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Autore: BlackInkVelvet    02/09/2016    2 recensioni
Cento prompt. Dodici Gold Saints. Un gemello. Un bambino dai capelli rossi. E una pecora o due.
Perché la vita va presa alla leggera, anche quando si è appesantiti da un'armatura d'oro.
Genere: Comico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gold Saints
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ebbene. Sapevo non avrei resistito a scrivere qualcosa di comico. E quindi eccomi qui, alle prese con una Prompt Table da 100.  Ahimè, avrei voluto fare una raccolta di drabble nel vero spirito della challenge, ma sono grafomane. Perdoname lettore por mi vida loca. I protagonisti indiscussi saranno i Goldini, i nostri eroi dalle scintillanti armature dorate e l'aura di puro testosterone. Beh insomma, mica tutti. Questa mia raccolta si prefigge essenzialmente come farmaco per alleviare i momenti di buco fra la pubblicazione dei capitoli della mia Long-Fic Cronache della Seconda Guerra del Peloponneso (che potete leggere qui se volete), pertanto non posso assicurare nè una cadenza regolare nè una qualità troppo alta. Ma per passare il tempo e farsi quattro risate va benissimo così. Vi lascio alla lettura.
Credits: La tavola con i prompt è stata presa da QUI

Prompt 001. Beginnings

Personaggi: Aiolia Leo, Aiolos Sagitter

Parole: 875

Rating: Verde


- Allora  'Lia!
- Lia è un nome da femmina. Non voglio che tu mi chiami così, sono Aiolia! AIOLIA!
- 'Lia! Oggi ci eserciteremo nel corpo libero. - Il piccolo Aiolia osservava il fratello maggiore con superbia, eretto orgogliosamente in tutto il suo metro e sette centimetri, lanciando sguardi di fuoco dagli occhioni verdi. Di rimando, Aiolos ostentava un sorriso a trentadue denti, gli occhi che brillavano come un bambino in un negozio di caramelle. Sistemò meglio i lacci dei suoi sandali alla schiava, prima di indicare il promontorio dietro di sè.
- Oggi ci arrampicheremo lì!
- ..Intendi proprio quel promontorio? - Aiolos si appoggiò le mani sui fianchi, ostentando un non troppo celato orgoglio.
- Esattamente, la stessa scalata che ho fatto io da bambino.
- Quel promontorio mortale per il quale sono morte centinaia di persone nel tentativo di scalarlo. Proprio quello lì.
- Già. Sarà un ottimo allenamento per te. - Il piccolo storse la bocca, non troppo convinto della scelta. Il fratello lo notò, dipingendo un'espressione di sommo disappunto sul volto giovane.
- Ohi ohi, non starai mica dicendo che ti rifiuti?
- Sì. Io lì non voglio andarci! Non sono pronto per quello, ho solo otto anni! - Esclamò convinto alzando sei dita, puntandole in faccia al maggiore. Questo ruotò gli occhi, cercando di non pensare a quanto disastroso fosse Aiolia a contatto con la matematica.
- Ok, non sarai il nuovo Einstein, ma sono sicuro che la parete puoi scalarla! Hai i miei stessi geni dopotutto!
- Sono duecento metri! Sai quanto è un metro? - Aiolia indicò se stesso, poi una roccia posta all'incirca a una ventina di passi da lui. - Da qui a lì! Per duecento volte! No, non lo faccio! - Aiolos sbiadì. Per quanto paffutello, adorabile e piccino fosse il suo amato fratellino, quando puntava i piedi subiva una trasformazione; da delizioso micetto a bestia di Satana. Il tono di voce alto del ragazzino aveva già richiamato alcuni dei presenti nell'arena, che interruppero i loro allenamenti per osservare, chi allibito, chi divertito, il cavaliere di Sagitter in balia di un mostriciattolo alto quanto il suo ginocchio. Il Sagitter stavolta pensò che no, non poteva permetterlo. Non ancora. Aiolia strepitava, sbatteva i piedi a terra, il volto furioso, ma si fermò nel constatare che sul volto del maggiore vi era un'espressione di profonda amarezza.
