: il mio cuore batte furiosamente. Mi sto innamorando del Joker.

It's time to try
Defying gravity
I think I'll try
Defying gravity
And you can't pull me down!

Vedere il mio dolce angelo trascinato malamente da Batman e dai poliziotti mi ha spezzato il cuore. Guardando la mia affettuosa reazione al dolore del mio dolce puddin , i miei colleghi mi hanno allontanata da lui con la forza e non ho potuto fare nulla per consolarlo, guarire le sue ferite ed essergli di conforto. Lo hanno portato via da me, mentre mi guardava con occhi supplici.
Allungo le mani verso di lui, sentendo sempre di più le lacrime che scorrono sul mio volto. Mi tolgono allora l’incarico: non sarò più la dottoressa del Joker. Non potrò più vederlo ogni giorno, ridere fino al pianto con lui, scambiarci opinioni, pensieri, idee e ricordi. Lui è l’unico che mi capisce, mi comprende e mi accetta per quello che sono. Io sono sola, senza lui. Nessun altro mi ama. Non posso vivere senza di lui, non più.
In un momento di totale adrenalina, senza pensare, corro al negozio di costumi: ne trovo uno nero e rosso, che ricordo quello di Arlecchino. Lo prendo insieme ad una mascherina nera e del cerone, per poi dirigermi al negozio d’armi. Là prendo una pistola, dell’esplosivo ed una mazza da baseball, che mi ricorda i giocolieri del circo. Mi cambio in tutta fretta ed, eludendo la sicurezza, riesco a salvare il mio amore.
Scappiamo romanticamente insieme, ridendo come pazzi felici ed innamorati. Avevo ragione, solo due cose ti spingono a trasgredire le leggi della società: la pazzia e l’amore. Noi abbiamo entrambi. Ora siamo insieme, innamorati e folli fuggiaschi.

“Ho una sorpresa per te, mia cara Harley.” Joker ghigna, mostrando i suoi denti bianchissimi. L’adrenalina sciama lentamente dal mio corpo ed inizio a pentirmi di quello che ho fatto, preoccupata: e se qualcuno è rimasto ferito o ucciso durante la nostra fuga? “Forse dovremmo tornare indietro… non mi piace questo posto.” Questa fabbrica abbandonata, ricolma di sinistri contenitori dall’odore acre e con dentro uno strano liquido verdastro, come melma o vomito, mi terrorizza. Il Joker, invece, sembra a suo agio.
Mi prende per mano, stringendomi il polso, mentre scuote la testa: “No no no, mia cara. Oggi è un giorno speciale. Oggi è il tuo compleannooo!” Lo guardo stranita, non capisco quello che dice: “No, il mio compleanno non è oggi.”
Lui sospira, leggermente seccato: “Non sto parlando del compleanno della dottoressa Quinzel, sciocchina. Io parlo del compleanno di Harley Quinn, la mia nuova spalla, il mio braccio destro… - avvicina la bocca al mio orecchio e, in modo suadente, aggiunge- per ogni cosa… la mia nuova compagna…” Un brivido di eccitazione percorre la mia schiena, la sua voce ha un effetto afrodisiaco su di me e sento il suo respiro gelido sul mio caldo collo. Stento a respirare e guardo i container sotto di noi: bollono, bolle verdastre appaiono e scoppiano. Indietreggio, spaventata.
“Io sono nato qui, ricordi? Te ne avevo parlato. Puoi diventare come me, per stare insieme a me per sempre. Devi solo fare un saltino e… puf! Tutto sarà diverso, tutto sarà al suo posto… sarai libera, sarai chi sei davvero: Harley Quinn.” Ride sotto i baffi, godendosi il momento. Scuoto la testa: “No, non voglio, ti prego… no. Io sono già come te, ho già perso la mia sanità mentale aiutandoti… non ti basta questo?” Ma lui mi prende per un polso e sibila: “Buon compleanno, mia cara Arlecchina.” Con la sua forza mi getta dentro quella melma malsana. E, mentre cado nel vuoto, l’unica cosa a cui penso è che sto per morire.
Ma non accade. La mia pelle si tramuta in cerone, i miei capelli si tingono di blu e rosso, le mie labbra diventano scarlatte e la mia mente… la sento scoppiettare, come se dentro il mio cranio ci fossero mille fuochi d’artificio. Sono libera.
Il liquido fuori esce lentamente e noto solo allora che i miei vestiti si sono bruciati a contatto con quello strano miscuglio. Sento i passi del Joker avvicinarsi, mi prende per mano e mi tira su, ammirando la mia trasformazione in Harley Quinn. Sorrido stringendo la bocca e tirando fuori la lingua, a leccare il labbro inferiore: “Ora sono più bella, mio dolce puddin?” Lui ghigna malevole e risponde pacato: “Non ho mai detto che ti avrei resa più bella. E non chiamarmi così. Sai che ti ho solo usata, vero? Tu mi servi, mia cara Arlecchina. Amami.”
Gli stringo le braccia al collo e lo bacio appassionatamente, quasi con violenza, infilando tutta la mia lingua nella sua falsa bocca.

