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Autore: KatWhite    04/09/2016    1 recensioni
Non si accorse delle lacrime calde e salate che gli scorrevano troppo veloci sulle guance e che sembravano non avere mai fine, non si accorse neppure di stare urlando a squarciagola a pieni polmoni, ancora troppo incredulo e spaventato per ciò che era appena successo. L’unica cosa di cui era cosciente, l’unica cosa che desiderava più di ogni altra cosa era Juvia; Juvia stretta a sé, in una morsa talmente stritolante come se la ragazza potesse entrare in lui. “Juvia è già entrata in te” gli ricordò la sua mente fredda, ed istintivamente le sue mani si serrarono violentemente su quelle di lei, talmente tanto che le avrebbe provocato dolore se fosse stata cosciente. Fu un impulso improvviso e scatenato dal terrore più puro: l’unica cosa che sapeva era che non riusciva ad immaginarsi una vita nella quale lei non fosse presente.
SPOILER CAPITOLO 499!
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Lluvia
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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Inutile, confuso, disperato: così si sentiva Gray mentre tentava inutilmente di stringere più che poteva a sé il corpo esanime della ragazza. Morta.
Non si accorse delle lacrime calde e salate che gli scorrevano troppo veloci sulle guance e che sembravano non avere mai fine, non si accorse neppure di stare urlando a squarciagola a pieni polmoni, ancora troppo incredulo e spaventato per ciò che era appena successo. L’unica cosa di cui era cosciente, l’unica cosa che desiderava più di ogni altra cosa era Juvia; Juvia stretta a sé, in una morsa talmente stritolante come se la ragazza potesse entrare in lui. “Juvia è già entrata in te” gli ricordò la sua mente fredda, ed istintivamente le sue mani si serrarono violentemente su quelle di lei, talmente tanto che le avrebbe provocato dolore se fosse stata cosciente. Fu un impulso improvviso e scatenato dal terrore più puro: l’unica cosa che sapeva era che non riusciva ad immaginarsi una vita nella quale lei non fosse presente.
Percepii le mani della giovane maga dell’acqua più fredde, e un brivido gli percorse la schiena come un serpente infido e bagnato.
Quelle mani: erano assurdamente piccole e delicate, quasi come quelle di una bambola di porcellana. Quasi non poteva crederci che quelle stesse mani così giovani e fragili si erano macchiate di peccati come la morte, peccati che lui stesso aveva condiviso con lei. Erano mani di una guerriera, eppure non avevano nemmeno un graffio. Erano mani che lui stesso aveva amato inconsciamente per tutto quel tempo e si sentiva uno stupido per essersene reso conto troppo tardi.
Si accorse che le sue dita avevano automaticamente preso a disegnare centri concentrici nel palmo di Juvia, e ora le accarezzavano le falangi, una per una, in un gesto dolce e soave. Percorse i polsi, risalì lungo il braccio e arrivò sino alla clavicola e alla spalla. Si soffermò sul collo di lei e la sollevò di più in sua direzione. Protese il suo viso verso quello di Juvia, e cominciò ad esaminarlo ed analizzarlo più da vicino come mai si era permesso: voleva imprimersi ogni dettaglio di lei, anche il più insignificante. Voleva ricordarsela ora che era ancora bella, che era ancora perfetta, prima che… svanisse per sempre.
Fu investito immediatamente dal profumo di Juvia: profumo di mare mischiato ad una fragranza di fiori orientali. I capelli turchesi ricadevano scarmigliati sul terreno, alcune ciocche sporche di sangue. A Juvia non era mai piaciuto il rosso: aveva sempre amato il blu, il colore del cielo e dell’oceano. E ora, decise che nemmeno a lui piaceva più il rosso. Lo odiava il rosso, lo detestava il rosso. Troppe persone si erano macchiate di rosso per lui: suo padre, la sua maestra Ur e la figlia di lei Ultear, e ora anche Juvia. Aveva perso tutti coloro che amava, ognuno di loro. E la cosa buffa, era che aveva giurato che avrebbe protetto Juvia a qualunque costo pur di non perdere l’ennesima persona che amava. Ma forse il motivo per cui il destino non gli concedeva amore era perché semplicemente non se lo meritava: forse aveva ragione Invel, forse il suo reale ed unico scopo nella vita era quello di sconfiggere END.
La pelle di Juvia era sempre stata pallida e splendente quanto la luna e le stelle; ora la carnagione conservava il suo pallore ma si trattava di un colorito smorto, scialbo, spento. La sua bocca rosea era ancora leggermente spalancata, lasciandole scoperti parte dei denti. Quella stessa bocca aveva cantato il loro amore, aveva gridato il suo nome carico di mille sfumature diverse: amore, gioia, felicità, risate, tristezza, dolcezza, preoccupazione, implorazione ed infine rassegnazione.
«Juvia vivrà dentro di te, Gray-sama. Non c’è motivo di essere tristi, perché… perché la vita di Juvia apparterrà sempre e soltanto a te, Gray-sama.»
Sentii le corde vocali tremare al solo pensiero delle sue ultime parole, e lanciò l’ennesimo urlo di disperazione spezzato solamente dai singhiozzi e dalle lacrime.
Passò il pollice su quelle labbra, strofinandolo avanti e indietro su di esse, e si riscoprì curioso di assaporarle, di baciarle, di ghermirle e farle sue. Non si era quasi mai concesso questo lusso, il lusso di poterla toccare: per quanto Juvia fosse appiccicosa, erano stati talmente rari i loro contatti da poterli quasi contare sulla punta delle dita. Ma ora non gli importava di celare i suoi sentimenti dietro quella maschera, non gli importava di nascondersi dietro a quel suo lato freddo ed oscuro. L’unica cosa che voleva era la sua Juvia.
E lo fece per davvero: appoggiò la sua bocca su quella di lei cautamente e con una lentezza disarmante, quasi come se il corpo di Juvia fosse fatto di cristallo e avesse paura di romperla. Fu un tocco celere, fresco ed umido, nonostante le labbra della ragazza fossero quasi del tutto secche. Magari Juvia stava solamente fingendo, ed era tutta una recita ben congegnata per ottenere il bacio del principe che avrebbe svegliato la principessa; e ora che la maledizione era stata spezzata col bacio del vero amore, la principessa si sarebbe risvegliata e avrebbe vissuto per sempre felice e contenta col principe.
Ma Juvia, non si svegliò.
«Ti avevo promesso che quando questa battaglia fosse finita, ti avrei dato la mia risposta» la sua voce era carica di una strana fiducia e dolcezza, e parlò come se lei potesse sentirlo per davvero, ma Gray non aveva mai avuto fiducia nell’aldilà e simili sciocchezze. «Ebbene, questa battaglia è finita per te» continuò e nel mentre accarezzava il suo viso col dorso della mano. «Riposa in pace, amor mio.»
Si alzò piano e con una certa esitazione: non voleva lasciare Juvia, ma doveva sbrigarsi prima che quel bastardo si allontanasse troppo. Doveva pagare per quello che aveva osato fare a Juvia, e avrebbe patito almeno il triplo di quello che aveva sofferto lei.
Sentii il suo sangue, mischiato a quello di Juvia, ribollire di rabbia, di una furia quasi bestiale e ferina, e di quella infallibile determinazione che era solita di Juvia. Non sapeva se sarebbe stata con lui per sempre, ma, per almeno quella battaglia, era certo della sua presenza.
“Sei qui, con me. Non è vero?
*