- Hai ragione. Sei troppo piccolo per questo. E debole. E molliccio.
- Ehi... - il Leoncino era pronto a tirar fuori gli artigli, per difendere il suo orgoglio di uomo, ma Aiolos non gliene diede modo, poichè si accasciò in ginocchio a terra. Alzò il volto bruciato dal sole, osservando il limpido cielo di Grecia sopra di lui. Un profondo sospiro gli sollevò il petto ampio, mentre dondolava le braccia, inermi lungo i fianchi.
- Ahh, giorno nefasto! Il mio amato fratellino 'Lia è un debole frignone! Ma a me va bene così,  mi piace stringerti la notte quando fai brutti sogni! - esclamò ad alta voce, portandosi una mano alla fronte. Aiolia sbiancò.
- Non è vero! Non dormo abbracciato a lui! Non sono un bambino!
- Allora significa che sei un uomo! Questo vuol dire che non giocheremo più con i pupazzi di tela?! - si lamentò mentre lacrime da coccodrillo si affacciavano sugli occhi verde bosco. Strinse le spalle strette del bambino fra le mani, gettando la testa all'indietro. - Significa che non dovrò più cambiarti il letto quando ci farai la pipì di notte?!!?? - Il volto del fanciullo passò diverse colorazioni del rosso, del viola e del verde, mentre sentiva le risate sguaiate degli altri ragazzi nell'arena. Si stavano tutti prendendo gioco di lui.
- Aiolos maledetto smettila!
- Non ti succhierai più il pollice? E non potrò più cantarti la ninna-nanna che tanto ti piace?
- Non oseresti... - sibilò il piccolo, assottigliando lo sguardo nella speranza di risultare minaccioso e, quindi, far smettere il maggiore. Ma questo non lo notò, dato che si abbandonò con la schiena contro una roccia, la schiena curvata e le braccia alzate al cielo.
- Ninna-nanna, ninna oh, questo bel bambino a chi lo do, lo darò a quel bruttone di Saga, che magari non lo uccide in settimana, lo darò al suo orsetto, che lo tiene stretto stretto...!
- Ommiodio ho capito VADO! - Aiolos smise immediatamente la sua manfrina, alzando la testa fino a poggiare il mento sul petto. Rivolse uno sguardo indagatore al fratello.
- Dove?
- A scalare quel promontorio! Non sono un bambino idiota! Lo farò ad occhi chiusi, vecchio balordo! - urlò paonazzo in volto, puntando un dito contro il maggiore, l'ira accresciuta dai commenti divertiti dei presenti.
- Lo faresti anche con un braccio legato dietro la schiena? - chiese il Sagitter alzando un sopracciglio indagatore.
- CON TUTTE E DUE LE BRACCIA LEGATE! - sbraitò il giovanissimo Saint, iniziando a correre con gli occhi iniettati di sangue verso il promontorio. Un sorriso privo di malizia distese i tratti di Aiolos che, con un gesto sciolto, si rialzò in piedi. Si diede una rapida pulita ai pantaloni impolverati, una sistemata alla fascia che gli cingeva la testa, e iniziò a correre a correre dietro al fratellino, diretto verso il promontorio.
Dei tanti modi di iniziare una giornata, quello non era il peggiore.


Angolo autrice: Nella mia mente, Aiolia da piccolo è la reincarnazione di Satana. Un demonietto dai capelli biondi e grandi occhioni verdi, capace di far tremare perfino il potente Aiolos di Sagitter. Forse, avendo io stessa due sorelle più piccole, mi viene naturale tratteggiare i fratelli minori come dei pendagli da forca. Chiedo anticipatamente scusa a tutti i fratelli minori, so che non siete tutti delle belve e che alcuni sono dei deliziosi pasticcini.
   
 
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