I'm through accepting limits 'cause someone says they're so
Some things I cannot change
But till I try, I'll never know!
Too long I've been afraid of
Losing love I guess I've lost
Well, if that's love
It comes at much too high a cost!
I'd sooner buy
Defying gravity
Kiss me goodbye
I'm defying gravity
And you can't pull me down!

«Non cercare di capirmi... impazziresti nel preciso istante in cui tenteresti di farlo». Me lo diceva sempre, ad ogni seduta, per poi ridere ridere e ridere ancora, quasi avesse fatto una battuta. Io non capivo. E cercai di comprendere la mente malata e distorta di quell’uomo di cui mi ero innamorata follemente. Era la mia più grande ossessione, non facevo che pensare a lui. La sua follia entrò nella mia mente, come un potente veleno e come una droga mi rese dipendente dal Joker. Forse l’amore è questo: ossessione, dipendenza, assoluta dedizione.
Penso questo ora, mentre Joker, il mio dolce amato, gioca con me: sono incatenata e mi riempie il viso di schiaffi. Quasi non sento il rumore della mia pelle martoriata, perché non facciamo che ridere. E ridere. Ed io lo amo. Amo tutto questo. Amo il Joker.
Lui è la mia vita e sarà la mia morte.


Angolo autrice:
Voglio chiarire che questo è un amore malato, un "Mad Love"appunto. Un cattivo esempio da non seguire assolutamente. Nel senso, Harley viene continuamente maltrattata da Joker, perché lui non sa come si ama normalmente. Non ne è capace, ma non saprei dire se la ama o no. Stiamo parlando di Joker, ragazzi: chi entra nella sua testa, diventa pazzo.
Harley è completamente ossessionata da lui, tanto da sacrificare ogni cosa, fino a non avere altro che lui ed il loro amore, se così si può chiamare. Lei è una povera illusa che ha visto in un uomo di grande carisma e fascino un angelo, quando invece aveva davanti la sua rovina. Ma non la vedrei una vittima: è una vittima carnefice.
"Puddin" è il modo in cui Harley, nel cartone in inglese, chiama Joker, sarebbe traducibile in "budino" o "pasticcino" per intenderci. Joker la chiama "Arlecchina" in questa mia versione per via proprio della somiglianza tra i due nomi.
Spero che la storia vi sia piaciuta, per quanto triste e riguardante tematiche delicate. Se avete dubbi o altro, scrivete pure. Ribadisco che mi considero solo una curiosa, non una esperta, e che penso che questa coppia sia molto complicata e controversa perché ha avuto differenti inizi e svolte... questo cambia le cose. Sta di fatto che il loro, questo è sicuro, è un amore malato. O tra malati di mente. A presto,
La vostra Rora
  
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