*Durante la saga di Tartaros, Gray rassicura Juvia dicendole "Sono qui, con te". Ora rassicura se stesso, con la certezza che Juvia sia lì, con lui.




Kat says- author's corner
Premetto che non seguo il manga, ho iniziato a seguirlo solamente dal capitolo 498 in poi, quindi sono completamente all'oscuro di tutti i fatti ed avvenimenti avvenuti prima.
Tutto iniziò quando la mia parabatai mi mandò gli spoiler del 498. Aspettiamo il capitolo e finalmente quando esce: ANSIA.
Capitolo 499: LACRIME. 
Volevo del sano e puro angst per la mia otp, ma non mi aspettavo addirittura così tanto, e devo dire che se una parte di me ne è rimasta completamente distrutta alla vista di Gray in lacrime che implora Juvia di risvegliarsi, un'altra ne è rimasta -sadicamente- soddisfatta.
Spero vivamente che la storia vi sia piaciuta. Aspettavo da giorni l'ispirazione che era arrivata ma se n'era andata quasi subito, e appena è ricomparsa ne ho approfittato subito per non lasciarmela sfuggire. Mi sono veramente impegnata nell'introspezione di Gray, e a me quetso Gray distrutto e disperato non pare per niente OOC, anzi: si tratta del vero Gray, quello senza la maschera che è stata distrutta nuovamente dal dolore e dalla perdita.

In ogni caso, sapevo che ultimamente a Mashima piaceva uccidere le persone, ma mi aspettavo che uccidesse personaggi inutili come Wendy *ahem*. 
In ogni caso, aspetto con ansia il 500! Mi aspetto grandi cose, soprattutto che Mashima dia ruoli importanti a personaggi inutili WENDY DOVE C***O SEI QUANDO PUOI ESSERE UTILE CON LA TUA GATTA ed escogiti un qualunque espediente per far tornare in vita Juvia. 
Io mi dileguo e finisco di leggere "Il regno dei lupi", finalmente c'è il secondo ed ultimo capitolo con Daenerys e io amo troppo l'introspezione data alla Khaleesi, sorry not sorry.
Baci stellari,
Kat.
  
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